Riccardo Ottaviucci Inserita: 7 maggio 2014 Segnala Inserita: 7 maggio 2014 Secondo me dovresti trovare lo stesso segnale sia se usi un antenna con basso guadagno che con una con alto guadagno Domè! Spero ti stia solo confondendo,magari l'ora è tarda. Se con questa misuro il segnale sui morsetti ,per esempio il mux1 RAI can 32, e ottengo ,sempre per esempio 60dBuV 10BL45 guadagno medio 10dB con quest'altra ,a parità di canale ricevuto,otterrò 70dBuV 90 elementi ,guadagno medio 20dB altrimenti che senso avrebbe mettere antenne che guadagnano di più? Non entriamo nei discorsi sul rapporto S/N che ora ci complicherebbe di più i concetti
Domenico Maschio Inserita: 7 maggio 2014 Segnala Inserita: 7 maggio 2014 altrimenti che senso avrebbe mettere antenne che guadagnano di più? Perchè sono più direttive ed arrivano a captare segnali più lontani ,come specificato sugli schemi polari allegati alle antenne
Riccardo Ottaviucci Inserita: 7 maggio 2014 Segnala Inserita: 7 maggio 2014 Perchè sono più direttive ed arrivano a captare segnali più lontani ,come specificato sugli schemi polari allegati alle antenne infatti,essendo il segnale più debole,c'è bisogno di qualcosa che ne prenda il più possibile,per renderlo elaborabile ,amplificabile e decodificabile,cioè un'antenna ad alto guadagno,ma dal punto di vista puramente energetico diciamo la stessa cosa.
sx3me Inserita: 8 maggio 2014 Segnala Inserita: 8 maggio 2014 Perchè sono più direttive ed arrivano a captare segnali più lontani ,come specificato sugli schemi polari allegati alle antenne oh Domenico, Domenico, perchè sei tu Domenico... se non fossi tu crederei che ti diverti a prenderci per i fondelli... ma se l'antenna riceve ad una distanza maggiore... e quà posso pure essere daccordo, ma un segnale che arriva sempre dalla stessa distanza che fa, lo attenua??? Ovvio che quel segnale arriverà con un'ampiezza maggiore!
sfoligno Inserita: 8 maggio 2014 Segnala Inserita: 8 maggio 2014 penso che per prima cosa bisogna chiarire che la quantità del segnale è data dal trasmettitore, un'antenna di per sè non guadagna nulla, come è già stato detto, quindi se il trasmettitore irradia con una potenza di 80dBuV, la mia antenna potrà, nel migliore dei casi, riceverne altrettanti. per continuare l'esempio della lente, se io ho un faro che utilizza lampade di una certa potenza, mettiamo 100w, per far sì che sia visibile da lontano, ho bisogno di utilizzare un sistema ottico che mi concentri il fascio di luce, ma per quanto io ( io osservatore), possa utilizzare cannochiali potenti, l'intensità della lampada sarà sempre 100w. benchè col cannocchiale riesca a vederne una quantità maggiore. il rovescio della medaglia è che utilizzando, in entrambi i casi, sistemi direttivi, devo mirare e puntare, in modo più preciso il mio apparato ricevente. a volte, nel nostro campo, è conveniente avere antenne direttive, perchè limitano gli echi, ma nel caso io debba ricevere il segnale proveniente da due trasmettitori vicini, è preferibile l'uso di antenne poco direttive, se non addiritttura, nei mezzi mobili, antenne omnidirezionali. riassumendo, penso che la direttività di un'antenna, ne aumenti il guadagno, nel senso che ne aumenta la capacità di raccoglierne maggior quantità, essendo puntata in modo più preciso verso la fonte, senza avere dispersione, ma non potrà comunque captarne di più di quello che è trasmesso.
