Vai al contenuto
PLC Forum

Partecipa anche tu alla Live su Youtube martedì 28/01/2025 per festeggiare i 24 anni di PLC Forum

Per ulteriori informazioni leggi questa discussione: https://www.plcforum.it/f/topic/326513-28012025




Trasferte: Perplessità Da Neofita


Messaggi consigliati

Inserita:
Per me, si impara a vivere, si impara a stare al mondo, si impara a confrontarsi e ci si mette alla prova... E impari ad apprezzare di più quello che hai.

:thumb_yello: :thumb_yello:


Nicola Carlotto
Inserita:

Per me, si impara a vivere, si impara a stare al mondo, si impara a confrontarsi e ci si mette alla prova... E impari ad apprezzare di più quello che hai.

:thumb_yello: :thumb_yello:

condivido

Inserita:

Primo Levi celebra il lavoro vero, quello non di carta, con una frase significativa: « Se si escludono istanti prodigiosi e singoli che il destino ci può donare, l'amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la migliore approssimazione concreta alla felicità sulla terra: ma questa è una verità che non molti conoscono. »

LA CHIAVE A STELLA

Libertino Faussone, detto Tino, che le racconta a un amico scrittore. L'operaio lavora in proprio e viene chiamato in tutte le parti del mondo, dove fa esperienze e vive avventure che a volte mettono a repentaglio la sua vita...

Inserita:

Io di trasferte ne ho fatte molte (ci sono anche in questo momento), se posso dire la mia c'è una notevole differenza tra essere spediti in capo al mondo da soli o in squadra, e per squadra intendo anche solo 2 persone! Mi è capitato parecchie volte di dovermi improvvisare meccanico o addirittura idraulico a trovar soluzioni su centrali oleodinamiche con problemi di varia natura e credetemi non trovo per niente bello (e nemmeno serio) che uno che già tira fili oltre a far software prenda in mano smerigliatrice, trapano e giratubi! Ma se sei in una realtà piccola fai questo ed altro se vuoi tornare a casa, altrimenti rimani là finchè non è risolto il problema!

Neanche rimanere bloccato (fatto scendere dalla Jeep) da solo al confine tra Congo e Centrafrica è molto simpatico!!! mi è successo anche questo (per una irregolarità nelle carte), ho avuto modo di fare una visita guidata (dalla guardia della dogana che smontava di turno) al villaggio con capanne di frasche e terra, visita durata 3-4 ore in attesa dell'arrivo della jeep con le carte in regola!!! Mi ha presentato tutta la sua famiglia ed i suoi animali !!! Alla fine è una bella storia... ma solo quando l'hai superata! nel momento in cui la vivi non è proprio il massimo!

Però, non posso negarlo, ci sono state anche trasferte, dove tutto è filato liscio, dove abbiamo avanzato tempo per visitare dei bei luoghi (accidenti a quella domenica che dovevo visitare la piazza rossa ma è subentrato un guasto!) e dove siamo stati trattati da signori.

Comunque alla fine, nel bene o nel male sono tutte esperienze che servono a migliorare e quindi anche io, nonostante tutto, condivido:

Per me, si impara a vivere, si impara a stare al mondo, si impara a confrontarsi e ci si mette alla prova... E impari ad apprezzare di più quello che hai.

Inserita:

Ho fatto tantissime trasferte, con grandi aziende, anche se sotto il profilo logistico non c'erano problemi, sotto l'aspetto tecnico previsti e imprevisti erano la normalità.

se vuoi crescere umanamente e tecnicamente " SI VA ". Ciò non toglie che si deve valutare con un minimo di attenzione e documentazione dove si va e cosa si fa.

Attualmente con internet e google earth ci si può documentare abbastanza bene alle situazioni ambientali.

Sei ingegnere e sei un tecnico che deve crescere quindi devi aprirti gli orizzonti sia di vita che di lavoro.

Per me il buon fine di una trasferta significava un doveroso premio obiettivo. Il curriculum certamente si arrichisce di esperienze importanti.

Nel mio caso mi sono fermato non tanto per la pensione anche se felicemente raggiunta quanto per problemi famigliari ma ho tanta nostalgia.

