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PLC Forum


Inverter Al. 380 Uscita 220 - E' giusto parzializzare ?


tecno

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Cari colleghi ,

posto per alimentare qualche discussione sull'automazione industriale che da qualche tempo sembra latere.

Un cliente ci ha commissionato la realizzazione di un quadro con 3 inverter ma con alimentazione 220 Vca trifase ( in Italia ). Naturalmente abbiamo consigliato , in vista di un prossimo allacciamento alla 400 Vca , un quadro con autotrasformatore da 220 a 400 e 3 inverter standard per poterli poi utilizzare eventualmente con la nuova alimentazione o per altre applicazioni.

Mi sorge però un dubbio poichè mentre per i 2 motori piccoli non ho problemi perchè l'alimentazione è 220/400 a seconda del collegamento , il terzo da 18,5 Kw è uno speciale MISIA per sollevamento con alimentazione solo a 220 Vca ( detto dal manutentore ) e quindi dovrei limitare la tensione di uscita dell'inverter a 220 Vca trifase.

Secondo Voi potrei avere problemi di rendimento riducendo la tensione di uscita ?

Grazie anticipatamente.

Tecno

P.s. - Naturalmente gli inverter sono stati scelti in modalità GRAVOSA

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mi rendo conto che sembro il silito polemico ma .............

se tu nel 2004 ordine ad una ditta un inverter alimentato a 220 trifase

e' ovvio che e' speciale ! costera' pure una barca di soldi!

il vostro consiglio di base e' assolutamente corretto

poi ........ chi e' causa del suo mal pianga se' stesso ......

manda una lettera dove dici per iscritto "secondo noi ...... " poi fai quel c. che ti dice lui !

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Caro tecno,

forse il motore per sollevamento sta bene di salute ed e' meglio non toccarlo per riavvolgerlo.

Poiche' mettere un trafo in uscita ad un inverter e' sempre critico, forse la soluzione migliore e' quella di mantenere anche in futuro l'inverter da 18,5 kW a 230 V, che fisicamente ha le dimensioni di un 37 kW a 400 V, e costa anche di piu'. Questo solo inverter usera' poi l'autotrasformatore, gli altri due andranno collegati direttamente.

Ciao

Mario

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tecno mi ha chiesto in privato ulteriori precisazioni al mio post, prefesco rispondere qui perche' forse non e' stato chiaro ad altri

spesso (non sempre, fortunatamente) i clienti si dannno da fare per complicare le cose semplici, poi non ne escono piu'

premetto che sto esponando un'ipotesi, la realta' potrebbe correggermi

il cliente ad un certo punto a commissionato a misia un sollevatore che misia ha proposto con uno speciale inverter per sollevamento

il cliente ha fatto presente che disponeva solo del 125/220 edi conseguenza l'inveter, gia' speciale e' diventato due volte speciale

poi arrivate voi con la giusta soluzione, un autotrasformatore !

ma ormai l'inverter due volte speciale e' gia' stato ordinato per cui la vostra soluzione rimane superata (apparentemente)

io comunque metteri un autotrasformatore per alimentare il resto del quadro alimentando l'inverter da sollevamento a monte

in futuro si fara' "semplicemente" il contrario, riducendo i casini

sto iniziando con un cliente l'impostazione di un lavoro di passaggio da 125/220 a 230/400

ora ci sono macchine alimentate a 230, macchine con trasformatore o autotrasformatore 220 -->380 e la luce collegata fase-fase

si dovra' recuperare divedere le distribuzioni su due trasf. di media, uno vecchio con sec. 125/220 e uno nuovo con sec. 230/400

progressivamente i trasformatori e autotr. andranno spostati per usarli al contrario

penso per la luce di lasciarla a 125/220 lasciando alla fine un solo frasf. in bt

non e' un lavoro rilassante e facile

per questo raccomando sempre a chi ha il 220 di usare autotrasformatori anche per carichi nuovi piccoli

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Avendo un inverter alimentato a 400Vac, si puo pilotare un motore collegato a 230Vac impostando la frequenza di base a 87HZ (se il motore gira a 50hz) e limitando la tensione massima a 230V.

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Avendo un inverter alimentato a 400Vac, si puo pilotare un motore collegato a 230Vac impostando la frequenza di base a 87HZ (se il motore gira a 50hz) e limitando la tensione massima a 230V

Però si perde risoluzione e le prestazioni lasciano a desisderare

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Caro Ermy,

si puo pilotare un motore collegato a 230V
... ma devi dimensionarlo in corrente (non in potenza) e quindi caschi ancora con un inverter grande il doppio (corrente circa doppia).

E' comunque una soluzione possibile. Occhio alla lunghezza cavo motore, un motore progettato per 220 V potrebbe non avere gli accorgimenti necessari per sopportare i picchi normali ed i picchi di riflessione sul cavo, quindi potrebbe guastarsi prima (e in particolare si danneggera' una bobina del motore collocata al primo posto di uno dei tre avvolgimenti).

Ciao

Mario

Modificato: da Mario Maggi
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mi rendo conto che sembro il silito polemico ma .............

se tu nel 2004 ordine ad una ditta un inverter alimentato a 220 trifase

e' ovvio che e' speciale ! costera' pure una barca di soldi!

Scusa, non capisco quanto sopra....

ti assicuro che la 220 trifase è tuttora in uso in molte parti del mondo (ad es. in alcune zone di Messico, Spagna, Taiwan... anche in Norvegia...)

Gli inverter (Siemens) a 220V trifase sono normalmente a catalogo e, a parità di corrente, costano anche molto meno dei 380/480 volt (ovviamente il costo finale è più alto perchè la corrente aumenta del 73%..)

Ciao, Emanuele

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Pietro Buttiglione

confesso che non ho ben capito il probl, ma ci terrei a sottolineare che IMO a norme

non e' corretto usare un autotrasfo 400/230V con a valle apparecchi dimensionati

per 230V......

pietro

PS. idem con patate (stesso probl) nel caso di uso di un motore ad es. cc-160V

alimentato da convertitore parzializzato 400V.... NON e' affatto detto che il collettore

sia dimensionato x tenere la tensionedi commutazione risultante!....

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