Aik Inserito: 23 giugno 2008 Segnala Share Inserito: 23 giugno 2008 Ciao a tuttimi aitate a capire una parte del metodo di poggendorf che no nsono riuscito a relazionare con l'altra della misurazione vera e proprio?Se ho una pila campione ed una incognita, se mi collego ad una vedo cosa mi indica il galvanometro , se non sto sullo zero, allora vario in modo opportino la resistenza R1, e di conseguenza la resistenza R2 (R1+R2=costante), fino a che non porto il galvanometro alla situazione 0, con la max sensibilità.Ora come collego a tutto ciò il fatto che, se faccio 3 misure devo iniziare dalla pila campione (o incognita non ho capito) per non so quale motivo? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Aik Inserita: 23 giugno 2008 Autore Segnala Share Inserita: 23 giugno 2008 lo scheda di rifferimento è questo:http://www.speedyshare.com/181856941.htmlho una pila campione ed una incognita (Ec e Ex), se mi collego ad una di queste vedo cosa indica il galvanometro , se non sto sullo zero (significa che scorre una certa corrente) allora vario in modo opportuno la resistenza R1(e di conseguenza R2 , visto che R1+R2= costante sempre) finchè non raggiungo la condizione per la quale la corrente rilevata dal galvanometro sia 0.Ora come collego a tutto ciò il fatto che, se faccio 3 misure devo iniziare dalla pila campione (o incognita non ho capito) per non so quale motivo? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Federico Milan Inserita: 24 giugno 2008 Segnala Share Inserita: 24 giugno 2008 I miei ricordi sono un po' vaghi, ma dal circuito è semplice ricavare le relazioni, del resto si tratta di una clasica msura a zero!La tua domanda non è molto chiara, ma dal circuito si può trarre queste conclusioni:R1+R2 = Rk (Costante), questa è una condizione determinante per "caricare" Ej in modo appunto costante.Quello che hai è un partitore di tensione in cui, chiamoto Ejc La tensione ai capi della serie R1+R2 ottieni che:Ec=Ejc*(R1©/Rk) : dove R1© sta per R1 condizionata a EcEx=Ejc*(R1(x)/Rk) : dove R1(x) sta per R1 condizionata a Ex.ora Rk è costante per ipotesi iniziale non rimane che trovare l'incognita Ex mettendo a sistema le due soluzioni!e si ottiene Ex=Ec*R1(x)/R1©.ciao Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Aik Inserita: 24 giugno 2008 Autore Segnala Share Inserita: 24 giugno 2008 ok, grazieperò io mi chiedevo perchè si cerca di connettersi (se fo 3 misure) prima a quella incognita e poi quella campione e poi dinuovo quella incognita. Quale è il motivo di questa cosa?ma poi un'altra domanda che mi è venuta riflettendo su questo metodo:ma a che equilibrio giungo? , mi spiego: quando mi collego ad una pila, vario il valore della R1 e della R2 per far si che il galvanometro segni zero, quando poi mi collego ad un altra pila, vario dinuovo i valori di R1 e R2 sempre per far in modo che il galvanometro indichi zero. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Federico Milan Inserita: 25 giugno 2008 Segnala Share Inserita: 25 giugno 2008 Si tratta di una misura a zero, ossia dove raggiunto l'equilibrio di tensione non circola corrente quindi non si dissipa energia e quindi si annulla l'effeto della resistenza interna del generatore (sia Ecampione che E incognito). Le resistenze R1 e R2 sono resistenze variabili di valore noto, quindi variando R1 (di conseguenza R2) si conosce il valore delle resistenze.La relazione che intercorre è una relazione fisica sullo stato del sistema, ossia sull'equilibrio tra Generato e Generatore campione e tra Generatore e Generatore incognito.Tre misure ?!? la sparo sperchè non vedo significato fisico, probabilmente per verificare che durante la selezione del valore di R1 il sistema sia "stabile" e ripetibile (ma a questo punto perchè non 4 misure ?!?)