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Assorbimento Inverter 220 3ac - mm440 vettoriale


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Gli inverter hanno un buon rendimento, per cui, dal lato 230 V, l'assorbimento dell'inverter risente molto della potenza meccanica sviluppata dal motore. Per un azionamento a coppia costante come un sollevamento l'assorbimento parte da un valore basso e sale gradualmente con la velocita'.

Per pompe centrifughe e ventilatori varia molto poco alle basse velocita' e cresce solo a quelle alte, e' circa una parabola cubica.

L'assorbimento di un piccolo motore, in A, varia poco con la frequenza.

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Pietro Buttiglione

in effetti la domanda e' mal posta.

La coppia&l'assorbimento dipendono da COSA e' attaccato

all'albero del motore, cioe' dall'andamento della coppia di carico

(fuori dai transitori...) al variare della velocita'.

Entro qs. REF la risposta che ti ha dato ruagesc e' valida.

Una cosa interessante e' vedere come cambia da alimentazione

3fase a monofase 230 V.... :unsure:

ciao

pietro

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E' molto importante conoscere la modalità di funzionamento con cui viene controllata la velocità del motore da parte dell'inverter in base alla caratteristica dell'applicazione di cui si fa riferimento e delle eventuali variazioni di carico.

In una applicazione definita a coppia costante si ha un'assorbimento costante a partire da basse velocità (con il controllo V/F tensione e frequenza lineare siamo in coppia nominale a partire dai 10 Hz) fino ai 50 Hz in condizioni a parità di carico sempre che non ci siano delle accelerazioni dovute a dei cambi di velocità durante il ciclo di lavoro che, in funzione della loro rapidità, possono creare delle condizioni di sovraccarico e quindi una conseguente variazione di assorbimento fino allo stabilizzarsi nuovamente della velocità.

In una applicazione definita a coppia variabile (tipo pompe e ventilatori dove il fluido viene trattato in modo centrifugo) si ha un'assorbimento proporzionale alla velocità e la coppia e potenza nominali del carico si ottengono al raggiungimento dei 50 Hz e quindi alla velocità nominale.

In questo caso specifico, se in teoria fossero sufficienti 25 Hz di velocità per soddisfare la nostra richiesta, avremmo il 50% della coppia nominale ed il 12 % della potenza nominale visto che la coppia è in funzione del quadrato della velocità mentre la potenza è in funzione del cubo.

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Quindi per un ventilatore o pompa (carico con caratteristica a coppia quadratica)

se dimezzo la velocità assorbo 1/8 di quello che assorbirei a 50Hz?

Mentre nelle applicazioni a coppia costante l'eventuale risparmio è solo all'avviamento dove assorbo 6In?

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E' fondamentale conoscere molto bene i valori di coppia in gioco.

Se il 50% della coppia è sufficiente a soddisfare le specifiche, l'assorbimento è pari circa al 12 % della corrente nominale. Se la situazione si mantiene costante e non è prevista una regolazione di velocità, la considerazione che ne risulta è che il dimensionamento dell'impianto (accoppiata carico-azionamento) è esuberante e poteva essere soddisfatto con dei componenti di grandezza minore.

Infatti, in un impianto con funzionamento a coppia quadratica o variabile dove è previsto un sistema di regolazione relativo all'impostazione di sensori esterni è capace che si raggiungano condizioni di tali velocità in quanto sufficienti rispetto a quanto richiesto senza dover ricorrere all'eventuale smaltimento del fluido in eccesso.

In un'applicazione a coppia costante, l'ottimizzazione degli assorbimenti è dovuta al software dell'inverter che gestisce le componenti attiva e magnetizzante della corrente evitando la classica partenza con rotore in cortocircuito che comporta una richiesta dalla rete di circa 7 volte la corrente nominale oltre al fatto di curarsi della parzializzazione delle correnti al motore in funzione del carico (responsabile della variazione del cos fi) mantenendo il cos fi sulla rete intorno allo 0,96-0,98 senza che sia richiesta la presenza o l'eventuale ampliamento dell'impianto di rifasamento.

Comunque, nei dimensionamenti dove è richiesta un'elevata coppia di spunto è indispensabile fare due conti in più in modo da verificare che la sovraccaricabilità del convertitore soddisfi lo spunto del motore con la sua corrente di breve durata.

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