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Fabrizio Bugni

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ma tu già lo sai come varia tutto l'ambaradan al variare della temperatura di condensazione..non c'è niente di nuovo nel mio discorso

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Frigorista modena

Ma io lo so ma dobbiamo dirlo a chi vuole imparare!

In refrigerazione salvo casi particolari io condenso a 45 per i motivi del delta T che ho detto prima, l'ideale per tecnici molto esperti é condensare sempre a 50, se hai casi particolari è interessante invece lo dicessi.

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Fabrizio Bugni

Buona domenica a tutti

Oggi qui' da me fa più freddo fuori che dentro la cella :smile: e ho coperto ben bene il condensatore

Temperatura estena dove è collocata l'unità condensante 6°C

Temperatura inteno cella 0°C

Il manometro mi dice: 22bar +49°c e 3,6 bar -7.5°c

Temperatura gas dal evaporatore ( quello che legge anche il bulbo della termostatica) 1°c

Temperatura liquido che va alla termostatica misurato 1cm dopo il rubinetto del ricevitore di liquido43°c

Temperatura fine compressione 70° C

Sottoraffreddamento 49-43=6

surriscaldamento +1 - -7.5=8,5

con 50°C di condensazione a me sembra giri bene.

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Fabrizio Bugni

Cerco di rispondere per quello che posso.... premetto che non ho compresso del tutto quello che ho letto quindi niente di personale perchè come detto più volte non sono un frigorista quindi consideratemi un ignorante che vuole capire

però non è buona cosa far funzionare sempre una macchina frigorifera con la stessa temperatura di condensazione

per mantenere surriscaldamento e sottoraffreddamento piu o meno costanti al variare della temperatura esterna allora come posso fare?

nostro amico che crede di risparmiare energia elettrica dalla disattivazione delle ventole

no era una battuta

dubbi su cosa avesse capito

ventola a parte, hai ragione che alcune cose non sono sicuro di averle capite

se diamo un occhiata ai cataloghi vado a memoria ma si richiedono condensazioni sui 45 gradi

nel mio caso 50°c

i dati dei cataloghi sono i cosidetti valori nominali..non è che devo farlo funzionare sempre in quel modo ad es per i climatizzatori da noi parlano sempre dei 35 gradi esterni...ma farei un errore se gli monto un controllo di condensazione che mi fà lavorare sempre il clima come se fuori ci fossero 35 gradi

non fa una piega

Come fai variare tu la temperatura di condensazione, fai da balia alla macchina

Io adesso sto facendo cosi :smile: :smile: :smile: metto cartone , tolgo cartone ecc.

no è solo questione del valore che si imposta nel controllo di condensazione o nel termostato se si usa on-off per le ventole..ma poi non è manco una questione del valore impostato ma del ragionamento che ci stà sotto

da quì in avanti non ci ho capito piu' niente

Ora sia chiaro che è tutto scritto da un profano quindi non prendetevela, sembra che io prenda la parte a Modena ma è solo perchè non ho capito come fareste voi al posto mio per mantenere i famosi surriscaldamento e sottoraffreddamento piu o meno costanti.

Grazie Davide per aver postato le mie foto (io non riuscivo a rimpicciolirle)

grazie a tutti

fabrizio

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Frigorista modena

Va benissimo, infatti hai un sottoraffreddamento ottimo, un surriscaldamento perfetto, ne alto ne basso il che significa stai sfruttando quasi al 100% l'evaporatore e il compressore è raffreddato dal gas freddo di ritorno, quindi secondo me meglio di così non può andare.me

Vale la pena notare che pur condensando a 50 gradi hai lo stesso un sottoraffreddamento ottimo, quasi come prima quando condensava a 30 gradi, questo vuol dire che il sottoraffreddamento non dipende come si potrebbe immaginare solo dalla temperatura di condensazione.

Hai inoltre una temperatura di evaporazione superiore ai -10 e quindi il tuo compressore ha maggiore resa.

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Frigorista modena

Da un certo punto non ci capisci più niente perché fare sempre casi particolari (questo è un mio parere ovviamente), sempre dei distinguo, sempre delle eccezioni a chi deve e sta ancora cercando di capire i casi normali, è inutile, e può creare sconforto perché questo è un ramo della fisica difficilissimo.

Per cui prima s'imparano i casi normali, poi si passa alle eccezioni, ma solo quando si hanno le armi per farlo.

