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Servomotori Siemens: Comportamento Del Freno Interno.


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Inserito:

Salve.

Vorrei avere delucidazioni in merito al comportamento del freno interno, per esempio sui motori SIEMENS tipo 1FT5, 1FT6, etc., al variare della tensione di alimentazione. La tensione nominale del freno è di 24Vdc. Se lo alimento con un alimentatore regolabile partendo da 0V fino a 30Vdc si nota che esso apre intorno a 16Vdc e si richiude intorno ai 30Vdc (a volte anche oltre). Riducendo la tensione da 30Vdc a 0Vdc si ottiene che il freno da chiuso, si apre intorno a circa 26Vdc e ritorna a chiudersi intorno ai 10Vdc. Mi è capitato che a volte questo campo di lavoro venga a decadere ottenendo che il freno, all'aumentare della tensione, si apra già a 10Vdc e si richiude a tensioni prossime o inferiori ai 24Vdc. Associo questo test assieme a quello della prova con la chiave dinamometrica e li utilizzo per capire il grado di efficenza del freno ma non so per quale motivo il freno tende a richiudersi andando oltre la tensione nominale.


Inserita:

Sono freni elettromagnetici e gli elettromagneti hanno un'isteresi pronunciata.

Inserita:

Grazie della risposta ma credo di aver trovato quello che cercavo. In sostanza, se non ho capito male, si tratta di un disco che, se la corrente è dentro un certo campo, riesce a svincolarsi mentre se è eccessiva o insufficente và in attrito da un lato o dall'altro. il decadimento del campo di lavoro potrebbe imputarsi ad una magnetizzazione residua del disco o dalla decadenza dei potere dei magneti. Per questo fenomeno, a volte, mi trovo con motori che tentano di lavorare con un freno non sbloccato nonostante le tensioni e correnti siano corrette.

Inserita:

In genere i freni, se sono meccanici a comando elettromagnetico, sono tenuti chiusi dalla pressione delle molle. Fornendo energia all'elettromagnete questi vince la forza delle molle e sblocca il freno.

Differente è il caso di un freno-frizione a polveri magnetiche. In questo caso la coppia frenante è proporzionale alla corrente magnetizzante. Normalmente sono abbastanza costanti, anche se per invecchaimento e, soprattutto, per riscaldamento eccessivo, tendono a variare i loro parametri.

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