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PLC Forum


Conversione Da File S5 --> S7-300 - Conversione da file s5 --> s7-300


robertodg

Messaggi consigliati

Ciao a tutti,

Devo convertire un file di programma s5 in un file in s7 300. ho già fatto la conversione con il programmino integrato per la converione da s5 ad s7, lo già anche importato il nuovo file convertito nelle sorgenti in s7-300, in un nuovo progetto. Ora come faccio a passare la mia conversione fin qui ottenuta nel vero e proprio programma in s7 300 con i miei FC?

grazie

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Matteo Montanari

l'applicativo che converte i file da S5 ad S7 è un vero e proprio convertitore, e traduce pari pari, quanto scritto con il codice S5 nel formato adatto ad S7, non vi sono grandi differenze nei due linguaggi.

le differenze principali sono che S5 era un sistema basato su 16bit mentre S7 è basato su 32bit.

a volte utilizzare il codice tradotto non ti permette di utilizzare al meglio le caratteristiche del nuovo sistema.

dipende sempre dalla complessità dell'automazione.

mi rendo conto che riscrivere tutto il codice è una notevole perdita di tempo (e soldi), ma un controllo a quanto tradotto dal programma sarebbe d'obbligo.

buon lavoro

MATTEO

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  • 4 years later...

Salve a Tutti. L'impianto elettrico civile nonostante negli anni sia cambiata la normativa e i materiali, sostanzialmente si eseguono come li faceva mio nonno (elettrista) e mio padre dopo di lui. l'edilizia è cambiata radicalmente, con la meccanizzazione , i posatori con nuovi materiali si sono semplificati la vita, L'idraulico poi non se ne parla: chi ha visto in giro idraulici con la filiera o la bombola e il cannello??, invece l'impianto elettrico mi sembra che sia rimasto al palo. Per realizzare un impianto elettrico bisogna mandare l'omino a tracciare ,dopo bisogna posare le scatole e i tubi , passare i fili fare i collegamenti montare i frutti e alla fine c'è sempre quello che ti rimanda la fattura perchè c'è una placca storta. Ma vi rendete conto? e per di più sul costo totale dell'appartamento l'impianto elettrico incide meno di un bagno!! cosa ne pensate???

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Per realizzare un impianto elettrico bisogna mandare l'omino a tracciare ,dopo bisogna posare le scatole e i tubi , passare i fili fare i collegamenti montare i frutti

Fino a quando la tecnologia non permetterà di trsferire energia elettrica di potenze sufficienti ad azionare elettrodomestici via onde radio, esisteranno i fili elettric da posare nei tubi.

E sempre che non si voglia contollare tutta casa con un telecomando radio o ad infrarossi (oggi fattibile) esisteranno le scatole protafrutti per accendere le luci.

Del resto ,

chi ha visto in giro idraulici con la filiera o la bombola e il cannello??

Oggi gli idraulici usano tubi di materiale plastico termosaldabile o raccordabile, ma sempre tubi usano e sempre posati devono essere , come 100 anni or sono.

Diciamo che sono migliorati molti aspetti, qualità degli apparecchi (maggiore sicurezza per l'utente), migliore integrazione dei componenti (minore spazio e minore impiego di risorse) facilità dell'installazione, (riduzione dei costi orari di mandopera) , ma certe cose rimangono uguali, come la stesura dei fili e la disposizione dei punti luce comando e prese.

alla fine c'è sempre quello che ti rimanda la fattura perchè c'è una placca storta. Ma vi rendete conto?
nessuno è perfetto :lol:

Comunqe sia il costo di un impianto elettrico è estremamente variabile , in funzione delle specifiche richieste del committente.

Oggi esiste la DOMOTICA , che data la scarsa diffusione ancora mantiene prezzi abbastanza alti , ed incide sul costo finale dell'opera.

Poi se parliamo di unità abitative , come super condomini con gli appartamenti "fotocopia" tutti uguali , con capitolato preparato dal costruttore , si può anche ipotizzare un costo degli impianti come un TOT al metro quadrato.

Ciao

Ivan

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Secondo me non è che l'impianto elettrico no si è evoluto nel tempo. Ci sono delle evoluzioni dicamo "nascoste" che noi non vediamo me che vanno a favore della sicurezza. Poi anche dal punto di vista installativo , ho visto in fiera attrezzi per scanalare senza "punta e mazzotto" , dispositivi di infilaggio conduttori in tubazione, attezzi per posare scatole con bolla incorporata, conduttori preinfilati... e chi piu ne ha piu ne metta. Certamente il prossimo passo sarà l'evoluzione della domotica come dice il nostro caro amico " IVAN". Vuoi mettere con un bus dare l'intelligenza all'impianto. Hai i cosidetti frutti ai quali puoi dare un intelligenza a priori. Pensa un cliente ti chiede di poter chiudere tutto dall'ingresso con un solo clik oppure dalla cantina potresti ipoteticamente accendere una lampada in soffitta... Le applicazioni sono tante... speriamo nell'abbattimento dei costi.... Ciao

Modificato: da dario c
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speriamo nell'abbattimento dei costi...

