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PLC Forum


Progettazione Sistema Domotica Ip-Based


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Inserito:

Ciao a tutti,

spero di postare nella corretta sezione del forum.
Vorrei progettare un sistema di controllo domotico per un appartamento privato e sono alla ricerca di alcune informazioni. Sono competente in ambito informatico ed elettrico ma non ho molta esperienza in ambito elettronico.

In particolare, vorrei realizzare un sistema centralizzato a bus condiviso, possibilmente basato su rete IP, in modo da poterlo utilizzare anche per la trasmissione di altre comunicazioni (es. NAS ecc).
Dispongo già di una scheda con processore ARM con interfaccia di rete wifi e lan simile ad arduino che vorrei utilizzare come unità di controllo.

Il problema per me è capire come gestire i sensori (non ne ho mai usato uno) su una rete IP tramite l'unità di controllo. Non vedo in giro dei sensori con interfaccia LAN quindi non so se devo realizzarla io oppure ho solo bisogno di qualche link di negozi. Chiedo a qualche buon'anima di illuminarmi su questa a me oscura materia icon_smile.gif

La rete IP è realizzabile secondo voi (o esiste già)? Eventualmente esiste una soluzione alternativa a bus condiviso che non sia proprietaria?


Inserita:

Ciao LsKoder e benvenuto.

Un possibile sistema domotico basato su rete ethernet potrebbe essere quello commercializzato da Kblue.

Penso che ce ne possano essere anche altre ma mi ricordavo solo di questa.

Non la conosco e non ho idea di come si comporti il prodotto quindi non posso fornirti nessun'altra informazione.

Se sulla scheda che dici di avere è installata una versione di Linux della quale hai pieno controllo potresti

pensare di orientarti sul sistema openHAB e poi integrarlo con uno dei sistemi domotici da lui supportati.

Bada bene non è una strada immediata e chiavi in mano ma ti permette di costruire il tuo impianto

integrando anche tecnologie diverse di diversi produttori.

Inserita:

Ciao smoothhands,

innanzitutto ti ringrazio per la risposta.

Entrambe le soluzioni proposte sono interessanti ma purtroppo non soddisfano la mia ricerca.

La parte software vorrei realizzarla interamente io (server e interfaccia client) perchè ho alcune particolari idee che vorrei realizzare, per cui lo scopo è puramente sperimentale.

L'idea di base è quella di avere un server che tramite interfaccia LAN vada ad interrogare i vari sensori per conoscerne lo stato (in tal modo il problema diventa tutto software per cui me ne occuperei io). Il mio problema è proprio la gestione dei sensori: ossia capire come realizzare dei sensori che rispondano alle "chiamate" TCP/IP.

Kblue forse potrebbe aiutarmi ma credo che la loro idea sia quella di fornire un sistema di controllo domotica completo (seppur basato su impianto LAN), non dei sensori LAN da usare a proprio piacimento.

Per la gestione dei sensori, credo che le soluzioni siano solo 2:

1. Realizzare delle interfacce LAN homemade per sensori\prese: piuttosto che un'interfaccia per ogni sensore, magari è meglio usare un sistema a stella con un controller in grado di gestire una "zona" ossia 5-10 sensori

2. Individuare un'azienda che produce dei sensori con interfaccia lan con api disponibile

La prima soluzione mi sembra la più sensata (anche perchè i sensori, le prese, il citofono ecc.. hanno protocolli diversi tra loro quindi sarebbe meglio non affidarsi a standard proprietari).

So che non è una cosa semplice, ma, come dicevo prima, il mio è un progetto sperimentale. Potete darmi una mano in tal senso? Io non saprei come creare i controller

Inserita:

Per la gestione dei sensori, credo che arduino sia la migliore soluzione. Supporta nativamente il controllo dei sensori quindi posso usarlo come "controller". Direi che così risolvo definitivamente il problema perchè da arduino posso poi gestire il tutto senza problemi.

Se avete qualche idea migliore o qualche suggerimento, ben venga :)

Inserita:

domandina.

Ma non converrebbe pensare ad un sistema RF, come tanti ce ne sono oggi, che terminano su un server/router e dal quale tiri fuori tutto cio' che ti serve?

Lo dico perche' se fai una rete, poi devi per forza fare un back-up di qualche tipo, o una ridondanza. Invece con dispositivi tipo mesh e a batteria ti togli dalle grane!

Inserita:

In effetti ha ragione fisica.

