Sim_Pag Inserito: 31 ottobre 2013 Segnala Inserito: 31 ottobre 2013 Salve a tutti, su un impianto di un locale commerciale (un bar) tempo fa è stato eseguito un intervento di ampliamento, consistito nell'aggiunta di punti luce ed un quadro per la gestione di tutta l'illuminazione. La ditta che fece i lavori ora non esiste più (non rilasciando all'epoca dei lavori, la dichiarazione di conformità dell'impianto!!!). Attualmente esiste solo una dichiarazione dell'impianto originario ma all'ufficio tecnico del comune, giustamente, chiedono una dichiarazione della parte nuova dell'impianto. In che modo si può risolvere questo problema? Può un professionista, in seguito alle verifiche previste dalla normativa, produrre una dichiarazione (visto che non esiste più la ditta)? Oppure quale strada, secondo voi, può essere intrapresa? Vi ringrazio per la disponibilità...
Livio Orsini Inserita: 31 ottobre 2013 Segnala Inserita: 31 ottobre 2013 (modificato) Dipende da quando son state eseguite le modifiche. Se sono antecedenti ad una certa data la Di.Co. può essere sostituita da una DiRi. (dichiarazione di rispondenza) rilasciata da un professionista abilitato. Altrimenti è necessario esperire....un escamotage. Un'azienda qualificata dichiarà di aver effettuato dei lavori di modifica e/o ampiamento al vecchio impianto e rilascera la corrispondente DiCo, comprendente anche i lavori eseguiti dall'azienda scomparsa. Modificato: 31 ottobre 2013 da Livio Orsini
Sim_Pag Inserita: 31 ottobre 2013 Autore Segnala Inserita: 31 ottobre 2013 Purtroppo le modifiche sono state apportate dopo il DM 37/08 quindi non rientrano in quelle opere oggetto di DiRi...penso proprio che si debba risolvere il tutto con l'escamotage su descritto. Ci troviamo però di fronte ad una carenza legislativa, dove il problema deve essere risolto, per questioni di praticità del committente, con un artificio non del tutto lecito. Sarebbe stato più opportuno dare la possibilità di poter continuare a rilasciare una DiRi da un professionista con i requisiti già indicati, nei casi in cui le imprese che hanno effettuato lavori non fossero più in grado di produrre una DiCo (e purtroppo questi casi al giorno d'oggi sono molto frequenti!). Grazie comunque per la chiarezza. Buona giornata
Livio Orsini Inserita: 31 ottobre 2013 Segnala Inserita: 31 ottobre 2013 Il problema di fondo è che la DiCo non è stata istituita per motivazioni tecniche, ma fiscali. Il "furbo" legislatore suppone che dovendo presentare unDiCo non ci si possa esimenre dall'emettere fattura. Poi succede che l'impresa poco onesta non emette fattura e non emetto DiCo; il cliente che ignora la necessità della DiCo non si preoccupa più di tanto sino a quando.... Siccome siamo italiani riusciamo sempre a trovare un modo per sanare le cose. A ben guardare l'escamotage che ho suggerito equivale al lavoro di un professionista che, effettuate le opportune verifiche, dichiara l'impianto rispondente alla normativa. Però l'impresa dovrà emettere fattura come se avesse effettuato il lavoro, quindi la spesa sarà sicuramente maggiore.
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