Marion Inserito: 24 aprile 2003 Segnala Inserito: 24 aprile 2003 Ho visto che tempo fa si discuteva sul problema che alcuni filtri facevano intervenire il differenziale.Quando mi si è presentato il problema l'ho risolto isolando la custodia del filtro (metallica) dalla massa del quadro, e l'ho collegato a terra con un filo passante attraverso un ferrite, aumentando le spire fino a eliminare il problema.
elettrodino Inserita: 25 aprile 2003 Segnala Inserita: 25 aprile 2003 Ciao MarionCosi' facendo crei un impedenza che non permettte di "fugare" a massa i disturbi = come non avere il filtro
rguaresc Inserita: 25 aprile 2003 Segnala Inserita: 25 aprile 2003 Concordo Elettrodino, la custodia del filtro dovrebbe essere appoggiata al piano zincato del quadro per offrire bassa impedenza ai disturbi di alta frequenza. Isolarla e metterci un filo riduce l'azione filtrante alle alte frequenze, aggiungere l'induttanza col nucleo di ferrite peggiora ancora di piu' le cose e quel filtro non scarica piu' a massa i disturbi di modo comune, percio' il differenziale sta su. La certificazione del filtro vale solo se e' montato correttamente.Vorrei, pero', osservare che probabilmente la normativa sulla compatibilita' elettromagnetica e' diventata in molti casi tecnicamente troppo severa per i componenti attuali. Mi spiego, circa 15..10 anni fa quando si avviava un impianto con inverter capitava di vedere stranezze: misure sballate, display che impazzivano. La normativa ha indotto noi a montare i filtri, ma anche i costruttori di apparecchi sensibili li hanno migliorati schermandoli e filtrando gli ingressi al punto che oggi se non si hanno segnali veloci si puo' far funzionare tutto senza filtri. Per un impianto in un paese extra CEE con 9 inverter, un grosso azionamento DC, PLC distribuito in Profibus ho provato a non filtrare ne' schermare nulla. Tutti i cavi dei motori, Profibus, PT100, non schermati sono stati messi alla rinfusa negli stessi canali, nessun filtro, pannello arancione nel quadro. Non ci sono encoder e tutto funziona bene. Rimane l'aspetto legale, la normativa sulla compatibilita' elettromagnetica, nei paesi CEE e' imposta per legge (direttiva CEE), formalmente non si puo' derogare da essa nemmeno con un accordo contrattuale e il cliente puo' sempre pretendere che sia rispettata. Marion ha lasciato l'apparenza di un filtro, la macchina va e, per ora, nessuno si lamenta.All'origine del problema dello scatto del differenziale c'e' di solito l'abuso dei differenziali, troppi e troppo sensibili e chi arriva con la sua macchina prova ad arrangiarsi in qualche modo.
elettrodino Inserita: 26 aprile 2003 Segnala Inserita: 26 aprile 2003 All'origine del problema dello scatto del differenziale c'e' di solito l'abuso dei differenziali, troppi e troppo sensibili e chi arriva con la sua macchina prova ad arrangiarsi in qualche modoSi effettivamente ci sono due necessita' quella di coordinare l'impianto a monte della macchina e quella di far funzionare la macchina.A volte basterebbe un po' di buon senso (e dialogo) da parte dei due progettisti e il problemasi risolverebbe ; diverso è il caso di quando arriva la macchina e la si collega alla prima presa piu' vicina , che ovviamente è protetta obbligatoriamente da differenziali ad alta sensibilita'; li non si puo' pretendere di cambiare la sensibilita' perche'ci fa' comodo .