Viste le dimensioni del connettore eth tanto vale che

realizzi via radio la connessione che ti serve.

Inserita:

Per un approccio sperimentale sei ad un passo dalla soluzione. Che tipo di ARM Board hai?

In genere sono dotate di bus I2C e SPI, a questo bus possono essere "elettronicamente" collegati svariate tipologie di sensori che consentono di realizzare dei sensori "intelligenti" distribuiti che utilizzano la struttura di rete.

Dipende dal tipo di impiego che intendi farne, se il "real time" di cui necessiti è "pesante" potresti avere dei problemi nel chiudere il loop di monitoraggio e controllo, ma in genere, se non devi controllare una turbina, questi problemi restano trasparenti.

Sto progettando l'architettura di un sistema del genere, integrato con l'impiantistica, per una casa che sto ristrutturando.

Se non hai vincoli di riservatezza, per il tuo progetto, possiamo parlarne; mi sarebbe utile avere un'interscambio per quanto riguarda il software/firmware.

Saluti.

Inserita: (modificato)

Avevo già pensato ad una soluzione tramite Wifi però se ci riflettete il mio progetto è basato su rete IP quindi non crea vincoli sul mezzo trasmissivo (Si può realizzare sia rete wired che wireless).

Il problema principale è che i sensori, le prese, gli interruttori, il citofono ecc non sono tutti strumenti reperibili in Wifi o LAN (o spesso costano molto più di quelli "standard"). Non vorrei avere vincoli da questo punto di vista. L'altro problema è che se dispositivi diversi usano protocolli diversi (seppur basati su IP), bisogna poi implementarli tutti e questo creerebbe problemi di evolvibilità del sistema (non è detto che io trovi un sistema di controllo per l'irrigazione dell'acqua con interfaccia IP ad esempio).

Sono giunto alla conclusione che la soluzione migliore, anche da un punto di vista di manutenibilità, è dividere il problema in due parti: programmare delle schede arduino equipaggiate con interfaccia di rete (lan o wifi) per gestire i sensori (e gli altri componenti digitali) e programmare un server linux in grado di interagire tramite rete IP con le schede arduino per chiedergli lo stato dei sensori.

Una scheda arduino potrebbe gestire tutti i sensori\attuatori di una zona della casa, quindi 2-4 arduino dovrebbero bastare. Come server potrei già usare il mio hackberry (https://www.miniand.com/products/Hackberry%20A10%20Developer%20Board) che comunque non sarebbe adatto a gestire i sensori\attuatori da solo.

Vi mostro una bozza del progetto (disegnato in 2 minuti):

https://www.dropbox.com/s/khz8k0spblqtfp1/Immagine.jpg?dl=0

[at]zetalab: Vorrei iniziare a lavorare al progetto da febbraio e pensavo di coinvolgere 2 miei amici, sicuramente potrebbe essere utile per tutti una collaborazione.

Preferisco comunque usare un sistema a stella piuttosto che un'unica unità centralizzata che gestisce tutti i sensori\attuatori: sia perchè arduino risulta più adatto sia perchè non voglio che tutti i sensori\attuatori convergano (ciascuno con una propria coppia di cavi) su un'unica unità (sarebbe troppo confusionario). Sei di Milano?

Per quanto riguarda il backup, intendo comunque lasciare il sistema tradizionale attivo, in modo da poter in qualsiasi momento disattivare il controllo domotico digitale.

Modificato: da LsKoder
Inserita:

@LSCoder

Al momento non posso accedere al tuo schema, gli darò un'occhiata nei prossimi giorni.

Sfortunatamente la board che hai al momento mi sembra priva delle interfaccie di cui ti parlavo (I2C e SPI), ed inoltre ha un formato PCB non molto utile per l'installazione.

Il concetto del centro stella va ragionato in funzione dell'architettura del sistema e dei requisiti anche economici, che tu abbia un server implementato da un PC o che sia un'embedded non sposta il concetto, dipende dalla potenza di calcolo necessaria a trattare le informazioni.

Personalmente non conosco Arduino, come non conosco molte altre cose, ma mi piace poco, forse perchè non monta Linux ed ha una scarsa capacità di calcolo.

Tuttavia qualsiasi sistema hardware che sia in grado di usare dell'IO digitale od analogico da una parte e di comunicare su ethernet dall'altra e di cui tu sia in grado di gestire il software/firmware, può fare al caso. Anche i PIC vanno bene.

