erchiu3 Inserito: 10 marzo 2009 Segnala Share Inserito: 10 marzo 2009 salve,avrei un quesito da porvi riguardo gli accumulatori al piombo (quelli comunemente utilizzati nelle automobili)come mai dopo circa 2 anni (fatti di cicli di carica e scarica quotidianai), le loro caratteristiche mutano notevolmente?in particolar modo perche' il tempo di carica e scarica si riduce di molto, rispetto al momento dell'acquisto?cosa avviene di preciso all'interno delle celle?saluti erchiu3 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Marcello da Nettuno Inserita: 10 marzo 2009 Segnala Share Inserita: 10 marzo 2009 Le pile al piombo si rovinano per un processo detto di "solfatazione".Il solfato di piombo che si forma nel processo di scarica si scinde in quello di carica nei due elementi piombo e ossido di piombo, poi si ricongiunge nuovamente in quello di carica e cosi via, ad ogni ciclo. Tuttavia quando la tensione in fase di scarica scende troppo sotto una certa soglia il solfato di piombo tende a condensarsi in grossi granuli (il "sale" che incrosta le placche) che poi non riescono più a sciogliersi sottraendo potenza.Per questo si dice che la batteria "si rovina" quando si insiste a far girare il motorino di avviamento con il motore ingolfato fino a far scaricare la batteria, oppure lasciando i fari accesi con il motore spento: sono due operazioni che hanno l'effetto di abbassare la tensione della batteria sotto la soglia critica che è di 1,8V per elemento.Normalmente gli elementi lavorano a più di 2V (infatti ce ne sono 6 = 12V) quindi ogni volta che scendi sotto i 10.8V stai danneggiando la tua batteria.Questo problema era molto sentito sulle prime auto a GPL che stentavano molto a partire d'inverno e consumavano rapidamente la batteria.Per questo motivo nella mia vecchia fiat 132 a GPL (un vero catorcio) avevo installato un voltmetro sul cruscotto per tenere sotto controllo la tensione della batteria. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
erchiu3 Inserita: 10 marzo 2009 Autore Segnala Share Inserita: 10 marzo 2009 Ciaoi Marcello da Nettuno ed intanto grazie per aver letto e risposto al mio post.Mettendo il caso che questo si sia verificato, ossia la tensione sia scesa sotto i 10,8 volts, si puo' rimediare in qualche modo, oppure l'accumulatore diventa irrecuperabile?Ad esempio sostituendo completamente la soluzione di acido solforico c'e' possibilita' che la sistuazione migliori?saluti erchiu3 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Marcello da Nettuno Inserita: 12 marzo 2009 Segnala Share Inserita: 12 marzo 2009 Ciao,no temo che cambiare la soluzione non sia sufficente.Come ho scritto il problema risiede nella formazione di granuli di solfato di piombo che incrostano la superfice degli elemnti rendendo sempre più difficoltosa, e alla fine impossbile , la reazione elettrochimica.Una "lucidatura" della superfice degli elemnti mi è sempre stata sconsigliata dal mio elettrauto come laboriosa e antieconomica, e comunque a forza di raschiare alla fine ti ritrovi con una sottiletta... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
fulvioromano Inserita: 12 marzo 2009 Segnala Share Inserita: 12 marzo 2009 La capacità di accumulo della batteria consiste nella quantità di piombo che "diventa carica elettrica" e che poi "ridiventa piombo" fornendo energia. Se parte di questo piombo si è solfatato...è andata per sempre. Lucidare gli elementi significa liberare l'interfaccia metallo-acido del piombo rimasto, si può fare per scopi ludici, ma è effettivamente antieconomica, e anche rischiosa perché poi la batteria può lasciarti per strada. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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