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Celle Frigo


alex31

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Salve vorrei chiedere a quanti oltre che riparare celle frigo si occupano anche di assemblarle materialmente. Infatti ho da sempre dei dubbi da chiarire in proposito. Quando si progetta una cella frigo...in questo caso ipotizziamo una negativa -20 che son quelle a mio avviso più delicate., infatti vorrei sapere quali sono le accortezze in propositi. Per esempio scegliere uno spessore dei pannelli minimo 12cm...ma poi si dovrebbe considerare l'espanso interno che densità ha che potrebbe benissimo essere pareggiare una con maggior spessore (18 cm) ma avere lo stesso potere isolante di una da 12 migliore in densità. Oppure voi montate quel che vi danno senza porvi pensieri??

Altra cosa il compressore....diciamo che i vari componenti son ben bilanciati (finalmente :P) ...diciamo che il compressore è un monofase ermetico e che quindi non potrebbe fare tante ripartenze.........vi preoccupate di settare i parametri affinché sipossa allungare la vita allo stesso o lo lasciate con i consoni 2 gradi di differenza e amen???

Insomma mi aiutate a capire qualcosa di più sulle celle frigo che non sia il solo montare ciò che ci danno ....affinché quando capita che mi si dica "fai tu" ...sappia dar il meglio senza dovermi affidare al solito fornitore che o vuol solo vendere o ne sa meno di me circa le problematiche che poi riscontro sul campo..

Grazie ancora della vostra disponibilità :thumb_yello:

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Frigorista modena

Ciao Alex bentornato e senza un impianto sbilanciato!!

Purtroppo non ho capito molto bene la tua domanda, se prendi i cataloghi delle celle ce ne sono di tutte le qualità, più l'isolante è denso più isola, e più costa, per cui se vuoi proporre a parità di dimensioni una cella che costa il doppio, salvo sentire il cliente che ti manda al diavolo e fa fare l'impianto a uno più furbo di te che gli propone la cella che isola meno e costa meno e t'impuffa, contento te.

Quindi già la prima domanda non l'ho capita, la seconda sulla durata dell'impianto, anche qui è molto vago, sapendo la richiesta di calore da estrarre (poniamo 10.000 watt nelle 24 ore), a te la scelta di prendere un impianto piccolino che deve andare spesso, o uno potente che lavora meno.

Ossia se dividi 10000 per 24 hai 416 watt, il che vuol dire un compressore da 416 watt che lavora 24 ore su 24, che non va bene, oppure puoi dividere 10000 per 16 ore, e hai un compressore da 625 watt che lavora 16 ore, che va già molto meglio.

Fatto questo, scegli l'evaporatore di potenza vicino ai 625 watt tenendo conto bene del lancio di aria (non ci devono essere ostacoli sia nel lancio che nella ripresa!!), se non hai evaporatori adeguati ti arrangi, se c'è solo più grande allora prendi più grande il compressore, poi scegli il condensatore, mai piccolo!!!, poi scelti questi scegli la valvola, di capacità UGUALE a quella del compressore o dell'evaporatore (possibilmente una valvola MOP, quindi DIMENTICATI di tararla se la cella NON E' a regime!!), poi devi posizionare bene il bulbo del capillare, isolarlo e non facendo toccare il capillare che lo collega alla valvola da nessuna parte (!!), poi passi alle tubazioni, di attacco di diametro omogeneo al compressore, con tutti i sifonaggi e le pendenze per facilitare il ritorno dell'olio, metti un filtro con indicatore e una elettrovalvola sulla liquida perché ad impianto fermo il refrigerante dev'essere FERMO!!!

Poi devi passare alla scelta del termostato ambiente, e curare benissimo la sua posizione!!!, e lo devi tarare come dici tu molto bene, un termostato tarato male uccide il compressore, quindi non deve "ciclare" frequentemente altrimenti attacca e stacca troppo frequentemente.

Avrei ancora mille cose da dire ma non ricordo, comunque alla fine se hai fatto una struttura con un buon isolamento, un impianto bilanciato a questa cella, né poco potente (altrimenti funziona troppo spesso), né troppo potente (altrimenti il termostato cicla troppo, perché arriva troppo presto in temperatura ma la merce non ha fatto in tempo ad assestarsi di temperatura, per cui si spegne prima perché l'aria è in temperatura ma la merce no e quindi è costretto a ripartire presto, oltretutto se parte troppo spesso il compressore non si raffredda perché gli avvolgimenti per effetto Joule continuano ad aumentare di temperatura), ed avendo fatto un lavoro pulitissimo nei tubi e nelle saldature con un vuoto cosmico, puoi essere sicuro hai fatto un buon lavoro e il cliente non ti romperà le scatole.

