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Indesit Annuncia 1425 Licenziamenti In Italia E Spostamento Delle Produzioni In Polonia E Turchia


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Inserito:

Salve, ho appena letto questa notizia.

Indesit annuncia 1425 licenziamenti in Italia e spostamento delle produzioni in Polonia e Turchia.

Vogliamo aprire una discussione?

Vorrei sapere i vostri pareri amici.

Ciao

Gaetano


Diomede Corso
Inserita:

Ottimo spunto di riflessione... in rilievo! :thumb_yello:

Dico la mia: assurdo continuare a comprare "prodotti italiani" che di italiano hanno solo più l'etichetta e che per di più hanno una qualità mediocre. Ma il problema non sono gli elettrodomestici.... l'Italia è malata nella cultura e dire che dovremmo vantarcene come la migliore del mondo.

non spendo altre parole... non potrei... non saprei farlo

Inserita:

Triste ai massimi livelli!

Insisto che finché la produzione continua ad essere in Italia si debba comprare quel prodotto, altrimenti prima le altre alternative Europee (Spagna, Francia, Germania) e SOLO dopo il resto.

Comunque veramente pessimo!

Ma è anche colpa dello stato che non supporta le aziende e non incentiva la produzione locale!

Inserita:

Ma è anche colpa dello stato che non supporta le aziende e non incentiva la produzione locale!

A questo proposito vorrei fare una aprire una parentesi.

Io azienda ho un compito guadagnare (ok)

Io azienda devo rendere conto ai miei azionisti (ok)

Io azienda posso spostarmi dove piu' mi conviene per i motivi sopradescritti (ok)

Io azienda se sono in crisi chiedo aiuto a te STATO con incentivi per l'acquisto di nuovi prodotti, cassa integrazione, rottamazioni e via dicendo (NB tutti questi aiuti sono pagati dai contribuenti) perche' ti STATO devi aiutare l'occupazione del tuo paese

Finiamola allora di dire che la colpa e' dello Stato!

La colpa e' dello stato ma solo perche' non mette dazi sui prodotti fabbricati da aziende italiane all'estero e venduti in Italia

Cosi' le aziende da un lato chiedono aiuto allo stato

dall'altro licenziano in Italia

dall'altro ancora producono in paesi a basso costo di manodopera e vendono in Italia un prodotto in cui ci guadagnano molto di piu' spacciandolo per Italiano

Lo stato deve si intervenire ma per contrastare la delocalizzazione in tutti i modi

Diomede Corso
Inserita:

... non è colpa dello Stato! E' colpa di una società dove ormai per vivere chiunque vuole 1000 euro ma che non ci sono per tutti...

Inserita:

Lo credo bene che sposta le produzioni in polonia e turchia,la gli operai li pagano a prezzi stracciati..e penso pure che non vengano distrutti dalle tasse come in italia..

Inserita:

Sinceramente?

Dopo aver visto le MIRIADI di folle di persone IN TUTTA ITALIA fare file dal primo mattino per comprare l'ultimo cellulare con la mela mozzicata...

...mi dovrebbero stupire tutti questi licenziamenti?

A Viterbo, la scorsa settimana, hanno aperto IL SECONDO M... (famoso fast food che vende panini, quello con la M gialla...), IL SECONDO, ripeto, IL SECONDO (IDENTICO AL PRIMO), ed hanno fatto una fila della miseria per comprare un panino al nuovo M...

... mi dovrebbero stupire 1425 licenziamenti?

La colpa è essenzialmente del cervello delle persone, non dico prive di cervello, ma... sicuramente che non lo sanno utilizzare a più del 10%...

La colpa, più che dello stato, è di chi HA CONTRIBUITO a rendere così questo stato.

Purtroppo, e lo dico con l'amaro in bocca, ci meritiamo quello che siamo.

Riccardo Ottaviucci
Inserita:

ne butto là una ,tanto per gettare benzina sul fuoco....avete notato che tutti i nostri guai sono esplosi dopo l'avvento dell'euro? Meditate ,gente,meditate diceva Arbore

Inserita:

A livello nazionale ed europeo si deve mettere un freno alla delocalizzazione.

La globalizzazione ha favorito le aziende che hanno potuto spostare le produzioni in paesi dove ci sono minori costi di manodopera e ha accentuato il tasso di disoccupazione in altri paesi.

Cosi' e' diventata una jungla.

Se ormai la tendenza e' spostarsi in paesi piu' convenienti?

