kuabba82 Inserito: 19 febbraio 2014 Segnala Inserito: 19 febbraio 2014 Salve, mi sto facendo una cultura a scopo didattico su tutto ciò che riguarda l'impiantistica elettrica, anche per comprendere come a suo tempo l'elettricista fece le sue scelte per l'impianto di casa mia. E a proposito ho dei dubbi per quanto riguarda il differenziale. Innanzitutto per la sua scelta in base al tipo. Il tipo AC è ancora il più comune, ma ho letto che in alcuni paesi europei viene sostituito con uno di tipo A come normativa base. Da questo ne consegue che se uno dovesse creare un nuovo impianto sarebbe meglio optare per un differenziale di tipo A anche in Italia per avere maggior protezione ed essere già pronti per un eventuale adeguamento normativo anche in Italia? Secondo dubbio: la scelta di potenza. Innanzitutto quando è che si preferisce usare un differenziale puro in luogo di un magnetotermico differenziale (sempre in ambito casalingo)? Oppure non fa differenza se non che con uno puro va usato a monte un magnetotermico di amperaggio al massimo uguale a quello del differenziale puro? Terzo dubbio: come faccio a capire che tipo di differenziale è stato montato in casa mia? Cioè io ho un magnetotermico differenziale con Idn= 0.03A e il magnetotermico è da 16A e poi ho un magnetotermico da 10A probabilmente per le sole luci. Ma non è riportato se è di tipo A o AC...come si capisce? Quarto dubbio: leggo che ci sono differenziali da diversi Idn...ma se è più basso non è meglio? Cioè averne uno come il mio da 0.03A non sarebbe una soluzione da adottare sempre? Quand'è che si preferisce usarne uno da Idn maggiori? Quinto dubbio: sia in caso di differenziale puro che di magnetotermico differenziale. L'amperaggio di questo componente spesso vedo che arriva a 25A o anche a 32A. Ma se uno ha un contratto da 3kWh e in casa arrivano al massimo, considerando il 10% di tolleranza, circa 14A (3300W/230V) che senso ha usarne uno ad esempio da 25A? E infatti su quello che ho a casa (che è un magnetotermico differenziale) è riportato solo la scritta 16A riferita al magnetotermico, il valore del differenziale dove si trova? E comunque, allo stesso modo, se in casa arrivano al massimo circa 14A perchè il magnetotermico è da 16A? Sesto dubbio: perchè il magnetotermico differenziale che ho io è 2P mentre l'altro magnetotermico da 10A è 1P+N? Quando è meglio scegliere l'uno o l'altro tipo? Finito. Spero non vi abbia annoiato troppo con i miei dubbi, ma sono gli unici che ho, mentre su interruttori, deviatori, relè vari non ne ho nessuno, ma su questo argomento ne sono comparsi come avete visto diversi. E spero possiate toglermeli definitivamente. Grazie anticipatamente a chi potrà aiutarmi a capire.
Carlo Albinoni Inserita: 19 febbraio 2014 Segnala Inserita: 19 febbraio 2014 Ci sono centomila domande. Intanto rispondo ad alcune. Quarto dubbio: leggo che ci sono differenziali da diversi Idn...ma se è più basso non è meglio? Insomma, un po' come chi sottolinea tutto un libro. Se lo sottolinei tutto è come se non lo sottolineassi affatto. A parte la battuta, che ha un fondo di verità, c'è un problema di continuità di servizio (rischio di scatti intempestivi). Perchè non usare solo differenziali da 0,01 A allora? In teoria la stima delle correnti di dispersione in assenza di guasto (CEI 23-98) non dovrebbe superare 0,3 Idn. Ma se uno ha un contratto da 3kWh e in casa arrivano al massimo, considerando il 10% di tolleranza, circa 14A (3300W/230V) che senso ha usarne uno ad esempio da 25A? Perchè devi proteggere i circuiti da sovraccarico. Una limitazione di potenza di tipo contrattuale (che potrebbe nemmeno esistere) non è utilizzabili come dispositivo di protezione. Tanto più che è di tipo elettronico e potrebbe essere modificata in remoto per un cambio delle condizioni contrattuali o per un disguido.