Come sicuramente ti è noto, basandosi sui principi comunicativi dello stack ISO/OSI dell'ethernet, potenzialmente puoi integrare qualsiasi dispositivo, devi "solo" prevedere lo scambio di messaggi che ti riguarda; si tratta quindi di spostare il pensiero più che sull'architettura HW (identificare quanti e quali tipi di grandezze devono essere gestite dai sensori/attuatori), su quella SW/FW (chi parla con chi, per dirsi cosa, ogni quanto tempo).

La board che ho identificato per i miei esperimenti è: https://www.olimex.com/Products/OLinuXino/iMX233/iMX233-OLinuXino-MAXI/open-source-hardware puoi comprare qui: www.robot-italy.com.

Forse non potendo (momentaneamente) vedere lo schema, non capisco bene cosa vorresti fare, ma cosa intendi con la frase: "Per quanto riguarda il backup, intendo comunque lasciare il sistema tradizionale attivo, in modo da poter in qualsiasi momento disattivare il controllo domotico digitale."

Vuoi dire che hai due modi di comando LOCALE e REMOTO oppure che il sistema è "mission critical" ed esiste già un sistema di controllo principale e vuoi realizzare un backup "caldo" o "freddo"?

Sono di Torino.

Tutti gli uomini di buona volontà sono benvenuti. :smile:

Saluti.

Inserita: (modificato)

LsKoder io ci ho provato a fare dei sensori eth/wifi non li vuole nessuno! Forse tu sei il primo che chiede una cosa simile

Miei problemi:

Sensore eth a batteria non ha senso meglio opatare per POE e distribure alimentazione con il cavo ethernet e qui primo dramma...alimentatore POE da aggiungere al sensore dove si mette ecc.. Forse sul nuovo sarebbe proponibile ma sull'esistente è assai difficile

Sensore wifi io ho utilizzato schede wifi piccole e a basso costo, le trovi ormai ovunque, ma sono difficili da configurare (per un elettricista) costose rispetto a un modulo rf anche se recentemente ho visto un modulo wifi programmabile a 5$ ESP8266.

Io sono andato anche oltre proponendo dispositivi con interfaccia di rete in grado di gestire diversi sensori ma l'interesse è stato zero rotondo

Mi hanno chiaramente detto: non è una cosa che si attacca e funziona quindi complicata e, aggiungo io, forse inutilmente complicata per quello che deve fare

Ne abbiamo già parlato altrove sul forum forse tutta questa automazione domestica non è così utile e necessaria quindi aggiungere ethernet PC controllo remoto ecc.. è ben visto solo da chi è addetto ai lavori o gli piace smanettare.

In questo caso probabilmente la strada più giusta è la tua hw già pronto e sw personalizzato

Comunque se ti serve aiuto dove posso faccio volentieri

Modificato: da accacca
Inserita:

@accacca

Concordo pienamente sul fatto che questo tipologia di impianto "non è così utile e necessaria" e che "è ben visto solo da chi è addetto ai lavori o gli piace smanettare", al massimo se c'è una necessità economica che guida l'installazione, chi sarà "costretto" ad usarlo manderà varie improperie.

Vorrei aggiungere alle tue considerazioni, che può anche capitare che dopo aver installato un impianto superando le varie difficoltà, quando lo consegni a chi lo deve usare, ci si senta dire: "ma com'è complicato, io non so usare tutte queste funzioni ... ma cosa devo fare quando voglio fare così e cosa devo fare quando voglio cosà ...".

Riscoprendoti in poco tempo addetto al Call Center, con tutto il massimo rispetto per chi ci lavora.

Personalmente ritengo che ogni impianto che vada oltre il concetto del telecomando TV, vada molto pesato rispetto alle reali capacità e necessità del cliente/utilizzatore e che il proliferare di tecnologia non sia sinonimo di necessità. Non esiste ancora il sostituto del cervello così per come lo vorremmo. :smile:

L'utilizzo delle best practice per la progettazione è sempre cosa buona e giusta.

Inserita:

@lskoder

da quanto ho letto credo che i suggerimenti girati, specie l'ultimo di zetalab, ci suggeriscano una diversa modalità di affrontare l'idea, a seconda se si tratti di un divertimento/studio, o si tratti di applicazione funzionale finalizzata.

A mio personale punto di vista, converrebbe verificare cosa fanno oggi i sistemi esistenti, che puntano tutto sull'autoapprendimento e sul fatto che gli installatori sono di norma citofonisti in crescita. Quindi assolutamente a digiuno di parametrizzazioni e parole di questo tipo.