Cosa restera' dell'industria italiana?

A questo dovrebbe pensare qualsiasi governo serio.

Invece i governi sono sempre bravi a fare accordi sottobanco con le grosse aziende permettendo loro di fare cio' che vogliono.

Per me la soluzione sono i dazi su tutto cio' che viene prodotto al di fuori dei confini nazionali ed europei.

Oppure adeguare gli stipendi allo stesso livello in tutti i paesi della comunita' europea.

E non facciamoci prendere in giro.

Quando un paese entra nella comunita' europea (Serbia, Turchia, Polonia..) diventa un attrattiva per le aziende.

In quanto gli stipendi dei turchi dei serbi e dei polacchi rimangono di 400 euro (o meno..) .

Inserita:

C'e troppa mangiatoia in Italia..troppi intermediari,troppa gente imboscata,tasse sull'operaio alle stelle,come fa' un'azienda a campare un determinato numero d'operai?senza vendita?

Diomede Corso
Inserita: (modificato)

Ragazzi... PLCForum non può fare politica

  • c) Divieto assoluto di denigrare, sbeffeggiare o insultare personalita' politiche o comunque famose, enti e autorita' (es: polizia, CC, ecc.) pur restando nel pieno diritto di commentare fatti attuali relativi ai summenzionati soggetti. Non e' cosi' difficile discutere e contestare in modo costruttivo, senza cadere nella polemica personale; basta solo un po' di buon senso.
    Resta valido il divieto assoluto a discussioni aventi quale tema la politica.

Non rischiamo di chiudere una discussione che ci metto la mano sul fuoco è già per i corridoi aziendali, cerchiamo di dare spunti costruttivi a chi magari con la testa fra le mani non sa più da dove girarsi... e perchè no... cerca nell'opinione pubblica (questo è il forum!) spunti di riflessione

Come e perchè si potrebbe inveritre questa tendenza? Come e perchè le etichette italiane dovrebbe ritornare a fare linee di produzione sul suolo nazionale? Ricordiamo che vanno là solo per quello, la componentistica è tutta qui !!!

Lorenzo, ma tu però hai detto proprio quello ha detto Lui... in altre parole ma la sostanza è la stessa ed è quello che dico anche io: la crisi non esiste! E' la conseguenza disastrosa di un malcostume economico...

Modificato: da Diomede Corso
Inserita:

Sinceramente non capisco come mai sia finita "in evidenza" questa discussione!

Per quanto interessante parlarne mi pare poco attinente all'essenza del forum.

Quanto al non fare politica sono d'accordo, però di questo si tratta alla fine!

Attuare mezzi di protezionismo economico ed incentivazione della produzione nazionale anche se mettendomi nei panni dell'azienda mi rendo conto che è assolutamente impossibile reggere il confronto con la produzione dove il costo del lavoro è 1/4 di quello italiano, l'energia costa meno della metà e la tassazione è altrettanto inferiore!

L'invasione del mercato da parte dei prodotti cinokoreaniturchi a prezzi stracciati sta distruggendo l'industria perché il consumatore è raro che sia interessato ad un prodotto di qualità, l'importante è che costi poco. Il cliente avveduto vuoi per necessità o per disinteresse scompare e si va a finire ad annegare nelle offerte dei volantini della GDO.

Nell'ottica di un mondo globale si tratta forse di idee anacronistiche ma almeno nei settori in cui la presenza industriale italiana è forte bisognerebbe attuare l'autarchia e una forte spinta verso l'estero (ma questo sta alle singole imprese) mentre si dovrebbe rilassare ancor di più il mercato verso le categorie che in Italia sono carenti o con risorse insufficienti per compensare la chiusura di una parte del mercato.

Poi si tratta anche di valutare DOVE si delocalizza!

Un conto è spostare la produzione in un paese "civile" come Portogallo o Germania o Francia, un altro conto è andare a produrre nei paesi emergenti! Non si tratta solo di risparmiare per i motivi che avevo indicato ma anche di sfruttare il lavoro per regolamenti più lassi e con meno tutele!

Inserita:

Intanto stamattina ho scoperto che la nuovissima Indesit slim da 33 cm è fatta in Russia, come le Candy e le Rex di medesima profondità...

Chissà se laggiù sono tutti ciccioni, e in bagno non ci passerebbero con un modello più profondo... :superlol:

Inserita: (modificato)
Per quanto interessante parlarne mi pare poco attinente all'essenza del forum.