Inserita: (modificato)

JumpMan,

hai tutta la mia solidarietà.

Pensavo di non intervenire più su questo argomento ma quando ti ho letto mi sono immedesimato. Quando le racconti, passi pure per quello che la mette giù dura, quello choosy...

Non è questione di amare il proprio lavoro, di imparare a vivere e di cumulare esperienza....è vero anche quello. Ma la realtà è che per contenere i costi e speculare al massimo, ci si trova spesso nelle situazioni che hai descritto....anche nelle grandi aziende....

Poi c'è l'inettitudine di chi dovrebbe organizzare che non si preoccupa di niente se non trovare il biglietto che costa meno e ti trovi con documenti e materiale che magari non potresti avere.

Il tempo poi smussa un po' tutto, si tende a idealizzare, ma in quei momenti, ci si domanda se si riuscirà a portare a casa la pelle e la salute e..."ma chi me l'ha fatto fare?"

Per me il buon fine di una trasferta significava un doveroso premio obiettivo

Sì....Il project manager che è rimasto a casa, monta alle 9 e smonta alle 17 ...Lui lo prende di sicuro

Il mondo è cambiato....

Modificato: da dott.cicala
Inserita:

Potevi benissimo firmarla e poi, se e quando ne avessi avuto neccessità, licenziarti egualmente perchè è una clausola assolutamente illegale, probabilmente anche anticostituzionale.

Esistono contratti di collaborazione a tempo determinato, ma anche in questi casi è possibile, per il lavoradore, recedere prima della scadenza naturale del contratto.

Esistono anche i patti di non concorrenza. L'azienda di paga una cifra extra mensile, specifica per questa clausola, in cambio il dipendente s'impegna a non trasferirsi ad azienda concorrente immediatamente dopo che si sia licenziato. In genere il periodo varia da un minimo di un anno ad un massimo di 5; il patto di non concorrenzialità decade se è l'azienda a licenziare il lavoratore.

Esistono poi per i dirigenti contratti a tempo determinato, in genere da 1 a 5 anni, da cui si può recedere previo pagamento di una penalità stabilita all'atto della stipula dei contratti stessi.

si forse è vero...ma ero giovane, finito scuola da credo un paio d'anni, fatto la leva. erano altri tempi e non ero così "scaltro" ad informarmi sui miei diritti/doveri...

poi comuque un lavoro lo avevo già, certo un lavoro non per la mia specializzazione fatta all'itis, non un lavoro pagato benissimo (inquadrato mi par di ricordare come apprendista metalmeccanico o qualcosa di simile), ma era a 2 km da casa...e quindi non avevo troppe spese di trasporto se non la benzina per lo scooter..

avevo provato in quella ditta perchè era un pò + nel mio settore di studio (elettronica ed automazioni), ma quel discorso delle trasfertè mi frenò....

perchè pensai a famiglia, amici....poi ho anche pensato se fossi finito in qualche zona sperduta del mondo "a rischio" ....

Inserita: (modificato)
Quando le racconti, passi pure per quello che la mette giù dura, quello choosy...

Credimi, non lo sono proprio, anzi !!!

Solo che a volte mi girano le biiiiiip...

p.s. la trasferta che sto facendo ora è al 90% per fare istruzione e guardare tutto che gira, e mi sto annoiando parecchio, ma siamo in 2 e tra una chiacchiera e qualche birra alla sera ce la passiamo...

Modificato: da JumpMan
Inserita: (modificato)
Sì....Il project manager che è rimasto a casa, monta alle 9 e smonta alle 17 ...Lui lo prende di sicuro

Strana azienda la tua dove i capi progetto possono lavorare (fare presenza) solo per 7 ore giornaliere. :lol:

Peccato non averla incpntrata quando lavoravo io! Io ricordo che le giornate da 8 ore erano una rarità, una specie di vacanza. Ovviamente i capi porgetto non percepivano il pagamento degli straordinari..

Forse è cmbiato davvero tutto, se anche nelle aziende si fa orario da arsenale. :(

Forse questo aiuta a spiegare un certo decadimento industriale.

Modificato: da Livio Orsini
zanellatofabio
Inserita:

Quando ho letto il post 31 di Stefano ho pensato ad una folla che applaude con un applauso scrosciante !

