fradifog Inserito: 6 maggio 2014 Segnala Inserito: 6 maggio 2014 (modificato) Ciao a tutti. UN mio parente ha contattato una ditta per L'installazione di un quadro di distribuzione per una fornitura di 10kw. La fornitura dove alimentare un'officina più due appartamenti. -Ho detto a mio zio che ci vuole il progetto dell'impianto.La risposta della ditta è stata no! E' giusto la risposta della ditta? - Per il dimensionamento del quadro,mi sono permesso di suggerire,anche leggendo qui,che il quadro con la protezione dev'essere ad un massimo di 3 metri dal contatore e che la montante dev'essere minimo di 10mm2 ed il pi del mt 10 ka. Non vorrei rompere le uova nel paniere a nessun,ma io credo che se una cosa è vera non ci sono santi che tengano.Anche perché il committente non ha lesinato sul preventivo e sinceramente vorrei anche tutelera mio zio da eventuali responsabilità. Ringrazio in anticipo con chi condividerà un suo parere. Modificato: 6 maggio 2014 da fradifog
Maurizio Colombi Inserita: 6 maggio 2014 Segnala Inserita: 6 maggio 2014 vorrei anche tutelera mio zio da eventuali responsabilità E perchè vorresti tutelarlo! Realizzerà lui l'impianto, rilasciando la dichiarazione di conformità?
fradifog Inserita: 6 maggio 2014 Autore Segnala Inserita: 6 maggio 2014 No,ma se non c'è il progetto,anche lui è responsabile,la legge non ammette ignoranza..
Maurizio Colombi Inserita: 6 maggio 2014 Segnala Inserita: 6 maggio 2014 E per quale motivo dovrebbe sapere che occorre un progetto? Perchè lo ha letto su PLCForum?
vincenzo-i89 Inserita: 6 maggio 2014 Segnala Inserita: 6 maggio 2014 Per il dimensionamento del quadro,mi sono permesso di suggerire,anche leggendo qui,che il quadro con la protezione dev'essere ad un massimo di 3 metri dal contatore e che la montante dev'essere minimo di 10mm2 ed il pi del mt 10 ka. Esatto il consiglio per il massimo di tre metri tra GEM e protezione montante... per la sezione dei conduttori va valutata la corrente di impiego (in questo caso circa 18A con 11kW e cosfi 0,9) e la caduta di tensione...se la tratta è breve e il MT a protezione montante è un 4P da 32A può bastare anche un 6 mmq... naturalmente se c'è la possibilità meglio il 10 mmq, la caduta di tensione é senz'altro minore... Saluti
fradifog Inserita: 6 maggio 2014 Autore Segnala Inserita: 6 maggio 2014 (modificato) Esatto il consiglio per il massimo di tre metri tra GEM e protezione montante... per la sezione dei conduttori va valutata la corrente di impiego (in questo caso circa 18A con 11kW e cosfi 0,9) e la caduta di tensione...se la tratta è breve e il MT a protezione montante è un 4P da 32A può bastare anche un 6 mmq... naturalmente se c'è la possibilità meglio il 10 mmq, la caduta di tensione é senz'altro minore... Ok,grazie per la precisazione. Per le dorsali a 220V,vanno bene due Mt 32A,con pi di 6ka? Sono nello stesso quadro del generale! E per quale motivo dovrebbe sapere che occorre un progetto? Perchè lo ha letto su PLCForum? IO credo,ma forse sbaglio,che il committente e\o il propietario devono attenersi al dm37/08.Altrimenti che senza ha,o no? Modificato: 6 maggio 2014 da fradifog
vincenzo-i89 Inserita: 7 maggio 2014 Segnala Inserita: 7 maggio 2014 Per le dorsali a 220V,vanno bene due Mt 32A,con pi di 6ka? Sono nello stesso quadro del generale! dipende dalle linee che devono proteggere...
fradifog Inserita: 7 maggio 2014 Autore Segnala Inserita: 7 maggio 2014 LA cosa è in corso.Io ho suggerito fg7 da 6 mm2.Più che altro,volevo capise se c'è filazione tra il 10Ka trifase ed il Mt monafase 6 KA.. Però.da quello che ho capito,vorrebbero utilizzare mt con PI da 4,5 KA. Qualcuno sa dirmi se è il progetto è obbligatorio? Grazie.
