Simone Baldini Inserita: 6 giugno 2013 Segnala Inserita: 6 giugno 2013 Simone, questa è la peggior cosa che possa accadere: la rassegnazione! La generazione dei miei genitori e la mia hanno lavorato duramente per trasformare il nostro paese un paese povero ed arretrato in un paese moderno, industriale e avanzato. Duole molto vedere questo lavoro gettato alle ortiche dalle nuove generazioni. Non si può dare la colpa sola a questa o quella categoria. Le colpe sono generalizzate e trasversali per tutte le categorie sociali. Ora ci manca solo che ci rassegnamo alla decadenza industriale del paese. Egoisticamente a me l'unica cosa che interessa è che mi paghino la pensione per gli anni che mi restano da vivere, però mi fa veramente male vedere questo stato di cose. Forse non hai piu' l'occhio sul mercato, io invece vedo benissimo come sono le cose. Io stesso ho chiuso un'attività produttiva di 40 anni e passa, ma posso farti esempi a vagonate. DITEC sta poco alla volta eliminando la produzione in Italia. La decadenza industriale c'è, rassegnarsi forse no ma si puo' anche morire di agonia. Per quanto concerne le generazioni, io la penso un po' diversamente. Parlando genericamente, la generazione dei mie nonni hanno risollevato l'Italia dalla seconda guerra, la generazione di mio papa' spendeva piu' di quello che generava facendo debito pubblico e mettendo il tutto sulle spalle di chi doveva ancora nascere oltre che averli sprecati, la mia generazione si trova con lavori precari e sottopagati, la generazione dei miei figli (che non ho ma ho appena avuto un nipotino la settimana scorsa) dovrà emigrare se vuole sperare in qualcosa, qui si trova solo aggravato di debiti insostenibili.
gaetanus Inserita: 6 giugno 2013 Autore Segnala Inserita: 6 giugno 2013 Forse non hai piu' l'occhio sul mercato, io invece vedo benissimo come sono le cose. Io stesso ho chiuso un'attività produttiva di 40 anni e passa, ma posso farti esempi a vagonate. DITEC sta poco alla volta eliminando la produzione in Italia. La decadenza industriale c'è, rassegnarsi forse no ma si puo' anche morire di agonia. concordo. cosi' come sono adesso le cose non si puo' che andare verso la morte dell'industria italiana. rimarranno in Italia (se non le trasferiscono altrove per problemi di tassazione, come ha annunciato Fiat la settimana scorsa...) solo le sedi legali e qualche settore di produzione. tutte le grosse aziende la seguiranno a ruota . tempo fa ho ascoltato un discorso in tv di Diego Della Valle dove spiegava che in realta' se un imprenditore italiano vuole puo' rimanere in Italia bisogna anche avere rispetto del paese dove ci si e' arricchiti e fatti un nome questo e' anche un problema che si deve porre la politica che deve usare tutti i mezzi per invogliare le aziende a non lasciare il paese dazi contro delocalizzazione minori tasse per chi resta e crea occupazione bisogna regolamentare questa jungla
Ciccio 27 Inserita: 7 giugno 2013 Segnala Inserita: 7 giugno 2013 Ricordate quando c'era il contingentamento delle auto giapponesi?
Ciccio 27 Inserita: 7 giugno 2013 Segnala Inserita: 7 giugno 2013 http://www.giornalettismo.com/archives/963073/elettrodomestici-come-muore-lindustria-italiana/
Diomede Corso Inserita: 7 giugno 2013 Segnala Inserita: 7 giugno 2013 :wallbash: ... basta vado a farmi 4 passi con Whysky
Messaggi consigliati
Crea un account o accedi per commentare
Devi essere un utente per poter lasciare un commento
Crea un account
Registrati per un nuovo account nella nostra comunità. è facile!
Registra un nuovo accountAccedi
Hai già un account? Accedi qui.
Accedi ora