Si, pechè ha ragione al 1000 %

per contenere i costi e speculare al massimo

Beh..... ti dicono che bisogna adeguarsi al mercato ! ma la realtà dei fatti e come dice Stefano !

Poi c'è l'inettitudine di chi dovrebbe organizzare che non si preoccupa di niente se non trovare il biglietto che costa meno e ti trovi con documenti e materiale che magari non potresti avere.

Eh già ... voli low cost e tratte assurde . Magari con un riduttore di 10 kg come bagaglio appresso ......

O magari ti prendi il furgone e ti fai 800 km da solo ....

E' il mercato che lo richiede !

Aggiungiamoci poi :

alloggiare in topaie

vitto e alllogio da pagare con la tua carta di credito personale

Il mondo è cambiato, e mi fanno piangere i politici in camicia bianca che blaterano dicendo di avere la pozione magica per curare l'economia malata.

Inserita:

boh, non lo so.....se non lo sapete.....dei supermanagers che prendono milionate anche se portano al fallimento le aziende o prendono milionate per essere mandati via.

Non è strana la mia azienda....e non è questione di fare un'ora in più o una in meno....se siam passati ad essere quello che siamo a livello tecnologico e industriale....un motivo ci sarà....o è colpa di chi va in giro a farsi il mazzo?

Un conto è quello che eravamo, un altro...quello che siamo ora.....però io non la butterei in politica.....mi basta guardare la classe imprenditoriale....che se poi finisce in politica è un altro discorso.

E non mi sto piangendo addosso...ho la valigia pronta, credo in quel che faccio, ho passione, ci metto il massimo dell'impegno e mi piace affrontare nuove sfide, non ho paura di imparare qualcosa di nuovo e non credo nemmeno che invecchiando si perde la capacità di apprendere, ma un conto è la professione e la professionalità, un altro è competere con i costi "cinesi-albanesi-polacchi-lituani.turchi" garantendo gli stessi benefits al manageroni....

JumpMan...parlavo in terza persona per la questione del choosy....e so che chi fa il nostro mestiere non lo può essere di partenza....

zanellatofabio...siamo nella stessa barca....quante se ne potrebbero raccontare?

Ci sono i lati positivi? Sì....anche a me è capitato di far turismo....in Brasile....ai tempi in cui volare costava....ci bloccarono 20 macchine in dogana e ci vollero 20 giorni per sdoganarle...e noi rimanemmo lì....a far turismo.....a Dicembre c'èrano le brasiliane in minigonna vestite da babbe Natale....ed ero celibe.....

A parte la solita solfa del "si impara, ti fai le ossa ecc ecc" la vita del trasfertista...è un'incognita....solo questa è la certezza.

Inserita:

Sono d'accordo con tutto quello che avete scritto: mi è capitato di dover volare in Brasile con i dirigenti, e quindi si sono trovati costretti a farmi il biglietto in business (loro in business ed io in economica era troppo evidente ...), mentre quando sono dovuto andare in Messico o in Canada, ho, ovviamente, viaggiato in economica; arrivati in Brasile, poi, l'albergo non era alla loro altezza, quindi l'abbiamo cambiato, cosa che se avessi tentato di fare da solo, non avrei nemmeno ricevuto risposta. Per non parlare poi, di alberghi fatiscenti, organizzazione peggio che inesistente o di autentici agguati non appena arrivato dal cliente.

Detto questo, rimane comunque il fatto che le prime trasferte mi hanno aiutato parecchio, sia tecnicamente che umanamente: adesso, onestamente, se posso le evito (probabilmente non avrei dovuto accettare neanche le prime, dati i miei problemi di salute dalla nascita), ma se sono diventato quello che sono, lo devo anche a quelle prime trasferte: è una cosa che, personalmente, ritengo innegabile; per questo motivo mi sono sentito di consigliare questa esperienza a chi comincia; il mio consiglio non implica che, poi, la cosa si possa o debba ripetere all'infinito per tutta la vita. Aggiungo, infine, che per voler fare questo lavoro, è impossibile non dover includere qualche trasferta nel percorso, a meno che gli impianti non si costruiscano per la propria ditta.

