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Un Contatore Per Tre Appartamenti


Ivan Viola

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Salve a tutti, inizio questa discussione perche non sono riuscito a trovare delle risposte alle mie domande, come da titolo tra qualche giorno andrò ad abitare in un appartamento dove il contatore enel è in comune per tutti, essendo che non consumo tanta corrente a casa, e non conoscendo i consumi degli altri inquilini, non vorrei pagare la corrente che consumano gli altri. la ma idea sarebbe di montare per ogni appartamento un kilowattora in modo da verificare i consumi effettivi e dividere le spese in modo piu giusto. volevo essere consigliato su quale apparecchio installare cosi da non avere problemi con nessuno. altra domanda, mi chiedevo se si puo fare richiesta per avere almeno 5 o 6kw senno il contatore scatterebbe in continuo visto che non credo che sopporterebbe il carico di tre appartamenti. grazie a tutti.

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L'AEEG con delibera n.199/11 ha stabilito l'unicità del punto di consegna per ciascuna unità immobiliare...per cui se i tre appartamenti sono catastalmente separati detta soluzione NON sarebbe applicabile...

Precisato quanto sopra, l'alternativa da te proposta è l'unica cosa da fare, installare un proprio contatore per appartamento per suddividere la spesa in base all'effettivo utilizzo. Per il tipo di modello ogni casa ne fa più di uno, quasi tutti del tipo modulare, basta una ricerca in rete tra ABB, Bticino, Schneider ecc...

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tieni presente comunque che in caso di diaspora fra inquilini non potrai far valere i risultati del tuo misuratore.

non puoi far installare da enel un contatore per te?

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Maurizio Colombi

L'AEEG con delibera n.199/11 ha stabilito l'unicità del punto di consegna per ciascuna unità immobiliare...

..ma ne siamo veramente sicuri ?

nel caso di un controllo o altro, l'intestatario della fornitura verrebbe accusato di vendita di energia a terzi,

Bisogna vedere come è regolato l'affitto del locale. Chi affitta cottage arredati, fornisce contratti tutto compreso, acqua, gas ed energia elettrica.

Non sono certo una unica unità immobiliare, e non hanno assolutamente un contatore per ogni locale......

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nel caso di un controllo o altro, l'intestatario della fornitura verrebbe accusato di vendita di energia a terzi,

Non bisognerebbe vedere il contratto di fornitura? In alcune situazione, è cosa abbastanza comune che il "propietario" venda l'energia hai singoli utenti, ad esempio nelle aree di sosta per i camper

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io farei mettere altri 2 contatori e buonanotte al secchio

pensa anche solo al sezionamento... supera il carico per colpa di uno togli la corrente a tutti e 3 e blablabla

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Carlo Albinoni

L'AEEG con delibera n.199/11 ha stabilito l'unicità del punto di consegna per ciascuna unità immobiliare

Per quello che so io ha stabilito l'unicità del punto di consegna per ogni unità immobiliare (salvo le deroghe per pompe di calore e ricarica veicoli elettrici), ma non l viceversa.

Ovvio non puoi rivendere l'energia ma... puoi regalarla.

Detto questo, tenuto conto del sistema italiano degli scaglioni di consumo a prezzi crescenti, bisogna vedere se sarebbe conveniente avere contatori separati.

volevo essere consigliato su quale apparecchio installare cosi da non avere problemi con nessuno

Tenuto conto che il sistema tariffario italiano è abbastanza complicato dubito che si possa non avere problemi, a meno che non andiate molto d'accordo tra di voi.

Modificato: da Carlo Albinoni
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Chi affitta cottage arredati, fornisce contratti tutto compreso, acqua, gas ed energia elettrica.

Infatti il proprietario percepisce il compenso forfettario per il servizio "tutto compreso"...se differenzia il compenso specificando anche la "vendita" di energia, a mio parere incorre, in un illecito quantomeno sanzionabile.

esempio nelle aree di sosta per i camper

Se non sbaglio lì non paghi a consumo bensì paghi un corrispettivo per la fornitura di un servizio. A mio parere se i camping si facessero pagare un tot a kWh non sarebbero regolari.

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Carlo Albinoni

se differenzia il compenso specificando anche la "vendita" di energia, a mio parere incorre, in un illecito quantomeno sanzionabile.

Un conto è "vendere" l'energia, con un ricarico, un altro è dividere le spese.