No, anzi è molto attinente al forum, anche se non si tratta di problemi prettamente tecnici.

...avete notato che tutti i nostri guai sono esplosi dopo l'avvento dell'euro?

Riccardo la colpa non è dell'euro, ma di chi era abituato ad essere competitivo svalutando al moneta nazionale.

I nostri governanti politici hanno molte responsabilità, a partire dall'aver accettato di entrare nell'euro a quelle condizioni e con quel tasso di cambio.

SOno stati anche degli inetti qaundo hanno accettato che paesi dove si può produrre senza nessuan salvaguardia per la salute dei lavoratori, per l'inquinamento e con paghe da fame, potessero esportare senza tasse correttive per riequilibrare i costi. Si è giustificato il fatto che ne avrebbero tratto vantaggio i consumatori. Falso il vantaggio principale lo hanno tratto i produttori.

Che poi magari piangono e pretendono che vengano multati gli acquirenti di prodotti falsificati. Falsificati un bel nulla! Chi produce in Bangladesh, per meno di 5€, la polo ferrari che Luca di M rivende a più di 100€, non falsifica nulla se vende in proprio qualche migliaio delle stesse polo!

Però la responsabilità massima ce l'hanno i nostri così detti industriali che invece di reinvestire gli utili straordinari in innovazione, ricerca e sviluppo, come han fatto tedeschi, inglesi, finlandesi e via elencando, hanno pensato bene di giocarli sul tavolo della speculazione finanziaria. Purtroppo anche quella che era la massima azienda nazionale si è distinta in questo gioco perverso. sotto al guida di Romiti ha smesso di innovare, ha venduto anche qui pochi brevetti che i suoi tecnici valenti son riusciti ad fare nonostante tutto, e si è messa a giocare al tavolo della speculazione finanziaria, fungendo da esempio per il rimanente comparto industriale.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Anche questa delocalizzazione è frutto di questa miopia, anche se una buona parte delle colpe è senz'altro attribuibile alle nostre disfunzioni: tassazione eccessiva dovuta agli sprechi della politica e della pubblica amministrazione, burocrazia inefficiente e parasitaria, mancanza di infrastutture, energia carissima, etc.

Però una buona parte di colpa l'hanno anche i cittadini.

Se si vuole fare una ferrovia subito insorgono i contestatori. Se si progetta una nuova strada ci sono rproteste e blocchi. Se si deve fare un rigassificatore nessuno lo vuole, salvo poi protestare quando riceve la bolletta del gas e dell'energia elettrica.

L'elenco sarebbe infinito.

Ci sono regioni che pensano di smaltire i loro rifiuti altrove e non ne vogliono sapere di farsi le discariche, i termovalorizzatori, la raccolta differenziata e la riduzione dei rifiuti all'origine. Però s'incazzano se i rifiuti non vengono raccolti.

Anche questo, indirettamente, è un modo per far allontanare gli insediamenti industriali.

Modificato: da Livio Orsini
Inserita:

Voglio riportare un fatto di attualità, ossia che la crisi del bianco ha bussato anche alle porte di INDESIT, azienda italiana che fa parte della storia dell'elettrodomestico , annuncia 1.425 esuberi.

Spesso sul forum, cosi come nei grandi centri di vendita molte persone scelgono di acquistare un prodotto cino-koreano oppure turco ( le cosidette betoniere) che costano poco e con l ignoranza infangano la bontà dei prodotti italiani !!

"Le motivazioni addotte da Indesit: calo dei consumi (in Europa il mercato degli elettrodomestici ha perso rispetto al 2007 il 9%, in Italia addirittura il 23%); forte pressione sui prezzi di vendita, che sono sostanzialmente fermi o calanti dal 2007; aggressione dei produttori asiatici, soprattutto turchi e coreani, che stanno sottraendo quote ai produttori europei anche sull'alto di gamma. "

Credo si commenti da sé e questo è solo l inizio delle conseguenze delle pessime e vergognose abitudini di acquisto !!

Qui l articolo completo

http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/articoli/ContentItem-f28be9dd-81f2-4a2c-801b-88e70346aea5.html?refresh_ce

Diomede Corso
Inserita:

Limitarsi a protestare però porta poco lontano....

Io che non amo farlo ma bensì mi rimbocco le maniche, poi devo sentirmi dare dell'arrogante o assistere allo spettacolo dell'ottusità quando rimbalzo se parto con troppa spinta verso mete gentili con l'illusione che l'esperienza sul campo valga più di qualche grafico e quattro numeretti.