P.S. evito, perché ne abbiamo parlato fino alla noia, di tornare sul fatto che dipende da quello che ci metti dentro la temperatura di evaporazione come controllo di umidità, un altro discorso sottinteso ma che però è molto importante perché quello che metti in cella non si deve rovinare perché tu non sai come si fa il controllo di umidità, ma lo do per scontato, non si fa con un umidificatore da farmacia...

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Ciao Modena, grazie per la risposta :smile:, No per ora ne ho abbastanza di impianti sbilanciati :superlol:

si ho fatto un discorso generale in quantio appunto assemblando ciò che mi si da ...non sto li a chiedermi il perché ...lo faccio e basta. Solo che dato che l'argomento mi interessa vorrei capirci meglio...parlando di densità qual è il valore migliore che si può avere su un pannello?

Poi per quel che riguarda il compressore quante ciclate dovrebbe fare in media un ermetico affichè duri abbastanza....lo so che è una domanda un po' strana ma appunto mi è capitato di avere celle con compressori potenti da oltre 1000w su una cella di appena 100x100x 220h cm il che fa si che il compressore arriva in temperatura a razzo in pochi secondi alchè ho dovuto ritardare la ripartenza di circa 8 minuti sebbene si andasse di oltre i 2 gradi sopra il set point...ma almeno il compressore si "riposa".

Dato che prima o poi capiterà che uno di questi si romperà vorrei appunto "prepararmi" affinché possa poi decidere di metterne uno meno potente per raggiungere il giusto equilibrio.

Una volta mi son messo li col cronometro a misurare (locale cantina seminterrata)e ho visto che la temperatura sia d'estate che d'inverno da -20 si rialza con una media di 1 grado al minuto.......mi sembrava un po' eccessivo, le pareti da 12cm , ma questo porta a far ripartite il compressore più o meno ogni 3 minuti.....anche questo per un ermetico la vedo dura da affrontare. Purtroppo non nascondo che il fornitore onde evitare di aver problemi calcoli gli impianti maggiorandoli.....ma poi si arriva ad avere altri tipi di problemi come appunto le ripetute ciclate che porteranno a morte certa del compressore.

Non ho idea di quanto tempo di riposo debba avere un ermetico....infatti basti pensare ai poveri frigo stipati contro il muro con magari pure il condensatore intasato che d'estate lavora senza sosta ....eppure durano :wacko:

In genere le celle di cui parlo hanno dentro tutta roba inballata, per lo più pesce, carne.

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Frigorista modena

Il numero di ciclaggi è indicato dal costruttore della macchina, so che sei uno col telefono facile quindi so che domani lo chiederai subito, adesso non ricordo per un ermetico, tieni conto che più il compressore è grande meno ciclaggi sopporta, perché la corazza più grande non permette un adeguato smaltimento del calore, secondo me siamo attorno ai 15 per ora (ma prendilo con le pinze questo valore!!!).

Il caso della cella che arrivava a razzo a temperatura fa parte del concetto di sbilanciamento, quello che scrivevo prima, quindi bisogna calcolare bene i watt da sottrarre (ma questo è un altro discorso), mentre per la cella che sale di un grado ogni tre minuti o ha degli spifferi da castello delle streghe, o è semivuota, e potresti risolvere spegnendo le ventole quando il compressore è fermo, sottozero non hai problemi di muffe o altro, quindi ferma le ventole, controlla gli spifferi, perché è vero che la temperatura sale di un grado ogni tre minuti, ma l'inerzia termica della merce congelata no, quindi puoi permetterti di fermare le ventole senza preoccuparti si scongeli la merce.

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Mah di prove ne ho fatte diverse ed è per questo che volevo far dei paragoni con voi qui per vedere quale sia la "regola" giusta....magari come sempre mi faccio un sacco di pippe mentali perché non avendo delle linee guida da rispettare alla fine non si sa come si sta effettivamente lavorando e a me farlo spannometricamente non piace.