Dato ho visto tu hai due ventole, quando arriverà il termostato non fermarle tutte e due, ma solo quella dal lato opposto a quella dove entra il gas.

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Fabrizio Bugni
non fermarle tutte e due, ma solo quella dal lato opposto a quella dove entra il gas

Si ci avevo pensato perchè fermandole tutte e due sale molto velocemente la pressione dal lato del liquido (e stamattina quando ho provato fuori c'erano +4°C ) figuriamoci quindi d'estate.

grazie

fabrizio

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quello che vorrei far capire io è che nelle macchine frigorifere tendenzialmente minore è la pressione di condensazione e maggiore è quella di evaporazione e maggiore è l'efficienza della macchina stessa

ovvaimente compatibilmente con l'applicazione.nel senso che se devo tenere una cella a -24 non posso evaporare a -5 o -10 etc e analogamente sulla condensazione di una pompa di calore se devo scaldare acqua a 50 gradi non posso condensare a 40

cosa succede nello specifico se la pressione di condensazione si abbassa?? essendo inferiore la pressione di condensazione è come la canna dell'acqua cala la pressione e allora cala il rifornimento di refrigerante all'evaporatore e quindi surriscaldamento che sale

la termostatica allora si spre maggiormente per cercare di mantenere il surriscaldamento al valore corretto..chiaro che una volta che si apre completamente e il surriscaldamento è ancora alto entra in campo la necessità di avere il controllo di condensazione altrimenti hai scarsa resa frigorifera surriscaldamento elevato e scarsa alimentazione dell'evaporatore

ma è stupido far condensare ad es sempre a 60 gradi e con una termostatica aperta poco per avere la corretta alimentazione all'evaporatore quando magari condensando a 40 gradi la termostatica si aprirebbe di più ma comunque riesce a mantenermi la corretta alimentazione dell'evaporatore

quindi se tu regoli il tuo controllore di condensazione ad es a 40 succede che in inverno condenserai a 40 e le ventole si fermeranno spesso in primavera ancora a 40 e le ventole andranno di più poi a inizio estate restaranno sempre accese e poi in piena estate pur restando sempre accese condenserai inevitabilmente con temperature più alte

Poi sotto a tutto questo c'è il discorso del dimensionamento dei vari componenti e la scelta dell'ugello "giusto" della termostatica o del modello corretto se ad ugello fisso

l'importante è capire perchè hai la necessità del controllo di condensazione e cosa comporta condensare a 40 o a 55 gradi per dire

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Fabrizio Bugni

Purtroppo non sono in grado di seguire fino in fondo il ragionamento (non per colpa tua io sono proprio al abc) dico cosa ho capito:

ovvaimente compatibilmente con l'applicazione.nel senso che se devo tenere una cella a -24 non posso evaporare a -5 o -10 etc e analogamente sulla condensazione di una pompa di calore se devo scaldare acqua a 50 gradi non posso condensare a 40

Questo è chiaro

cosa succede nello specifico se la pressione di condensazione si abbassa?? essendo inferiore la pressione di condensazione è come la canna dell'acqua cala la pressione e allora cala il rifornimento di refrigerante all'evaporatore e quindi surriscaldamento che sale

la termostatica allora si spre maggiormente per cercare di mantenere il surriscaldamento al valore corretto..chiaro che una volta che si apre completamente e il surriscaldamento è ancora alto entra in campo la necessità di avere il controllo di condensazione altrimenti hai scarsa resa frigorifera surriscaldamento elevato e scarsa alimentazione dell'evaporatore

si chiaro

ma è stupido far condensare ad es sempre a 60 gradi e con una termostatica aperta poco per avere la corretta alimentazione all'evaporatore quando magari condensando a 40 gradi la termostatica si aprirebbe di più ma comunque riesce a mantenermi la corretta alimentazione dell'evaporatore

questo è sicuro il compressore si sforza (e quindi consuma di +) per portare il liquido a 28 bar = +60° per il 404 piuttosto che 17 bar = +40°

facciamola pure lavorare questa termostatica :smile: ma come? :wacko:

quindi se tu regoli il tuo controllore di condensazione ad es a 40 succede che in inverno condenserai a 40 e le ventole si fermeranno spesso in primavera ancora a 40 e le ventole andranno di più poi a inizio estate restaranno sempre accese e poi in piena estate pur restando sempre accese condenserai inevitabilmente con temperature più alte

vero e in parte sperimentato con metodo del cartone davanti al condensatore però è anche vero che: non sono parole mie:

La resa di un condensatore direttamente proporzionale, oltre che ad un coefficiente di trasmissione K, alla superficie di scambio ed alla differenza esistente fra la temperatura di condensazione e la temperatura ambiente (∆t).