Inserita:

Ciao drugo....adesso me ne vado.....

perchè bisogna andare in giro per il mondo per imparare il mestiere? Sarà che le aziende non si vogliono assumere i costi di formazione e men che meno pensano alla formazione continua?

Ok al lato umano. Si fanno esperienze incredibili, è bello unire l'utile al dilettevole ma.....andiamo in giro a far turismo o per lavorare?

Quando mandano in giro l'ingegnerino neolaureato senza esperienza...lo fan pagar di meno o lo pagano meno?

Poi....perdonatemi se sono un po' irrascibile.....son sempre così prima di partire....

e l'esperienza toga...l'avete mai fatta....take off go around....son cose che....se non ti uccidono...ti rendono più forte.

Comunque...sta volta parto per Napoli...quindi....trasferta tranquilla....

Ti è andata bene con i managers.....non è una novità che noi si viaggi in stiva e loro in firtst...noi nella topiaia e loro alla spa....noi alla mensa...loro al resort....

non è mai ne tutto rosa ne tutto nero...siam d'accordo! buon fine settimana o...have a nice w.e.

Inserita:

Ciao Dott. Cicala,

lungi da me intavolare un contraddittorio che non ha senso di esistere ... perchè, in fin dei conti, mi ritrovo d'accordo con te e penso che i tuoi quesiti sono tutti ben più che ragionevoli; il problema è che, soprattutto qui in Italia, è così che funziona e, a meno di non iniziare un'altra discussione, la risposta che mi sento di dare alla domanda iniziale è quella che ho già fornito.

Ti scusi per la tua irascibilità adesso che devi partire ? Non solo non ce n'è bisogno, e non c'è nemmeno bisogno di scrivere che ti capisco pienamente: quando devo partire, mi sento della serie "Chi mi tocca muore !!", nonostante abbia raggiunto quasi il mezzo secolo.

Ti auguro di cuore che la trasferta che devi affrontare sia veramente tranquilla.

Purtroppo il colore che stravince è quasi sempre il grigio: buon fine settimana anche a te.

Inserita: (modificato)
perchè bisogna andare in giro per il mondo per imparare il mestiere? Sarà che le aziende non si vogliono assumere i costi di formazione e men che meno pensano alla formazione continua?

Quello che vedi su una macchina - impianto in funzione non lo potrai mai capire stando in ufficio o in laboratorio.

Non c'è formazione ne corsi specialistici che possano supplire a questa esperienza.

Poi è anche logico e corretto, specialmente per la parte software, che chi lo ha progettato se lo metta anche in servizio, o comunque partecipi all'avviamento.

Io obbligherei chiunque voglia fare il progettista ad andare a mettersi in servizio qaulche macchina da lui progettata così si eviterebbero certe infamità progettuali.

Togliere il sedere dalla sedia ed andare in campo ogni tanto fa molto bene, sia tecnicamente che umanamente, così non perdi di vista i problemi reali. Ti ricordi che certe verifiche e certe messe a punto, abbastanza semplici durante un collaudo simulato in sala prove, lo sono molto meno quando devi effetturale in una fabbrica, su uan macchian che si sta avviando con parecchi problemi.

Da ultimo ma non ultimo.

Fino a quando non saremo completamente soppiantati da robot certi lavori dovranno essere effettuati da essiri umani, quindi qualcuno dovrà andare sul luogo dove c'è la macchina ad effettuarle.

C'è da dire che oggi, rispetto poche decine di anni fa, le cose son molto migliorate. Un portatile odierno fa molto più di un desck top di qualche anno fa. Io ho provato ad andare in Korea con un programmatore per PLC che pesava 20 kg. Poi c'è la connessione ad internet con la possibilità di avere tutto il supporto possibile da casa. Se hai la sventura di trovarti un file corrotto lo scarichi dal server aziendale in pochi secondi e non devi portarti 2 copie di tutti i files su 2 supporti differenti per paura di una corruzione dei dati.

Se qualcuno non avesse letto il mio primo messaggio della discussione ricordo che parlo per esperienza diretta.

Ho fatto in gioventù il tecnico di assistenza alla clientela, girando l'Italia in treno e autobus con valigia e borsa dei ferri.

