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Motore Trifase A Collettore ?


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Inserito:

Credo di aver avuto un incontro ravvicinato con un essere per me sconosciuto:

motore trifase a collettore

non sapevo che esistessero, lo scoperto montato su una pressa meccanica per tranciatura, da lontano sembrava un motore in continua (la macchina è alta circa 4 metri ed è montato in cima), ma nel quadro elettrico a bordo non ho visto alcun tipo di azionamento, quindi sono salito per leggere la targhetta e....sorpresa: 380Vac trifase.

Aprendo i coperchi dove sono le spazzole ho notato che sono montate su una cremagliera e possono essere spostate per (credo) regolare la velocità, in più è montato un ventilatore per raffreddarlo.

La macchina è un pò vecchiotta, e la mia domanda è:

ma questo tipo di motore è molto diffuso o sono io che ho sempe vissuto in un mondo parallelo ?

:blink:

Grazie

Bye


Inserita: (modificato)

Il motore schrage era molto usato quando ancora non esistevano gli inverter per variare la velocità in un azionamento ,in particolare li ho visti usati nelle macchine da stampa,l'arco portaspazzole poteva essere ruotato manualmente oppure tramite un piccolo motoriduttore montato sul motore stesso tramite due pulsanti di aumento o diminuzione velocità ,su questo erano montati anche dei micro di finecorsa.

Qualche tempo fa ho sostituito le spazzole ad un baumuller che era montato in una posizione tutt'altro che comoda su di una macchina tedesca in una tipografia e per poterci lavorare è stata un'impresa.

Un'altra applicazione in cui li ho visti montati sono gli estrusori per plastica per azionare la vite a velocità variabile ,uno di questi ancora funzionante costruito da Dolci .

Modificato: da eliop
Inserita:

Grazie.

E' proprio lui, identico.

Quindi penso sia meglio abbandonarlo, anche perchè posso sostiuirlo con uno "standard" ed eventualmente un inverter per regolare la velocità.

Bye

Inserita:
Quindi penso sia meglio abbandonarlo, anche perchè posso sostiuirlo con uno "standard" ed eventualmente un inverter per regolare la velocità.

Sicuramente ne giuadasgni in affidabilità. Questi motori hanno i difetti dei motori in continua senza averne i pregi.

Inserita:

anchio ne ho dovuto mandarne uno a riparare nella ditta in cui lavoro.

erano motori usati negli anni 70 o forse prima , poi caduti in disuso.

visto che la macchina molto datata e' prossima alla dismissione , non abbiamo trovato sensato alla sostituzione co un asincrono e inverter.

Inserita:

Variare la velocità?

Non penso proprio che il collettore serva a variare la velocità in un motore trifase semmai può variare altre caratteristiche che di conseguenza possono far variare la risposta del motore e di conseguenza la velocità del motore. I motori trifase sono strettamente collegati come velocità al sincronismo con cui vengono alimentati perciò la velocità del motore è strettamente collegata alla frequenza di alimentazione della terna trifase con cui viene alimentato. Infatti tutt'oggi con la tecnologia che c'è si usa variare la velocità di alimentazione dei motori con l'uso di inverter. I motori a collettore con contatti struscianti sono motori che variano le caratteristiche elettriche del motore variando in principal modo la resistenza rotorica del motore, ciò fa si che si possa regolare la reazione di coppia che ha il motore all'applicazione di tensione sullo statore, infatti aumentando la resistenza rotorica si diminuisce la corrente che scorre negli avvolgimenti del rotore, ciò fa si che diminuisca la coppia sviluppata dal motore che è direttamente proprorzionale alla corrente che scorre negli avvolgimenti del rotore. Questi accorgimenti in passato venivano adottati per diminuire la coppia di spunto del motore e poterne regolare la coppia sviluppata dal motore e diminuire di conseguenza gli spunti di corrente che il motore poteva avere al momento dell'avviamento. Infatti poteva succedere che all'atto dell'avviamento fosse necessario cominciare a muovere piano piano il motore e progressivamente alla messa in moto dell'asse il motore potesse sviluppare la coppia necessaria, ciò avveniva perchè all'atto dell'avviamento il motore era in sostanza un corto circuito che assorbiva molta corrente in più rispetto alla corrente nominale e se l'asse da mettere in moto aveva un'inerzia notevole e richiedeva molti secondi per essere messo in moto era necessario diminuire la corrente assorbita dal motore per non pregiudicarne termicamente le proprie carattteristiche. Il collettore presente sul motore che hai rammentato serviva molto probabilmente ad aggiungere delle resistenze ulteriori agli avvotgimenti del rotore tramite dei resistori esterni al motore che venivano inseriti all'atto dell'avviamento e una volta avviato il motore e raggiunta la velocità di sincronismo venivano disinseriti cortocircuitando i terminali di inserzione delle resistenze