Di ricerche sui compressori ne ho fatte e ho letto di non andare oltre le 10 ripartenze per ora.

Ho anche provato a fermare le ventole interne per vederne le differenze...e infatti come hai detto te di problemi alla merce non ne comporta. Infatti se lascio le stesse accese durante la pausa del compressore ottengo come risultato una migliore distribuzione del freddo ma dato che le ventole stesse producono calore alla fine il risultato non cambia. Viceversa spegnendole ho solo il problema che il freddo stratifica e quindi ai vari livelli abbiamo temperature differenti. Quindi se ipotizziamo un set point di -20 il ritardo che imposto al compressore è di 6 min che aggiunti alla differenza di 2 gradi che farebbero ripartire il compressore la cella alla fine scende sui -13 gradi rilevati dalla sonda.....da qui penso che facendo una media tra i -20 e i -13 ...diciamo che posso asserire che la merce si trovi ad una temperatura non superiore ai -16 -17 gradi.

Cosi facendo ho raggiunto un buon equilibrio ed è il modo per consumare anche meno corrente.

Dato che mi pare che Carpi assembli celle ...mi piacerebbe anche avere una sua opinione

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Frigorista modena

Stai facendo osservazioni giuste ma troppo accademiche, non puoi confrontare l'inerzia termica dell'aria che rileva la sonda di un controller digitale, con l'inerzia termica dei chili di merce congelata.

Tu quando vai in oca mentre vedi che ogni tre minuti l'aria aumenta di un grado, devi pensare che in quei tre minuti la massa complessiva di merce forse è salita di un decimo di grado.

In una cella non hai la situazione del congelatore di casa, che non ha la ventola ma la serpentina e dove tutta la roba è stipata e se manca la corrente ci vuole più di un giorno perché la merce si sgeli, qui la situazione della merce però è simile: se le ventole restano accese (e la cella è semivuota o deve per forza avere dell'aria altrimenti le ventole non spostano l'aria gelida che raffredda), da qualche spiffero, dalla scarsa tenuta delle guarnizioni e dalla conduttanza della cella (che comunque mi pare molto strano che perda un grado ogni tre minuti) esce il freddo (ma in realtà ENTRA il caldo!) e il display sale, perché le ventole stesse favoriscono il mischiarsi di aria non più fredda (perché il compressore è fermo) con il caldo che sta entrando da qualche parte, ma solo la superficie della merce a contatto dell'aria si sta scaldando, ma di una quantità ridicola rispetto alla massa totale.

Ecco perché dev'essere piena la cella (ovviamente al limite che l'aria circoli), e la stratificazione di temperature che leggi tu è giustissima ma ai fini pratici dell'ufficio igiene, impostare -22°C di temperatura è un risultato più che ottimo.

Non possiamo sempre fare, anche se è interessantissimo e io sono il primo, analisi da laboratorio di fisica nucleare ogni volta che interveniamo in un caso pratico, dobbiamo conciliare la conservazione del cibo, con quello richiesto dall'Igiene, e cercare di non far scoppiare il compressore perché una cella ha un isolamento ridicolo che richiede una partenza ogni tre minuti.

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Si infatti se confrontiamo una cella cosi ad un frigo inox negativo di quelli che hanno il raffreddamento a mezzo serpentine immerse nelle pareti e che formanoa lungo andare ghiaccio ....il confronto è impari....infatti sebbene l'isolamento del frigo inox è ridicolo regge molto di più e il compressore si accende meno volte e più a lungo rispetto a quello della cella. Questo perché le stesse serpentine continuano a produrre freddo per un po' anche quando il frigo si ferma...oltre al fatto che le pareti son tutte in acciaio e non in plastica. Altra osservazione...proverò a spostare (a titolo di studio) la sonda interna,attualmente piazzata sul lato ad circa 40-50 cm dal tetto, ...non vorrei che il fatto che le pareti in plastica ne influenzino la lettura sebbene non sia a contatto con la stassa...e metterla più vicino agli alimenti. altra cosa metterò un a sonda volante del mio termometro appoggiata sugli alimenti....il max sarebbe a loro interno ma essendo tutto imballato proverò cosi. A me non preoccupa la temperatura della merce in quanto quando si imposta a -20 se non è merce che richieda quella data temperatura sarà comunque congelata ad una temperatura ideale. Ciò che mi preoccupa è solo la vita del compressore che a sentir il mio fornitore si devranno comunque cambiare dopo pochi anni perché questa è la vita media per gli ermetici fatti funzionare a basse temperature. Io non penso che tale discorso fatto a colui che ti chiede una cella frigo ....la digerisca...anzi chiama un altro frigorista. Pensa che su quelle piccole molti montano i mono blocchi a zaino.....quando a me non piacciono affatto perché risentono maggiormente del caldo e sono a rischio reale di rottura.