Il futuro è il sistema installabile dall'utente finale, privo di qualsiasi conoscenza, e quindi un sistema che si autoconfigura fin dove sia possibile.

Da qui, gli orizzonti si aprono.

del_user_56966
Inserita: (modificato)
Il futuro è il sistema installabile dall'utente finale, privo di qualsiasi conoscenza, e quindi un sistema che si autoconfigura fin dove sia possibile.

questo non è il futuro della Domotica, questo è il futuro che piace molto a chi la vuole vendere..... :lol:

sopra a una certa complessità chi realizza applicazioni senza sapere cosa sta realizzando è destinato solo a un futuro di grosse grane...

se una cosa del genere fosse possibile da decenni non esisterebbero più ne tecnici ne strumentisti industriali... e invece è proprio il contrario...

nella domotica, le difficoltà secondo me sono elevate alla 10 rispetto al processo industriale... figurati se l'auto apprendimento risolve queste attività...

al massimo può risolvere la configurazione in sistemi preconfezionati...

mentre nella realtà quando si passa dai giochini alle cose serie si deve essere tecnici capaci... sennò son..."fragole amare" :whistling:

Modificato: da Aleandro2008
del_user_56966
Inserita:

mi piace molto vedere come nel tempo certe convinzioni cambiano... come era già stato previsto anni prima qui nel forum...

mi ricordo anni fa che alcuni sistemi di domotica non dovevano usare il computer per essere configurati... perché qualcuno affermava che "l'installatore non sa usare neppure il mouse"

adesso sembra proprio che se non c'è il Computer e altri accessori non si riesca a fare neppure un semplice impianto... :wacko: ma dai! allora chi aveva ragione?

ma non è il mercato che è cambiato... no assolutamente!!...

il Computer infatti difficilmente lo usa quel tipo d'installatore ma semmai si è aggiunto l'intervento del tecnico esperto di zona...

adesso vedo che l'installatore tipo è diventato un citofonista in crescita e gli si vuol far credere che premendo un pulsante qualsiasi impianto si programmerà da solo...!?

Ok ne parliamo tra qualche "anno di pratica" va... :thumb_yello:

del_user_56966
Inserita:
Non vedo in giro dei sensori con interfaccia LAN quindi non so se devo realizzarla io oppure ho solo bisogno di qualche link di negozi. Chiedo a qualche buon'anima di illuminarmi su questa a me oscura materia

Non vedi i giro sensori in rete LAN perché probabilmente a differenza di chi fa software e a volte si mette a smanettare in elettronica...

chi ha vera esperienza di campo riguardo alle tipologie d'installazione e affidabilità ha idee totalmente diverse...

Inserita:

questo non è il futuro della Domotica, questo è il futuro che piace molto a chi la vuole vendere..... :lol:

sopra a una certa complessità chi realizza applicazioni senza sapere cosa sta realizzando è destinato solo a un futuro di grosse grane...

Esatto, le grane crescono esponenzialmente con la complessità, ed è mia opinione che una minoranza di clienti possa affrontare l'approccio tecnologico "sopra a una certa complessità" appoggiandosi a integratori o installatori di alto livello, vuoi per i costi vuoi per l'impegno. Le fasce alte dei sistemi sono dedicate a quei clienti finali, e ce ne sono, che ti consegnano le chiavi di casa e vogliono entrare solo quando tutto e' finito ed in ordine. Ma i clienti sono molti di più e l'obiettivo commerciale è sempre quello di raggiungere un ampio parco di clientela.

Basta in fondo leggere le pagine del forum. Oramai dopo aver letto internet durante un week-end, tutti credono di poter essere meglio degli installatori, degli integratori, e dei progettisti (e magari talvolta è vero), e partono a testa bassa a costruire droni, installare miotanatizzatori o impianti domotici. Per poi fermarsi e cascare su queste pagine dicendo che questo o quel prodotto HA UN PROBLEMA perché non fa quello che avevano capito potesse fare.

Dunque, se la gente vuole fare (per divertirsi, per risparmiare, perché si sentono novelli Einstein o che ne so) quella comunque è gente che va per lo meno ascoltata e compresa. E magari se le aziende vanno loro incontro riescono a coprire la fetta di mercato di quel tipo di personaggi. Che non sono pochi.