E allora non si può sentire che non debba partire una crociata normativa verso questa c..o di classe A che obbliga all'elettronica e non si può fare una lavatrice elettromeccanica

E non si può sentire che non va bene fare vasche in acciaio perchè durano troppo e allora gruppi oscillanti tout-court...

E non si può sentire che è pieno di componentisti e terzisti a 30Km da casa mia e io affogo di m. straniera!! Inizierà la de-elettromesticizzazione, ovvero un ritorno a fare a meno di quel lusso che nè si può acquistare nè si può riparare...

Poi non massifichiamo il pubblico, c'è ancora chi sa comprare per fortuna e, di macchine da 6-700 euro ne vedo in giro tante e si riparano anche a colpi di 100-200 euro di riparazione perchè... cavolo l'ho pagata 700 euro, ma se spendere succedere dopo 4 anni certo girano le scatole che se fosse stato magari dopo 7-8

L'economia di un industria come quell'elettrodomestico si basa sul ciclo-vita dei prodotti ? Certo, la merendina o biscotti sono un altro discorso, ma a quel punto tirare troppo la corda... hai visto come si spezza? Non potete mettere schede con l'autodistruzione, non si possono cambiare i cuscinetti o la ruggine dopo appena 24 mesi... chi ve la ricompra una lavatri così ?

Anche le K5, le L5 le L8... non erano come lSiriana, Stice, o SA98.... ma almeno 10 anni duravano!

Inserita:

SOno stati anche degli inetti qaundo hanno accettato che paesi dove si può produrre senza nessuan salvaguardia per la salute dei lavoratori, per l'inquinamento e con paghe da fame, potessero esportare senza tasse correttive per riequilibrare i costi. Si è giustificato il fatto che ne avrebbero tratto vantaggio i consumatori. Falso il vantaggio principale lo hanno tratto i produttori.

:clap::clap::clap::clap::clap::clap:

Ecco la causa di tutti i mali.

Aggiungerei che ne hanno tratto vantaggio "solo" i produttori.

Se la Serbia, la Polonia o la Romania entrano nella Comunita' Europea chi ne trae vantaggio?

I Serbi, i Polacchi o i Rumeni sfruttati per contunuare a lavorare 12 ore al giorno per 400 euro al mese?

I consumatori italiani che acquistano un prodotto credendo che sia stato costruito in Italia quindi non con le stesse garanzie di qualita'?

O solo i produttori che possono risparmiare sui costi di manodopera?

Ripeto il concetto, se la politica industriale del nostro paese non cambia, la nostra industria e' destinata a sparire.

Diomede Corso
Inserita:

riunito i commenti, piano piano... c'è parola per tutti, allentiamo la presa (speriamo che non si spenga :P !!) e ripeto, usiamo questo spazio e questo spunto di riflessione costruire

Inserita:

molte persone scelgono di acquistare un prodotto cino-koreano oppure turco ( le cosidette betoniere) che costano poco e con l ignoranza infangano la bontà dei prodotti italiani !!

Vogliamo far passare per vittima un azienda che delocalizza la produzione?

Siamo sicuri che acquistando un prodotto che si crede fabbricato in Italia questo realmente lo sia?

Non penso che un azienda italiana se fabbrica in Polonia, in Turchia o in Serbia un prodotto poi pubblicizzi questo fatto in fase di vendita.

Anzi tentera' di pigliare per i fondelli l'acquirente richiedendo di "aiutare l'industria italiana" acquistandolo.

Il consumatore verra' preso in giro credendo di acquistare un prodotto realmente italiano quando invece non lo e'.

Simone Baldini
Inserita:

L'europa mette il dazio sui pannelli fotovoltaici cinesi, i cinesi per ripicca non comprano piu' vino europeo!

Ormai è tardi, quando la volpe è passata nel pollaio, bisognava pensarci prima.

Indesid è nulla come nulla è Fiat e tutte le altre realtà industriali Italiane se dietro non c'è stato nessuno a salvaguardarle, per sopravvideve o prolungare l'agonia hanno cercato di delocalizzare.

Guardiamo l'ILVA, ma perchè è ancora in Italia, semplicemente perchè ha sempre avuto il lasciapassare a fregarsene dell'ambiente, se gli si fosse imposto, 20 anni fa', il rispetto ambientale oggi di certo quella zona sarebbe deserto industriale.

