floppino Inserito: 23 gennaio 2014 Segnala Share Inserito: 23 gennaio 2014 (modificato) Salve vorrei caricare un cellulare tramite un mio piccolo circuito con un pic che metta in carica il cellulare 2 ore al giorno la mia domanda è sul circuito di potenza vorrei sapere se un circuito come questo vada bene In pratica piloto un transistor NPN ho provato il cisrcuito e sembra funzionare ogni volta che la base del transisto riceve un valore logico Alto il cellulare si mette in carica, viceversa quando il pic invia un valore logico basso il cell non è in carica. Anche la tensione mi sembra quella del caricatore di 4,8 Volt vorrei chiedervi è coretto un circuito del genere ?? la corrente che alla fine va a finire al cell è la stessa che riceverebbe se invece dl NPN ci fosse un semplice rele con contatto NA ?? Modificato: 23 gennaio 2014 da floppino Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
patatino59 Inserita: 23 gennaio 2014 Segnala Share Inserita: 23 gennaio 2014 (modificato) Il circuito con NPN in configurazione emitter follower va bene solo perche' il comando e' dato da una porta del Pic a 5 volts. Se l'alimentazione del Cell. fosse stata, poniamo, da 9 volts in uscita avresti avuto 5 volts circa. In tal caso serviva un PNP con ingresso alimentatore sul collettore e comando invertito (livello 0 carica, livello 1 non carica) La corrente residua a fine carica con NPN o con rele' e' nulla. Con PNP potrebbe essere necessario mettere un diodo in serie alla resistenza di comando di base. Modificato: 23 gennaio 2014 da patatino666 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
floppino Inserita: 23 gennaio 2014 Autore Segnala Share Inserita: 23 gennaio 2014 Quindi usando un pnp avrei una corrente più adeuata per il mio cell ?? Mi spiego meglio la corrente che ricevo con questa configurazione NPN è quella del caricatore come se fosse un semplice rele NA, oppure NPN fa qualche strano effetto in pratica non vorrei che ricevesse con il mio circuito correnti strane e magari bruciassi il cell stesso .. non so se rendo idea ... grazie comunque della risposta e gentilezza Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
floppino Inserita: 23 gennaio 2014 Autore Segnala Share Inserita: 23 gennaio 2014 ho già provato il circuito con un pnp è funziona benissimo grazie patatino volevo pero chiederti questa cosa con questo nuovo circuito il PNP fornisce effettivamente la stessa crrente e lostesso potenziale del caricatore ? in pratica potrei rischiare di danneggiare i circuiti del cellulare ? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 23 gennaio 2014 Segnala Share Inserita: 23 gennaio 2014 (modificato) Non solo, se usi un configurazione PNP con emettitore comune, collegato al positivo, ricrei il classico interruttore che da la tensione di batteria oppure apre il circuito. Comandi la carica dando uno "0" dal PIC. Quando si fanno i comandi per transistori interruttori si deve sempre mettere un resistore tra base ed emitter, per garantire la corretta interdizione del transistore; poi si mette anche il resitore in serie per limitare la corrente di base. In questo caso se metti 5600 tra base ed emitter e 3300 ohm, con in parallelo un condensatore da 10nF per velocizzare la commutazione, hai un comando ben fatto. I valori non sono critici, ammettono variazioni motlo ampie senza problemi. Modificato: 23 gennaio 2014 da Livio Orsini Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
floppino Inserita: 23 gennaio 2014 Autore Segnala Share Inserita: 23 gennaio 2014 (modificato) Grazie tante livio orsini della tua spiegazione pero vorrei sapere se è questo il circuito che intendi ho cercato di disegnarlo la resistenza di 3300 ohm è quella sulla base del transistor ? il condesatore da 10 nf va collegato come ho fatto io in questo circuito ? un altra domanda potrei sostituire la resistenza da 5600 Ω con una da 4,7 KΩ e quella da 3300 Ω con una da 2,2 kΩ ? Modificato: 23 gennaio 2014 da floppino Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 23 gennaio 2014 Segnala Share Inserita: 23 gennaio 2014 Il simbolo del transistor è NPN, quindi hai disegnato emettitore e collettore scambiati tra loro. Il condesatore andrebbe in parallelo alla R da 3300, quello che hai disegnato non va male, può servire ad "ammazzare" un po' di disturbi eventuali. Come ti ho scritto prima i valori non sono critici Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
