pidds Inserito: 21 febbraio 2015 Segnala Share Inserito: 21 febbraio 2015 Ciao a tutti, un quesito, ho fatto una revisione ad una macchina con diversi attuatori comandati da plc, va tutto bene tranne un dubbio su un motorino (motoriduttore 24Vdc) in cc che comanda la rotazione di un braccetto. Nell'impianto esistente c'erano due relais che comandavano questo motorino in una maniera che io ho definito strana ma forse perchè non mi era mai capitato di vederla: al motorino venivano dati due positivi ( quando non doveva ruotare ) e al momento della rotazione in un senso uno dei due diventa negativo ( con il contatto in scambio di uno dei due relais), ovviamente per la rotazione opposta era l'altro positivo a diventare un negativo;che vantaggi si ottengono rispetto a comandare "normalmente" il motore togliendo tensione e mettendola invertita? ( io ho messo due mini contattori che tagliano sia positivo che negativo che, avendo i contatti sovradimensionati mi aspetterei durassero in eterno). con due positivi forse il motore "frena" più velocemente? io mi aspetterei che comunque si fermasse per inerzia come fa nel mio modo di comando..... attendo commenti ciao a tutti e grazie SDD Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 21 febbraio 2015 Segnala Share Inserita: 21 febbraio 2015 Per frenare il motore deve lavorare da generatore, quindi si chiude l'armatura su di un resistore oppure s'inverte la polarità dell'alimentatore. Il sistema di alimentazione che avevi trovato non offre significativi vantaggi pratici, a mio giudizio è stata solo un'idea estemporanea del progettista. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
pidds Inserita: 21 febbraio 2015 Autore Segnala Share Inserita: 21 febbraio 2015 Ciao Livio, sono d'accordo anche io che quella funzione non ha nessuna utilità, mi succede però che detto braccetto arriva in battuta meccanica e, visto che il motoriduttore ha una certa inerzia ( io spengo l'uscita del plc dopo qualche millisecondo ma lui continua a girare per qualche decimo di secondo) succede che le cinghie dei braccetti si usurino velocemente consumando i denti o addirittura strappandosi dopo qualche tempo. conviene forse che all'arrivo in posizione lanci un piccolo comando in senso opposto con durata 0,1...0,2 secondi? ciao e grazie SDD Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 21 febbraio 2015 Segnala Share Inserita: 21 febbraio 2015 Puoi fare così, oppure chiudere l'armatura su di un resistore sfruttando un contatto di scambio dei contattori. la soluzione ideale sarebbe pilotare il motore con un ponte ad "H" di semiconduttori. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Mirko Ceronti Inserita: 21 febbraio 2015 Segnala Share Inserita: 21 febbraio 2015 Nell'impianto esistente c'erano due relais che comandavano questo motorino in una maniera che io ho definito strana ma forse perchè non mi era mai capitato di vederla: al motorino venivano dati due positivi ( quando non doveva ruotare ) e al momento della rotazione in un senso uno dei due diventa negativo ( con il contatto in scambio di uno dei due relais), ovviamente per la rotazione opposta era l'altro positivo a diventare un negativo;che vantaggi si ottengono rispetto a comandare "normalmente" il motore togliendo tensione e mettendola invertita? Questa altri non è che una banale frenatura a suicidio.....punto. Il motore frena di brutto, ma se è di una certa potenza, allora anche i relè si usurano di brutto Saluti Mirko Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Mirko Ceronti Inserita: 21 febbraio 2015 Segnala Share Inserita: 21 febbraio 2015 Tanto per intenderci..... ">http:// Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 22 febbraio 2015 Segnala Share Inserita: 22 febbraio 2015 Questa altri non è che una banale frenatura a suicidio.....punto Mirko il "suicidio" si esegue correttamete, nel caso di motori a magneti permanenti, chiudendo l'armatura su di un resistore; nel caso di eccitazione a campo avvolto chiudendo l'armatura sul campo tramite un resistore serie. Il corto circuito dell'armatura, su di un motore a magneti permanenti, se effettuato ripetutamente porta alla progressiva smagnetizzazione dei magneti. Io per: "....al motorino venivano dati due positivi..." ho inteso che veniva lasciato "appeso". Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Mirko Ceronti Inserita: 22 febbraio 2015 Segnala Share Inserita: 22 febbraio 2015 (modificato) Mirko il "suicidio" si esegue correttamete, nel caso di motori a magneti permanenti, chiudendo l'armatura su di un resistore; Allora perdonami Livio, ma non è più un "suicidio", in quanto la corrente di frenatura viene limitata (appunto) da una resistenza, calibrata per evitare correntacce feroci. Ad esempio : vedi il motore nella foto ? ">http:// Si chiama "motoruota"; altro non è che un motore D.C. a magneti permanenti, da 24 Volt, 10 Ampere di Armatura, direttamente calettato su una cascata di ingranaggi che ne operano la riduzione giri, compagno di tanti miei test di collaudo sui circuiti di azionamenti che ho anche presentato qui sul Forum nella sezione "Elettronica". Ora, egli proviene dallo smantellamento dell'ex azienda dove lavoravo, e più precisamente, dai carrellini motorizzati che usavano le addette al magazzino spedizioni, per portare in giro le scatole dei prodotti, coi quali si evadevano gli ordini. Bene.....era azionato in P.W.M. da