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Ripresa Al Volo E Rottura Cinghia - motore comandato da inverter


frabar6

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Salve,

in un'applicazione industriale abbiamo un ventilatore da 132kW,

azionato da motore comandato da un inverter vettoriale (abbiamo necessità di

modulare la velocità del ventilatore).

Abbiamo due necessità

1 - Ripresa al volo:

in caso di mancanza di energia elettrica, e suo successivo ripristino,

è necessario che l'inverter "riagganci" al volo il ventilatore, senza

aspettare il totale arresto, in quanto ci vorrebbe troppo tempo.

Normalmente per fare ciò, si utilizza un encoder sul motore, che

nel caso, permette all'inverter di riprendere al volo il ventilatore.

2 - Controllo rottura catena

Il motore non agisce direttamente sul ventilatore, ma attraverso

una catena.

In caso di rottura della catena, l'encoder di cui sopra, essendo sul

motore, non si accorge di nulla, e considererebbe il motore in movimento

normale, mentre in realtà il ventilatore è in fase di arresto, perchè non

più trascinato dalla catena.

Domanda:

Esiste la possibilità di controllare la rottura della catena

(magari con un sensore di rotazione sull'albero del ventilatore)

e programmare l'inverter perchè comunque esegua la ripresa al

volo in caso di necessità ?

Praticamente vorremmo usare un unico sensore

per risolvere le due esigenze di cui sopra...ma

non sappiamo se è possibile programmare in questo senso gli inverter.

Grazie a chiunque potrà dedicarmi un pò

del suo tempo.

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Per il riavvio al volo, dovrebbe esserci gia' la funzione dell'inverter vettoriale anche senza usare l'encoder

Per il controllo della rottura catena, potresti usare un pressostato, e con una piccola logica (basta un timer ed un rele), puoi stabilire quando si rompe la catena (se il segnale del pressostato non arriva entro un certo tempo dalla partenza del motore)

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La ripresa al volo la fanno il 99,9% degli inverters. Quanto alla rottura catena a mio parere devi prendere un inverter con una uscita che sia programmabile come soglia di coppia raggiunta. Se il motore erogherà meno coppia o corrente di un tot per un minimo tempo x ( la temporizzi di qualche decimo di secondo) allora vuol dire che ha la catena rotta.

P.s. Sei sicuro che ti serva un encoder per la retroazione di un ventilatore?! I sensorless raggiungono precisioni relativamente elevate circa l' 1% ed anche meglio (con riferimento di 50Hz hai con un motore a 1400 giri un' uscita che và da 1386 a 1414). Per un ventilatore mi sembra accettabile.

Modificato: da sdrule
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Trovo molto strano l'impiego di una trasmissione a catena anziche' a cinghia, piu' elastica e meno critica in presenza di forti inerzie come quella di un ventilatore

ciao

Mario

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prima di tutto grazie per i consigli,

comunque, per essere più chiari:

- stiamo facendo un progetto preliminare, con relativa specifica,

che verranno consegnati ad alcune ditte per una gara di appalto.

Quindi dobbiamo descrivere quali sono le nostre esigenze, ed

essere sicuri che ci siano nel mercato soluzioni tecnicamente valide..

Perciò non è stato ancora scelto l'inverter.

- in effetti la scelta fra encoder e sensoreless è lasciata all'appaltatore,

quello che a noi interessa è la certezza della ripresa al volo.

- si tratta di trasmissione a cinghia come scritto nel object,

chiedo scusa se ho approssimato con il termine catena...

comunque è una trasmissione indiretta, e la nostra esigenza è di

verificare se ci sono problemi.

avete altri suggerimenti ??

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Cristina Fantoni

A noi raramente capita di dover fare una ripresa a volo, ma per cio' che riguarda la rottura della cinghia viene usato normalmente un pressostato differenziale, ritardato come dice Francesco. ;)

:wub:

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Caro frabar6,

se scegli un buon inverter non serve l'encoder e non devi portare in giro cavetti in un ambiente di solito soggetto a vibrazioni.

Hai valutato l'effetto delle armoniche introdotte dal nuovo inverter? No so in che ambiente sei e quanta potenza usi e quale criticita' abbia l'impianto, e se sei attento ai consumi energetici (il barile di petrolio arrivera' a 50 dollari?)

Data la potenza, suggerirei di limitare la distorsione armonica totale di corrente Ithd a non piu' del 15%, misurata all'ingresso del quadro che contiene l'inverter.

Occhio a scegliere un inverter che non pretenda i resistori di frenatura per dissipare la potenza durante l'operazione di ripresa al volo (se la ripresa parte in automatico da una frequenza bassa, il motore rigenera e l'energia deve essere dissipata da qualche parte)

Ciao

Mario

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Giustamente come dicono Mario,sdrule e Francesco puoi fare a meno dell’encoder.

Nel tuo caso (alta inerzia) ci sono inverter che sfruttano l’energia restituita “riportandola” sul bus DC prolungando il funzionamento del motore ;) , se torna alimentazione l’inverter ri-accelera il motore alla frequenza che utilizzava prima dell’interruzione.

Per la cinghia ho visto usare un banale tastatore abbinato ad un vulgaris sensore per esempio; immagina un galoppino che "lavora" sulla cinghia che, nel caso si rompa, va ad eccitare il sensore, però non so se può andarti bene.

byee

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L'inverter serie VLT 6000 HVAC della Danfoss ha come standard la possibilità di riagganciare al volo la velocità del motore dopo un " buco di rete" senza la necessità di mettere encoder o resistenze di frenatura.

Anche per quanto riguarda la rottura della cinghia l'inverter sopracitato ha una funzione particolare per monitorare la rottura della cinghia "sentendo" la perdita di carico improvvisa.

Nel caso ti servissero più informazioni, sarò lieto di inviarteli.

Buone ferie a tutti !

PP63

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  • 1 month later...
e se sei attento ai consumi energetici (il barile di petrolio arrivera' a 50 dollari?)

Ho scoperto chi e' il gufo che porta sfiga: sono io! :P

P.S.: si continua a sprecare energia o ci si da' una mossa, che aiuterebbe anche la competitivita'?

Ciao

Mario

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