floppino Inserita: 23 gennaio 2014 Autore Segnala Share Inserita: 23 gennaio 2014 (modificato) ok ci riprovo cosi dovrebbe andare .. giusto ? Modificato: 23 gennaio 2014 da floppino Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 23 gennaio 2014 Segnala Share Inserita: 23 gennaio 2014 (modificato) OK Ma con modifiche. Scambia le posizioni tra carica batteria e cellulare. Poi il sistema funziona se, e solo se, la tensione del carica batteria è sempre <= 5V (se il pic è alimentato a 5 V). Se la tensione è maggiore devi inserire uno zener tra la R da 3300 e la base. La tensione di zenere deve essere all'incirca Vz >= Vbb- 5V, altrimenti il trnaistor è sempre in conduzione. Modificato: 23 gennaio 2014 da Livio Orsini Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
floppino Inserita: 23 gennaio 2014 Autore Segnala Share Inserita: 23 gennaio 2014 ok rimodificato per completezza magari puo servire ai posteri Grazie Livio per il grande aiuto ... stasera compro dal negoziante un PNP da almeno 5 watt e 2 amper e lo provo dopo cena Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 23 gennaio 2014 Segnala Share Inserita: 23 gennaio 2014 Prendi un darlington, ad esempio un BDX54B. 2 A di Ic son sicuramente più di 20mA di Ib, visti i guadagni non elevati dei transistros di media potenza. La porta del PIC non ce la fa a pilotarla con sicurezza. Se usi un darlignton che ha guadagni di circa 150 o più sei attorno ai 10 mA di corrente di base e dovresti riuscire a pilotarlo. Sarebbe meglio, per quelle correnti, usare un MOSFET. Curiosità ma che razza ditelefono ai se succhia così tanta corrente dal carica batterie. Solitamente siamo sotto i 500 mA. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
floppino Inserita: 24 gennaio 2014 Autore Segnala Share Inserita: 24 gennaio 2014 (modificato) Scusa Livio se ti rispondo ora in pratica il mio è un samsung economico modello Samsung E1200 Ho considerato 0,5 A perche ho tenuto conto dell'indicazione sul carica batteria. Sul carica batteria c'è scritto che fornisce in output 0,55 A a 4,8 V in DC per questo ho pensato a un PNP di almeno 2 amper e 5 Watt di potenza Ora non so se ragionare cosi sia giusto .... io in effetti ho dei transistor PNP tipo il 3906 che eroga solo 0,2 A molto più piccoli e non so se potrebbero andare comunque bene Modificato: 24 gennaio 2014 da floppino Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 24 gennaio 2014 Segnala Share Inserita: 24 gennaio 2014 Il tuo è un circuito in commutazione, se fai le cose bene come pilotaggio la dissipazione del transistor è molto bassa. Quando il circuito è aperto ed il transistor è interdetto, non c'è passaggio di corrente e quindi non c'è dissipazione. Quando il circuito è chiuso, il transistor è saturo; se è ben pilotato la sua Vce è di circa 0.3 V, che con corrente di 0.5 A produce una dissipazione 0.15 W. Necessiti di un transistor in grado di tenere una Ic >= 0.75 A e 500 mW di dissipazione (al limite lo aletti). L'unico problema è il guadagno di corrente o Hfe. Con 0.5A di corrente di collettore dovrebbe avere un Hfe dell'ordine di 100 o più, per non caricare troppo la porta del PIC. Basta un piccolo darlington di potenza. Quelli che ti ho proposto io sono anche troppo grossi, anche se possono andar bene, ad esempio il BD462 sarebbe l'ideale. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