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in pratica da come abbiamo visto al catasto sono registrati un locale di 8 vani da qui ricavati 2 appartamenti al piano superiore, e un locale per uso commerciale al piano terra, quest'ultimo però è stato diviso, metà e rimasto ad uso commerciale e l'altra metà c'e il 3° appartamento, essendo che la proprietà era ed è di una sola persona, il contatore 220 serviva i 2 appartamenti al piano superiore e il contatore 380 serviva il locale commerciale, ora non so se effettivamente il terzo app e collegato ancora alla 380 visto che è stato costruito nel locale commerciale, ma la proprietaria ha detto che la 380 è staccata e quindi c'e solo il contatore 220 che serve questi tre appartamenti, altra cosa è che questa proprietaria non sembra essere disposta a far installare un nuovo contatore.

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Carlo Albinoni

Per legge questi appartamenti devono avere ciascuno un proprio contatore,

A me non risulta che sia così.

Conosco diversi casi di contatore collettivo: genitori e figlio, negozio e appartamento, casa canonica, ecc.

Poi dipende se veramente conviene.

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Secondo la mia memoria ...mi apre che un Gem può servire una unità immobiliare singola, sia essa intesa come appartamento o unità a più vani.

La servitù di un Gem a più unità abitative distinte in catasto mi apre non è consentita.

Sarebbe interessante postare il riferimento normativo...

Modificato: da Elettroplc
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...ribadisco che l'AEEG con delibera n.199/11 ha stabilito l'unicità del punto di consegna per ciascuna unità immobiliare (Art. 5.1 Allegato C).

Alcuni sostengono che è da intendersi che ogni appartamento (Unità Immobiliare) deve avere un solo punto di consegna, (e fin qui non vi è dubbio), ma non è vero il contrario, e quindi secondo alcuni un punto di consegna può servire più unità immobiliari...

A me sembra strano, ma molto strano, riporto testualmente l'articolo:

Articolo 5 (Allegato C) TIC
Unicità del punto di prelievo e tensione di alimentazione
5.1 Per ciascuna tipologia di contratto di cui al comma 2.2 del T I T gli impianti
elettrici dei clienti finali sono connessi alle reti con obbligo di connessioni di terzi
in un unico punto per ciascuna unità immobiliare e sue pertinenze, fatto salvo
quanto disposto al comma 5.3 e nel caso di punti di emergenza
.

Ed inoltre:

Articolo 2 (Allegato A) T I T

Ambito oggettivo
2.2 I contratti aventi ad oggetto i servizi di cui al comma 2.1 relativi a punti di
prelievo nella titolarità di clienti finali devono corrispondere alle seguenti
tipologie:
a) per utenze domestiche in bassa tensione, dove per tali si considerano i
contratti riguardanti l’energia elettrica utilizzata per alimentare:
i) le applicazioni in locali adibiti ad abitazioni a carattere familiare o
collettivo, con esclusione di alberghi, scuole, collegi, convitti,
ospedali, istituti penitenziari e strutture abitative similari;
ii)
le applicazioni relative a servizi generali in edifici di al massimo due
unità immobiliari
, le applicazioni relative all’alimentazione di
infrastrutture di ricarica private per veicoli elettrici, le applicazioni in
locali annessi o pertinenti all’abitazione ed adibiti a studi, uffici,
laboratori, gabinetti di consultazione, cantine o garage o a scopi
agricoli, purché l’utilizzo sia effettuato con unico punto di prelievo,
per l’abitazione e i locali annessi, e la potenza disponibile non superi
15 kW.

Come ipotizzare una cosa diversa, ad esempio se ho due appartamenti catastalmente divisi (due unità immobiliari) ed un unico punto di prelievo, il mio contratto come sarà regolato su RESIDENZIALE o NON RESIDENZIALE, non posso avere la residenza su due unità diverse (uguale per fini IMU ecc), ovviamente i costi sono diversi e quindi in quota parte è "truffa"...e quindi non legale.

Spero in altri contributi per chiarire al meglio questa situazione! ;)

Modificato: da Daddo79
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il mio contratto come sarà regolato su RESIDENZIALE o NON RESIDENZIALE, non posso avere la residenza su due unità diverse (uguale per fini IMU ecc), ovviamente i costi sono diversi e quindi in quota parte è "truffa"...e quindi non legale.