La vedo difficile personalmente .....

Mi appassiona e sono interessato alla Domotica, pur non conoscendola bene, per le notevoli potenzialita' che ha.

Pero' continuo a vedere un limite, diciamo "congenito", che giustifica il fatto che per gli impianti di una normale abitazione non prenda piu' di tanto piede.

In una normale abitazione quanti posso essere quei casi che citi tu, ovvero che da un punto remoto devi comandare un carico posto da un'altra parte ? Quante volte puo' capitare di dover "ri-mappare " i comandi (che e' al'altro grosso vantaggio della Domotica) ?

Dal punto di vista della predisposizione, delle canalizzazioni, e quindi dei costi poi in un impianto classico hai la semplice linea a 230V che va' al carico, quindi una sola tubazione magari, sulla quale tu installi il comando (interruttore).

Nel Domotico il comando deve sempre essere trasferito alla linea 230V dove hai gli attuatori (di costo non indifferente), posti su una linea, e quindi tubazione, separata.

Preso il singolo punto luce, il confronto x metri di 3 cordine da 1,5mm + 1 interruttore, rispetto a un bus + un comando + un attuatore + x metri comunque di 3 cordine da 1,5 mm, in termini di predisposizione impianto e costi, ancora non mi sembra reggere ..... con tutti i limiti della mia conoscenza sinora limitata della Domotica .

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La domotica ha scarsa diffusione perchè è una tecnologia già morta prima di nascere. La tengono in vita con il respiratore per giustificare gli investimenti, ma non risponde alle esigenze attuali di abbattere la manodopera (e quindi i costi) e aumentare il profitto. Negli anni scorsi con la diffusione dell'edilizia prefabbricata anche gli impianti tecnologici si erano adeguati alla prefabriccazione e pure gli impianti elettrici : chi non si ricorda gli impianti elettrici prefabbricati BM4 o gli impianti a tunnel o quelli con limpianto affogato nel solaio, finita l'edilizia prefabbricata anche gli impianti tecnologici prefabbricati sono finiti, ma secondo me altre categorie hanno approfittato di queste esperienze per trarne profitto, mentre l'impianto elettrico è tornato alle origini. Io credo che adeguando alcune normative la tecnologia attuale ci permetterebbe di usare materiali che potrebbero ridurre la manodopera come ad esempio posare cavi armati direttamente sotto intonaco (come una volta) tanto statisticamente rimappare un impianto ti capita si e no una volta nell'arco della vita dello stabile stesso. e quando ti capita di solito è per una ristrutturazione che di per sè già prevede opere murarie,quindi.

ciao

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Geranio, ti vedo un po' pessimista riguardo alla domotica. Io non credo che sia una branca nata superata. Certamente è da parecchio che se ne parla che uno poteva immaginarsi una diffusione maggiore di quella che vi è poi stata. Con l'informatica si è assistito a un'ascesa vertiginosa dei componenti e dei PC, con il simultaneo abbattimento dei costi e del prezzo finale, stessa storia per i telefonini, ma non vi sono tanti altri esempi di tecnologia diffusa a questi livelli. Per la domotica si dovrà attendere ancora parecchio prima che possa diventare di dominio universale, non significa che non si debba andare avanti con le nuove proposte sugli edifici nuovi e, successivamente, in quelli esistenti. I costi caleranno anche lì, forse non tantissimo, ma caleranno, soprattutto se imprese dei paesi emergenti decideranno di buttarsi in quel mercato.

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ma non risponde alle esigenze attuali di abbattere la manodopera (e quindi i costi) e aumentare il profitto.
Probabilmente non hai ben chiaro il concetto di domotica. Non e' una tecnologia per risparmiare manodopera durante l'esecuzione dell'impianto ma tuttaltra cosa, e nemmeno economica...

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Comunque a sostegno di parte di quanto dice Geranio, e in pratica anche a quanto scrive Francesco, che alla fine conferma che sul Civile almeno standard non ha forse i giusti requisiti per "attecchire", in una sessione del Convegno Home and Building Day, il messaggio agli installatori piu' o meno era qualcosa tipo "per far decollare la Domotica, proponete inanzitutto il Domotico, facendo risaltare i vantaggi, tenendo per ultima spiaggia la proposta dell'impianto classico".