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Frigorista modena

Ma non è affatto vero che durano poco, durano poco se sono montati male.

Ossia:

1) non garantire il ritorno dell'olio, con trappole, sifoni ecc ecc.

2) non predisporre una elettrovalvola quando il compressore è fermo per evitare la migrazione di refrigerante dal compressore verso l'evaporatore (anche se nelle celle che dici tu è difficile che la temperatura esterna sia sotto i -20).

3) fare un vuoto accuratissimo all'impianto.

4) garantire una regolazione che permetta al compressore di essere raffreddato dai gas freddi di ritorno.

5) posizionare la sonda per evitare frequenti ripartenze.

6) stare attenti che la pressione dopo lo sbrinamento non sia pericolosa per il compressore, sia a sbrinamento elettrico che con inversione di ciclo, pericolosissima, quindi giù di valvole MOP, riduttori di pressione di aspirazione, separatori di liquido come nei clima.

7) resistenze di carter che dovrebbero essere obbligatorie per qualsiasi compressore

8) non ricordo più.

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Ciao alex31, ciao Frigorista modena, mi intrometto nella discussione per un paio di osservazioni:

1) A volte (purtroppo) quando ci si rivolge ad un rivenditore per il dimensionamento di un evaporatore, gruppo frigo ecc. questa persona è invogliata a) a darvi ciò che ha in casa così svuota un po il magazzino, B) a privilegiare le marche che abitualmente tratta o sulle quali ha un margine maggiore c) a sovradimensionare le apparecchiature per stare "dalla parte dei bottoni" e essere sicuro che no è scarso.

So benissimo che non tutti i rivenditori sono così, ma purtroppo ce ne sono. Per questo motivo sarebbe meglio andare dal rivenditore chiedendo prezzo e tempo di consegna del compressore marca aaa - mod a1 oppure marca bbb mod b2 o al limite marca ccc mod c4 e eventualmente oltre a quelli che voi avete scelto aggiungere anche un altro modello che magari non conoscete o non avete preso in considerazione.

2)

Frigorista modena

Inviato Oggi, 11:14

Ma non è affatto vero che durano poco, durano poco se sono montati male.

Ossia:

1) ...

2) non predisporre una elettrovalvola quando il compressore è fermo per evitare la migrazione di refrigerante dal compressore verso l'evaporatore (anche se nelle celle che dici tu è difficile che la temperatura esterna sia sotto i -20).

3) ...

Scusa ma non ho capito il discorso. Quando il gruppo frigorifero si ferma, il refrigerante cerca di trovare una soluzione di equilibrio, ovvero cerca di pareggiare le pressioni.

Dato per assodato che nell'evaporatore ci sarà sicuramente una pressione inferiore a quella del condensatore/ricevitore, è scontato che il gas tenda a migrare nell'evaporatore.

Se consideriamo che l'impianto frigorifero è dotato di compressore/i alternativo/i (che poi se è ermetico, semiermetico, aperto ecc. non fa nessuna differenza) possiamo, anzi dobbiamo escludere che il gas attraversi il compressore per migrare verso l'evaporatore percorrendo l'aspirazione, questo perchè le valvole di aspirazione e compressione di pistoni lo impediscono.

Però può sempre arrivare all'evaporatore attraverso la termostatica seguendo la linea del liquido, poichè la termostatica non assicura certamente una tenuta perfetta.

Se non c'è una elettrovalvola che chiude l'alimentazione all'evaporatore, il refrigerante tenderà a migrare proprio li, e, in base al tempo in cui sta fermo il compressore, alla quantità di refrigerante nel ricevitore, alla differenza di temperatura tra condensatore e evaporatore, si potrebbe creare la situazione dove nell'evaporatore c'è una notevole quantità di refrigerante allo stato liquido percui all'atto dell'avviamento questo trorna al compressore con tutte le conseguenze del caso (ritorno liquido in macchina, compressore modello "orso bianco", pistoni che picchiano o addirittura rottura dei pistoni o delle valvole.