Presupponendo un coefficiente K costante e considerato che per un determinato impianto la superficie del condensatore non varia, la resa del condensatore dipender esclusivamente dal fattore (∆t).

e questo lo capito, è come dice di fare Modena, tenere alto il delta t e il condensatore lavora bene, lo dice anche la rivacold 50° di condensazione ma a 38°C temperatura esterna

Poi sotto a tutto questo c'è il discorso del dimensionamento dei vari componenti e la scelta dell'ugello "giusto" della termostatica o del modello corretto se ad ugello fisso

spero che sia stato dimensionato giusto da chi l'ha montata la prima volta

l'importante è capire perchè hai la necessità del controllo di condensazione e cosa comporta condensare a 40 o a 55 gradi per dire

sono confuso :wacko:

spero che si capisca

grazie

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Fabrizio Bugni

Quand'è che c'è la necessità del controllo di condensazione?

In una piccola cella come la mia, lasciamo stare chiller e pompe di calore.

Grazie

Fabrizio

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Frigorista modena

Erikle tu stai facendo una macedonia di rendimenti facendo intendere che ce ne sia solo uno, ed è sbagliatissimo.

La macchina frigorifera, che è di una difficoltà spaventosa, somma i rendimenti di ogni singolo componente che sono opposti tra di loro!!, ad esempio il compressore ha una resa che DIMINUISCE all'aumentare del Delta P (in altre parole il rendimento è 1 quando la pressione di alta è uguale a quella di bassa, caso in cui il compressore non sta pompando e quindi assorbe meno corrente possibile!), poi invece abbiamo la Termostatica che al contrario AUMENTA il suo rendimento all'aumentare della differenza di pressione di entrata e uscita (in altre parole più c'è differenza tra alta e bassa più la termostatica rende), poi abbiamo il condensatore che rende al massimo quando è freddo ma facendo così fa perdere resa alla valvola perché non è alimentata, e si potrebbe andare avanti ancora parecchio, per cui cosa vuol dire "efficienza della macchina stessa"?

L'efficienza che interessa a noi, è raggiungere la T di set point nel minor tempo possibile e con il minore consumo elettrico, ma è ovvio che c'è sempre una spesa!!, per cui il tuo intervento continuo a non capirlo appieno, e secondo me è sbagliato proprio nel fatto che, lo ripeto, la VELOCITA' di trasmissione del calore AUMENTA all'aumentare del delta T, per cui condensando a 50°C, con temperatura esterna di 30°C, hai maggiore velocità che se lasciassi spento il controllo di condensazione, e il condensatore lavorasse per il suo delta T di 10°C, ad esempio, e quindi condensasse a 40.

Per cui è ovvio che più aumenta la T cond più il compressore deve pompare di più e quindi consuma, ma hai poi la termostatica che spinge come deve e l'evaporazione è ottimale, e raggiunge la T di set point molto prima che se il compressore pompasse con meno fatica ma andasse per più tempo, e in tutti i modi ripeto non esiste un sistema che non consuma come maliziosamente si potrebbe fare intendere.

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il controllo di condensazione ti serve per mantenere la resa frigorifera in presenza di basse temperature ambiente

il discorso è abbastanza semplice..la resa dell'evaporatore dipende da quanto refrigerante liquido gli viene inviato a parità di altre condizioni Ora se consideri che il refrigerante arriva dal condensatore (e relativo ricevitore di liquido) è come un circuito idraulico se cala la pressione nel condensatore cioè nel circuito di alta se la strozzatura fosse fissa (come è con il capillare) cala il refrigerante liquido che arriva nell'evaporatore..per cui solo la prima parte dell'evaporatore è freddo

Con la termostatica al posto del capillare succede che la valvola si apre maggiormente è in pratica come se tu aprissi di più il rubinetto del lavandino per cui entro un certo limiti riesce a mantenere il giusto flusso all'evaporatore anche con una pressione di alta inferiore

Restando nel paragone idraulico se la pressione dell'acquedotto scende ulteriormente tu anche aprendo completamente il rubinetto ti esce comunque poca acqua

