Yapok Inserito: 16 marzo 2014 Segnala Inserito: 16 marzo 2014 (modificato) Sale a tutti, sto valutando la possibilità di passare dal gas a piastre ad induzione per la cucina, e mi sono accorto che da un punto di vista contrattuale (a parte che per i costi iniziali di allacciamento) avere due contatori separati (D2 3kw + D3 6kw) sarebbe per me più conveniente che aumentare la potenza su un singolo contatore (anche perché così avrei 9kw a disposizione). Il quesito che vi pongo è di natura legale/normativa: è possibile far passare negli stessi corrugati e scatole di derivazione cavi di impianti collegati a due diversi contatori (fermo restando che i due impianti sarebbero elettricamente separati)? Ho cercato risposte sul web ma ho trovato solo un paio di discussioni informali con pareri contrastanti, probabilmente la risposta è talmente banale che è difficile trovarla... l'unico riferimento che ho trovato è quello della 64/8 riguardo i conduttori in uscita dai contatori, che raccomanda (ma apparentemente non divieta) di tenere i cavi delle diverse utenze in condotte separate, e peraltro "ammette" tratti comuni, a patto che non vi siano "interruzioni" del cavo (se ho ben capito). Altra domanda: è possibile (o meglio, è esplicitamente vietato) inserire un dispositivo che alimenti un impianto elettrico alternativamente da due diversi contatori (sostanzialmente un "deviatore"?) Nulla mi vieterebbe di collegare ai morsetti dell'uno o dell'altro contatore scambiando una volta al mese, ma è normativamente pensabile un automatizzazione del processo? Grazie a tutti e buona domenica Modificato: 16 marzo 2014 da Yapok
Yapok Inserita: 16 marzo 2014 Autore Segnala Inserita: 16 marzo 2014 (modificato) Grazie per la risposta archimede, ma nelle scatole possono anche esserci "morsetti" (derivazioni, interuttori etc.)? Riguardo ai limiti contrattuali capisco, in verità ci sono più unità abitative (è una vecchia casa divisa in due appartamenti, anche se alla fine siamo una famiglia allargata), quindi probabilmente la cosa potrebbe rimanere interessante. Sapevo della situazione per quel che riguarda i i BTA per PDC (che però ovviamente non potrei richiedere, né tantomeno la nuova D1 ancor più conveniente), ma credevo erroneamente che i D3 "non residente" si potessero richiedere ad uso "garage", in effetti anche per quello servirebbe un BTA (non pdc). Avere 3kw + 6kw dedicati alle piastre sarebbe stato un plus, 10kw comincerebbero ad essere troppi, e poi mi pare di capire che sopra i 6 bisogna presentare un progetto dell'impianto elettrico. Per il trifase invece è più o meno assodato che con i contatori elettronici si arriva a 6kw di sbilanciamento continuativo, sbaglio? Modificato: 16 marzo 2014 da Yapok
fraandco Inserita: 17 marzo 2014 Segnala Inserita: 17 marzo 2014 eviterei a titolo di buon senso più che norma di mischiare morsetti provenienti da fasi diverse: la coesistenza nei tubi la farei se fosse un collegamento diretto senza interruzioni distinguibile e in cui è garantito l'isolamento senza cioè giunte ecc
Yapok Inserita: 19 marzo 2014 Autore Segnala Inserita: 19 marzo 2014 Certo, è ovvio che sarebbe meglio evitare del tutto la convivenza, ma dovendo arrangiarsi con quel che c'è (impianto primi anni '90, probabilmente già fuori-norma su altri aspetti) volevo capire quanto vietato fosse. Ovviamente cercherei di segnalare tutto quanto meglio possibile.
Carlo Albinoni Inserita: 19 marzo 2014 Segnala Inserita: 19 marzo 2014 Non è possibile chiedere 2 contatori per uso domestico alimentanti parti di impianto separate in un unico appartamento, il secondo contatore è ammesso solo per alimentare pompe di calore con tariffa agevolata e non può essere usato per altri scopi. Anche per la ricarica dei veicoli elettrici.
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