kuabba82 Inserita: 19 febbraio 2014 Autore Segnala Inserita: 19 febbraio 2014 Intanto grazie per le risposte. Per la prima risposta, dici che è una stima...ma quindi esiste un modo per calcolare realmente in un determinato impianto quanta dispersione c'è e capire di conseguenza quale differenziale è più adatto? Sulla seconda...io intendevo dire, in luogo di uno da 25A, se in casa entrano al massimo 14A ed essendo una protezione da sovraccarico, non sarebbe più corretto uno da 16A (come quello che ho visto di avere io)? Perchè se ho capito bene significa che scatterebbe qualora in quel magnetotermico passassero 16A, cioè 2A in più del massimo consentito dal contratto, quindi perchè metterne uno da 25A e avere 11A di margine? Oppure, più probabilmente sto solo facendo confusione...e probabilmente c'è qualche elemento che mi sfugge....
fraandco Inserita: 19 febbraio 2014 Segnala Inserita: 19 febbraio 2014 (modificato) il magnetotermico si dimensiona in base alla sezione minima delle linee da proteggere: se hai una linea con cavi alle prese da 2.5 mmq di sezione la protezione corretta è 16A. se lo metti più piccolo limiti inutilmente la corrente massima trasportabile se eccedi rischi il sovraccarico e surriscaldamento della linea non si deve o dovrebbe guardare il tipo di contratto nella scelta del magnetotermico: è un dato non necessario normalmente nelle linee terminali (ai quali si arrivano a collegare gli utilizzatori) non si supera i 16 perchè le prese terminali per serie civile arrivano appunto a 16 magnetotermici più grandi si mettono di solito a protezione del montante dopo il contatore o come generali centralino (se ve ne sono altri successivamente) oppure su line speciali dedicate a elettrodomestici particolari che non usano le prese normali tipo i piani cottura a induzione l'importante è che la linea collegata a valle abbia conduttori in grado di sopportare la potenza massima del dato di targa di assorbimento nell'interruttore stesso Modificato: 19 febbraio 2014 da fraandco
kuabba82 Inserita: 19 febbraio 2014 Autore Segnala Inserita: 19 febbraio 2014 Grazie. Quindi fammi capire, se io ho un contratto da 3kWh e decido per ipotesi (forse assurda, ma la faccio per capire meglio) di usare solo cavi di 6mmq che supportano quindi fino a 32A per avere possibilità in futuro di poter aumentare la potenza a 6kWh senza dover rifare il cablaggio, poi dovrò comunque montare un magnetotermico da 32A anche se in realtà non potrò mai superare i 14A?
fraandco Inserita: 19 febbraio 2014 Segnala Inserita: 19 febbraio 2014 dovendo montare un montante nuovo adesso come adesso per una utenza domestica con contatore mediamente vicino eviterei il 6mmq ma metterei direttamente il 10 cosi' sei al sicuro anche per quanto riguarda le cadute di potenziale inoltre mi metterei già nelle condizioni di poter upgradare in futuro a 6kw senza interventi ulteriori il che significa mettere almeno una suddivisione di massima sui carichi: di solito luce prese potenza prese continuità condizionatori altro eventuale (esterno, cantine, solai ecc) e metterei almeno 2-3 differenziali in modo da separare le linee anche come possibilità di isolamento per guasto mettendo il montante a 10 o 6 devi mettere un magnetotermico a 6kA di potere di interruzione da 32 o 40A subito a seguire il contatore e questo va fatto obbligatoriamente (devi proteggere la linea principale da corti e sovraccarichi) poi nel centralino vedi, se mettere un interruttore sezionatore generale e poi i differenziali e poi i vari magnetotermici o mettere un magnetotermico generale a cui fai seguire il resto l'importante è che i cavi che vanno in casa li fai opportunamente uscire dai 16 o 10 a seconda a casa mia ancora devo capire se il montante è del 6 o del 10... ogni volta che lo guardo mi faccio un'idea diversa.. se lo confronto con del cavo 6 che ho preso per i collegamenti tra gli interruttori mi sembra più grosso, ma se confronto i 6 con i 4 a volte mi sembrano uguali: bisognerebbe provare con il calibro tanto per non sbagliare hanno messo all'esterno un 20A a proteggere il montante il che mi pare un po' sotto dimensionato per una linea che non arriva a 10-12 mt max, infatti se dovessi aumentare la potenza quello lo dovrei cambiare...