!Vediamo se qualcuno ha qualche ricordo in più o se trova un signficato al modo di procedere.Per inciso, quando si misura, essendo la misura soggetta ad errori è bene effettuare più misure, e poi relazionarsi tramite corrispondenze statistiche ...ciao Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Aik Inserita: 27 giugno 2008 Autore Segnala Share Inserita: 27 giugno 2008 ok okun mio amico mi ha detto che è perchè la pila campione non deve erogare corrente oppure si altera la pila, e poichè rispetto a quella incognita è considerata + pregiata si fa solo 1 misurazione sulla campione Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Federico Milan Inserita: 30 giugno 2008 Segnala Share Inserita: 30 giugno 2008 (modificato) Ok,va distinto il problema teorico dall'applicazione reale. La pila campione in effetti è tale se non si chiede erogazioni di corrente superiori ad un valore massimo.ciao Modificato: 30 giugno 2008 da Federico Milan Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Aik Inserita: 30 giugno 2008 Autore Segnala Share Inserita: 30 giugno 2008 scusami puoi dirmi un pò con altre parole questo concetto? non ti ho capito benegrazie Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Federico Milan Inserita: 30 giugno 2008 Segnala Share Inserita: 30 giugno 2008 Tutti i metodi presentano un aspetto teorico e un aspetto pratico, per fare un esempio:R = V/I, l'aspetto teorico è che conoscendo V ed I è possibile calcolare RL'aspetto pratico è riuscire a misurare le due grandezze con il grado di precisione richiesto! A questo va aggiunto la possibilità di commettere errori, i quali si distingono in casuali e sistematici e ciascun errore va trattato con metodi ben precisi.Nel metodo che hai preso in esame vi è la necessità di misurare il valore di una resistenza. L'aspetto teorico è semplice: dato i valori assunti dalla resistenza è possibile ricavarsi il valore della tensione incognita.In pratica abbiamo tre generatori. Il generatore campione ha tensione nota, presumo che si conosca con dovuta approsimazione anche il valore del generatore Ecj. Possiamo quindi:con una sola misurara trovare il valor edi R1 velocemente e conoscerne in parte la sua statistica! Se il generatore Ec è pregiato, conviene non sotoporlo a grossi stress e "fidarsi" della misura fatta (anche se non mi trovo ad appoggiare questa versione). Discorso diverso per il generatore incognito: meglio fare più misure, in questo modo è possibile, mediando le misure, stabilire una statistica sulla misura, ossia il valore medio e la sua varianza.ciao Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Aik Inserita: 30 giugno 2008 Autore Segnala Share Inserita: 30 giugno 2008 (modificato) grazie davverochiarissimop.s. perchè non ti trovi ad appoggiare questa tesi? Modificato: 30 giugno 2008 da Aik Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Federico Milan Inserita: 2 luglio 2008 Segnala Share Inserita: 2 luglio 2008 Devo dire prima che son pasati alcuni anni da quando ho quando ho studiato i metodi e quindi potrei incorrere in qualche castroneria , però un amisura è come detto prima soggetta ad errori. L'unico strumento per limitare gli errori è fare molteplici misure. A tutti gli effetti che si tratti di un generatore campione o meno è sempre una misura, quindi più ne facciamo e meglio è. Tieni presente però che dobbiamo anche ottimizzare il tutto, ossia se una misura costa 1 e una misura costa 100, è ovvio che quella più costosa la faremo il meno possibile!Comunque era solo un pensioro personale e soggettivo quindi non supportato da tesi e dimostrazioni fisiche ...ciaop.s.hai qualche esame in corso? se così in bocca al lupo. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Aik Inserita: 2 luglio 2008 Autore Segnala Share Inserita: 2 luglio 2008 si esame di fondamenti di misurecrepi il lupo Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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