microinfo Inserito: 8 marzo 2014 Segnala Share Inserito: 8 marzo 2014 ciao a tutti, ho un problema con il mio saldatore philips (quello con il pulsante) In pratica non riesco ad esempio a saldare due piccoli fili di corrente. Lo stagno non si attacca al rame dei fili. Si formano sole le classiche palline. In più ho notato che la punta del saldatore è un può rovinata, e quando si fa fredda perde scaglie di qualcosa. La punta penso sia in rame. Poi ho notato che lo stagno non si attacca sulla punta. Voi pensate che tutti questi problemi dipendono dalla punta vecchia? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 8 marzo 2014 Segnala Share Inserita: 8 marzo 2014 Cos'è uno di quei saldatori rapidi? Se lo stagno non corre sui rame dei fili è perchè c'è presenza di ossido; dovresti usare flussante e/o disossidante. Dsa quello che scrivi sembra che si, la punta sia oramai degradata. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
patatino59 Inserita: 8 marzo 2014 Segnala Share Inserita: 8 marzo 2014 La punta del tuo Philips a matita puo' essere pulita con carta vetrata fine, riportandola al rame pulito, poi, appena si scalda, bisogna stagnarla con stagno di qualita' (60% stagno minimo!) con disossidante incorporato (per accertarsene basta tagliarne un pezzetto con una lametta: l'interno deve essere cavo e scuro) http://www.nssmc.com/product/use/case/building/images/tokyo_skytree_ph04.jpg Sconsiglio l'uso della pasta salda in elettronica ! E' roba da lattonieri ed idraulici ! Non c'è niente di meglio che stagnare continuamente la punta con lo stagno buono e pulirla con una spugnetta appena umida. Per i fili ed i componenti da saldare bisogna accertarsi che siano puliti, eventualmente grattando via l'ossido con le forbici, poi si scalda prima la parte da saldare e appena e' calda ci si appoggia lo stagno. Mai prendere lo stagno fondendolo col saldatore per poi passarlo sul punto da saldare ! Cosi' facendo si perde immediatamente il prezioso disossidante contenuto nello stagno ! Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 9 marzo 2014 Segnala Share Inserita: 9 marzo 2014 eventualmente grattando via l'ossido con le forbici, Patatino, se è un vecchio trefolo da 0.25 col...cavolo che lo pulusci con le forbici (sarebbe poi da usare carta abrasiva fine)! per questo che si usa il flussante che non è la vecchia pasta salda da lattonieri 8che è ancora ottima sui lamierini). La spugnetta umida è ottima se la punta è del tipo trattato, sulle punte di rame nudo fa crescere le scorie. Io ho un saldatore da 40W, con punta a spillo di tipo trattato, la punta ha più di dieci anni ma è ancora bella integra. Anche qui è meglio spendere qulache cosa in più all'inizio per avere un prodotto di qualità. Ricordarsi sempre che lo stagno deve fondere sul reoforo da brasare o sulla piazzola del cs, altrimenti la saldatura è "fredda". Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
microinfo Inserita: 11 marzo 2014 Autore Segnala Share Inserita: 11 marzo 2014 come faccio a riconoscere cosa va saldato a 25watt e cosa a 50watt? io premo sempre il pulsante e saldo tutto a 50watt. sbaglio? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 11 marzo 2014 Segnala Share Inserita: 11 marzo 2014 Non è importante la potenza del saldatore, ma la sua temperatura. Per questo motivo i sistemi professionali hanno potenze >50W, ma temperature controllate termostaticamente. La potenza riscaldante elevata evita di avere cali di temperatura dovuti ala contatto con il materiale di apporto (stagno) e pezzi da brasare. La termostatizzazione mantiene la temperatura costante al volore voluto. Leggendo il datasheet del componente è riportata la temperatura massima ai reofori ed il tempo massimo di applicabilità. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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