Da progettista senior e da capo progetto ho partecipato a messe in marcia di parecchie apparecchiature, ed anche da dirigente responsabile del servizio tecnico sono stato qualche volta direttamente in campo, quindi quando parlo di trasferte parlo con cognizione di causa.

Modificato: da Livio Orsini
Inserita:

Quello che vedi su una macchina - impianto in funzione non lo potrai mai capire stando in ufficio o in laboratorio.

Non c'è formazione ne corsi specialistici che possano supplire a questa esperienza.

Poi è anche logico e corretto, specialmente per la parte software, che chi lo ha progettato se lo metta anche in servizio, o comunque partecipi all'avviamento.

Livio, su questo sono d'accordo con te.

Io obbligherei chiunque voglia fare il progettista ad andare a mettersi in servizio qaulche macchina da lui progettata così si eviterebbero certe infamità progettuali.

Togliere il sedere dalla sedia ed andare in campo ogni tanto fa molto bene, sia tecnicamente che umanamente, così non perdi di vista i problemi reali. Ti ricordi che certe verifiche e certe messe a punto, abbastanza semplici durante un collaudo simulato in sala prove, lo sono molto meno quando devi effetturale in una fabbrica, su uan macchian che si sta avviando con parecchi problemi.

Vero, ma non accade mai, non vorrei tu confondessi il progettista con il softwarista: spesso mi trovo a risolvere situazioni paradossali dovute ad errori di progettazione che, in una situazione ideale, non dovrei nemmeno prendere in cosiderazione; ma tant'è, io mi trovo lì ed il progettista no, con il software "si puo' fare qualsiasi cosa", mentre una modifica meccanica costa parecchio più tempo e soldi.

C'è da dire che oggi, rispetto poche decine di anni fa, le cose son molto migliorate ...

Poi c'è la connessione ad internet con la possibilità ...

Vero, ma considera che in 10 anni solo un cliente mi ha consentito l'accesso ad internet nella sua azienda, mentre sto ancora aspettando un telefono cellurare decente, comprensivo di contratto per la connessione internet.

Io continuo a girare con il mio hard disk con documentazione e vecchi progetti (e anche i file per l'installazione del software, che non si sa mai ...); è anche vero che sono quasi 2 anni che non faccio trasferte, ma non credo sia cambiato molto nel frattempo ...

P.S.: mi sembra che la discussione si stia avviando verso altri contenuti ...

Inserita:

Gli stiamo facendo passar la voglia ancor prima di iniziare :P:whistling:

Inserita:
Vero, ma non accade mai, non vorrei tu confondessi il progettista con il softwarista:

No, per progettista io faccio riferimento a chi ha progettato il sistema d'automazione, Hw e Sw. Purtroppo esistono anche i meccanici, e questa è una pena a cui siam condannati noi elettronici. :P

Vero, ma considera che in 10 anni..

Io faccio riferimento alla situazione generale. Poi ci sono aziende più o meno organizzate e direttori di stabilimento più o meno miopi (anche molti capi reparto/servizio). Io ad esempio, ho sempre cercato di far dotare i trasfertisti, almeno per le trasferte che si fanno in auto, di tavolino e sedia da campeggio, ma i primi a non capirlo son stati proprio i direti interessati. :(

Gli stiamo facendo passar la voglia ancor prima di iniziare

Come per tutti i alvori ci sono le cose buone e quelle meno buone, meglio dare una panoramica cpmpleta. :smile:

Inserita:

Livio: Io faccio riferimento alla situazione generale. Poi ci sono aziende più o meno organizzate e direttori di stabilimento più o meno miopi (anche molti capi reparto/servizio). Io ad esempio, ho sempre cercato di far dotare i trasfertisti, almeno per le trasferte che si fanno in auto, di tavolino e sedia da campeggio, ma i primi a non capirlo son stati proprio i direti interessati.

Per fortuna tavolo e sedia, li ho sempre chiesti e me li hanno sempre concessi direttamente sul posto; per il resto mi sa che dovrò combattere ancora oppure trovare un lavoro con un capo come te :thumb_yello:

JumpMan: Domani faccio il turista

E allora un augurio di buon turismo anche a te ...