Per assurdo però se la temperatura esterna fosse di -20°C come la temperatura della cella, il gas non si muoverebbe se non di pochissimo.

D'altro canto se hai una temperatura esterna di -20°C cosa te ne fai di una cella a -20?

Ciao

Blueice

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Frigorista modena

P.S. Giusto per curiosità, ci sono celle montate decenni fa che non si rompono neanche le ammazzi, che vanno ininterrottamente in condizioni ostili.

La fortuna dei vecchi frigoristi era quella di lavorare con refrigeranti che avevano basse temperature di finecompressione (anche se di bassa resa), specie l'R12 che sotto questo punto di vista era fantastico, teneva la testa dei compressori fredda.

Con i nuovi refrigeranti invece bisogna curare tantissimo questo particolare, quindi vuoti profondi e tutti gli accorgimenti del caso, era solo per dire che non è che i vecchi erano più bravi dei nuovi, avevano refrigeranti che gli paravano tutti gli errori.

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Frigorista modena

Ciao Blueice , certo bisogna avere la fortuna di rivolgersi a "banconieri" e progettisti bravi e che non vogliono fregarti, per quello serve un rapporto di fiducia.

Per quello che riguarda la migrazione, mi riferivo al caso non delle pressioni, ma delle temperature, dato che il refrigerante migra dove c'è più freddo, in una cella TN come ben sai è frequente che il compressore esterno sia più freddo dell'evaporatore, per cui si ha la migrazione di refrigerante liquido nel carter che dilava l'olio refrigerante e all'avvio si forma una majonese di olio e liquido che spruzza l'olio che invece dovrebbe stare nel carter.

Non per niente si dovrebbe mettere (lo dicono i costruttori) sempre delle resistenze di carter che tengono l'olio caldo in modo che respinga l'arrivo del refrigerante, e la valvola pure tiene tutto fermo, infatti è proprio dove dici tu, nella linea del liquido che si ha la migrazione, e infatti torna liquido non gas.

Per quello ho detto che nel caso di celle a -20 è più difficile migri, ma mettendola non si sbaglia mai.

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Prima dell'R12 le celle le si facevano a ammoniaca, poi hanno detto che era pericolosa, che puzzava, che serviva il patentino, che gli impianti costavano di più perchè erano tutti in "ferro" e non si poteva usare il rame ecc. ecc. ma forse era anche perchè si voleva vendere il freon che allora costava poco di più, poi il 12 no andava bene, il 502 era un killer ecologico e il 22 peggio del veleno e allora sono usciti i nuovi refrigeranti, primo tra tutti il 134, ma poi ci si è accorti che anche questi non erano la manna, allora si sono studiati altri refrigeranti ecc.ecc. senza pensare che la vecchia e cara ammoniaca era ed è ecologica a meno di condannare qualunque essere vivente per ever fatto un bisognino inquinante.

Ciao

Blueice

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Frigorista modena

In tutti i modi grazie Blue ho scritto male, la migrazione dall'evaporatore verso il compressore se questo è più freddo, ho invertito i componenti.

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Seguo l'invito che mi ha rivolto Frigorista modena.

Perchè il gas migra dal condensatore all'evaporatore?

Prima legge di Gay-Lussac:

in condizioni di pressione costante il volume di un gas aumenta linearmente con la temperatura, da cui, in condizioni di volume costante la pressione del gas varia (aumenta o diminuisce) in maniera lineare con le variazioni di temperatura.

In pratica, la temperatura a cui è posto l'evaporatore è più bassa di quella del ricevitore/condensatore, di conseguenza anche la pressione all'interno dell'evaporatore è più bassa di quella del condensatore. se non c'è una elettrovalvola che chiude nulla può impedire al gas di migrare dal condensatore all'evaporatore.

Altri effetti della legge di Gay-Lussac.

Perchè il premente del compressore scotta?

Perchè il condensatore è caldo?

Perchè quando si vuole travasare (non fatelo, non fatelo) il gas da una bombola all'altra quella che si voleva riempire la si metteva in un congelatore?

Perchè in alcuni casi si fa il tubo di equilibrio tra ricevitore e condensatore?

Ai poteri l'ardua senteza.

Scusate ancora la "professorata" ma ha ragione Modena.