floppino Inserita: 24 gennaio 2014 Autore Segnala Share Inserita: 24 gennaio 2014 (modificato) Capito quindi devo trovare un pnp da 1 A e massimo mezzo W superiore a 100 hfe questi tipi di pnp penso siano di quelli piccoli in dimensione quindi potrei sicuramente ridurre la mia pcb grazie ancora flavio per le tue spiegazioni esaurintissime di più non si puo chiedere Grazie ! Modificato: 24 gennaio 2014 da floppino Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 24 gennaio 2014 Segnala Share Inserita: 24 gennaio 2014 Meglio se prendi un TO220 o un TO126 (è come il 220 ma un poco più piccolo). PS io sono Livio, non Flavio. Ci tengo Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
GiRock Inserita: 24 gennaio 2014 Segnala Share Inserita: 24 gennaio 2014 Il BDX54 risulta essere quello con la Vce(sat) migliore tra i proposti con 5V e 0.5A di Ic, solamente 0.35V circa, gli altri con 10mA di base superano tranquillamente il Volt, l'unica è portare la Rb a 470Ω e l'altra verso il positivo a 4k7... Scusa, ma un bel IRFZ44N economico con 10Ω sul gate e basta, hai 10mV di caduta sulla Vds e vivi felice e contento... "Flavio il Ferroviere" , questo giro non ti stanno proprio risparmiando con i complimenti Livio!!! Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 24 gennaio 2014 Segnala Share Inserita: 24 gennaio 2014 (modificato) Scusa, ma un bel IRFZ44N economico con 10Ω sul gate e basta, hai 10mV di caduta sulla Vds e vivi felice e contento... infatti nel mio #11: Sarebbe meglio, per quelle correnti, usare un MOSFET. Però devi metterci uno stadio complementare per comandarlo, altrimenti con la corrente che può dare il PIC impiega un quarto d'ora a commutare. Modificato: 24 gennaio 2014 da Livio Orsini Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
GiRock Inserita: 24 gennaio 2014 Segnala Share Inserita: 24 gennaio 2014 Mah, detto fra noi: sai che tutti utilizzano questa configurazione con il PIC (Io no, ci tengo ai miei PICs), l'importante che la corrente circolante non superi come in questo caso qualche centinaio di mA e che la Vds non superi troppo la Vgs, altrimenti concordo con te sui problemi di commutazione, ora però non ne vedo di incompatibilità estreme, e mi sembra pure una buona idea... E no , dire MOSFET non basta, io ti ho detto quale usare, difatti se ne prendi uno con capacità di gate troppo elevata, poi si che avresti qualche problemino ... "Non dire MOSFET se non ce l'hai nel CASSET" Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
patatino59 Inserita: 24 gennaio 2014 Segnala Share Inserita: 24 gennaio 2014 "Non dire MOSFET se non ce l'hai nel CASSET" Con cosa si lavano i denti i Mosfet? COLGATE ! Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
GiRock Inserita: 24 gennaio 2014 Segnala Share Inserita: 24 gennaio 2014 Questa te la do per buona Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 25 gennaio 2014 Segnala Share Inserita: 25 gennaio 2014 Gio quanti mA pensi di poter spremere dalla porta di un PIC? E da qaule porta? Perchè non sono tutte uguali. No! IO mi rifiuto di pilotare direttamente un MOSFET di discreta potenza direttamente da una porta di microcontrollore e credo che non sia buona cosa consigliare di farlo, anche se in giro sulla rete vedi un sacco di schemi in questo modo. Anche il pilotaggio di transistori senza resistore tra base ed emitter è molto diffuso, ma non è corretto. Poi funzionano, fino a chè non si guastano, e tutti son felici di aver risparmiato un resistore. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
patatino59 Inserita: 25 gennaio 2014 Segnala Share Inserita: 25 gennaio 2014 http://www.microchip.com/forums/download.axd?file=0;697820 Questa puo' essere una buona soluzione, tecnicamente corretta ed adatta ad una vasta gamma di situazioni: L'ingresso di comando proveniente dal Pic serve solo a polarizzare la base del primo transistor (npn generico, non critico) Il secondo transistor (Pnp di potenza) fa da interruttore ed e' normalmente interdetto da R2 Quando la porta del pic va a 1, T1 conduce, polarizza la base di T2 attraverso R3 e l'alimentazione in ingresso puo' passare all'utilizzatore. Nota bene: La resistenza R1 puo' essere aumentata a 10 Kohm per meglio proteggere la porta del Pic La tensione di alimentazione del carico puo' assumere valori molto diversi senza che il Pic debba esserne condizionato Il Transistor T2 puo' essere