Akira Inserito: 16 novembre 2002 Segnala Share Inserito: 16 novembre 2002 Ho da sottoporvi un piccolo grattacapo:devo realizzare un sistema composto da un PLC S7-300 che deve essere controllato a distanza (in telecontrollo). Ho pensato o all'uso di radiomodem oppure all'uso di moduli GSM.Nel caso dei radiomodem, con una coppia di dispositivi, uno sul PLC ed uno sullo scada remoto il tutto è risolto (anche se non ho esperienza in tal senso, non conosco cosa offre il mercato in merito). Il problema è che la distanza tra le due unità (PLC e SCADA) potrebbe anche essere di svariati chilometri il che renderebbe di fatto invalida la soluzione dei radiomodem. Ho pensato allora ad un modulo GSM da installare sul PLC mentre per lo scada posso usare un qualsiasi cellulare dotato di modem interno.Le mie domande sono:1) qualcuno ha esperienza in merito? (sia per i radiomodem che per i gsm)2) per i gsm è possibile sfruttare la possibilità di invio sms (che renderebbe funzionante un possibile sistema di teleallarme): posso fare in modo che sia il PLC ad inviare un sms o a iniziare una chiamata verso uno scada? (insomma: può il plc pilotare autonomamente il modem?)3) avrei comunque bisogno di riferimenti e documentazione. chi mi aiuta?grazie a tutti!!! Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
suleima Inserita: 16 novembre 2002 Segnala Share Inserita: 16 novembre 2002 A suo tempo (7 anni fa) ho sviluppato il SW per alcuni PLC (7) che comunicavano fra di loro via radio.Si scambiavano dati via porta seriale, a cui era collegata una radio.Un PLC faceva da master e interrogava ciclicamente gli altri.Le radio erano di una ditta americana Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Akira Inserita: 21 novembre 2002 Autore Segnala Share Inserita: 21 novembre 2002 Nessuno è in grado di fornire almeno una indicazione?un link?una piccola esperienza? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
samp Inserita: 22 novembre 2002 Segnala Share Inserita: 22 novembre 2002 su trasmissione radio devi guardare www.lxe.como http://partners.psionteklogix.com/ptxcms/core.aspciaosamp Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
antoniolucich Inserita: 11 dicembre 2002 Segnala Share Inserita: 11 dicembre 2002 Ho già realizzato una applicazione con:- plc S7 300 (CPU 314)- converter PCMPI realizzato dalla Sintesi www.sisntesi.com (MPI <--> RS232 converter) fornito con semplici librerie DLL per funzioni di lettura scrittura attivabili con i più comuni ambienti di programmazione (VB, VC++, Delphi, ecc.)- radiomodem SATEL (azienda finlandese distribuita in Italia da Sartelco Sistemi www.sartelco.com). Ne trovi di diversi modelli e diverse portate (anche dell'ordine di 30-40 km).La cosa ha funzionato molto bene.Buon lavoro. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
pedersen Inserita: 14 marzo 2008 Segnala Share Inserita: 14 marzo 2008 ho ereditato da una zia una casa di altri tempi, avra' almeno 100-150 annil'impianto elettrico e' tutto da rifare (fili sottilissimi e rigidi.. in qualche parte credo siano spezzati e in molte prese non arriva piu' tensione)...l'elettricista non sa dove mettere le mani perche' per togliere i cavi esistenti e metterni dei nuovi bisogna necessariamente aprire le cassette di derivazione proprio questo e' il problemain molte stanze ci sono dei dipinti vicino ai muri e aprire le cassette vorrebbe dire deturprare irrimediabilmente il disegno..come ci si comporta?ovviamente e' da escludere anche un impianto con canaline sui disegni.. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
ClA Inserita: 14 marzo 2008 Segnala Share Inserita: 14 marzo 2008 Direi che è proprio il mio hobby preferito!Che dire? è un lavoro da artisti in cui pochi elettricisti si cimentano.Se non se la sente chiamane un altro. Magari con i capelli bianchi. Già abituati a fare lavori del genere.Ricordati che le norme non sono obbligatorie, è obbligatoria la regola dell'arte.Guarda se si riescono a sfilare i cavi, eventualmente rompendo il muro dove ciò è possibile.Penso che sia inevitabile aprire le scatole, con la dovuta delicatezza. I coperchi, se si rompono, li puoi sostituire con coperchi bianchi fissati a graffettaNon penso che i dipinti siano proprio sul coperchio della scatola.Comunque non potrebbero essere antichi come la casa stessa...Studia percosi alternativi (es stanza al di là del muro).Utilizza anche cavi a vista, eventualmente fissati con silicone...Un possibilità (complessa) è ricorrere a relè, o addirittura a un sistema domotico, utilizzando i cavi esistenti solo per il segnale a bassissima tensione.Ma resta il problema dei cavi di potenza.... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