Il delta T al condensatore tu puoi fissarlo solo con basse temperature ambiente quando invece ci sarà caldo anche con le ventole sempre accese mano a mano che sale la temperatura ambiente ti salirà ugualmente la pressione di condensazione e il tutto dipende da come hanno accoppiato compressore e codensatore

Per il frigorista modenese certo che ci sono tanti rendimenti..se io voglio spendere poco per il condensatore per riuscire a fargli smaltire il calore che devo aumenterò il delta T cioè riuscirò a fargli cedere molto calore anche se è tirato

Ma il generale il rendimento che si tiene sotto controllo è quello inteso fra la resa frigorifera e l'energia consumata cioè assorbita dalla macchina

Per completare con la pratica..il termostato che controlla le ventole si può regolare al valore più basso possibile ma che garantisce una suff alimentazione dell'evaporatore e quindi resa del tutto con la minima temperatura ambiente prevista

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Fabrizio Bugni

Purtroppo non riesco a seguirvi (sempre per colpa mia che sono al abc)

la Termostatica che al contrario AUMENTA il suo rendimento all'aumentare della differenza di pressione di entrata e uscita

Punto sul quale tutti siamo d'accordo

Ha comunque un range nel quale rende bene lo stesso. Siamo tutti d'accordo?

la VELOCITA' di trasmissione del calore AUMENTA all'aumentare del delta T

non posso darti torto lo dice anche il mio libro

ma hai poi la termostatica che spinge come deve e l'evaporazione è ottimale, e raggiunge la T di set point molto prima che se il compressore pompasse con meno fatica

direi di si (ma questo io non sono in grado di smentirlo o di confermarlo)

il controllo di condensazione ti serve per mantenere la resa frigorifera in presenza di basse temperature ambiente

Come adesso che ci sono 8°c fuori (e la cella è fuori sotto una travata)

Ora se consideri che il refrigerante arriva dal condensatore (e relativo ricevitore di liquido) è come un circuito idraulico se cala la pressione nel condensatore cioè nel circuito di alta se la strozzatura fosse fissa (come è con il capillare) cala il refrigerante liquido che arriva nell'evaporatore..per cui solo la prima parte dell'evaporatore è freddo

come succedeva prima con l'impianto scarico, non c'era abbastanza refrigerante , la pressione non saliva , il motore consumava poco, la cella raffreddava poco,la valvola termostatica anche se tutta aperta la poverina non ce la faceva a raffreddare tutto l'evaporatore.

Con la termostatica al posto del capillare succede che la valvola si apre maggiormente è in pratica come se tu aprissi di più il rubinetto del lavandino per cui entro un certo limiti riesce a mantenere il giusto flusso all'evaporatore anche con una pressione di alta inferiore

chiarissimo

io non so quali sono questi limiti, ho scaricato il catalogo della TES2 danfoss ma proprio non ho capito (ma forse non ho letto attentamente)

Il delta T al condensatore tu puoi fissarlo solo con basse temperature ambiente quando invece ci sarà caldo anche con le ventole sempre accese mano a mano che sale la temperatura ambiente ti salirà ugualmente la pressione di condensazione

Io direi che Il delta T al condensatore tu puoi fissarlo solo con temperature ambiente fisse cioè sempre stessa temperatura ambiente

il rendimento che si tiene sotto controllo è quello inteso fra la resa frigorifera e l'energia consumata cioè assorbita dalla macchina

quello che interessa a me

Per completare con la pratica..il termostato che controlla le ventole si può regolare al valore più basso possibile ma che garantisce una suff alimentazione dell'evaporatore e quindi resa del tutto con la minima temperatura ambiente prevista

Non posso darti torto (questa sera farò delle prove e forse riuscirò a dirvi qual'è il valore piu' basso possibile di pressione per mantenere sottoraffreddamento e surriscaldamento nei valori ottimali del mio impianto. Sono questi i parametri che devo monitorere? o no?)

a dopo....

Grazie

Fabrizio

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Fabrizio Bugni

E siamo ancora lì...quanto dev'essere questo valore?

40? 45? 50?

E' quello che vorrei sapere anch'io (lo dico seriamente , senza ironia o cattiveria :smile: )

Penso che la domanda di frigorista sia provocatori , ma la mia giuro di no.

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Frigorista modena

Due cose Fabrizio: la mia domanda non è affatto provocatoria, te l'assicuro, è proprio che non capisco di cosa stiamo parlando!!