il citato BDX54, darlington di potenza. Al posto di T1 puo' essere usato un fotoaccoppiatore per separare galvanicamente il delicato Pic dal resto del circuito. In tal caso la resistenza serve solo ad accendere il Led (la corrente richiesta dal Led e' inferiore o uguale ad un milliampere) Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 25 gennaio 2014 Segnala Share Inserita: 25 gennaio 2014 Il circutio che citi è valido, anche se io preferisco sempre ancorare la base all'emettitore con un resitore; aumenta di parecchio l'immunità ai disturbi. Però se usi un darlington PNP tipo quello che ho citato sei abbondantemente tranquillo. Garantisce Hfe >=100, quindi ti bastano 5 mA per pilotarlo. 5 mA è una corrente che le porte del PIC possono generare tranquillamente, con le tensioni che rimango sotto gli 0.3 V per Vo e sopra 4.5 V per Vh. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
GiRock Inserita: 25 gennaio 2014 Segnala Share Inserita: 25 gennaio 2014 Mah, guarda che le PORTe del PIC non sono così delicate come sembra, Io praticamente le più volte strapazzate senza riscontrare poi problemi nelle successive applicazioni, quello che però anch'io non faccio, è collegae direttamente o con resistenze di basso valore il GATE di un MOSFET, tanto il PIC puo' erogare 10mA con brevi picchi massimi da 20mA, quindi teoricamente insufficienti per il corretto pilotaggio di certi sistemi, soprattutto quando poi il MOSFET deve pilotare carichi sostanziosi a 12V o più, ma qui penso che si possa azzardare a prescindere dai calcoli... Ultimamente vedo schemi che pilotano LEDs RGB direttamente sulle PORTe con resistenza di limitazione calcolata per 25mA, e questo è si un male, ma nonostante continui a consigliare di non farlo, pensi che qualcuno ti ascolti, meno componenti e meno problemi anche di tempo, questo è il motto dei giovani sperimentatori, meno male che poi a qualcuno la cosa non funge e allora si ricorre a mettere qualche pezza, quando basterebbe conoscere la reale corrente necessaria e fare magari 2 conticini prima di, ma hanno letto in rete che funziona e chi li ferma più... Acc Patatino, stavo per postare un cosa analoga ma per MOSFETs, comunque qui appoggio Livio, pure Io preferisco il Totem-pole + PNP per disaccoppiarsi dal PIC, così basta una R di base da 10k e sei più che sicuro, in uscita ci colleghi quello che vuoi con carichi anche di qualche Ampere e sei pure predisposto se vuoi utilizzare il PWM... Come vedi anche questo utente ha chiesto per ridurre il circuito che praticamente è già stringato di per sé, ma cosa vogliamo raccontarci??? "Forza su cantiamo tutti insieme siamo il corpo dei Marines!, Patatin! - Patatin! - Pata-Pata-tin!!!" Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 25 gennaio 2014 Segnala Share Inserita: 25 gennaio 2014 Ultimamente vedo schemi che pilotano LEDs RGB direttamente sulle PORTe con resistenza di limitazione calcolata per 25mA, e questo è si un male, Guarda il datasheet, i 25 mA li tiene. Peccato che da 5 mA in poi si riducono drasticamente i livelli di "1" sino a 2.5 V tipici, e salgano quelli di "o" sino a oltre 1 V ! Gia con 10 mA il livello "1" è <4V e quello di "0" > 0.7V. Ma questi son valori tipici, quelli pessimi sono anche peggio. Poi bisogna anche fare i conti con la comtemporaneità; se hai una porta sola stressata passi, ma se comincian ad essere 2 o 3.... Forse sarà che la mia formazione professionale è stata molto seria dovendo, prima. progettare apparati per elettronica professionale (leggi militare) dove l'affidabilità è al primo posto, ma io proprio certe soluzioni non le concepisco. Si puà forse correre dei rischi su apparati consumer, apparati prodotti in decine di migliaia di esemplari e al costo ....irrisorio, li un resistore in più o in meno può fare la differenza; ma per un circuito amatoriale, prodotto in un unico esemplare risparmiare un resistore per il gusto di minimizzare ad ogni costo è proprio da... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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