paolotronico Inserita: 14 marzo 2008 Segnala Share Inserita: 14 marzo 2008 Complimenti per l'eredità! Io ti spiego cosa ho visto fare.... in una situazione simile!Calcola comunque che gli affreschi sono stati eseguiti, con tutta probabilità dopo l'impianto elettrico quindi sono di puro valore affettivo (cosa tra l'altro non da meno rispetto quello economico/artistico)Puoi lavorate con tubazioni in rame e scatole da esterno in metallo. Riuscendo a incassare una scatola, puoi preventivamente fotografae il punto e far stampare la foto.Considera che scatole e tracce sono interventi distruttivi.E' una cosa complicata ma se realizzata in modo adeguato, avrai dei risultati sorprendenti.Poi, in realtà, è anche una questione di €€€€€€€! Ciao Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
solchiere Inserita: 14 marzo 2008 Segnala Share Inserita: 14 marzo 2008 ho ereditato da una zia una casa di altri tempi, avra' almeno 100-150 anniLa zia ???Mi è capitato un caso simile: una bellissima villetta TUTTA in pietra a vista: richieste del cliente:- prese, interuttori, luci, tv, telefono, citofono e satellitare, predisposizione passaggio fibra con alta densità di punti luce.- molte linee (piano 0,fondi,piano1, luci,cucina, frigo, caldaia, stufa pellet etc....- niente muri intonacati: ergo niente canalette murate, anche perchè le pietre erano "portanti"- riscaldamento a pavimento, il cliente non gradiva il passaggio a pavimento- niente canaline: sono brutte !- niente cavi volanti (es per le lampade): sono bruttissimi !- niente trecce o tubi in rame: non mi piacciono.- l'antenna non devve essere visibile Mie risposte:Io- Mi scusi, ma io questo impianto come glie lo cablerei secondo lei ???Lui- Beh, pensavo si potessero passare i cordini nudi tra le pietre.....Risultato: ho trattenuto a stento una risata e me ne sono andato....Purtoppo a volte i clienti chiedono proprio la nuna e non hanno nessuna cognizione tecnica e di buon senso.Non credo sia questo il tuo caso....Io stesso ho rifatto completamente l'impianto di casa mia in campagna: una vecchissima villetta liberty con impianto paleolitico in tela, con parti parzialmente stra rattoppate nei tempi.Ho adottato il sistema delle canaline cercando di farle passare in punti poco visibili o scomodi evitando ad esempio le nicchie delle finestre, gli archi etc....Ho sfruttato praticamente solo i muri ad intonaco e mi sono allacciato estremamente di rado all'impianto vecchio solo per il collegamento di una lampada in mezzo ad un soffitto affrescato.Alcune stanze (la cucina, dove è presente il contatore) sono state rifatte e anche l'impianto eletrico è stato fatto incassato.Non ho lesinato nemmeno sulle linee "dedicate": la cosa peggiore in questi casi è sottodimensionare a fini estetici.Vi assicuro, che al di la della scelta economica di frutti e mascherine il lavoro è venuto bene.Di certo alcune soluzioni sono strane, ad esempio qualche canaletta passa dietro delle paratie di legno o fa percorsi non smpre perfettamente "lineari".Consiglio: evita di ripristinare il vecchio impianto, rifallo da zero, non lesinare sui sezionamenti, dove non puoi usare tubi incassati usa canaline evitando di stipare, usa le cassette porta frutti esterne come cassette di derivazione (anche se non è il max), cerca di usare relays per risparmiare cablaggio, evita i soffitti (metti apliques, piantane, o se prioprio devi usa i cablaggi con cavo multipolare montato su catene per i lampadari partendo dal lato della stanza).Per i punti luce a soffitto, all'ultimo piano adotto spesso la tecnica di utilizzare il sottotetto praticando un foro dove arrivo al soffitto, passando nel sottotetto e sbucando al centro della stanza; fisso poi il tubo con della malta e mi sincero della calpestabilità.Auguri e mi raccomando non stressare i poveri elettristi: qui a Genova diciamo "non si può soffiare ed aspirare" (traduzione da dialetto) Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Nino1001 Inserita: 21 marzo 2008 Segnala Share Inserita: 21 marzo 2008 Io ho elettrificato un vecchio casale di fine ' 700 mai elettrificato prima. Muri esterni in pietra e divisori interni in canne intrecciate ed intonacate a gesso.Ma c'era anche, più che solaio, il sottotetto ed il piano terra. Piano terra composto da frantoio, palmento, stalla per buoi, per muli, per asini, deposito armeggi... tu in che situazone sei?Il pavimento com'è? Ed i muri esterni? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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