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PLC Forum


Generatore Farnell Lfm2


Livio Orsini

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Ho un vecchio generatore Farnell LFM2, genera segnali sinusoidali e quadri da 1 Hz a 1 MHz.

ha sempre funzionato perfettamente fino a qualche giorno fa, poi improvvisamente la sinusoide è distorta in modo orribile e la frequenza che esce è completamente differente da quella indicata dalla manopola, sembra moltiplicata per 10 ma il rapprto varia.

Ho trovato il manuale con relativo schema.

Credo che il problema sia dovuto ad un bulbo ITT sigliato R15/S401.

Trattasi di un'ampolla con 2 reofori; sembrerebbe un ballast o qualche cosa di simile.

Sullo schema non riesco a trovare il riferimento.

Se qualcuno avesse informazioni e, magari, qualche indicazione su dove reperire il ricambio....mi farebbe un grande favore.

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Riccardo Ottaviucci

sullo schema non vedo alcun componente associabile a quanto descrivi, a parte la batteria,dove è collegato?

Modificato: da Riccardo Ottaviucci
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Buona sera a tutti !

Trattasi di un'ampolla con 2 reofori; sembrerebbe un ballast o qualche cosa di simile.

Il modello non lo conosco , ma se è collegato nel circuito come ricordo di aver visto in dei vecchi schemi di oscillatori , potresti provare di sostituirlo con qualche termistore ( o combinazione ).

Usavano una lampadina nel circuito di reazione per stabilizzare in ampiezza , correnti variabili = resistenza int variabile , non lo so se centrava anche con la frequenza , non ci arrivavo ancora , :(

Molto spesso le lampadine erano del tipo ''a baionetta'' usate nelle vecchie centrali telefoniche (a parte la potenza adatta , forse per l'affidabilità )

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Oddio... La cosa più simile alla descrizione che mi viene in mente è l' amperite, un tubo contenente un filamento di ferro in atmosfera di idrogeno, un robusto prototipo di termistore :unsure:

Probabilmente conoscendone i valori si può crearre un rimpiazzo ad hoc.

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C'è nello schema. E' rappresentata come TH1 e dovrebbe essere una lampadinetta che fa parte del ponte di Wien....proverei con una da 6V tipo lucine nataizie

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Grazie verifico lo schema perchè anch'io come Riccardo non son riuscito a vederlo.

Riccardo, io oramai son vecchio avviato al rincoglionimento, ma tu che sei ancora un giovanotto queste cose le devi vedere. :P

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Riccardo Ottaviucci

ho messo anche gli occhiali da vicino e non lo trovo ancora :blink:

io oramai son vecchio avviato al rincoglionimento

io l'imputerei non all'età ma ai risultati dell'Inter..... :roflmao:

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grazie Stefano ma ho scaricato il manuale completo.

Dunque il termistore è stato incolpato erroneamente. Smontato e misurato presenta a freddo una resistenza di circa 98k, ossevandolo alla luce con lente a 4 ingrandimenti e occhiali puliti son riscito ad individuare dui filini che si dipartono dai reofori e collegano la micropastigla resistiva.

Analizzando il circuito è risultato, per il momento, che:

  1. La tensione totale era di 24,5 V in luogo dei 20 V di targa; è stato possiible reglare a 20 V con l'apposito potenziometro
  2. La tensione +/- 10V invece è spilaciata a +13.35 e -6.75; agendo su P7 nulla si muove.

Lo sbilanciamento giustifica la distorsione, ma non la frequenza errata. Tra l'altro l'onda quadra è ovviamente rettangolare asimmetrica, proprio per l'asimmetria delle tensioni

I prossimi passi prevedono il ripristino del +/-10 V regolare e la ricerca della taratura corretta della frequenza.

Poi procedo a sostituire l'alimentazione duale con un doppio alimentatore fatto in modo unmano. Quello originale sembra partorito proprio dalla mente di un maliconico figlio di albione con la testa un po' confusa dopo la terza pinta di birra :smile::toobad:

non vale nemmeno la scusante dell'alimentazione a batteria, visto che hanno previsto 4 elementi in serie (si sono 4 connettori serializzati), quindi bastava derivare iol punto centrale come zero. :smile:

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Ma ho capito male io o hanno davvero ricavato lo zero partendo dalla +10V stabilizzata usando un PNP?

Quel povero trasformatore a presa centrale che ce l' hanno messo a fare?? :blink:

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hanno davvero ricavato lo zero partendo dalla +10V stabilizzata usando un PNP?

No è proprio così , il +10 V sarebbe in realtà '' +20 V'' in uscita dello stabilizzatore ; è lo zero (gnd) che viene creato dopo , con lo Z1 , VT 11 ed il partitore resistivo nella sua base .

