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En Iso 13850 Arresto Di Emergenza Principi Di Progettazione


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Inserito:

Buongiorno,
in campo di macchinari industriali non ho chiaro come bisogna comportarsi nella distribuzione degli arresti di emergenza (funghi) qual'ora ci siano più macchine facenti parte dello stesso impianto; dalla norma in oggetto non appare il comportamento da tenere. Ignoro se possa esistere una norma che ne parli; eventualmente vi sarei grato se me la poteste indicare.
Nell'immagine allegata (Esempio.jpg) c'è l'esempio di un possibile impianto;
la macchina A, la macchina B e la macchina C, ognuna rispettivamente con i propri funghi di emergenza.
La macchina A e la B sono di un costruttore, mentre la C è di un altro; le 3 macchine compongono l'impianto, da dove entra il pezzo da produrre (A) a dove esce ©.
La pressione di un fungo su una macchina deve agire anche sulle altre 2?
Che logica deve seguire la scelta?
Grazie.

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Inserita:

la logica della valutazione del rischio.

intendo che il rischio deve essere valutato a priori. che conseguenza può avere se una delle macchine si spegne in arresto di tipo 0 e le altre no? c'è pericolo?

Inserita:

Grazie ken,

nessuna conseguenza; ogni macchina spegnendosi in arresto di tipo 0 non crea nessun pericolo.

Il mio dubbio è che l'operatore macchina, nel caso in cui debba effettuare un'emergenza, non possa permettersi di star lì a pensare quale fungo premere; tieni conto che le 3 linee possono essere anche distanti solo un metro, un metro e mezzo tra di loro.

Grazie.

Inserita:
è che l'operatore macchina, nel caso in cui debba effettuare un'emergenza, non possa permettersi di star lì a pensare quale fungo premere;

Conviene sempre agire per il minimo rischio: un unico comando per tutte e 3 le linee

Inserita:

Grazie Livio per il prezioso consiglio.

Credo seguirò questa strada anche se mi piacerebbe approfondire questo discorso;

se in futuro dovessi avere la necessità di interfacciare ulteriori apparecchiature dotate di emergenze dovrei rivoluzionare il circuito delle emergenze.

Mi pare di capire che non ci siano vere e proprie "regole" da seguire, ma il tutto vada un po' al buon senso. Il mio buon senso però può essere ben diverso da quello di chiunque altro.

Grazie ancora.

Inserita:
Mi pare di capire che non ci siano vere e proprie "regole" da seguire, ma il tutto vada un po' al buon senso. Il mio buon senso però può essere ben diverso da quello di chiunque altro.

No, no.

Ci sono delle normative abbastanza precise sulle classi di rischio, integrate dalle direttive delle varie associazioni dei costruttori di amcchine.

Poi è obbligatoria l'analisi dei rischi.

Dall'analisi del rischio dipende la classe di emergenza e gli eventuali coordinamenti.

La normativa prescrive che sulla macchina sia presente almeno un arresto di emergenza in classe 0.

Già per quantificare il numero dei "funghi", e la loro disposizione sulla macchina, è necessaria un'analisi dei rischi.

Nel tuo caso, quando tu affermi che l'operatore si troverebbe indeciso su quale arresto premere, evidenzi un rischio tale per cui l'arresto potrebbe essere effettuato con ritardo proprio perchè l'operatore preme erroneamente il comando di un altra macchina.

Per separare gli arresti di emergenza è indispensabile che i comandi siano accoppiati senza possiiblità di errore ad una sezione precisa di macchina. Non solo è necessario che possano essere raggiunti in un tempo accettabile.

Ecco perchè ti ho consigliato la scelta di minimo rischio: un unico comando per tutte e 3 le linee, sempre che questa soluzione non possa essere fonte di altri rischi, ma questo lo devi valutare tu che hai le amcchine a dispsoizione.

Inserita:

Grazie Livio per le precisazioni; a presto.

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