newSilvia Inserito: 25 ottobre 2013 Segnala Share Inserito: 25 ottobre 2013 Buongiorno a chiunque mi possa aiutare, vi espongo il mio problema: Vivo da un anno in una casa bifamilare, dove sono presenti tre contatori della luce, uno per ogni alloggio e uno per i vani comuni, attualmente intestato alla proprietaria residente in uno dei 2 alloggi. Al contatore comune fanno capo vano scala (5 lampadine) + garage + pompa per aspirazione dell’acqua della rampa garage, consumo annuo 440kWh, spesa annua… 800€! La cifra esorbitante deriva dai costi fissi del contratto in essere (sui 90€ a bimestre) “uso diverso dall’abitazione con tariffa BTA4 multioraria” – fornitura trifase – potenza contrattuale 10 kWh… La proprietaria l’ha rilevato così dalla proprietà precedente qualche anno fa e credeva fosse normale così. Premettendo che devo ancora verificare la potenza di picco della pompa per capire quale sia la potenza contrattuale minima necessaria a farla funzionare, cosa consigliate di fare per ridurre la spesa? A occhio la soluzione più economica mi pare sia eliminare quel contatore e allacciare tutto a quello della proprietaria, perché in questo modo le bollettone da 800€ annui sparirebbero, i suoi consumi incrementerebbero del costo dei 442kWh che noi pagheremo per metà. E’ un’idea fattibile? Un’altra soluzione, meno economica ma migliorativa, sarebbe quella di modificare il contratto delle scale in “uso domestico residente” da 3kWh. Si potrà fare? O il fatto che sia un vano scala costringe alla categoria “uso diverso”? Sul sito dell’enel c’è scritto questo: “Le tariffe per usi domestici in bassa tensione riguardano:le applicazioni relative a servizi generali in edifici di al massimo due unità immobiliari, locali annessi o pertinenti all'abitazione ed adibiti a studi, uffici, … cantine o garage purché l'utilizzo sia effettuato con unico punto di prelievo per abitazione e i locali annessi e la potenza disponibile non superi 15 kW." Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
newSilvia Inserita: 25 ottobre 2013 Autore Segnala Share Inserita: 25 ottobre 2013 Scusate mi accorgo ora che questa cosa sarebbe stato meglio postarla in "altro su impianti elettrici e civili", per evitare di fare un doppione qualcuno può spostarla? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
reka Inserita: 25 ottobre 2013 Segnala Share Inserita: 25 ottobre 2013 dalla descrizione potresti benissimo passare ad "uso domestico" e abbassare la potenza all'effettivo bisogno. togliere il contatore non è una bella mossa secondo me... magari un nquilino futuro potrebbe creare problemi e costringervi a rispendere i soldi dell'allaccio. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Maurizio Colombi Inserita: 25 ottobre 2013 Segnala Share Inserita: 25 ottobre 2013 Si, non è buona cosa togliere il contatore, ma sarebbe BUONISSIMA cosa ridimensionare un pochino le potenze....... 10 chili trifase per una scala, una pompa ed un garage.....mi sembrano esagerati ! Fate richiesta di "declassare" il contratto da trifase da 10 a monofase da 3: con il risparmio della prima fattura, ci pagate il cambio del contratto, con il risparmio della seconda fattura ci comprate una pompa nuova (monofase) e se vogliamo fare i grandi, con il risparmio della terza fattura ci pagate l'idraulico che monta la pompa....... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
LB81 Inserita: 27 ottobre 2013 Segnala Share Inserita: 27 ottobre 2013 Bisogna vedere di che pompa si tratta, in zone particolarmente sfortunate (dove non avrei costruito un garage interrato) vengono giù fiumi d'acqua dalla rampa, e già una coppia di pompe da 5,5 HP riesce a malapena a smaltire quella portata! Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
newSilvia Inserita: 29 ottobre 2013 Autore Segnala Share Inserita: 29 ottobre 2013 Grazie molte per le vostre risposte e consigli Riassumendo mi resterebbe quindi da capire - se si possa un contratto domestico da 3kWh (o mi costringano a farne uno “usi diversi”) - quanto sia la minima potenza contrattuale necessaria Nel frattempo ho parlato con un incaricato Enel, ha ammesso che un contratto da 10 kWh è dovuto a un errore e ha suggerito di passare a un contratto “usi diversi” di potenza 3 kWh, che, a suo dire porterebbe le bollette dagli attuali 120€ bimestrali a 80€… (meno, quindi, ma comunque eccessivo, con un contratto domestico le cifra verrebbe sì e no la metà). Sul fatto di poter rientrare o meno negli usi domestici ha dato risposta incerta. Secondo voi a questa frase "purché l'utilizzo sia effettuato con unico punto di prelievo per abitazione e i locali annessi" che interpretazione si può dare? (l’ho presa da qui: http://www.enel.it/it-IT/reti/enel_distribuzione/venditori_tariffe/usi_domestici/ ) Può significare che il contatore abitazione-scale debba essere unico? O non è detto? ------------------ Ho anche cercato di controllare la pompa, estraendola dalla vasca si può capire da quanto sia anche senza un idraulico? Hanno una targhetta? La pompa è una sola, ho fatto una foto da cui purtroppo si vede poco, se riesco la allego. Per quel che vale la casa si trova nella parte alta della città e anche nei momenti di massima pioggia il “fiume d’acqua” non si è mai visto e il piano di calpestio dei garage è sempre asciutto, anche durante i diluvi… Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
LB81 Inserita: 10 novembre 2013 Segnala Share Inserita: 10 novembre 2013 (modificato) Presumo che non abbiate istituito un condominio, per 2 appartamenti non è obbligatorio e non ne varrebbe la pena. Sorge il problema del contatore per le utenze comuni, dato che non esiste il condominio con il suo codice fiscale, quindi viene meno la possibilità di intestare la fornitura al condominio. In tal caso, avreste potuto eliminare i contatori degli appartamenti ed alimentare il tutto da quell'unico contatore trifase da 10 kW, senza violare il contratto perchè non cedete energia a terzi e la tariffa per usi diversi è applicabile ai condomini. In molti residence di nuova costruzione si fa in questo modo, unica fornitura condominiale con contratto non limitato in potenza e contatori privati per ripartire i costi, se sono abitazioni di villeggiatura la bolletta tende a zero quando gli appartamenti sono disabitati (attenzione, solo con il contratto non limitato! altrimenti si paga l'intera potenza impegnata e non il picco mensile..) Nel vostro caso non si può fare, perchè quel contatore è intestato ad una persona fisica e quindi non potrebbe alimentare una proprietà altrui. Per alimentare le utenze comuni, vi tocca mantenere un contratto per usi diversi dall'abitazione, eventualmente di potenza ridotta se l'attuale è sovradimensionato (che si tratti di un contatore "da cantiere" trasformato in fornitura definitiva?). Anche l'idea di alimentare le utenze comuni dai contatori dei due appartamenti potrebbe risultare illecita, se queste aree comuni non figurano come pertinenze di un appartamento. Nel frattempo, controlla quanti fili sono allacciati al contatore trifase, e prendi i dati di tutti gli interruttori dei quadri elettrici dell'impianto comune. Da questo possiamo capire se esistono circuiti trifase che potrebbero alimentare una elettropompa trifase o altro. Le pompe hanno una targhetta con i dati, ma per scoprire se è trifase puoi ispezionare i collegamenti del cavo di alimentazione, senza bisogno di tirarla fuori. Modificato: 10 novembre 2013 da LB81 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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