Inserita: (modificato)
Variare la velocità?

Si!

Come è noto la velocità di un motore sincrono o asincrono è funzione della frequenza e dal numero di coppie polari del motore; aumentando il numero delle coppie diminuisce la velocità

Questi motori permettono di variare il numero dei poli con conseguente variazione della velocità a scalini.

Allego un link dove è illustrato il funzionamento di questo tipo di motori, usati per la trazione elettrica.

Poi cito da wikipedia:

"Il motore trifase a collettore è una particolare tipologia di motore elettrico a corrente alternata trifase a collettore che si caratterizza per la proprietà di permetterne, in maniera semplice e comoda al pari del motore a corrente continua, la regolazione della velocità, ostica in altre tipologie di motori a corrente alternata. Questa macchina elettrica si divide in due ulteriori sottotipi, il motore trifase in derivazione e il motore trifase in serie.[1] "

Questo è il link alla pagina.

Come vedi è possibilissimo regolare la velocità di un motore trifase a collettore.

Se tu avessi dimestichezza, ad esempio, con vecchi macchinari siderurgici sapresti che èstata una tecnica molto usata nel passato.

Modificato: da Livio Orsini
Inserita: (modificato)

Pardon

Non ho mai avuto la possibilità di vedere motori a collettore con commutazione di poli,

motori di piccola taglia a commutazione di poli con morsettiera di collegamento in serie si li ho visti ed ho avuto occasione di lavorarci,

ma grossi motori siderurgici non ho mai avuto la possibilità di vederli e in effetti se il collettore serviva per commutare il numero di poli del campo magnetico rotante,

in effetti poteva essere variata la velocità su diffferenti gradini di velocità dati dalla commutazione del numero di coppie polari,

ma mi sembra esistessero pure motori che permettevano la variazione della resistenza rotorica che però non serviva a variare la velocità ma la coppia sviluppata dal motore,

mi sembra motori di filature o filandre dell'industria tessile anni 60 e 70 e mi sembra si chiamassero motori con rotore avvolto che riportavano sui contatti struscianti gli avvolgimenti del rotore a cui andavano poi collegati dei reostati all'atto dell'avviamento per modificare la coppia sviluppata dal motore all'atto dell'avviamento

Modificato: da leleviola
Inserita:
ma mi sembra esistessero pure motori che permettevano la variazione della resistenza rotorica che però non serviva a variare la velocità ma la coppia sviluppata dal motore

Era un classico avviamento "dolce" quando non esistevano i soft starter a semiconduttori.

Inserita:

Grazie Livio per i chiarimenti,

si impara sempre qualcosa di nuovo :thumb_yello:

Inserita: (modificato)

L'ho fatto funzionare e guardate quì, si vede come si spostano le spazzole mentre diminuisce la velocità (togliete l'audio se guardate il video e scusate il tremolio),

sono letteralmente rimasto meravigliato da questo tipo di motore.

Bye

Modificato: da fragio

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