Riccy Inserita: 20 febbraio 2014 Segnala Inserita: 20 febbraio 2014 Il tipo AC è ancora il più comune, ma ho letto che in alcuni paesi europei viene sostituito con uno di tipo A come normativa base. Da questo ne consegue che se uno dovesse creare un nuovo impianto sarebbe meglio optare per un differenziale di tipo A anche in Italia per avere maggior protezione ed essere già pronti per un eventuale adeguamento normativo anche in Italia? Come hai detto ci sono paesi in cui il tipo AC non è più utilizzato per normativa (vedi Germania). In Italia è ancora utilizzato perchè è quello più economico. Personalmente, pensando ad un nuovo impianto, volendo mettere almeno due protezioni differenziali ne prevederei una (meglio entrambe) di tipo A immunizzato. Infatti la tendenza è quella di riempirsi la casa di elettronica, UPS, inverters che a lungo andare potrebbero dare luogo a scatti intempestivi anche su un differenziale di tipo A. Per questo per un nuovo impianto farei due passi in più rispetto al tipo AC scegliendo, appunto un differenziale tipo A immunizzato (le sigle variano da un produttore all'altro, ma tutti hanno le medesime caratteristiche). quando è che si preferisce usare un differenziale puro in luogo di un magnetotermico differenziale (sempre in ambito casalingo)? Oppure non fa differenza se non che con uno puro va usato a monte un magnetotermico di amperaggio al massimo uguale a quello del differenziale puro? La scelta è progettuale, tipicamente è preferito mettere un differenziale a monte di più linee protette singolarmente da magnetotermici, l'uso di un MTD in ambito casalingo viene incontro a carenza di spazio o rifacimento di impianti esistenti in cui i centralini più di un tot non contengono. Terzo dubbio: come faccio a capire che tipo di differenziale è stato montato in casa mia? Cioè io ho un magnetotermico differenziale con Idn= 0.03A e il magnetotermico è da 16A e poi ho un magnetotermico da 10A probabilmente per le sole luci. Ma non è riportato se è di tipo A o AC...come si capisce? Lo capisci dal simbolino riportato sul fronte del differenziale racchiuso in un rettangolo: singola linea ondulata = tipo AC / Una curva ondulata + semionda = tipo A (semplificando) Quarto dubbio Quinto dubbio Ti hanno già risposto Sesto dubbio: perchè il magnetotermico differenziale che ho io è 2P mentre l'altro magnetotermico da 10A è 1P+N? Quando è meglio scegliere l'uno o l'altro tipo? Il differenziale è sempre 2P o 4P, non troverai differenziali 1P+N, il fatto che esistano MTD 1P+N è giustificato da un prezzo più basso rispetto ad un 2P e fa riferimento alla protezione magnetotermica. Nei MTD 1P+N il polo di neutro non è protetto (teoricamente il neutro è a potenziale zero). Si possono utilizzare negli impianti fase-neutro (i più diffusi). Non si possono utilizzare laddove la distribuzione è fase-fase 230V (tipicamente alcune zone di Roma e forse in qualche zona del Piemonte) perchè, ovviamente, in questi impianti una delle fasi non sarebbe protetta. La scelta quindi dipende dalla tipologia di distribuzione in cui si realizza l'impianto. Spero non vi abbia annoiato troppo con i miei dubbi, ma sono gli unici che ho, Beato te che di altri dubbi non ne hai!!!! Se ti scrivo in privato e ti chiedo il senso della vita me lo spieghi????? Ciao! se qualcosa non è chiaro chiedi pure
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