Pietro Buttiglione Inserita: 26 aprile 2003 Segnala Inserita: 26 aprile 2003 azzardo:ma la sace non aveva fatto dei differenziali selettivi vs. le correnti omopolari di terra per condensatori&inverter&brushless??ciaopietro
Livio Orsini Inserita: 26 aprile 2003 Segnala Inserita: 26 aprile 2003 (modificato) A parte il problema del differenziale c'è il problema delle normative CEE. Ci sono due aspetti quello pratico e quello legale. Quello pratico: se l'impianto funziona apparentemente senza problemi (per ora) è tutto OK. Quello legale - normativo. Premesso che comunque le apparecchiature devono essere costruite a regola d'arte (vecchia dizione derivata direttamente dalle corporazioni delle arti e mestieri) rimane il problema della certificazione. Per una macchina o impianto non è sufficiente montare componenti certificati ma bisogna certificare tutta la macchina!. Sono esclusi solo alcuni apparati come gli ascensori. Sembra una cosa assurda, ma così è la normativa.Ora, dato che non è fisicamente possibile certificare le macchine (pensate ad una camera anecoica che contiene una linea cast film, p.e.) si tende a costruire le apparecchiature allo stato dell'arte per quanto riguarda la compatibilità elettromagnetica. Quindi percorsi dei cavi di potenza separati da quelli di segnale, cavi schermati con schermo connesso con collarini al piano di terra dell'armadio, pannelli zincati e non verniciati, filtri o, per il lato rete, induttanze e, sopra a tutto, terre efficienti.E' vero che così le apperecchiature costano di più, ma sicuramente ne guadagna la pulizia della rete elettrica e la pulizia "ambientale".Costruendo un quadro elettrico infischiandosene delle buone norme la macchina può anche funzionare (per il momento). Succede che poi vicino a quella macchina se ne istalla un'altra costruita con le medesime modalità e tutte e due si influenzano a vicenda (visto anche questo). La cosa peggiore però capita a chi ha costruito una macchina a regola d'arte e si trova a doverla istallare dove in precedenza si è lavorato infischiandose delle regole: rischia di pagare per colpe non sue. Pensiamoci bene quando progettiamo e costruiamo un'apparecchiatura: per rispiarmare subito quache euro si rischia di dvoerne spendere molti di più dopo!In questa società dove si pretendono certificati e patenti per tutto (fra poco ci vorrà la patente per anche per respirare) bisognerebbe impedire di lavorare a chi no rispetta le regole di correttezza e, sopra a tutto, di sicurezza. Modificato: 26 aprile 2003 da Livio Orsini
Werner Inserita: 28 aprile 2003 Segnala Inserita: 28 aprile 2003 Il differenziale ad alta sensibilita' serve, come dice Livio, per le macchine costruite non a regola d'arte. Le norme non parlano mai di correnti di dispersione maggiori a... , ma parlano di tensione di contatto massima di 30V.Quindi se la macchina ha una buona messa a terra e tutti i circuiti sono protetti in cascata correttemente si puo' stare tranquilli, il problema del differenziale e' dell'elettricista "ciapinaro" che l'ha messo.
elettrodino Inserita: 28 aprile 2003 Segnala Inserita: 28 aprile 2003 Ciao Wernerma parlano di tensione di contatto massima di 30V.Da quando ; non erano 50V ????????il problema del differenziale e' dell'elettricista "ciapinaro" che l'ha messoNon credo che gli elettricisti si divertano a mettere differenziali a sproposito ; caso mai sono i progettisti che li impongono in certi progetti !!!!!!! (vedi regolamento legge 46/90) ; in secondo luogo (scusa se mi ripeto) prima di allacciare una qualsiasi macchina ad un impianto è opportunoprogettare correttamente la sua protezione sia dal sovraccarico/cortocircuito che daicontatti diretti/indiretti.
Livio Orsini Inserita: 30 aprile 2003 Segnala Inserita: 30 aprile 2003 (modificato) In effetti le normative per impiandi industriali non impongono l'interruttore differenziale. Io personalmente preferisco avere i comandi a 24v PELV ed i quadri con tutta la componentistica IP20, apertura con chiave e sgancio automatico del generale all'apertura. Inoltre pretendo sempre un'ottima messa a terra! In questo modo l'uso del differenziale è pleonastico. I differenziali, normative a parte, secondo me sono indispensabili per apparecchaiture elettromedicali (previsti dalle normative) e nell'uso domestico. In casa mia oltre al differenziale principale, p.e., c'è ne è anche uno esclusivo per la lavatrice. Modificato: 30 aprile 2003 da Livio Orsini
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