Come non capisco (purtroppo non riesco più a copiare e incollare) cosa vuol dire che il delta T al condensatore posso fissarlo solo con basse temperature di condensazione.

Ovvio se devo tarare un controllo che fuori ci sono 10 gradi, l'unico modo per farlo è mettere il cartone davanti al condensatore e aspetto salga fino al valore che desidero (in realtà più in alto, perché il differenziale è "a scendere"), non capisco cosa vuol dire quando c'è caldo anche con le ventole accese mano a mano sale la T ambiente sale anche quella di condensazione (e non potrebbe essere altrimenti, il compressore serve proprio a quello, per alzare la temperatura del gas SOPRA quella ambiente, in modo che il calore passa dal più caldo (condensatore) al più freddo (ambiente), ma questo avviene in automatico, non c'è niente di strano.

Piuttosto ha detto una cosa interessante, ossia a impianto scarico, il compressore assorbe poco, e il contatore è felice, peccato non faccia freddo!!

Per cui una elettrica spesa la devi pur sostenere, mica è una colpa del compressore consumare energia, è creato apposta!!, il ciclo frigorifero mica è gratuito come bruciare la legna.

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è tutto drammaticamente semplice...40 45o 50? mi sembra di averlo detto il valore inferiore che comunque assicura una suff alimentazione dell'evaporatore e se l'evaporatore è alimentato correttamente la resa frigorifera c'è

la temperatura di condensazione se la regolate col termostato che attiva le ventole a 40 gradi questa sarà a questo valore solo fino a quando la temperatura ambiente non raggiunge un valore tale a cui il condensatore pur con le ventole in moto non riesce più a smlatire il calore con una temperatura di condensazione di 40 gradi ma salirà ad es a 50

quando spegnete le ventole altro non fate che aumentare "surrettizziamente" il salto termico al condensatore

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Frigorista modena

Allora diciamo che il minimo valore per esempio delle valvole Castel a catalogo è 30°C, quindi in teoria con i valori opportuni basta condensare a 30 gradi siamo a posto, abbiamo già finito di parlare.

Peccato che i calcoli, sempre nello stesso catalogo, come in tutti gli altri, si fanno riferiti a 40, 45 o 50 gradi, anzi l'ideale è proprio 50 gradi, quindi?

Se le ventole accese, con un caldo boia, non riescono a smaltire il calore con la T di 40 gradi, salirà ad esempio a 50, quindi?

Il ciclo frigorifero si basa proprio su questo, sia da una parte in basso che in alto, si deve creare un salto per permettere la trasmissione del calore, che va sempre dal corpo PIU' CALDO A QUELLO PIU' FREDDO, per cui nella cella il calore va dalla merce (calda) alla serpentina dell'evaporatore (più fredda), e all'esterno va dal condensatore (caldo) all'ambiente (più freddo).

Quando la T condensazione sarà UGUALE alla T ambiente, succede che AUTOMATICAMENTE il compressore, continundo a a pompare il gas inesorabilmente, alzerà la T condensazione perché questa sia sempre PIU' ALTA di quella ambiente, e così via fino al punto critico nel quale il gas non diventa più liquido, ma siamo a valori molto alti, per il 404 ad esempio sono 73°C.

Si chiama ciclo inverso perché sposta calore che entra nella cella (a +4°C) all'ambiente (a 35°C ad esempio), quindi da un corpo più freddo a uno più caldo, cosa impossibile in natura, ma lo fa a spese di un lavoro di compressione e quindi con una perdita di energia elettrica.

Certo che se condenso basso, ad esempio ad acqua, senza nessun controllo, la T condensazione sarà molto più bassa, altro che 50, anche a 30 o 25 gradi, ma il diagramma entalpico si deve per forza spostare tutto in basso, e quindi avremo un calo della temperatura di evaporazione che per certi alimenti non andrebbe per niente bene perché abbassando la T evaporazione cala anche la resa del compressore perché sposta meno chili orari di refrigerante, quindi cosa dobbiamo fare?

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Fabrizio Bugni

Prima di darvi i dati misurati oggi tenete sempre presente che sono un hobbysta del settore, con stumentazione hobbistica e capacità hobbystiche.

Finalmente con prove empiriche ho capico cosa Erikle e Davide volevano insegnarmi, e forse ci sono riusciti (che magra consolazione..)

