Riccy Inserita: 25 febbraio 2014 Segnala Share Inserita: 25 febbraio 2014 Nel tuo caso come hai ben detto il neutro è assente...il sistema di distribuzione non lo prevede e i tuoi utilizzatori monofase funzionano a 230V Fase-Fase...Quindi in realtà sovratensioni permanenti dovute alla perdita del neutro non esistono Sei della zona di Roma? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Elettroplc Inserita: 25 febbraio 2014 Segnala Share Inserita: 25 febbraio 2014 A volte capita anche di incappare nella mancanza del neutro... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Valerio5000 Inserita: 26 febbraio 2014 Segnala Share Inserita: 26 febbraio 2014 (modificato) Grazie per la risposta Riccy Dunque con questa fornitura il problema di questa discussione non si può verificare volevo questa conferma. Comunque si sono a Roma sud ma ti posso dire che magari non tutti ma la maggior parte dei quartieri utilizza questo tipo di fornitura grazie ad Acea che nel momento in cui si è passato esclusivamente al sistema 230 v venendo dalla 125 ha preferito intervenire il meno possibile nelle sue cabine. Come ho scoperto questo tipo di distribuzione? Proprio a casa mia nel momento in cui ho rifatto l'impianto elettrico precisamente mentre testavo delle linee comandate da un interruttore per le luci. A interruttore chiuso (ovviamente con fase interrotta) toccando contemporaneamente marrone e azzurro ho preso una schicchera abbastanza fastidiosa e andando a verificare con il tester avevo 127-128 su marrone e 125-126 sul neutro e informandomi in zona mi hanno confermato questa cosa. La cosa brutta è che un qualsiasi punto luce risulta essere sempre e comunque alimentato con minimo 125 v per esempio un lampadario,ventilatore a soffitto o qualsiasi altra cosa. Da quello che ho potuto verificare solo i quartieri relativamente nuovi hanno una fornitura normale fase-neutro come l'EUR o i quartieri di ultimissima costruzione mentre ho trovato sistemi fase-fase anche fuori Roma.. Modificato: 26 febbraio 2014 da Valerio5000 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Riccy Inserita: 26 febbraio 2014 Segnala Share Inserita: 26 febbraio 2014 Da quello che ho potuto verificare solo i quartieri relativamente nuovi hanno una fornitura normale fase-neutro come l'EUR o i quartieri di ultimissima costruzione mentre ho trovato sistemi fase-fase anche fuori Roma.. ormai sono pochi i fase-fase a sopravvivere, oltre a Roma e zone limitrofe mi pare si trovi da qualche parte anche in piemonte.. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
pelvix Inserita: 27 febbraio 2014 Autore Segnala Share Inserita: 27 febbraio 2014 Per archimede: sulla questione rivalsa su enel mi spiace ma non è davvero cos', e te lo dico a ragion veduta. Circa 10 anni orsono nel paese dove vivo (una pioccola frazione di campagna) a seguito di lavori eseguiti dall'enel, in alcune abitazioni ci furono dei danni da sbalzo di tensione. Un mio vicino, avendo avuto ingenti danni (oltre 50.000 euro al tempo) decise di richiedere il risarcimento all'ENEL, la quale ovviamente negò tutto. Il mio vicino si rivolse dunque ad un legale, il quale richiese unna ATP (accertamento tecnico preventivo) che si svolse in presenza dell'intero collegio peritael formato da 3 ingegneri elettronico (uno nominato dal mio vicio, uno dal tribunale e uno dell'enel). L'ATP concluse che la responsabilità era da imputarsi senza alcun dubbio al fornitore di energia: e sai cosa ha risposro l'enel? Che erano in errore i due ingegneri (quello del giudice e quello di parte, in quanto quello dell'enel ovviamente aveva negato tutto per ovvie ragioni). Il mio vicino ha dovuto sostenere una causa sia in primo grado sia in appello (perchè perso il primo grado enel ha fatto appello): solo dopo la conferma della condanna ad enel in appello l'enel ha risarcito. Questa è la serietà ed onesta della ditta di cui parliamo: altro che preoccuparsi della "figura che farebbero": come direbbero a Roma, non gliene po' fregà de meno!! E questo non è certo l'unico caso, anzi, tale condotta è ormai prassi delle grandi aziende che così facendo disincentivano le richieste danni anche se legittime, perchè il più delle volte costa di più la salsa dell'arrosto... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
LB81 Inserita: 27 febbraio 2014 Segnala Share Inserita: 27 febbraio 2014 L'ENEL non ha nessun interesse a mentirti su quanto è avvenuto il cliente deluso può forse cambiare distributore? direi di no, può solo attaccarsi al c... al cogeneratore! Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
pelvix Inserita: 28 febbraio 2014 Autore Segnala Share Inserita: 28 febbraio 2014 Purtroppo hai ragione LB81, ed è proprio su questo che fa leva l'ENEL.. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
