Analisi Della Trasportabilita' Dei Sw Nel Mondo Plc

[Reale]

Salve, sono nuova del forum quindi mi presento.

Sono Alessia, studio Ingegneria Informatica Ed Automazione.

Sto per iniziare la tesi e l'argomento trattera' la trasportabilita' dei sw nel mondo dei plc e volevo chiedere se qualcuno conoscesse qualche libro che tratta questo argomento.

Vi ringrazio

[Livio Orsini]

Nella pratica corrente è quasi impossibile.

Anche ammettendo di usare solo i sottoinsiemi di istruzioni in accordo con lo standard IEEE, è praticamente impossibile trasportare un software applicativo, di un PLC di una determinata marca, ad un PLC di classe equivalente di altra marca.

Sono pochissime le eccezioni; in genere sono case satelliti di Siemens i cui sorgenti sono compatibili con Step7 di siemens.

A meno che tu indenda qualche altra cosa per "trasportabilità".

Molti decenni fa si parlava di PC "trasportabili" perchè stavano in un contenitore dotato di maniglia. Però ci voleva un operatore con fisico adeguato per il trasporto.

[Reale]

Si intendevo proprio quello per trasportabilità.

Quindi mi sta dicendo che sto per intraprendere una tesi alquanto inutile.

[thinking]

Non è detto che sia inutile. Secoli fa c'era chi cercava di dimostrare che la Terra era il centro dell'Universo. Poi un bel giorno è diventato inutile perché era stato dimostrato che non era così.

Dunque dismostrare con un'analisi approffondita di tutti i problemi che vengono fuori nel tentativo di risolvere la questione può essere molto utile per il futuro, in quanto la prima impressione può essere che le difficoltà sono limitate e facilmente sormontabili.

ciao

[Livio Orsini]

Quindi mi sta dicendo che sto per intraprendere una tesi alquanto inutile

No, sto dicendo un'altra cosa.

In primis che sarà difficile trovare testi che parlino di qualche cosa che non c'è (o qausi).

I problemi di portabilità del software sui PLC, almeno secondo l'accezione comune agli informatici, è un problema esclusivamente commerciale.

Come per i PC si potrebbe arrivare a piattaforme comuni. Per i PC in pratica ci sono 2 SO: Win e Linux, poi c'è il mondo Apple che è un modo a se stante.

Oramai ci sono parecchi applicativi che scritti per Win girano su Linux e viceversa.

Si potrebbe addivenire ad RTOS comune per i PLC e scrivere le applicazioni in linguaggi standard. In questo modo un'applicazione scritta, ad esempio, per Siemens potrebbe essere portata su, ad esempio, GE.

E' proprio questo che i produttori non vogliono!

Vogliono un mercato in cui il cliente, compiuta una scelta, sia costretto a rimanervi, pena spendere cifre elevate per nuovi pacchetti di sviluppo e, soprattutto, addestramento del personale.

Quindi sviluppare una tesi che esamini la fattibilità della portabilità degli applicativi PLC, e ne spieghi le ragioni della mancata realizzazione, sarebbe un lavoro interessante.

Però, quando hai proposto la tesi, il docento non ha espresso giudizi, commenti e valutazioni?

[batta]

I problemi di portabilità del software sui PLC, almeno secondo l'accezione comune agli informatici, è un problema esclusivamente commerciale.

Come per i PC si potrebbe arrivare a piattaforme comuni. Per i PC in pratica ci sono 2 SO: Win e Linux, poi c'è il mondo Apple che è un modo a se stante.

Oramai ci sono parecchi applicativi che scritti per Win girano su Linux e viceversa.

A mio avviso, non è proprio esatto.

Sicuramente i costruttori non faranno mai nulla verso la trasportabilità, ma il problema non è solo commerciale.

Sarebbe semplice convertire un software per quanto riguarda la logica booleana, e magari anche operazioni matematiche.

Ma tutto cambia quando si devono gestire schede particolari.

Per esempio, se sviluppo un programma, anche abbastanza banale, per il controllo di un asse con Siemens, non potrò mai riportarlo su un Omron non solo per la mancanza di tools di conversione del codice, ma anche perché la scheda assi Siemens è completamente diversa dalla scheda assi Omron.

Per quanto riguarda il mondo dei PC, è vero che esistono molti applicativi che girano sia su Linux che su Win, ma sono applicativi solo apparentemente uguali. In realtà sono scritti e compilati in modo diverso.

Solo nel caso di programmi scritti in Java, che si appoggiano alla JVM, si può parlare di programmi che girano su sistemi operativi diversi.

Un buon passo verso la trasportabilità nel mondo PLC si sta facendo con il linguaggio strutturato. Ma anche con questo linguaggio c'è sempre da considerare che non tutto è convertibile. Per esempio, in Siemens le variabili sono strutturate in DB. Il richiamo di una variabile richiede quindi una sintassi diversa.

Poi ci sono funzioni presenti in un PLC e assenti in un altro. Chiaro quindi che non posso convertire, anche se fosse scritto in linguaggio strutturato, un blocco di programma di un Omron contenente l'istruzione BCNT e passarlo a un PLC Siemens, che non ha questa istruzione. Lo stesso vale al contrario: un programma Siemens con richiamo di SFB/SFC che non hanno una esatta corrispondenza in altri PLC, come lo converto?

Non dimentichiamo che spesso ci sono difficoltà nella conversione di software anche rimanendo nella stessa marca. Per esempio, la conversione di un programma per S5 in S7, pur se fatta utilizzando il tool fornito dalla stessa Siemens, quasi sempre ha bisogno di interventi manuali.

La faccenda è decisamente migliore invece nel caso di dispositivi programmabili con CoDeSys.

Quindi mi sta dicendo che sto per intraprendere una tesi alquanto inutile.

Non direi.

La tesi potrebbe trattare proprio i motivi tecnici e commerciali che rendono difficile la portabilità del software nel settore dell'automazione industriale, e il sopraccitato CoDeSys.

Unico problema è che, mentre per quanto riguarda CoDeSys basta cercare in Internet per trovare tutto il materiale che ti serve, sarà invece impresa ardua trovare in rete documenti che parlano del perché sia così difficile arrivare alla trasportabilità di codice su PLC diversi.