Riccardo Ottaviucci Inserita: 8 maggio 2014 Segnala Inserita: 8 maggio 2014 ma non potrà comunque captarne di più di quello che è trasmesso. nessuno ha mai detto il contrario infatti se il trasmettitore irradia con una potenza di 80dBuV per fortuna i trasmettitori irradiano con potenze maggiori. Poi c'è l'attenuazione di tratta che "si mangia" l'energia irradiata con la nota legge quadratica A=(4 pigreco x d/lambda)2 dove d è la distanza tra trasmettitore e antenna ricevente e lambda la lunghezza d'onda. Pertanto l'intensita del campo elettromagnetico o meglio la sua densità S (il famoso vettore di Pointing E x H) , fa si che l'energia che il sistema ricevente è in grado di indurre sui morsetti trasformata in tensione sia tanto maggiore quanto più alto è il guadagno d'antenna,quanto più la direzione di puntamento è corretta,quanto più la polarizzazione rispetto al campo elettrico irradiato dal TX è parallela. Queste cosette le ha studiate e legiferate oltre un secolo fa un certo Maxwell che speriamo non si rivolti nella tomba ascoltando noi....
Livio Orsini Inserita: 8 maggio 2014 Segnala Inserita: 8 maggio 2014 (modificato) Il guadagno di un'antenna è "virtuale". E' praticamente il riferimento tra quanto segnale capta un'antenna rispetto ad un dipolo. E' una dei primi concetti spiegati da qualsiasi manuale "serio" sulle antenne, o da qualsisiasi testo di riadiotecnica. Questo concetto lo si trova anche nei manuali pratici-divulgativi del Ravalico, che erano la prima fonte di conoscenza dei radio amatori d'un tempo. Modificato: 8 maggio 2014 da Livio Orsini
Riccardo Ottaviucci Inserita: 8 maggio 2014 Segnala Inserita: 8 maggio 2014 (modificato) Il guadagno di un'antenna è "virtuale". E' praticamente il riferimento tra quanto segnale capta un'antenna rispetto ad un dipolo. è stata questa la premessa di tutta la discussione,infatti il guadagno di un puro dipolo (come pure quello di un'antenna isotropica) è unitario, quindi 0 dB Modificato: 8 maggio 2014 da Riccardo Ottaviucci
Do87 Inserita: 8 maggio 2014 Segnala Inserita: 8 maggio 2014 Ma che ne sa l'antenna a che distanza sta il ripetitore, lei prende il campo elettrico che ci sbatte contro e lo converte in tensione. E' ovvio che più è lontanto il TX più sarà attenutato il segnale. Evitare di mettere l'amplificatore in impianti ridotti investendo su un'antenna più direttiva, niente di nuovo sotto il sole. Poi un'altra cosa, su cui mi sto confondendo le idee in questo momento, il guadango del dipolo non è +2dBi (la "i" significa rispetto all'antenna isotropica, che cos'è l'antenna isotropica? Un'antenna che irradia[riceve] stessa intensità delle onde radio in tutte le direzioni, il suo guadagno è 0dBi. Occhio che spesso sulle antenne è indicato il guadango il dBi).
Riccardo Ottaviucci Inserita: 8 maggio 2014 Segnala Inserita: 8 maggio 2014 il guadango del dipolo non è +2dBi (la "i" significa rispetto all'antenna isotropica, che cos'è l'antenna isotropica? si,per essere pignoli 2,15dBi,ma il guadagno di una yagi è espresso rispetto al dipolo non all'isotropica
Do87 Inserita: 8 maggio 2014 Segnala Inserita: 8 maggio 2014 A me sembra che su alcuni cataloghi, vedi fracarro, il guadagno delle antenne è espresso in +dBi, quindi rispetto l'isotropica.
Riccardo Ottaviucci Inserita: 8 maggio 2014 Segnala Inserita: 8 maggio 2014 quindi si ritrovano "aggratis" 2 dB in più ....
sfoligno Inserita: 8 maggio 2014 Segnala Inserita: 8 maggio 2014 nessuno ha mai detto il contrario infatti.. a me è sembrato di si, ma magari ho inteso male io. per fortuna i trasmettitori irradiano con potenze maggiori. era una cifra a caso, e comunque dipende sempre da quale distanza si deve coprire, io ho il mio ripetitore "madre" a 3km, e deve irradiare solo la mia valle, per non invaderne altre...tanto per fare un esempio.