Modificato: da gabri-z
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L'alimentatore mi sembra abbastanza convenzionale. Un regolatore serie, amplificatore d'errore, riferimento a zener.

Se sei riuscito a riportare a 20V col potenziometro P8 significa che funziona tutto e forse anche lo zener. In pratica tra l'emettitore di VT11 e l'anodo di Z1 deve essere possibile, tramite P7, regolare a Vcc/2.

E' una massa virtuale o virtual ground, necessaria per poter alimentare lo strumento a batteria.

Ma per curiosità: Com'è sta batteria?

Se non c'è più o non serve più, allora si può semplificare e magari migliorare con una coppia LM317-337, però così si snatura il progetto originale.

Carina la funzione dello strumentino che funge sia da misuratore del livello d'uscita che da voltmetro per controllare appunto lo stato di carica della batteria.

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E' una massa virtuale o virtual ground, necessaria per poter alimentare lo strumento a batteria.

Ma per curiosità: Com'è sta batteria?

Sarebbe vero se la batteria non fosse composta da 2 o più celle in serie. Lo strumento di spone di un vano batteria con un connettore, composto da 4 connettori serializzati del tipo a bottone. (come quelli delle batterie a 9V rettangolari, però più grandi) Di quel tipo di batterike non se netrovano in commercio, almeno in Italia. Non è nemmeno prevista la carica in tampone.

Bastava portare un terzo filo, per avere uno zero reale e non uno zero virtuale un po' aleatorio.

Ho sostituito il transistor che era defunto ed ora la tensione è bella bilanciata, però pur essendosi quasi ridotta a 0 la distorsione rimane, come guasto macroscopico, la frequenza che più di 10 volte quella impòostata. Cosa alquanto strana perchè in ponte di Wien sono i valori di RC del ponte che impongono la frequanza. Sembra quasi che ci si una capacità fissa di elevato valore che sia in corto.

Ieri ho analizzato un poco il circuito reale e sono inorridito.

Nella sua vita precedente lo strumento è stato violentato da qualche incosciete. Ad esempio il condensatore di filtro, posto sui 20V di alimentazione ha una tensione di lavoro di 12.5 V! :angry: Valore peraltro assai raro e strano.

Oggi farò un po' di pulizia; il problema che dovrò usare capacità verticali perchè elettrolitici assiali non si riesce quasi più a reperirli.

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Nella sua vita precedente lo strumento è stato violentato da qualche incosciete.

L' ho visto succedere spesso... Un po' come un resistore a filo da 330ohm +/-20% al posto di un resistore di precisione in un multimetro...

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Ho scoperto, al 99% la ragione dell'inconveniente. Purtroppo dovrebbe trattarsi dei commutatori di gamma.

Sono dei commutatori a tasto. Se imposto la gamma maggiore, quella da 100k - 1M, la frequenza è esatta ed il segnale sinusoidale è bello pulito. Man mano che cambio la gamma verso il basso le cose peggiorano. Sembra che o i contatti sina fasulli o sporchi o altro.

Io li cambierei, anche se non è un'impresa facile, però il problema è travarne di meccanicamente compatibili.

Inoltre, essendo sigilallati, mi risulta difficiel pulirli.

Devo escogitare qualche cosa.

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per il mometo ho provato ad inettare lo spray dal foro dell'asta di comando, se basta va bene così, altrimenti provo con i fori, solo che dovrei forare da sotto in su con il foro verso il basso, per far cadere per gravità polvere e trucioli.

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Dopo la prima cura con spray disossidante le cose son molto migliorate, però ho ancora incertezze dopo la commutazione. penso che il lavoro di pulitura sarà duro e difficoltoso.

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Per curiosità che spray hai usato?

Sono in estremo bisogno di qualcosa di poco aggressivo da usare per i restauri, sul metallo e sulla ruggine il WD40 fa miracoli ma, sull' elettronica non mi sognerei mai di spruzzarcelo :unsure:

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Io ho usato uno spray specifico per pulire i contatti. E' uno spray "secco", ovvero quando condensa non lascia molto liquido.

Questa mattina ho ripetuto il trattamento, ho movimentato parecchie volte i commutatori. Ora pare che il tutto funzioni abbastanza bene. Ho rimontato e richiuso lo strumento che è un inno a come non si possono più costruire le apparecchiature. Cablaggi legati con "strafolzino", un'infinità di piastine, fusioni, squadrette, viti, coperchi e chi più ne ha più ne metta. la scatola è tutta in alluminio tranne l'alloggiamento per le btterie che è in plastica per problemi di corrosione. Oggi uno strumento così non potrebbe essere venduto a meno di 2500 € al pubblico.

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