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PLC Forum


Variazione Elettronica Velocita Motore Asi. - Tornio per ceramista


zuritto

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Dopo quattro lustri passati a fare il perito elettrotecnico per società private, tra diminuzioni di personale, fallimenti, cassa integrazione e via dicendo ho deciso di cambiare lavoro. Nel settore elettrico il mio compito era la progettazione di impianti civili, industriali e nel terziario tanne certi casi sporadici ho avuto a che fare con automatimi e quei pochi erano concepiti con teleruttori temporittatori ecc. senza un minimo di elettronica. Insomma elettrotecnico ero ed elettrotechico son rimasto, mai fuori dai 50hz. Pur avendo cambiato lavoro per i motivi contingenti appena descritti, mi è rimasto un bel bagalio tecnico. Ora conduco un laboratorio di ceramica e, se non fosse per il fatto che per Legge ogni macchinario deve essere omologato CE beh mi sarei costruito tutto da solo tranne una macchina: il tornio da ceramista. L'ho progettato prima nella parte meccanica (albero in acciaio con calcoli di verifica a torsione e compressione) calettamento della puleggia nell'albero, piano di lavoro ecc. . Ciò che mi ha fatto desistere dalla costrusione di questa macchiana è il sistema di variazione di velocità del motore e il conseguente n° di giri del piatto da lavoro che per i torni da ceramica vanno da 0 a 150 gir/min.

I modelli in commercio variano la velocità tramite un pedale calettato su un'alberino che terminado con una ruota dentata azionano un potenziometro. I modelli più costosi di questi torni arrivano anche a €8500 ed usano motori trifase o, almeno l'alimentazione lo è. qusti tipi costosi alle minime velocità, segnando un punto di riferimento sul piatto da lavoro, i giri che questo compie si possono tranquillamente contare a memoria uno dopo l'altro. nei modelli economici queso solitamente non avviene. Cercando di documentarmi sono venuto a conoscenza del fatto che la variazione del n° di giri avviene tramite un inverter. Rspolverando

la teoria il n° di giri per un motore asincrono è data dalla relazione n=60f/p dove l'unica variante possibile è p cioè il numero di coppie polari. Qesto non mi smbra che sembra che si possa adottare per la macchia in oggetto, quindi penso che questo (per me) sconosciuto inverter intervenga, tramite dei circuiti elettronici per variare la frquenza di rete. E, se ben ricordo il diagramma circolare del motore asincrono la coppia era funzione del n° di giri e della frequenza. Consultando i cataloghi di una ditta sbecializzata ho trovato degli inverter che comandano dei mitori trfase pur essendo alinentati in monofase e la regolazione ei giri avviene tramite un potenziometro da 10kohm. Forse l'ho fatta troppo lunga , ma Vi chiedo è possibile progettare e costruire un tornio per ceramica o tornio del vasaio che sia con gli inverter che si trovano in commercio oppure vi sono dei parametri di cui bisona tener conto, per esempio il tipo di motore da usare.

Potete darmi qualghe risposta in proposito?!?

Un cordiale saluto agli amici del Forum.

Zuritto

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Detto in due parole (per ovviare alla lunga questione che hai posto :) ) un inverter è un'apparecchio elettronico che genera una onda sinusoidale (o quasi) ad una frequenza compatibile con quella di rete, di una potenza notevole e compatibile con l'assorbimento del motore.

La tensione di rete viene prima raddrizzata e trasformata in cc, e poi prelevata per rigenerare un'onda sinusoidale che viene inviata al mptore, con l'enorme vantaggio che siamo noi a decidere ed a programmare la frequenza xhe generiamo e di conseguenza la velocità del motore (che dipende dalla frequenza che gli arriva)

In verità, per funzionare, il sistema ha bisogno di effettuare alcune compensazioni sull'ampiezza dell'onda (che non sarà quindi sempre di 380 V), ma questo viene effettuato in modo automatico e trasparente all'utente.

Sono apparecchi collaudatissimi e di semplice utilizzo, non ci si pensa neanche sopra: unici problemi sono alcune armoniche che possono far surriscaldare il motore (in realtà la cosa non è esattamente così, ho semplificato il concetto: comunque, nel tuo caso il problema non si pone) quindi satebbe meglio utilizzare motori adatti all'utilizzo con inverter (diffiderei di motori cinesi da due lire, ad esempio), e poi il problema del raffreddamento.

Se fai girare il motore a bassa velocità e per un lungo periodo, puoi subire dei danni perchè il volume d'aria mosso dalla sua ventola è molto minore (visto che il motore gira più piano).

Quindi:

-scegli un motore che abbia un leggero margine sulla potenza necessaria, non deve essere "tirato"

-metti un riduttore adeguato, invece di lavorare solo sulla variazione di velocità: è inutile prendere un motore da 1400 giri a 50 Hz per farlo poi lavorare sempre a 100 giri al minuto.

-dimenziona l'inverter sulla taglia di motore che hai scelto.

Più o meno, per la tua applicazione, è tutto. Le regolazioni fini e le rampe di accelerazione le potrai impostare dopo, a tuo piacimento.

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Caro zuritto,

ricordi i vecchi torni Ringcone con anello e cono? Da tanto tempo penso che si possa fare qualcosa di nuovo in quell'applicazione, usando un inverter ed un motore speciale ad accoppiamento diretto. Si tratterebbe pero' di progettare ex-novo un tornio da produrre in serie, certamente non e' fattibile per uno o per pochi pezzi. Si eliminerebbero cosi' le trasmissioni meccaniche, che in quell'ambiente umido e polveroso sono critiche.

Ciao

Mario

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