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PLC Forum


Monopattino Elettrico 36V


allegbr

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Appunto quelli sono meno robusti di quelli che stai già usando.

eu3i8z.jpg

Questo è lo schema con i contatti dei 2 relè in serie e con in aggiunta il diodo in antiparallelo sul motore come suggerito da jumpman.

Certo che questo storia di due contatti in serie per scongiurare gli archi sugli interruttori non l'avevo mai sentita, ora che lo so, se me ne capiterà l'occasione farò sicuramente delle prove. :smile:

Modificato: da sandroz84
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Certo che questo storia di due contatti in serie per scongiurare gli archi sugli interruttori non l'avevo mai sentita, ora che lo so, se me ne capiterà l'occasione farò sicuramente delle prove

  1. la serie dei contatti non serve a "scongiurare" l'arco, ma ad evitarne gli effetti più perversi: la saldatura istantanea dei contatti. In pratica la serie dei contatti aumenta il potere di interruzione dell'interruttore per tensione.
  2. E' comunque una "pezza". la soluzione vera è quella di adottare un contattore appropriato, ovvero un contattore od un relè progettato e costruito appositamente per interrompere correnti continue. Si possono usare relè automobilistici oppure relè allo stato solido per carichi induttivi in corrente continua.
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Mirko Ceronti
Certo che questo storia di due contatti in serie per scongiurare gli archi sugli interruttori non l'avevo mai sentita, ora che lo so, se me ne capiterà l'occasione farò sicuramente delle prove.

Se permetti, Ti ho anticipato, così anche se vorrai provare, sai cosa attenderti :smile:
Allora, approfitto di un attimo di stasi, per tirare giù dallo scaffale un vecchio motore DC (potenza 1,5 Kw) con eccitazione separata, il cui quest'ultimo avvolgimento ha una induttanza L di 48,6 Henry, ed una resistenza R a 20°c di 316 Ohm.
Lo alimento con un variac ed un ponte diodi subito a valle, indi inserisco un bel condensatore da 710 microFarad 400Vdc, per ottenere una tensione continua filtrata modello batteria.
Alimento quindi l'avvolgimento statorico del DC motor, interrompendolo con un contatto di relè LY4, la cui distanza dalla parte fissa del contatto N.O. con la parte mobile risulta essere di 0,5 mm (misura effettuata con spessimetro).
Vado su con la tensione, ed intanto eccito e diseccito il relè, tenendo d'occhio la scintilla che si forma sul contatto N.O. quando apre, e mi fermo con l'incremento di tensione ( 200 volt), solo quando soddisfo il risultato di vedere la scintilla (arco) fra il contatto che NON RIESCE PIU' a SPEGNERSI. Se voglio spegnerla, devo disalimentare il variac.
Bene, l'effetto guardando l'arco sul contatto è quello dell'accendigas che si usava una volta in cucina, per intenderci, quello che aveva il filo nella presa della corrente, e che la mamma adoperava per accendere i fornelli.
Ora, metto in serie al povero contatto dell' LY4, gli altri suoi 3 compagni, e rialimento il circuito.
Attivo e disattivo più volte il relè, ed ora (come del resto ipotizzavo) la scintilla si spegne, si vede ancora un certo arco su tutti e 4 i contatti, ma però appena il relè apre, si spegne subito.
Quindi ciò dimostra che anche in un caso limite come questo (46 Henry non sono affatto uno scherzo a livello di induttanza specie se alimentati con 200 Volt DC costanti nel tempo e NON pulsanti) usando il trucco dei contatti in serie, si riesce comunque a contrastare il perpetuarsi dell'arco anche in condizioni estreme come questa.
Oh è chiaro che il contatto che si usurerà prima rispetto agli altri ci sarà comunque, ma.....si usurerà prima....mooolto dopo, e la globale vita elettrica del relè nel complesso ne beneficerà.
Metto ora quindi i 4 contatti in parallelo, e....3 commutazioni e la scintilla si è spenta a fatica, ma si è spenta; alla 4° non c'è stato nulla da fare, è rimasta innescata su uno dei 4 contatti, riducendolo al carbone in pochi secondi.
Addio relè !!!
E ciao....da Mirko ;)
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Bene, l'effetto guardando l'arco sul contatto è quello dell'accendigas che si usava una volta in cucina, per intenderci, quello che aveva il filo nella presa della corrente, e che la mamma adoperava per accendere i fornelli.

Mirko, per conto mio è più simile a quello di una saldatrice ad arco. Quello degli accendi gas antichi era generato con un trasformatore elevatore, quindi era in corrente alternata.

OT.

Ti sivede un po' poco, rispetto a prima. Spero si tratti solo di impegni di lavoro particolarmente stressanti. ;)

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Mirko Ceronti
Mirko, per conto mio è più simile a quello di una saldatrice ad arco. Quello degli accendi gas antichi era generato con un trasformatore elevatore, quindi era in corrente alternata.

Ho scritto accendigas perchè l'arco che si vede formarsi nel contatto è piccolino anche se inspegnibile, quello della saldatrice è parecchio più grosso, comunque sì, per rendere l'idea possiamo anche dire così. :smile:

Ti sivede un po' poco, rispetto a prima. Spero si tratti solo di impegni di lavoro particolarmente stressanti. ;)

Sì Livio, e spero vivamente che questi impegni si allentino poichè inizio davvero ad essere "cotto"....

Saluti

Mirko

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Bhe Mirko, con i tempi che corrono meglio aver lavoro, piuttosto che tempo libero. :(

però una giusta via di mezzo, non guasterebbe. :smile:

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hai parlato di motire professionale che intendi dire. ? se hai installato un motore diverso magari do quelli che si trovano in rete da 1 kw o 2 kw ci sono correnti in gioco ragguardevoli e necessitano di soluzioni ad ok

Inviato dall'app. Mobile di PLC Forum da GT-I9505

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Riccardo Ottaviucci

ovvio che intendevo il circuito di potenza a tyristori o mosfet di potenza!

