stimplus Inserito: 23 luglio 2014 Segnala Share Inserito: 23 luglio 2014 Salve a tutti, inserisco questo post qui perché non so qual'è la sezione adatta per questo tipo di questi. Chiedo scusa ai moderatori se non è quella corretta. Volevo chiedere quali sono i requisiti per aprire una ditta individuale di riparatore di elettrodomestici. Basta la semplice iscrizione all'albo delle imprese artigiane o bisogna aggiungere di essere in possesso di requisiti particolari (come avviene per altre mansioni). Chiedo questo perché una veloce ricerca su internet non ha dissipato i miei dubbi: in alcuni casi ho letto che serve almeno un diploma tecnico, in altri che non occorre nessun requisito. Grazie Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
superautomatico Inserita: 23 luglio 2014 Segnala Share Inserita: 23 luglio 2014 (modificato) ... non saprei davvero cosa risponderti... ci provo dai ... Per essere un Buon Tecnico, non serve solo una buona preparazione tecnica ma anche forti doti relazionali dal momento che hai a che fare quotidianamente oltre che con apparecchiature anche con i clienti. Purtroppo non esiste una richiesta formale di requisiti specifici da parte di nessun ente, come invece avviene per impiantisti o altri professionisti; se sei capace a fare il tuo lavoro sarà poi il pubblico a deciderlo ovvero se inizi e fai bene si sparge la voce e i clienti aumentano; se invece ti fai cattiva fama... si fa presto a finire per chiudere! Non fatemi aggiungere altro ... Modificato: 23 luglio 2014 da superautomatico Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
stimplus Inserita: 24 luglio 2014 Autore Segnala Share Inserita: 24 luglio 2014 Ti ringrazio per la risposta. Guarda, ti spiego. Non ho specifiche competenze, ho tutt`altra formazione, ma ho vissuto per anni tra gli elettrodomestici perché mio padre ha svolto questa attività per quasi quarant'anni e aveva una vasta clientela. E ho imparato i trucchi del mestiere, soprattutto sugli elettrodomestici di vecchia generazione. Conoscendo la materia, insomma, ho intenzione di avviare un`attività, ma ho appunto il dubbio che servano requisiti che non ho Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
superautomatico Inserita: 24 luglio 2014 Segnala Share Inserita: 24 luglio 2014 Là ti volevo! Purtroppo è diffusa la convinzione comune, specialmente in Italia, che i CAT vadano tramandati di padre in figlio, specialmente per quelli coni il marchio e le aziende che lo affidano (specialmente le italiane!!) non si curano del fatto che il figlio possa non avere non volere avuto le competenze del padre, oltretutto i decenni cambiano e cambiano anche i clienti (non entri in casa della gente oggi come si faceva quarant'anni fa! e me ne accordo dall'età delle signore e dalla loro accoglienza!). Questo non vuol dire poi che no ci sia chi ha apprezzato e apprezza un'azienda di famiglia (caso più unico che raro) e possa portare avanti un lavoro come il riparatore nello stesso modo e con lo stesso amore-per-il-lavoro che aveva il padre. Devi aver girato con lui, esserti fatto conoscere dai "suoi" clienti, aver messo le mani sugli apparecchi insieme a lui, e che loro abbiano sentito dire da lui "ora c'è mio flglio, questo lavoro l'ha fatto lui,, è in gamba!". In questo paese funziona così. Se vuoi fare questo mestiere in America... tutta un'altra storia! Lì ci sono scuole specifiche e credo anche "albi o registri"... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
stimplus Inserita: 24 luglio 2014 Autore Segnala Share Inserita: 24 luglio 2014 Penso che non bisogna generalizzare. Non stiamo parlando di improvvisare. Che i mestieri possano venir tramandati da padre in figlio non penso sia per forza un fatto negativo. Anzi. Poi che i figli non saranno come i padri può essere anche vero, ma non mi sembra neanche che questo lavoro sia di questa enorme complessità e che richieda conoscenze finissime. Certo, ci vuole professionalita`, ma insomma, con l`impegno e l`esperienza (in parte già accumulata) non partirei da zero.La mia domanda iniziale comunque era un`altra e siamo usciti un po' fuori tema. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
superautomatico Inserita: 27 luglio 2014 Segnala Share Inserita: 27 luglio 2014 (modificato) Sì, scusa... sono andato un po' oltre le righe (come al solito!! ), comunque fatte le dovute adempienze amministrative (P.IVA, albo artigiani, ecc.) che oggi si fanno tramite "sportello unico", è sufficiente accreditarsi da uno o più grossisti del ricambio (CDR è uno dei più grandi a cui sono consorziati o clienti molti altri), e si parte in giro con furgone e cassetta... Non c'è un ente o un istituto che certifica o verifica che tu abbia le capacità tecniche, pratiche o altri titolo o abilitazioni...per "riparare"... Modificato: 27 luglio 2014 da superautomatico Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
stimplus Inserita: 7 agosto 2014 Autore Segnala Share Inserita: 7 agosto 2014 Ho letto solo ora... con ritardo, grazie per la risposta! Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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