Il problema quindi non è quello di usare o non usare un pc, ma di come usarlo. E quanto doverlo usare. Scopo del pc deve essere di facilitare il raggiungimento dell'obiettivo, non quello di offrire accesso a piu' parametri, o per lo meno non solo. Ed è questo che differenzia i costruttori, ci sono quelli che offrono software complicatissimi e difficili da usare, ed altri che offrono software semplici e trasparenti.

Dove la differenza? in termini di investimento, penso sia moooolto più costoso fare un software intuitivo e semplice che uno ostico e complesso, perché tanto più ci si allontana dalla mente del nerd, tanto più entrano in gioco concetti di U.I., che non sono tecnici, ma di design, quindi cose che costano.

adesso vedo che l'installatore tipo è diventato un citofonista in crescita e gli si vuol far credere che premendo un pulsante qualsiasi impianto si programmerà da solo...!?

questa è la quasi verità, ma la frase giusta è:

adesso l'installatore tipo è il citofonista in crescita e poiché in un impianto domotico ci sono più di 5 fili, spera di trovarne uno che si programmi da solo...

Il mondo muta continuamente, e la gente media non riesce a star dietro alle evoluzioni, ci si adegua dopo un po'. Solo i supertecnologici cavalcano l'onda, sono quelli che ancora fanno grandi margini. Ma sono pochi.

Ok ne parliamo tra qualche "anno di pratica" va... :thumb_yello:

appunto, diciamo la stessa cosa.

L'altro giorno ero in un cantiere, gli elettricisti avanzati che stavano tirando la rete IP avevano crimpato tutti i connettori sbagliati, non credo sia una cosa cosi' rara.....

del_user_56966
Inserita:
appunto, diciamo la stessa cosa.

si ma partendo da basi diverse...

il tuo ragionamento lo conosco perfettamente non sei sicuramente il primo che lo propone anzi..., sarebbe anche corretto accennare al fatto che ogni soluzione semplice

ha dei limiti naturali dovuti proprio alla sua semplificazione....

ma come dicevo sopra avremo modo di riparlarne sul forum nel corso dei prossimi mesi o anni... :smile:

Inserita:

Ben venga! Se fossimo tutti allineati e coperti il forum non servirebbe...

del_user_56966
Inserita:
Ben venga! Se fossimo tutti allineati e coperti il forum non servirebbe...

esatto, vorrebbe dire che siamo arrivati in fondo... e per fortuna invece c'è ancora tantissimo da fare...

Inserita:

E' vero che non è facile trovare sensori con interfaccia LAN ma sarebbe assurdo pensare ad un impianto dove ogni frutto (quindi sensori, attuatori, prese, interruttori..) abbia un'interfaccia LAN (oltre i costi, consideriamone il consumo di energia e la complessità). Inoltre, ciascuna azienda ha tutto l'interesse di realizzare un sistema proprietario in modo da "costringerti" a rivolgerti a loro per ogni futura richiesta.

Bisogna inoltre considerare che il sistema di controllo degli impianti di domotica non è molto richiesto e, come già si è evidenziato, i clienti possono trovarlo complicato e superfluo (o addirittura inutile).

Il mio progetto, infatti, nasce per scopi sperimentali e per un possibile futuro uso personale. Non c'è quindi alcun interesse di commercializzazione e non mi preoccupa la complessità di configurazione (dovendo io stesso occuparmene).

[at]zetalab: Sicuramente un confronto diretto (magari via skype) ci aiuterebbe a confrontare meglio le idee, gli obiettivi e gli schemi che abbiamo in mente.

L'uso di un'unica board (ad esempio quella tua linux-based) richiederebbe un collegamento diretto con ciascun sensore\attuatore da controllare.
Se, ad esempio, vuoi controllare 15 sensori, 15 prese di corrente e 15 interruttori (per punti luce) hai bisogno di:
1. Collegare 45 linee al tuo dispositivo (complessità sistemistica)
2. Configurare nello stesso dispositivo (oltre al software necessario per il controllo) il firmware per la gestione dei componenti esterni (complessità software)
3. Supponi ad esempio di voler collegare in un secondo momento il 46esimo sensore distante dall'unità di controllo: dovresti creare un nuovo collegamento ad impianto già fatto (problemi di evolvibilità\manutenibilità)

Con il sistema "localmente a stella", invece, oltre a demandare ai "controller arduino" la gestione dei sensori, dovrai semplicemente collegare il sensore al punto stella (arduino) più vicino. Sono sicuro che l'immagine che ho postato ti farà capire in modo più intuitivo cosa ho in mente.