Questo sembra un po' effettivamente che sia un tentativo di

tenerla in vita con il respiratore per giustificare gli investimenti
, almeno per quanto riguarda il civile ....

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Per tornare all'argomento iniziale, in cui si confrontava l'evoluzione dei vari settori in edilizia, se partiamo dagli albori possiamo confrontare un impianto degli anni 40-50 con le trecce-filo a vista , interruttori a levetta , nessuna protezione, passiamo poi al filtubo (filo rigido murato ) , poi al corrugato che ha rivoluzionato l'impiantistica. Per non parlare delle protezioni differenziali , ecc. .. i cambiamenti ci sono stati eccome.

Per qunato riguarda l'incidenza sul valore dell'immobile e' normale che incida piu' un bel bagno che un impianto a norma (almeno da come si sente sempre parlare) , purtroppo chi acquista spesso e volentieri non sa individuare i dettagli tecnici e neanche sa i vantaggi di un impianto mediocre o addirittura sbagliato con uno fatto a regola. Lo capisce solo quando ci deve far mettere le mani, ma lo stesso accade per l'impianto idraulico ed anche per l'edilizia stessa.

Quanta gente ha acquistato casa da costruttori che incentivavano con vasca idromassaggio , videocitofono, irrigazione, clima.... poi pero' i tramezzi sono fatti con forati da 5 cosi' che senti il vicino anche quando respira o altri problemi

Modificato: da pengluca
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Innanzitutto voglio ringraziare i partecipanti a questo forum per il tempo dedicatomi, conoscere le opinioni di persone che ogni giorno affrontano i miei stessi problemi è indubbiamente il miglior modo per iniziare. A riguardo al mio post, probabilmente provocatorio, riguardo alla domotica lo ritengo uno sfogo da "disilluso"in quanto anch'io ho salutato questa nuova tecnologia con molto entusiasmo ma ai fini pratici stento a trovare riscontri, quindi vorrei proporre un'alternativa al nostro modo di intendere la nostra professione e cercare alternative per dare un impulso al nostro lavoro come è avvenuto con i PLC nel settore dell’automazione industriale, che, di fatto, ha portato alla nascita di nuove figure professionali altamente specializzate, e cercare di proporre questo modello anche nel nostro settore magari partendo da un più basso livello per arrivare a creare una figura professionale che non debba dimostrare che un impianto eseguito alla regola dell'arte è migliore di una vasca da bagno! E secondo la mia opinione il primo passo è quello di avere una normativa che ci permetta di sfruttare al meglio la tecnologia che abbiamo a disposizione. Un saluto a tutti coloro che vorranno rispondermi.

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  • 2 weeks later...
Del_user_100236

La Domotica ha indubbiamente il vantaggio di abbattere i costi. Resta da definire a vantaggio di chi ...

Mi spiego meglio: per realizzare un "punto deviato" con un impianto tradizionale hai bisogno di un interruttore, un deviatore e un criterio di installazione particolare.

Con un impianto domotico utilizzi due interruttori o due pulsanti, senza alcun vincolo di collegamento.

Questo significa che chi distribuisce i prodotti deve preoccuarsi di gestire un solo prodotto anzichè due.

Un codice di ordinazione

Un posto a magazzino

Una sola procedura di riordino

Un catalogo più contenuto

ecc. ecc.

Tutti costi risparmiati.

Resta da stabilire se questi risparmi incidano o meno sul costo finale del prodotto ...

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del_user_56966
Mi spiego meglio: per realizzare un "punto deviato" con un impianto tradizionale hai bisogno di un interruttore, un deviatore e un criterio di installazione particolare.

Se si deve fare domotica solo per non avere tre fili sulle deviate mi sembra un pò riduttivo, inoltre si parlerebbe di cablaggio semplificato e non di Home Automation

in quanto di veramente automatico tra una deviata normale e una su bus non c'è un granchè!?

Inoltre su un appartamento da 80-120 mQ quante mai saranno le deviazioni da fare ?? 5-10 ??

e si deve considerare i costi di progettazione accessori, l'acquisto di elettronica, la configurazione , la messa in marcia, l'addestramento...

e se si mette un bel PC da muro anche 120-150 KWh l'anno di corrente in +.... :blink:

Quanto mi costa sta deviata moderna ??

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Mi spiego meglio: per realizzare un "punto deviato" con un impianto tradizionale hai bisogno di un interruttore, un deviatore e un criterio di installazione particolare.