Elettroplc Inserita: 7 maggio 2014 Segnala Inserita: 7 maggio 2014 Secondo la mia analisi, in premessa l'ente distributore fornisce una utenza con 1 Gem, che può essere sia residenziale sia terziario. In pratica servono 3 foriniture, di cui 2 a progetto a cura dell'instalaltore fino a pot. inst. 6kw/400m2, e a progetto ad opera di professionista iscritto all'albo per l'officina, che è razionale servire con 10kW in trifase con neutro distribuito. L'officina, non ha particolari prescrizioni se non è soggetta a condutture per gas, o locali ricarica batterie, o molto estesa - ovvero soggetta a verifica VVF; non ricordo la superficie, il dato come limite di autovetture è stato abrogato. In monofase fino a fornitura da 630kVA, al punto di consegna su DG dovremmo considerare la Icc a 6kA per le utenze monofase e 10kA per le utenze trifase e 6kA per le derivate F+N. Per l'officina, è bene stilare la lista dei carichi da associare alla fornitura, con attenzione alle linee per compressore ed eventuale saldatrice. Semmai, l'officina, potrebbe essere asservita da un bel impianto FV.
vincenzo-i89 Inserita: 7 maggio 2014 Segnala Inserita: 7 maggio 2014 LA cosa è in corso.Io ho suggerito fg7 da 6 mm2.Più che altro,volevo capise se c'è filazione tra il 10Ka trifase ed il Mt monafase 6 KA.. Però.da quello che ho capito,vorrebbero utilizzare mt con PI da 4,5 KA Per quanto riguarda il quesito della filiazione puoi leggere questa discussione...c'è un bel pó di carne al fuoco
time Inserita: 7 maggio 2014 Segnala Inserita: 7 maggio 2014 Le risposte al tuo quesito le trovi: 1) Obbligo di Progetto da parte di un professionista: Vedi DM 37/2008 articolo 5 comma 2. 2) Potere d'Interruzione: Vedi Norma CEI 0-21 articolo 5.1-3."Corrente di cortocircuito massima nel PdC" Potere di interruzione minimo nel punto di consegna: Forniture monofase: Pdi => 6 kA Fornitura Trifase e Potenza <= 33 kW: Pdi =>10 kA Fornitura Trifase e Potenza > 33 kW: Pdi =>15 kA Per quanto attiene agli interruttori subito a valle vi sono "compromessi/soluzioni" che permettono di installare dispositivi con potere di interruzione inferiore ai valori sopra scritti se coordinati con uno o più dispositivi a monte che hanno caratteristiche tali da alimentarli e nel contempo proteggerli. La norma CEI 0-21 in versione pdf è gratuita e la scarichi direttamente dal sito del CEI. E' giusto precisare che secondo il DM 37/2008 il progetto è sempre obbligatorio, salvo distinguere che vi sono impianti che richiedono il progetto redatto da un professionista iscritto all'albo professionale ed impianti non ricadenti nell'articolo 5 comma 2 del DM, dove il progetto dell'impianto può essere redatto dal responsabile tecnico dell'impresa installatrice. Per quanto attiene alle modalità per una sola fornitura di energia elettrica per alimentare di tre unità immobiliari distinte di cui una destinata ad officina e due ad uso abitativo. è bene contattare direttamente il Fornitore di Energia Elettrica e capire se la cosa è fattibile secondo le loro condizioni contrattuali.
fradifog Inserita: 7 maggio 2014 Autore Segnala Inserita: 7 maggio 2014 Grazie. Quindi,da quello che ho capito,la cosa non è tanto regolare..
Elettroplc Inserita: 7 maggio 2014 Segnala Inserita: 7 maggio 2014 Esatto...proprio irregolare...o impropria ..
fradifog Inserita: 20 maggio 2014 Autore Segnala Inserita: 20 maggio 2014 (modificato) Aggiornamento. Ho stampato la norma cei 0 21 e l'ho consegnata a mio zio con la preghiera di farla leggere alla ditta. Dopo la lettura hanno inziato a tergiversare,ma il bello è che ora fanno come norma comanda,iniziando dal progetto.Altrimenti no money. Nessuno ha negato i soldi,ma credo che davvero parecchi del settore ignorano molte cose,tanto chi controlla? Grazie per l'aiuto...Poi vediamo come dimensionano il quadro. Modificato: 20 maggio 2014 da fradifog
Elettroplc Inserita: 20 maggio 2014 Segnala Inserita: 20 maggio 2014 Sentire ancora queste cose...? sembra di essere prima della 46/90 quando chiunque poteva fare qualsiasi impianto.. Comunque, la ditta installatrice avrà un progettista di supporto ..credo...
fradifog Inserita: 21 maggio 2014 Autore Segnala Inserita: 21 maggio 2014 (modificato) Per quella che è la mia esperienza,se sai dal settore elettrico scappi. Scappi perché visto la situazione del mercato e vista la concorrenza spietata,asservita e aiutata dal lassiamo Italiano tutto diventa un'opinione. Non sono un installatore,ma ho una forte curiosità per il settore.Ho lavorato per qualche anno a nero nel periodo scolastico presto ditte del settore e posso garantirti che il pane quotidiano erano le tracce. Questo per dirti che spesso ignoro,ma la cosa più grave che sovente ignorano coloro che certificano e che sono dei professionisti. L'italiano medio si culla sugli allori,ma il vuoto inizia a sentirsi. Modificato: 21 maggio 2014 da fradifog
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