In questo modo puoi variare comodamente anche la velocità.

Modificato: da Riccardo Ottaviucci
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Riccardo, hai una batteria come sorgente.

Lo SCR una volta innescato non lo spegni più perchè la corrente non si annulla, non essendoci passaggio per lo zero come nel caso dei ponti a SCR per alimentazione dei motori.

Per spegnere lo SCR dovresti azzerare la corrente cortocircuitandolo, oppure dandogli un impulso negativo tramite un condensatore di adeguata capacità, come avviene in alcuni vecchi convertitori "ad anello".

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Riccardo Ottaviucci

ok,basterebbe un circuito simile a quello delle bici elettriche tipo questo (solo come esempio eh?)

controlleru.png

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Riccardo Ottaviucci

Livio,lo so benissimo che quello è un mosfet,forse non hai letto bene i miei interventi.

Quello che volevo suggerire al posto dei relè che si appiccicano era la soluzione elettronica,tyristor,mosfet,dirigibili,astronavi,tutto meno che il contatto meccanico.Non fare il pignolo altrimenti mi vendico,lo sai.... :roflmao:

Lo so che hai un'innata ostilità verso i bianconeri,ma devi fartene una ragione... :superlol:

Modificato: da Riccardo Ottaviucci
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Non fare il pignolo...

Senti chi parla di pignoleria. Poi se i semiconduttori fossero bianconeri barerebbero sui parametri. :superlol:

Però qui i bianconeri non c'entrano.

Va bene che sei ingegnere, però un poco di precisione non guasterebbe. :smile:

Si scherza. Ieri era quasi estate, oggi è tornato l'inverno e l'umore è pessimo. Mi devo pur sfogare con qualcuno. :P

Modificato: da Livio Orsini
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Alla fine il diodo l ho dovuto ordinare perche' non lo avevano in magazzio...mi arriva la prox settimana..x adesso mi hanno dato da provare 2 relè 12v 70ah...esagerati???

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Puoi misurare l'assorbimento a pieno carico?

A pieno carico dovrebbe intendersi con Allegbr sopra.. :smile: quindi dovrebbe collegare l'amperometro sul manubrio.

Non è che Alegbr è in sovrappeso? :roflmao:

Due relè in parallelo e i contatti serie non sempre risolvono in quanto un contatto potrebbe chiudersi prima e il secondo dovrebbe assorbire tutto il carico. In definitiva il comportamento potrebbe essere come un solo relè.

Una curiosità: il circuito di comando è di serie o autocostruito? perché se autocostruito è mal progettato e dovrebbe essere seguito il consiglio di Riccardo.

Se invece è di serie dovrebbe essere impiegato un relè di capacità maggiore + spegni arco.

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un contatto potrebbe chiudersi prima e il secondo dovrebbe assorbire tutto il carico.

dopo 70 post e ancora si vuole imputare il problema alla chiusura... :senzasperanza:

il circuito di comando è di serie o autocostruito?

... Il circuito di comando è un semplice pulsante

Io sono del parere che il momento in cui il relè si incolla sia quando il guidatore preme ripetutamente il pulsante a mò di pwm per rallentare (lo ha anche detto).

E' grossomodo come quando io provo a saldare e dò i colpetti con l'elettrodo, si sviluppa l'arco, avvicino l'elettrodo e questo si attacca... :lol:

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Quote

... Il circuito di comando è un semplice pulsante

Un circuito è tutto ciò che è collegato al pulsante e non solo il pulsante.

Io sono del parere che il momento in cui il relè si incolla sia quando il guidatore preme.........

E allora il relè dovrebbe incollarsi? bel circuito :superlol:

ps. il 71° post è quello veramente quello più interessante :blink:

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ps. il 71° post è quello veramente quello più interessante :blink:

vabbè, come vuoi tu, non ho scritto per far polemica! ma visto che ti ci metti:

E' dalla prima risposta che continuiamo a dirgli di mettere qualcosa per ridurre gli archi, e poi di mettere i contatti in serie,

fra i vari consigli è entrato qualcuno e ha detto che invece deve metterli in parallelo, con il risultato che si sono incollati lo stesso , poi sei entrato tu hai detto che bisogna mettere un relè di capacità maggiore... e gli spegniarco (già nominati fin dal 1° post, anche se a mio avviso è meglio un diodo in antiparallelo sul motore).

Finora gli unici consigli che allegbr ha ascoltato sono quelli che portano ad un incremento della portata e non ha preso in considerazione nessun consiglio per la riduzione degli archi!

Modificato: da JumpMan
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Jumpman,

forse hai interpretato male il mio intervento......

non intendevo dare la soluzione del problema dove il vero problema è la ingenua semplicità del circuito.

Ho visto per caso questo post e me lo sono letto, ...avrai notato che ho scherzato "sul peso" del postante, e mi sono chiesto se il circuito (totale) era di serie o autocostruito. Se fosse stato autocostruito è stata una scelta sbagliata o perlomeno come minimo andava dimensionato un relè adatto allo scopo oppure adottato un circuito elettronico di comando. Se fosse di serie..., beh, meglio che non mi pronuncio.

La mia era una semplice constatazione di quanto letto, visto che ormai la discussione sembrava essere conclusa (salvo sorprese). ;)

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forse hai interpretato male il mio intervento.....

direi di sì... credevo tu avessi postato senza leggere tutti gli interventi precedenti...

la faccina era sconsolata, non sarcastica...

ciao :smile:

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