Colonial54 Inserito: 13 novembre 2014 Segnala Inserito: 13 novembre 2014 Salve a tutti Mi trovo ad avviare un impianto in una zona rurale del Messico; L'impianto comprende una pletora di motori che vanno dalla frazione di kW a 250 kW, alcuni sotto inverter e tutti caratterizzati per 440V a 60Hz; Il problema è che la tensione di linea varia enormemente a seconda delle ore e delle stagioni (inserzione di migliaia di grosse pompe di irrigazione) da meno di 380 V ad oltre 500V!!! Ho visto che per es. gli inverter Siemens Sinamic 240 dovrebbero resistere fino a 480V +/- 10%, quindi circa 530V; In realtà che cosa potrebbe succedere ai motori ed agli inverter dell'impianto funzionando in queste condizioni? Si sta anche ventilando l'acquisto di un (costoso) sistema di stabilizzazione per cui mi chiedono se sarebbe veramente necessario. Un grazie anticipato a tutti qielli che vorranno rispondere;
Livio Orsini Inserita: 14 novembre 2014 Segnala Inserita: 14 novembre 2014 Gli inverters devono lavorare senza danni sino al limite di tensione, quindi sino a 528 V. Se questi valori di tensione permangono per un tempo non trascurabile oltre ad uno stress maggiore dei componenti del DC bus e finali con conseguente possibile minor affidabilità, c'è il rischio concreto di numerosi interventi dell'allarme per "over voltage", sul dc bus. Quando la tensione rimane a lungo ai limiti inferiori si ha un equivalente calo della tensione di uscita se si lavora verso valori di frequenza prossimi alla nominale dei motori, con conseguente perdita di coppia. Ragionamento simile per i motori alimentati direttamente da rete. Se sono di buona qualità non devono subire alcun danno lavorando con tensioni al limite superiore di tensione che dovrebbe essere 484 V (500 V se ammettono tolleranza del 15%). Con tensione inferiore alla nominale si ha un corrispondente calo di coppia massima.
Colonial54 Inserita: 14 novembre 2014 Autore Segnala Inserita: 14 novembre 2014 Grazie Livio, sempre molto esauriente.
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