E' una frode fiscale perchè il regime di tassazione dell'energia varia tra prima abitazione e altre abitazioni.

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E' una frode fiscale perchè il regime di tassazione dell'energia varia tra prima abitazione e altre abitazioni.

...quindi convieni con me sul fatto che un contatore (punto di prelievo) può alimentare una sola unità immobiliare

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Ogni unità deve avere il suo contatore, poi essitono forniture specifiche per le sole parti comuni.

Ad esempio io e mio fratello abitiamo i 2 appartamenti della medesima casa.

Ci sono 3 contatori; uno per ciascun appartamento più un terzo per le parti comuni: impioanto di riscaldamento, illuminazione scale, garage, seminterrato, etc.

Ovviamente la tassazione e la tariffa dell'energia conteggiate per i servvizi sono differenti da quelle per uso domestico.

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Quoto livio...anche se ..in qualche caso pratico ... la delibera è strata disattesa associando ad un punto di consegna diverse tipologie di unità immobiliari con proprietà, usi e destinazioni diverse, poiché non vi sono controlli in merito.

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Ogni unità deve avere il suo contatore, poi essitono forniture specifiche per le sole parti comuni.

Perfetto, è quello che sostengo anch'io basta leggere la Delibera, ma alcuni sostengono il contrario...

Quoto livio...anche se ..in qualche caso pratico ... la delibera è strata disattesa associando ad un punto di consegna diverse tipologie di unità immobiliari con proprietà, usi e destinazioni diverse, poiché non vi sono controlli in merito.

Questo purtoppo è vero ma è un altro fatto...

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poiché non vi sono controlli in merito.

Bisogna sempre ricordarsi che siamo in Italia.

Il nostro è il paese con il più alto numero di vincoli, controlli ed adempimenti fiscali. Però contemporaneamente è il paese con l'evasione fiscale maggiore di tutto il mondo occidentale.

Perchè i controlli non sono seri. Se hai la sfortuna di incappare in un controllo anche se sei in regola volendo si trova semrpe qualche cosa da eccipire, mentre se non vieni controlalto, come nella maggior aprte dei casi, sei libero di fare ogni porcata. Tanto il rapporto costi benefici gioca sempre a favore dell'evasore e dell'irregoalrità. :angry::(

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In effetti l'ideale in questo caso sarebbe installare tre contatori, uno per ogni appartamento. Il problema è che ci sarebbe un aggravio iniziale dei costi (altri 2 nuovi allacci) e una aggravio delle spese fisse (3 contatori, probabilmente da 3 kW, anzichè un unico da 4,5 ovvero 6). Ci sarebbe un piccolo vantaggio sui consumi visto che ogni inquilino rimarrebbe con molta probabilità in una fascia (scaglione) più bassa rispetto a quella che si avrebbe sommando i 3 consumi.

Reputo però che a seguito di accordi interni e scritture private, si possano anche installare 3 misuratori di energia non Enel che fungano da contatori di sottrazione. In base agli eventuali accordi, ogni kWh potrebbe essere pagato, per sùesempio, 25c€ compreso di iva e tasse.

saluti

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Se l'edificio in questione costituisce un condominio ai sensi del Codice Civile, è possibile usufruire di un unico contatore per alimentare sia le parti comuni che le unità immobiliari. Da diversi decenni si adotta tale strategia nei residence estivi (e l'ENEL è certamente a conoscenza della situazione).

In questo caso, è obbligatorio intestare il contratto al condominio (che NON è una persona fisica e quindi ha un codice fiscale numerico), e la tariffa dovrà essere obbligatoriamente per usi diversi dall'abitazione, poichè espressamente applicabile ai condomini. Per il Codice Civile, il condominio non è "le parti comuni" bensì l'insieme delle proprietà private e delle parti comuni che costituiscono il condominio. E' comunque richiesta la ripartizione dei consumi delle singole unità immobiliari e dei servizi comuni tramite contatori divisionali.

Se le unità immobiliari catastalmente separate non fanno parte di un condominio, non esiste alcuna possibilità di allacciarle ad un unico contatore, in quanto quest'ultimo sarebbe intestato ad una persona fisica. Invece, nel precedente caso di contatore intestato al condominio, il divieto di cedere energia a "terzi" si riferisce a tutte le attività che non fanno parte del condominio.

Modificato: da LB81
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