click0 Inserito: 3 novembre 2013 Segnala Inserito: 3 novembre 2013 Ciao a tutti alcuni anni fa su di un condizionatore trovai inseriti, sul motore della ventola, due condensatori. Uno dei due condensatori era il classico condenstore di marcia del motore, attacato cioè a due di tre fili che escono dal motore.L'altro condensatore invece, era collegato in serie all'alimentazione (sulla fase credo) ed escluso per mezzo di un termostato. Penso che servisse a ridurre la velocià del ventilatore oltre certe tempertaure. E' giusta la mia teoria? Com'è eventualmente possibile calcolare tale condensatore?
click0 Inserita: 3 novembre 2013 Autore Segnala Inserita: 3 novembre 2013 facendo lavorare il motore a tensioni più basse corro il rischio di bruciarlo?
Livio Orsini Inserita: 3 novembre 2013 Segnala Inserita: 3 novembre 2013 facendo lavorare il motore a tensioni più basse corro il rischio di bruciarlo? No nel caso di un ventilatore. C'è una spiegazione tecnicamente precisa della possibilità di regolare in velocità un motore asincrono, che ha come carico un ventulatore, riducendo la tensione di alimentazione. L'ho spiegato dettagliatamente in una vecchia discussione e non ho voglia di ripetere tutto. Il condensatore in serie sfrutta la reattanza capaciticìva per creare un partitore di tensione che riduce la tensione di alimentazione del motore. Semplificando basta calcolare la reattanza capacitiva, moltiplicarla per la corrente nominale del motore per conoscere la cdt ai capi del condensatorie. Il risultato pratico è sufficientemente aderente alla realtà; in teoria si dovrebbe effettuare il calcolo in modo vettoriale tenendo conto della induttanza del motore.
click0 Inserita: 3 novembre 2013 Autore Segnala Inserita: 3 novembre 2013 questa discussione? in maniera grossolana, posso quindi ridurre la tensione di alimentazione perche girando più lentamente il ventilatore rischiede meno potenza al motore, con il risultato che assorbe la stessa corrente di alimentazione
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