un Mos-Fet, e gestito nelle 2 direzioni proprio come da schema da me esposto al messaggio #6. E la frenatura avveniva in quel modo, brutale sui contatti, e senza edulcorazione alcuna, nessuna resistenza di frenatura, tranne che la resistenza dei contatti e delle piste sul circuito stampato (doviziosamente irrorate di stagno per reggere alle correnti) E' vero, i relè si incollavano spesso, la ragazza addetta telefonava dicendo : - Ohi....qua il carrellino va solo per un verso... E te credo, uno di due relè era incollato, ed il motore si fermava solo perchè il Mos-fet a monte di tutto comunque apriva il circuito. Se avevo fretta, 4 botte col cacciavite all'involucro del relè, ed il tutto tornava a fungere almeno fino a sera, poi (ovviamente) d'accapo..... Quindi si sostituiva il relè (che non era zoccolato accidenti ai realizzatori) e via fino alla volta successiva. Per quel che riguarda la smagnetizzazione, è un capitolo interessante, a cui non avevo mai pensato, ma, nel caso in essere, non mi sono mai trovato ad avere probleni da dover sostituire un motore, anche perchè l'applicazione del caso, era molto molto grossolana, qui si trattava di portare in giro un carrello con 3 ruote, 2 dietro, ed una anteriore (la motoruota) Certo, la smagnetizzazione comporterebbe un calo di coppia, ma.....la riduzione ad ingranaggi era in forte "discesa" per cui credo che la perdita si compensasse comunque nel rapporto di riduzione, molto vantaggioso in termini di coppia alla ruota. Saluti Mirko Modificato: 22 febbraio 2015 da Mirko Ceronti Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 22 febbraio 2015 Segnala Share Inserita: 22 febbraio 2015 Mirko di porcherie per risparmiare se son fatte tante e se ne fanno sempre di più, ciò non toglie.....che sian porcherie. Con motorini da poco più di u centinaio watt e pochi euro, le cose fino a che vanno, vanno. Solo che le ho viste fare anche con motori da 2-3 kW, salvo poi lamentarsi perchè i motori perdevan coppia. La smagnetizzazione, am anche i consumo abnorme di spazzole e collettore, avviene perchè si supera il limite di corrente in funzione della velocità, limite che è 8-10 volte la corrente nominale per velocità prossime allo zero, ma che decresce con legge iperbolica all'aumentare della velocità. Da questo pu to di vista son più robusti i motori a campo avvolto dove, su macchine pericolose si fa regolarmente suicidio limitando la corrente al solo avvolgimento di campo posto in serie all'armatura; si compie così la frenatura in autosostentamento con configurazione eccitazione serie. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Darlington Inserita: 27 febbraio 2015 Segnala Share Inserita: 27 febbraio 2015 Io per: "....al motorino venivano dati due positivi..." ho inteso che veniva lasciato "appeso". Beh, viene ugualmente cortocircuitato, i due poli del motore finiscono comunque con l'andare in equipotenzialità, che poi ciò coincida anche con il polo positivo dell'alimentazione, è un altro discorso. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 27 febbraio 2015 Segnala Share Inserita: 27 febbraio 2015 Beh, viene ugualmente cortocircuitato, i due poli del motore finiscono comunque con l'andare in equipotenzialità... Non è detto, potrebberoanche essere proprio flottanti tutti e due od uno solo. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Mirko Ceronti Inserita: 27 febbraio 2015 Segnala Share Inserita: 27 febbraio 2015 Con motorini da poco più di u centinaio watt e pochi euro, le cose fino a che vanno, vanno. Solo che le ho viste fare anche con motori da 2-3 kW, salvo poi lamentarsi perchè i motori perdevan coppia. Questo discorso Livio, mi ha richiamato alla mente una frenatura a suicidio (senza resistenza di limite) fatta coi 3 contatti in parallelo di un grosso teleruttore, diretti brutali sull'armatura di un motore DC da 22 Kw ad eccitazione indipendente. Ricordo che quando vidi lo schema feci un salto sulla sedia con annessa imprecazione, tranne poi l'accorgermi che c'era un trucco. Trattavasi del motore di una centrifuga (idroestrattore) per asciugare un carico di tessuto in nylon da 400 Kg (bagnato) a 750 R.P.M. Se mentre girava a tale velocità accadeva che c'era un ammanco di corrente da parte di ENEL, tutti gli ausiliari del quadro cadevano, ed il motore a fermarsi per inerzia (causa l'enorme volano) impiegava qualcosa come 28 minuti.... Quindi c'era un sistema che (in quel frangente) frenava a suicidio, il motore da 22Kw con quel teleruttore, ma.......c'era anche una logica che eseguiva uno scambio tra l'uscita a 340 Volt DC della tensione di eccitazione, dirottando l'avvolgimento di campo dall'azionamento, ad una batteria da soli 24 Volt DC, indi......si chiudeva il teleruttore di cortocircuito morsetti di armatura, ed il motore frenava comunque in tempi brevi e non certo in 28 minuti. Per il resto, l'azionamento era un Esavar a 4 quadranti, con frenata classica a recupero di energia in rete (quando la rete c'era ovviamente) Saluti Mirko Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 27 febbraio 2015 Segnala Share Inserita: 27 febbraio 2015 Avrebbero fatto meglio a sostenere il campo con l'armatura, come si faceva con le grosse pialle. Comunque un conto è frenare a suicidio per emergenza, ben altro farlo come pratica normale. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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