Inserita:

Le trasferte possono essere un passaporto per il paradiso come per l'inferno, in primis dipende dal carattere di chi le fa, se non sei tagliato a sopportare contrattempi o sei abituato alla presenza dei familiari o amici allora vivrai male le trasferte.

Se hai un minimo di spirito di avventura ed adattamento sono una scuola fondamentale, specialmente le trasferte con piccole aziende in cui sei solo.

In questo caso devi diventare mc. Giwer, devi risolvere problemi idraulici,meccanici,elettrici e ovvio anche di programmazione, dopo poco oltre alla conversione int-real saprai anche quale torx ti serve per regolare la valvola di by-pass e qui mi vanto di essere Italiano, i trasfertisti italiani sono spesso in grado di far tutto da soli, i tedeschi se un raccordo perde devono chiedere informazioni in germania.

Il problema a mio avviso è la logistica, nelle mie esperienze ok le 14 ore, ok rimediare ad errori dei meccanici, ma scontrarsi con mancate prenotazioni di voli o alberghi mi ha sempre reso nervoso.

Comunque il mio consiglio è di provare e non preoccuparsi delle gambe che diventano molli per il terrore di non saper fare, dopo tre - quattro esperienze diventa naturale come andare in bicicletta.

Inserita:

Poi dipende in che azienda lavori, un mio vecchio amico, che da una vita lavora per una società svizzera di sw, agli inizi doveva andare a Montecarlo per sistemare un sistema in una banca.

Lui dice ai capi, bene domani parto col mio 128 e da Lugano vado a Montecarlo, cazziatone atomico! gli risposero che col 128 doveva andare a Zurigo, prendere il volo per Nizza dove un elicottero lo avrebbe portato sul tetto della banca perchè "l'immagine" era fondamentale. Quando mi raccontò questo ero appena tornato da una trasferta di 2000 km con la mia fiesta, non mi rimborsarono nè l'albergo nè i km perchè navigavano in cattive acque e stavo per mettergli le mani al collo al mio amico :P

Inserita:

Dopo tanti anni di questa vita la realtà è che non riesco più a concepire un lavoro senza trasferte, e 3 figli a casa sono un ottimo motivo per restare.

Inserita:

Allora, eccomi qua, la domenica turistica è stata molto piacevole,visitata una nota città Marocchina, 6 ore di treno ma ne è valsa la pena :)

Ora che anche questa trasferta è giunta al termine posso dire che non c'è una trasferta uguale all'altra, questa è la prima volta che mi sono annoiato in quanto era già tutto in funzione e non c'era quasi niente da fare, però ho avuto anche modo di fare delle interessanti chiacchierate extra-lavorative con gli operatori ed i tecnici locali.

Uno di questi in particolare, talmente appassionato di piccioni viaggiatori che li tratta come suoi figli (un giorno ne ha portato uno in azienda), mi ha spiegato tutto quanto su questi animali e sulle gare che fanno (anche 800 km in 12 ore e trovano sempre la strada di casa ovunque li si lasci) cose che io ignoravo totalmente e che stavolta vanno ad arricchire non il mio bagaglio tecnico, ma quello culturale :)

Inserita:

Può anche capitare che parti in tutta fretta perchè il mondo si è fermato....ti alzi prima dell'alba per prendere il primo aereo perchè il mondo non può star fermo,

arrivi sul posto, giri un selettore....e rifai il percorso inverso in tutta fretta.....

Può anche capitare che pensi: " Sì, mangio dopo" e dopo non si presenta più l'occasione per mangiare....almeno per quel giorno...peggio ancora è quando pensi..."vado in bagno dopo" ma sei in economy.....ti svegli con la pancia che scoppia e ad ogni....cesso....c'è una fila di 20 persone almeno.....l'unica è imbucarsi in business....

Si potrebbe aprire una discussione tipo :

" Il vademecum del trasfertista: Momenti di vita, Cogli l'attimo...."

1) Quando i bagni sono liberi, non aspettare che ti scappi di brutto

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente per poter lasciare un commento

Crea un account

Registrati per un nuovo account nella nostra comunità. è facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo/a...