Ciao

Blueice

Modificato: da blueice
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Ciao...io tutto quel capitolato lo eseguo sempre...(eccetto le resistenze di carter) e al meglio spero :P.....però essendo un novellino rispetto a voi di paranoie mentali ne ho tante e mi romperebbe assai dover ritornare su un impianto perché va male ...o peggio perché il compressore è morto prematuramente :wacko:

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Ho trovato del tempo per far delle verifiche...e cosa è accaduto?...mentre ero li a far le prime prove...ZAC...la cella si blocca!!! il motore si ferma...la centralina si resetta....per ben 2 volte!!! AZZ!!! dico io ...chi me lo ha fatto fare.....e ciò che doveva durare qualche decina di minuti invece si è rilevata una "perdita" di tempo di una mezza giornata. Ho tiato fuori tutta la strumentazione di nuovo e collegato all'impianto per capire cosa fosse accaduto :wacko:

Oh sembrava tutto in ordine e mentre cercavo di capire del perché mi viene detto...hai visto che è andata via la corrente in modo strano!!!! CAZZ!!!

Ma te guarda la precisione...proprio mentre toccavo l'impianto e la corrente non è andata via di netto ma si è trattato solo per 3 volte di una frazione di secondo...come se qualcuno stesse facendo collegamenti senza togliere tensione.

Vabbè mi son tranquillizzato e visto che ormai la giornata se ne era andata ho continuato a far prove.

Ho messo la sonda del mio termometro a 3/4 appoggiata sugli alimenti e ho notato che la temperatura effettivamente non scende rapidamente come la sonda della cella riporta...anzi cala davvero poco. Quindi a questo punto le ho messe vicine e ho visto che la differenza è di ben 2 gradi.

Ora io son abituato a vedere sonde di quelle col cavo tipo gomma e la sonda è metallica. Invece il mio fornitore qui mi diede delle sonde con il cavo tipo piattina e la sonda è anch'essa rivestita di gomma ...il tutto di colore nero....le conoscete?? vanno bene secondo voi??

Comunque non essendo lunga abbastanza per posizionarla poco più in basso dopo aver rilevato la temperatura ai vari livelli ho deciso di agire sul ritardo di attivazione del compressore facendo si che questo si attivasse quando gli alimenti scendevano a -18 .....bè prima l'impianto si metteva in moto sulle 7-8 volte ogni ora ...invece ora appena 4 volte!!!....bè per ora mi sento soddisfatto...ma le domande appunto che volevo porvi sono se conoscete queste sonde di cui vi ho parlato e che tipo di termometro a sonda utilizzate per fare le varie letture.

Grazie

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Frigorista modena

Sono simili, la sonda tutta nera di solito è NTC, quella che dici tu è PTC, anche se c'è NTC fatta allo stesso modo, in tutti i modi i controller leggono tutte due le sonde ovviamente impostandole, che vadano bene mi sembra ovvio, sono solo diverse perché quelle rivestite di metallo sono più resistenti, tipo da infilare tra le alette dell'evaporatore per il fine sbrinamento.

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Frigorista modena

Alex a meno che non intendessi le sonde del termometro, in tutti i modi hai fatto bene a spostare la sonda del termostato vicino alla merce.

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Ciao Davide ...mah francamente io ho un "semplice" termometro con sonda a filo....e francamente prima di adesso non mi son mai posto il problema di prendere una sonda come quella da te postata. Quella che ho io di solito la uso per metterla all'interno della cella vicino al bulbo a contatto col rame per il surriscaldamento.....detto questo la mia perplessità è nel fatto che non so se è diciamo professionalmente attendibile ed ecco perché vi chiedevo cosa usaste voi. Il mio manometro Testo ha le sonde temperatura ma fin la non ci arriva. Quello che hai messo te probabilmente è più specifico per i clima?

Modena : Quindi quelle nere son buone ugualmente...dunque che termometro mi consigleresti di comprare da usare sia a contatto che per vedere l'aria in entrata/uscita nei condensatori??

La sonda della cella non ci arriva più di tanto vicino alla merce...infatti come spiegato sopra mettendo la sonda del termometro quasi attaccato alla merce son riuscito a regolare al meglio le attivazioni del compressore

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Frigorista modena

Mah io ti consiglierei un termoanemometro, ossia un termometro collegato ad una ventolina che sente una media di temperatura in aria di uscita, quello a contatto ti dice solo la temperatura di un punto preciso non di una massa d'aria, così come un termometro con una sonda lunga è più preciso quando è infilzato che quando si usa normalmente, anche se si usa lo stesso intendiamoci.