ligabue Inserita: 1 marzo 2014 Segnala Share Inserita: 1 marzo 2014 Diciamo che se Enel è nel torto e gli indezzi sono al massimo di poche migliaia di euro, il distributore non la porta per le lunghe e risarcisce mediante l'assicurazione (se non sbaglio è la compagnia "sircus"). Nel caso i danni (e il relativo risarcimento) siano ingenti, allora vanno sempre in giudizio d'appello. Il guasto del N sulla rete del distributore può capitare: basta dimostrare (attraverso fatture) i danni subiti e nel giro di qualche mese si dovrebbe ricevere il rimborso. saluti Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
LB81 Inserita: 1 marzo 2014 Segnala Share Inserita: 1 marzo 2014 peccato che non conosci i compiti dell' Autority e della sua competenza nei confronti del Distributore Conosco bene sia l'AEEG che l'ENEL, il primo è il controllore e il secondo è il controllato che cerca sempre di farla franca. Del resto, è la piaga delle finte privatizzazioni... finchè possono attaccarsi ai capezzoli della lupa capitolina non ci sarà alternativa. E' ora di cominciare con privatizzazioni serie su modello inglese, anche per avere uno Stato meno ladrone e più vicino alle sue funzioni originarie. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 1 marzo 2014 Segnala Share Inserita: 1 marzo 2014 E' ora di cominciare con privatizzazioni serie su modello inglese, anche per avere uno Stato meno ladrone e più vicino alle sue funzioni originarie. Attenzione che da noi si privatizzano solo i costi. Magari si privatizza come si voleva fare per l'acqua, prima che il referendum bocciasse la legge. Vieniva garantito per legge un utile minimo del 4%! Più che i BOT ed i BTP. Son capaci tutti di fare gli imprenditori quando per legge son garantiti gli utili. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
LB81 Inserita: 1 marzo 2014 Segnala Share Inserita: 1 marzo 2014 Attenzione che da noi si privatizzano solo i costi Quando c'è di mezzo lo Stato... in altre situazioni ormai demonopolizzate la privatizzazione ha portato solo benefici. Tanto per fare un esempio, ormai Poste Italiane/SDA sta perdendo la maggior parte dei clienti (sia piccoli che grandi) perchè il servizio rasenta la mediocrità, posso dirlo per esperienza personale, invece le Poste private (non solo i corrieri, ultimamente anche servizi postali) funzionano bene e costano meno. Tornando in tema, c'è un distributore locale che opera da sempre in un Comune abruzzese grazie ad una deroga alla ex "nazionalizzazione ENEL", per dare un'idea della differenza basta dire che sostituiscono le linee quando la tensione scende sotto i 215 V e chiedono sempre la dichiarazione di conformità (o di rispondenza) per nuovi allacci o aumenti di potenza ecc. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Maurizio Colombi Inserita: 1 marzo 2014 Segnala Share Inserita: 1 marzo 2014 (modificato) e chiedono sempre la dichiarazione di conformità (o di rispondenza) per nuovi allacci o aumenti di potenza ecc. Beh....di questo non c'è da meravigliarsi, DOVREBBERO farlo tutti, lo prevede un decreto legge. Modificato: 1 marzo 2014 da Maurizio Colombi Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
LB81 Inserita: 1 marzo 2014 Segnala Share Inserita: 1 marzo 2014 (modificato) E' stato ampiamente dimostrato che l'esercizio di una rete BT fortemente sottodimensionata comporta ingenti perdite economiche, per tutti i fattori che vi concorrono (perdite di potenza, tasso di guasto ecc). Se ben ricordo, il tempo di recupero per gli investimenti di rinnovo totale ammonta a circa 4 anni, incentivato dal valore commerciale del rottame di rame dei vecchi cavi e dal basso costo dei nuovi cavi in alluminio. Trovandosi a dover rinnovare la rete, con l'alluminio è concesso un abbbondante sovradimensionamento senza che i costi totali differiscano in maniera sensibile. Al momento è stata intrapresa questa strada per le nuove linee MT in cavo interrato, la sezione minima standard è il 185 mmq e difficilmente si scende al di sotto, ma l'anello debole resta la distribuzione BT. Ma non serve scomodarsi se c'è uno Stato che garantisce sempre e comunque il pane quotidiano, escogitando sempre qualche trucco per far quadrare il bilancio delle controllate Modificato: 1 marzo 2014 da LB81 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Elettroplc Inserita: 1 marzo 2014 Segnala Share Inserita: 1 marzo 2014 Non so perché ma i nuovi cavi in alluminio...mah non mi vanno giù.. Per tutti, recentemente mi son o addentrato nei paramentri della qualità rete che sono sanciti dalla : CEI EN 50160 2.3 Variazioni della tensione di alimentazione La Norma CEI EN 50160 stabilisce che in condizioni normali d’esercizio, escludendo le situazioni risultanti da guasti o interruzioni di tensione, - tutti i valori efficaci della tensione di alimentazione, mediati nei 10 minuti devono essere compresi nell’intervallo Un +10%/-15%. - durante qualsiasi periodo di una settimana il 95% dei valori efficaci della tensione d’alimentazione, mediato nei 10 minuti, deve essere compreso nell'intervallo Un ±10%. Questi sono i paramentri che l'ente distributore deve garantire...una bella forbice a favore del distributore.. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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