Bisogna rassegnarci, l'Italia non è industriale.

Inserita:

Se i parametri qualitativi li detta l'azienda, non conta il luogo di produzione.

La Fiat 500 è fatta notoriamente in Polonia (come al seconda generazione della Panda) mentre la 500L in Serbia. Ma non sembrano prodotti fatti male.

La Suzuki SX4 e la Fiat Sedici sono fatte in Ungheria, ma con un sovradimensionamento progettuale del 130% per compensare l'eventuale minore qualità delle materie prime fornite alla fabbrica. Tanto alla fine il risparmio è lo stesso, e non a discapito della qualità.

Ciò per me dimostra che, come da un lato l'obsolescenza programmata è voluta, dall'altro può essere ovviamente evitata.

Inserita:
Bisogna rassegnarci, l'Italia non è industriale.

Simone, questa è la peggior cosa che possa accadere: la rassegnazione!

La generazione dei miei genitori e la mia hanno lavorato duramente per trasformare il nostro paese un paese povero ed arretrato in un paese moderno, industriale e avanzato.

Duole molto vedere questo lavoro gettato alle ortiche dalle nuove generazioni. Non si può dare la colpa sola a questa o quella categoria. Le colpe sono generalizzate e trasversali per tutte le categorie sociali.

Ora ci manca solo che ci rassegnamo alla decadenza industriale del paese.

Egoisticamente a me l'unica cosa che interessa è che mi paghino la pensione per gli anni che mi restano da vivere, però mi fa veramente male vedere questo stato di cose.

Diomede Corso
Inserita:

Duole molto vedere questo lavoro gettato alle ortiche dalle nuove generazioni. Non si può dare la colpa sola a questa o quella categoria

:thumbdown: io sarò una mosca bianca... ma abbiamo solo una colpa noi giovani e di non essere abbastanza uniti nelle idee per cui combattere, del resto anche lo facessimo sarebbe solo sempre contro gente vecchia e di vecchie idee, sì perchè è un'idea ormai vecchia che l'elettrodomestico debba costare poco ed essere bene di consumo... ed è evidente!!!

Sul forum abbiamo sponsorizzato molto l'elettrodomestico rigenerato, se un mercato è saturo di prodotti uno sbocco può essere il servizio... Miele già lo fa, perchè non si mettono a farlo anche gli altri!? I CAT che si prendono carico anche di questo vedrai se non hanno bisogno di manodopera (e non turca o cinese!!), e pure di ricambi...

Egoisticamente a me l'unica cosa che interessa è che mi paghino la pensione

Poi non capisco una cosa... io devo lavorare e pagare le tasse e i contributi per pagare la pensione a mio padre che mi mantiene perchè non ho abbastanza soldi per andare a vivere per conto mio ?!!? :blink: C'è qualcosa che non va... O mi levano un po' di tasse e abbasssano la pensione a lui (così lo mantengo ORA io, moralmente più corretto!) oppure me ne frego di lavorare e mi faccio mantenere... da chi!?

Inserita:

Indesid è nulla come nulla è Fiat e tutte le altre realtà industriali Italiane se dietro non c'è stato nessuno a salvaguardarle, per sopravvideve o prolungare l'agonia hanno cercato di delocalizzare.

Stabilimenti costruiti con i fondi statali e regionali, leggi a favore (vedi rottamazioni), cassa integrazione in Italia (pagato dai contribuenti) e straordinario in Serbia o in Polonia..

Lo stato e' da sempre un validissimo alleato dei grossi gruppi industriali.

Ora questi gruppi hanno capito che e' molto piu' conveniente (per costi di manodopera piu' bassi e per minori rotture di scatole sindacali) di produrre in altri paesi.

l'Italia non è industriale

stiamo scherzando? l'Italia in tempi meno recenti ha avuto industrie prestigiosissime che tutto il mondo ci ha invidiato

Inserita:

Se i parametri qualitativi li detta l'azienda, non conta il luogo di produzione.

infatti non si puo' dire che siano prodotti fatti male

il problema e' mettersi nei panni di 1425 dipendenti che non faranno piu' il loro lavoro per un azienda che si sponsorizza come "italiana" e che invece al loro posto ci saranno 1425 turchi o polacchi

e di mettersi nei panni dei consumatori che credono di acquistare un prodotto italiano

e di mettersi anche nei panni di un italiano che vede la propria industria "morire".

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