Riccardo Ottaviucci Inserita: 8 maggio 2014 Segnala Inserita: 8 maggio 2014 (modificato) infatti quando si progetta un impianto di trasmissione in VHF-UHF ma anche altre bande,la potenza del trasmettitore è calcolata in base al guadagno delle antenne in trasmissione,alle perdite della linea,all'attenuazione dello spazio libero (Atro) ,all'intensità minima del campo elettrico alla massima distanza raggiungibile,al guadagno medio dell'antenna ricevente,in modo che ai suoi morsetti arrivi un segnale di determinata ampiezza in microvolt stabilita dalle normative,il tutto tenendo conto delle condizioni di riflessioni dell'area e delle possibili interferenze. A volte è facile,specie in zone pianeggianti,a volte un po' meno come per le mie di zone... Ai tempi dell'analogico ne ho dovuti installare di ripetitori più o meno autorizzati per garantire la visione dei programmi nazionali alle zone in ombra....!!! Sapessi quante fatiche e delusioni , a volte...,ma fino all'avvento del digitale i "miei" impianti ripetitori hanno permesso a tutti gli abitanti delle mie zone di guardare la TV....Bella roba,direi adesso!!! Modificato: 8 maggio 2014 da Riccardo Ottaviucci
Domenico Maschio Inserita: 8 maggio 2014 Segnala Inserita: 8 maggio 2014 ma non potrà comunque captarne di più di quello che è trasmesso. Quindi se con un antenna ad alto guadagno ( 20 dB,per es ) ricevo un segnale di 80 dbuV che è (mettiamo senza attenuazioni di tratta ) uguale a quello trasmesso ,poi cambio antenna e ne metto una a basso guadagno ,a pannello (di 10 dB ,per es). ora riceverò un segnale di 70 dBuV.
Riccardo Ottaviucci Inserita: 8 maggio 2014 Segnala Inserita: 8 maggio 2014 (modificato) poi cambio antenna e ne metto una a basso guadagno ,a pannello (di 10 dB ,per es). ora riceverò un segnale di 70 dBuV. esattamente !Purchè correttamente puntata e polarizzata ricevo un segnale di 80 dbuV che è (mettiamo senza attenuazioni di tratta ) uguale a quello trasmesso Attento a non confondere l'ampiezza della tensione rilevata ai morsetti dell'antenna ricevente che tu chiami segnale di 80 dBuV con l'intensità del campo elettrico e la densità di potenza delle onde elettromagnetiche in uscita dall'antenna del TX. Dall'antenna trasmittente escono quest'ultime ,non il segnale di 80dBuV. Le antenne non sono altro che dei trasduttori,in quelle trasmittenti la corrente alternata che scorre su di esse (di ampiezza elevata) genera un campo elettromagnetico,che si propaga alla velocità della luce e la sua energia è attenuata e dissipata dall'impedenza dello spazio libero (377ohm). In quelle riceventi , immerse nello stesso campo elettromagnetico con attenuazione proporzionale al quadrato della distanza,è lo stesso campo elettromagnetico che induce sull'antenna una corrente variabile,la quale chiusa sull'impedenza dell'antenna e del carico,genera il segnale che dici tu,quello di 80dBuV.... Ricapitolando e semplificando i concetti: una corrente variabile circolante sull'antenna trasmittente genera un campo elettromagnetico variabile che propagandosi e attenuandosi riesce a indurre una corrente variabile su un circuito chiuso (l'antenna ricevente) immerso in esso. Spero di non aver messo in dubbio qualche tua certezza... Mi sembra di essere tornato ai tempi in cui insegnavo radiotecnica ....secoli fa... Modificato: 8 maggio 2014 da Riccardo Ottaviucci
Domenico Maschio Inserita: 8 maggio 2014 Segnala Inserita: 8 maggio 2014 Questa giuro ,non la sapevo. A questo punto sarebbe errato parlare di guadagno di un antenna direttiva ,ma di attenuazione di quelle a pannello