Ecco cosa ho scoperto:

Temperatura esterna 9°C

Temperatura cella 0°C

Manometro 3.6 bar / -8°C 16,5 bar / +38°C

T Gas 0,5°

Tliquido 33°

surriscaldamento 0.5--8=8,5K

sottoraffreddamento 38-33=5K

Temperatura esterna 9°C

Temperatura cella 0°C

Manometro 3.45 bar / -9°C 22 bar / +49°C

T Gas 1°

Tliquido 42°

surriscaldamento 1--8=9K

sottoraffreddamento 49-42=7K

Quindi ammesso e non concesso che i miei dati siano corretti

Sono giunto alla conclusione che condensare a 38° sia meglio che a 49° perchè il mio compressore ha consumato meno energia e i due parametri surriscaldamento e sottoraffreddamento sono quasi uguali :smile:

Ora domani provero' a giocare al ribasso , cioè fino a che punto posso diminuire la temperatura di condensazione mantenendo un surriscaldamento e sottoraffreddamento decenti? Fino a che pressione la termostatica riuscirà a lavorare decentemente? A domani per la risposta.........

Ho sbagliato qualcosa? C'e qualche dato farlocco?

grazie a tutti

Fabrizio

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Frigorista modena

La Castel come ho detto da catalogo ti da minima temperatura di condensazione 30°C, quindi ti puoi abbassare fino a 30, usando acqua per esempio.

Non ho capito dove hai risparmiato energia, che può anche essere vero intendiamoci, ma tu devi anche guardare il tempo in cui le celle partendo alle stesse condizioni raggiungono il set point.

E' il solito discorso:

1) consuma meno e ci mette di più.

2) consuma di più e ci mette di meno.

3) consuma meno e ci mette di meno.

4) consuma di più e ci mette di più.

Quando avrai trovato quali di queste opzione si è avverata avrai risolto i tuoi dubbi.

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Fabrizio Bugni
il delta T al condensatore posso fissarlo solo con basse temperature di condensazione.

Io ho detto: Il delta T al condensatore tu puoi fissarlo solo con temperature ambiente fisse cioè sempre stessa temperatura ambiente

Volevo dire che se la temperatura di condensazione la mantengo costante 50° (con termostato sulle ventole) e quella ambiente(dove c'è il condensatore) è sempre costante 20° il delta T è sempre uguale cioè 30° Lo so che non è reale ma non è sbagliato.

Per cui una elettrica spesa la devi pur sostenere

si ma la minore possibile

è tutto drammaticamente semplice...40 45o 50? mi sembra di averlo detto il valore inferiore che comunque assicura una suff alimentazione dell'evaporatore e se l'evaporatore è alimentato correttamente la resa frigorifera c'è

Io non c'ero arrivato subito , :( Ma forse adesso si :smile:

la temperatura di condensazione se la regolate col termostato che attiva le ventole a 40 gradi questa sarà a questo valore solo fino a quando la temperatura ambiente non raggiunge un valore tale a cui il condensatore pur con le ventole in moto non riesce più a smlatire il calore con una temperatura di condensazione di 40 gradi ma salirà ad es a 50

mi sembra logico

grazie

fabrizio

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Frigorista modena

Dovresti attaccare l'unità ad un wattmetro di quelli digitali, e fare le prove di portare alle stesse condizioni le celle alle diverse condizioni di condensazione, questa è una prova interessante.

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Fabrizio Bugni

Non ho capito dove hai risparmiato energia, che può anche essere vero intendiamoci, ma tu devi anche guardare il tempo in cui le celle partendo alle stesse condizioni raggiungono il set point.

E' il solito discorso:

1) consuma meno e ci mette di più.

2) consuma di più e ci mette di meno.

3) consuma meno e ci mette di meno.

4) consuma di più e ci mette di più.

Quando avrai trovato quali di queste opzione si è avverata avrai risolto i tuoi dubbi.

A questo non ci avevo pensato :wacko:

scelgo 3) consuma meno e ci mette di meno.

Non ho guardato il tempo ma solo i due parametri surriscaldamento e sottoraffreddamento che sono quasi uguali anche il tempo non dovrebbe essere quasi uguale?, se no alla fine ho consumato di meno ma per piu' tempo e quindi alla fine ho consumato di più , e adesso mi metto a piangere perchè credevo di aver capito tutto e invecie non ho capito un c***o, e non ho risolto i miei dubbi anzi..........

grazie

ciao

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