Mai sentito parlare dei relè passo-passo?

L'impianto di casa mia lo realizzai nel 1972, non c'è una deviata ne una commutata, solo relè e pulsanti; con questo metodo posso comandare una lampada da quanti punti voglio e si risparmia anche sul cavo!

Modificato: da Livio Orsini
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del_user_56966
con questo metodo posso comandare una lampada da quanti punti voglio e si risparmia anche sul cavo!

Bravo Livio!

In confronto a me che andavo sul tradizionale, ai risparmiato già uno o due fili a secondo che fai deviata o commutata... :lol:

Modificato: da alen
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Con un impianto domotico utilizzi due interruttori o due pulsanti, senza alcun vincolo di collegamento.

Pare ci si dimentichi sempre di un pezzo importante della Domotica .... con gli interruttori o pulsanti da soli, che vanno sul BUS, non ci fai un bel niente. Devi sempre aggiungere che da li devi poi andare all'attuatore della linea di alimentazione, che da solo costa sicuramente di piu' di 2 deviatori o 3 commutatori, per non dimenticare la tubazione in piu' e comunque la linea da 230V.

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del_user_56966
Pare ci si dimentichi sempre di un pezzo importante della Domotica ....

Direi di più, in certe tipologie di Domotica, mentre prima cablavi le linee di potenza localmente tra deviata e lampada,

oggi portano le linee direttamente al quadro centrale, quindi di Bus rimane solo la parte comando mentre la parte attuazione

aumenta la quantità di cavi da posare e le relative tubazioni, e poi in fondo come risultato finale fai sempre la deviata....

solo che in un appartamento da 80 mQ al posto di un quadro da 12 moduli ai installato un quadro da 400 x 600 .... :lol:

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Direi di più, in certe tipologie di Domotica, mentre prima cablavi le linee di potenza localmente tra deviata e lampada,

oggi portano le linee direttamente al quadro centrale,

Questo non lo sapevo. Pensavo rimanessero tutte e due le possibilita'.

Se per ogni deviata devi per forza sempre tornare al quadro per poi tornare al carico .... allora per un impianto standard civile il rapporto tra i vantaggi e la maggiore complicazione e spesa della predisposizione, rimane secondo me troppo sfavorevole ....

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del_user_56966

In alcune tipologie di Sistemi i moduli hanno ingombri tali che già è difficile fare le attuazioni nelle classiche 503 figurati

le attuazioni di potenza, la maggior parte dei moduli di comando spesso non entrano per ingombro in particolare in altezza)

neppure nelle normali scatole di derivazione e quindi spesso è preferito portare i cavi degli attuatori al quadro locale oppure ancora peggio al

quadro centrale invalidando cosi il principio del reale Bus distribuito,

quello che ancora peggio sta nel fatto che i moduli in realtà sono nati per soluzioni distribuite su Bus, quindi oltre ai costi sostenuti in eccesso ti trovi un quadro pieno di moduli

magari da solo 2-4 uscite l'uno ma non con controllo cablato (tipo fosse un PLC) ma tutti connessi nel quadro tramite il Bus..

Ma davvero non lo sapevi??

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Ciao alen,

Ma davvero non lo sapevi??

Davvero. Tieni conto che non sono un installatore professionista, tantomeno di Domotica. Quel che so' e' per interesse personale.

quello che ancora peggio sta nel fatto che i moduli in realtà sono nati per soluzioni distribuite su Bus, quindi oltre ai costi sostenuti in eccesso ti trovi un quadro pieno di moduli magari da solo 2-4 uscite l'uno ma non con controllo cablato (tipo fosse un PLC) ma tutti connessi nel quadro tramite il Bus..

Su questo punto infatti non riesco a seguirti del tutto .... Mi mancano le conoscenze necessarie per capire bene quello che indichi.

Comunque va' bene lo stesso; ho capito che puo' essere ancora piu' difficile e costoso di quanto gia' pensassi !

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del_user_56966

Le soluzioni sono di almeno tre tipi,

Prodotti con Ingressi/Uscite da quadro e poi si va a raccogliere il distribuito col Bus. questa è la soluzione + performante e meno costosa

prodotti solamente su Bus e senza moduli per grandi quantità di ingressi-uscite, in questo modo devi avere molto spazio nel quadro, e i costi sono i più alti

prodotti che permettono anche se tramite Bus di raccogliere forti quantitativi di ingressi-uscite al quadro e proseguire verso il distribuito può essere un poco più

costosa della prima, ma non sempre dipende dal prodotto utilizzato!

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