Riccardo Ottaviucci Inserita: 8 maggio 2014 Segnala Inserita: 8 maggio 2014 (modificato) e perchè? Tutte guadagnano...meno io,sono isotropico Modificato: 8 maggio 2014 da Riccardo Ottaviucci
Domenico Maschio Inserita: 8 maggio 2014 Segnala Inserita: 8 maggio 2014 Quindi abbiamo imparato che le antenne possono amplificare un segnale senza energia ,ma solo per come sono costruite
Riccardo Ottaviucci Inserita: 8 maggio 2014 Segnala Inserita: 8 maggio 2014 (modificato) Domè,mannaggia la miseria... Le antenne (riceventi) non amplificano un cavolo,trasformano chi meglio chi peggio l'energia elettromagnetica in segnale elettrico. Il guadagno (non l'amplificazione come la intendi tu) è riferito rispetto allo stesso segnale ricevuto dal solo dipolo o dall'isotropica,come te lo devo da dì ,in dialetto marchigiano? Ultimo esempio,poi chiudiamo qui: stesso campo elettromagnetico ,stessa frequenza del segnale, ai capi del dipolo chiuso sul carico misuro 50dBuV. Ai capi di un antenna yagi completa di radiatori e riflettore ,immersa nello stesso campo , stessa frequenza, misuro 70dBuV,ergo l'antenna guadagna 20dB (22 rispetto l'isotropica) ma non amplifica nulla. Passo e chiudo Modificato: 9 maggio 2014 da Riccardo Ottaviucci
sx3me Inserita: 9 maggio 2014 Segnala Inserita: 9 maggio 2014 Se è cosi ,vado subito a sostituire l'antenna ,ne metto una con un gudagno di 20 dB ed elimino amplificatore e alimentatore risparmiando sui componenti,sull'energia elettrica ,sull' impianto per portare la corrente all'alimentatore,ecc. Questa giuro ,non la sapevo. ecco... adesso che lo sai vai a cambiare l'antenna, così poi risparmi anche sulla bolletta della luce
Livio Orsini Inserita: 9 maggio 2014 Segnala Inserita: 9 maggio 2014 così poi risparmi anche sulla bolletta della luce Una delle prime curiosità amatoriali con le radio a transistor fu di costruire ricevitori autoalimentati dalla radiofrequenza. Il risparmio sulla bolletta non è elevato, ricevi solo se il segnale è forte, ma....funziona. Il "guadagno" di un'antenna è la sua capacità di convogliare più o meno segnale nel ricevitore. In teoria se l'antenna trasmittente e quella ricevente si "vedono" ed entrambe sono estremamente direttive, tutto il segnale trasmesso viene ricevuto, tranne l'attenuazione dovuta alle perdite. Similmente ad una linea di trasmissione su cavo. Su frequenze molto elevate si fanno reti di ponti radio che sfruttano questa tecnica in modo da ridurre la potenza del trasmettitore all'indispensabile per ridurre le perdite di tratta.
Riccardo Ottaviucci Inserita: 9 maggio 2014 Segnala Inserita: 9 maggio 2014 Una delle prime curiosità amatoriali con le radio a transistor fu di costruire ricevitori autoalimentati dalla radiofrequenza. più che a transistor,direi a diodo e prima ancora a galena
sx3me Inserita: 9 maggio 2014 Segnala Inserita: 9 maggio 2014 (modificato) con il baffo di gatto Modificato: 9 maggio 2014 da sx3me
Livio Orsini Inserita: 9 maggio 2014 Segnala Inserita: 9 maggio 2014 Riccardo, Riccardo.... va bene che tifi bianconero (e non per l'Ascoli o per l'udinese o per il Siena) ma così è proprio esagerare. La galena non ha bisogno di alimentazione alcuna! Che fai? Ci provi con le p.p.c.? I transistor in vece devono essere alimentati, quindi drenare corrente direttamente dll'etere (così diceva il titolo dell'articolo) per alimentare i circuiti non è impresa da poco.
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