Per il fatto della sonda termostato vicino alla merce nel tuo specifico caso è una buona idea, ma tieni conto è un eccezione, dovresti in realtà prima capire dove cavolo si perdono tre gradi al minuto!!!, addirittura sarebbe consigliato mettere la sonda nell'aria di ripresa dell'evaporatore figurati, con le ventole sempre in moto, cosa che tu non puoi fare altrimenti il compressore ti parte ogni minuto.

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Quindi non c'è qualcosa di polivalente che potrei usare per entrambi i casi?. Come detto il problema è di dover mettere il più delle volte la sonda all'interno della cella ....e chiaramente chiuderla....sia poi che la uso a contatto per il surriscaldamento e sia che la uso per sapere la temperatura dell'aria poco importa...l'importante è che sia affidabile e mi dia la temperatura esatta...e che il display stia fuori cella......senza andarea scomodare cose costose come le sonde wi-fi . Il fatto dei 3 gradi al minuto non son reali...infatti con le prove che ho fatto ho evidenziato che già tra il mio termometro e la sonda c'è una differenza di 2 gradi...e quindi vorrei capire chi ha ragione :smile:

Altra cosa è che NON facendo funzionare le ventole a compressore fermo la temperatura stratifica e si hanno quindi ai vari livelli temperature (dell'aria) diverse.....aggravate dal fatto che la sonda a mio avviso rimane troppo alta rispett o alla merce che sentendo lìalzarsi della temperatura nella parte più alta fa ripartire prematuramente il compressore quando invece la merce sta ben al fresco più in basso...insomma è solo uno spreco di corrente. Ecco perché ho risolto ritardando la partenza del compressore rilevando la temperatura col termometro a fianco degli alimenti. Di allungare i cavi della sonda per ora non me la sento anche perché il soffitto è basso e rimane veramente poco spazio per lavorare.....magari in futuro.

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Frigorista modena

Alex scusa mi sono perso...correggimi se sbaglio:

1) il problema iniziale è che il compressore parte e stacca troppo spesso.

2) hai appurato che la temperatura della cella rilevata NEL POSTO dov'è la sonda sale rapidamente e giustamente il controllore dato un set point di -20 riparte poniamo dopo 2 o 3 gradi di differenziale (mantenendo però una media di circa -18°C, che non è male).

3) abbassando la sonda ambiente e variando il differenziale sei riuscito a non far partire spesso il compressore spesso con un risultato ottimale.

E qui vado in confusione, hai chiesto dei termometri per rilevare la temperatura in cella perché?

Vuoi verificare se la sonda del controller è esatta? perché se è così tu devi posizionare il termometro di controllo accanto alla sonda ambiente, e se ci sono rilevanti differenze le sonde dei controller si possono tarare.

Vuoi vedere di quanto cala la temperatura della cella? beh l'hai fatto e hai visto le stratificazioni.

In tutti i modi adesso la cella mi sembra vada benissimo, tiene la temperatura, il compressore parte meno spesso, cosa c'è che non va?

Cosa ti serve una sonda wi fi o un altro termometro, per verificare se il controller è preciso?

Se tu dovessi fare una certificazione per l'USL puoi andare col termometro Testo da 15000 euro ma se non è certificato da qualche ente non te ne fai di niente, tu puoi far certificare un termometro da 5 euro e con quello certificare la temperatura nel caso l'USL volesse questa certificazione, infatti la certificazione ti dice di quanto si discosta la misura letta dalla reale e poi fai i tuoi conti, e puoi dire che la T del TUO termometro si discosta dalla T del controller di un grado, mezzo grado, insomma attorno al grado e mezzo c'è tolleranza, certo che se ci sono 4 gradi di differenza bisogna sistemare, e in tutti i modi le sonde dei due termometri devono stare vicini, insomma non capisco cosa non ti soddisfa adesso.

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Quello che hai messo te probabilmente è più specifico per i clima?

è specifico per l'aria, cosi dice la Testo ;)

Quella che ho io di solito la uso per metterla all'interno della cella vicino al bulbo a contatto col rame per il surriscaldamento

in questo caso io uso questa

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