albesan Inserito: 22 luglio 2013 Segnala Inserito: 22 luglio 2013 Possiedo un contatore elettronico trifase per cliente domestico da 6 kW. Allo stato attuale alimenta una pompa di calore trifase. E da una fase derivo la monofase per l' utenza domestica. Sono in procinto di sostituire la pompa. Pensavo di acquistarla monofase. Secondo voi se non faccio sostituire il contatore dall' enel (da trifase a monofase) ci possono essere dei problemi tecnici. Del tipo, tutto il carico sarà su una fase, magari stacca prima che si raggiungono i 6 kw. La lettura dei consumi sarà giusta, ( mi pare che i vecchi contatori a disco se il carico era squilibrato, i consumi non erano corretti). Grazie.
Maurizio Colombi Inserita: 22 luglio 2013 Segnala Inserita: 22 luglio 2013 Lasci l'utenza domestica su una fase, e colleghi il condizionatore sull'altra! Ma c'è effettivamente convenienza economica a matenere una fornitura trifase?
DJ_Gabriele Inserita: 23 luglio 2013 Segnala Inserita: 23 luglio 2013 Il costo della corrente che io sappia è identico sia in monofase che in trifase. Così come è uguale il fisso mensile dovuto alla potenza richiesta, cambia solo il modo di fornitura, quindi per risponderti, non cambia nulla tra monofase e trifase come euri spesi. Può essere però che una PDC trifase, specie se on/off sia più performante di una monofase, ovvio non vale con quelle moderne inverter! Quanto allo squilibrio mi ricordo di aver letto proprio qui che poteva essere, senza conseguenze fino a 6 kW, quindi direi che ci sta dentro (ma correggetemi se è una informazione inesatta!)
albesan Inserita: 25 luglio 2013 Autore Segnala Inserita: 25 luglio 2013 Confermo ciò che afferma Gabriele, Non cambia niente a livello di costo. La mia scelta di una trivase (20 anni fa) era per portare su il rendimento delle allora macchine on/off. Oggi che sono in procinto di sostituira con una ad inverter, dove sia a livello di costo acquisto PDC, che loro rendimento, non c'è nessuna differnza tra trifase e monofase. Quindi sono tentato di prenderla monofase, è momentaneamete lasciare il contatore trifase, per poi un giorno farlo sostituire in monofase (giusto per ritornare nello standard delle abitazioni di civile abitazione). Quindi volevo essere certo che il contatore trifase mi regga lo squilibrio delle fasi, senza distacchi o conteggi enonomici anomali. La nuova macchina come potenza assorbita risulta di 3,82 kW, su una fase, poi carico l' utenza domestica su un altra. Saluti
fradifog Inserita: 12 agosto 2013 Segnala Inserita: 12 agosto 2013 Però per il monofose poi ti restano poco più di 2 Kw..
remo williams Inserita: 12 agosto 2013 Segnala Inserita: 12 agosto 2013 Puoi chiedere un contatore dedicato alla pompa di calore. Hai delle agevolazioni.
Ale 15KV Inserita: 12 agosto 2013 Segnala Inserita: 12 agosto 2013 Il contatore elettronico puo' dare tutti i kw per la quale è stato programmato sulla fase T, per il discorso economico dopo i 3kw si è superato la fascia sociale (380 o 220 non cambia il costo bolletta) quindi potresti tenere il ce trifase che posso assicurarti che non avrai problemi si tratta solo di bilanciare senza troppi sforti i carichi. Per il discorso d' avere il doppio contatore è stato superato proprio dal momento in cui si è riusciti a programmare il contatore in modo da riconoscere i vari assorbimenti sulle diverse fasi. spero di averti dato una mano!!!!!!!!!!
remo williams Inserita: 12 agosto 2013 Segnala Inserita: 12 agosto 2013 Ale 15kV. Mi spieghi la tua affermazione sul riconoscimento dei consumi,che rende superfluo il secondo contstore? Grazie.
Maurizio Colombi Inserita: 12 agosto 2013 Segnala Inserita: 12 agosto 2013 Ma soprattutto sul riconoscimento della fase T Sei proprio sicuro che la fase siglata T a Milano, sia la stessa siglata T a Napoli (o a Torino, Roma, Treviso.......)? Ti sfido a collegare il capo di un "filo" sulla fase T di un contatore e l'altro capo del "filo" sulla fase T di un contatore del paese vicino!
LB81 Inserita: 19 agosto 2013 Segnala Inserita: 19 agosto 2013 Quindi sono tentato di prenderla monofase, è momentaneamete lasciare il contatore trifase, per poi un giorno farlo sostituire in monofase (giusto per ritornare nello standard delle abitazioni di civile abitazione). Acquistane una trifase e lascia tutto com'è, conviene a te e anche all'ambiente La pompa di calore monofase potrà anche avere lo stesso rendimento, ma bisogna considerare la maggior efficienza energetica della distribuzione trifase. O meglio, a parità di rame utilizzato (ma il numero di conduttori e la sezione saranno, ovviamente, diversi), in trifase si ha un rendimento di linea superiore. La monofase per potenze non bassissime è tipica dei paesi in cui l'energia costa poco (buona cosa) ma lo spreco è irrilevante (brutta cosa).
LB81 Inserita: 19 agosto 2013 Segnala Inserita: 19 agosto 2013 In linea generale sono d'accordo con te, difatti in trifase parto direttamente da 10 kW, la tariffa resta la stessa dei 6 kW (che siano in monofase o trifase). Sapendo che l'impianto è già esistente e funzionante con la fornitura trifase da 6 kW, ne ho dedotto che non avrà problemi se continuerà ad usare una pompa di calore trifase con potenza assorbita non superiore a quella vecchia. In caso di problemi, anzichè ricablare mezzo impianto e passare ad una fornitura monofase (più limitativa in termini di possibilità di utilizzo ed efficienza energetica), conviene aumentare la potenza a 10 kW in trifase. Nel 90% dei casi, l'impianto dimensionato per 6 kW trifase sarà perfettamente idoneo per 10 kW sempre in trifase, basta controllare le sezioni delle linee e le rispettive protezioni.
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