Per quanto riguarda Arduino, è vero che non monta linux (nelle versioni economiche) ma considera che quelle unità (il cui costo si aggira tra i 10-20 euro) avrebbero il solo scopo di fungere da controller per i sensori (una sorta di "convertitore" sensori\attuatori <->interfaccia_lan). Linux lì ti serve a poco: è sufficiente che sia in grado di comunicare gli stati dei sensori, la gestione dei comportamenti e i comandi verrebbero comunque determinati dall'unità centrale linux-based (ad esempio la tua scheda iMX233 o il mio hackberry).
Considera anche che arduino dispone di un gran supporto e di tantissime espansioni (anche sensori dedicati) e nasce proprio per la gestione di componenti hw (analog e digit)

Ripeto che comunque il server andrebbe sviluppato interamente su board arm linux-based (per cui la potenza di calcolo dei "controller" arduino non ci interessa particolarmente)

Per quanto riguarda il "backup", intendevo dire che vorrei lasciare un controllo fisico (interruttori e frutti vari) con priorità superiore al controllo domotico. Se, ad esempio accendo la luce tramite un interruttore fisico, non importa cosa ne pensa il mio hackberry :smile: In questo modo, in caso di guasto posso comunque usare il mio impianto tradizionale (ignorando tutto ciò che stiamo realizzando).

Se qualcuno è interessato a collaborare ben venga, sarebbe bello formare un gruppetto di appassionati per lavorare a qeusto progetto. Sicuramente sarebbe istruttivo e interessante perchè affronta vari temi (gestione hw, gestione server, sicurezza di rete, sviluppo android, sviluppo server..).

Inserita:

Seguo la discussione, scusate se al momento non riesco a rispondere come vorrei ...

@LsKoder

In realtà quella che ti sembra un'"assurdità", singolo sensore con LAN, è una filosofia che è stata implementata: http://it.wikipedia.org/wiki/LonWorks.

Se rimaniamo nell'ottica di ragionare in termini sperimentali, troveremo sicuramente una qualche soluzione; il percorso dell'uso per commercializzazione lo vedo praticamente senza soluzione, per diversi motivi tecnici che non sto a elencare, ma la cui sintesi sarebbe un fallimento finanziario.

Ho visto il tuo schema e leggendo l'ultimo flash, credo di aver capito meglio i tuoi intendimenti, avrei diverse cose da dire, perchè il tuo approccio è piuttosto a "larga banda", ma come ho scritto sopra, non riesco a dire quanto vorrei per questioni di tempo, ma sto scrivendo le risposte un po per volta.

Abbi pazienza risponderò appena riesco.

Possiamo sentirci anche per altri canali, io non sono molto a mio agio con sti sistemi :smile: (riesci a contattarmi in privato?), ma sicuramente possiamo farlo ... però al momento, se sei d'accordo, rimarrei qui sul forum, così possiamo beneficiare del contributo e della critica della comunità ... poi vediamo come si sviluppa l'argomento.

Inserita: (modificato)

Certamente, ti invio privatamente il mio contatto skype, così quando vuoi possiamo sentirci.

Il mio schema prevede un arduino "a zona" (possibilmente zona = stanza). Tutte le schede arduino comunicano verso l'unità centrale (una board ARM con linux) tramite un canale condiviso IP (LAN o WIFI).

I principali benefici sono:

- Decentralizzazione della gestione dei sensori (ogni dispositivo arduino si prende in carico il suo gruppo di sensori quindi l'unità centrale non dovrà preoccuparsene)

- L'unità centrale comunicherà con i dispositivi arduino tramite sistema polling o interrupt, usando un protocollo definito da noi

- Facilità di aggiungere una nuova zona, ossia un nuovo arduino col suo gruppo di sensori

- Facilità di aggiungere un nuovo sensore

- Possibilità di sfruttare la rete IP anche per altre finalità (se si decide di usare la LAN si può usare il canale anche per altri trasferimenti (ad esempio NAS)

- Facilità di gestione dei sensori (arduino nasce proprio per questo ed è facile da programmare)

- Facilità di programmare l'unità centrale (essendo linux-based si può tranquillamente gestire tramite c++ (preferibile) o java).

- I vari client (es lo smartphone android) dovrà comunicare solo con l'unità centrale (I dispositivi arduino non vengono visti dai client)

- Quantità di cavi estremamente ridotta (ogni sensore viene collegato all'arduino di zona, poi si basa tutto su canale condiviso lan

A dopo

Modificato: da LsKoder

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