Nino1001 Inserito: 28 febbraio 2015 Segnala Share Inserito: 28 febbraio 2015 Ciao tutti. Ho un impianto di riscaldamento con caldaia a gas, voglio ora aggiungere un termocamino, senza acqua sanitaria, solo riscaldamento. La mia esigenza è: quando funziona il termocamino voglio escludere la caldaia. Solo questo. bastano due elettrovalvole a tre vie? Penso di si. Quando il termocamino arriva in temperatura si accende la sua pompa ed parallelo alla pompa le elettrovalvole che ricevendo tensione chiudono la caldaia che, suppongo si spegnerà (se accesa) automaticamente... Quando il termocamino è spento le elettrovalvole non ricevendo tensione (sono in parallelo alla pompa del camino) aprono la via alla caldaia che si accende se il cronotermostato lo permette. O sbaglio qualcosa? Supponendo che sia così (mi sembra troppo facile) il vaso di espansione del termocamino deve necessariamente essere posto ad una quota ben precisa rispetto alla caldaia o i due impianti possono essere considerati distinti e separati? Quanto sopra in elettronica viene tradotto con un doppio deviatore che accende una lampada (termosifoni) o con la tensione di rete (caldaia) oppure con la tensione di una batteria (termocamino). Mah...quando una soluzione è troppo semplice c'è qualcosa che sfugge...cosa mi sfugge? Ciao e grazie. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Valejola Inserita: 28 febbraio 2015 Segnala Share Inserita: 28 febbraio 2015 Mi sa che ti sfuggono le normative... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
cf service Inserita: 1 marzo 2015 Segnala Share Inserita: 1 marzo 2015 (modificato) Mi sa che ti sfuggono le normative... si ti sfuggono tante cose..ci vuole un modulo per separare l'impianto già esistente con il termocamino... esistono termocamini/o moduli già assemblati per fare questo.. Modificato: 1 marzo 2015 da cf service Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Nino1001 Inserita: 1 marzo 2015 Autore Segnala Share Inserita: 1 marzo 2015 (modificato) A casa mia ho un termocamino. Da mia madre c'è la caldaia. Al primo piano voglio la possibilità di collegare o la caldaia oppure il termocamino. Fare questa operazione chiudendo ed aprendo rubinetti e un operazione scomodissima e Non capisco perchè la normativa debba proibire tale scomodissima operazione. Mi si può obiettare che l'utente potrebbe accendere il termocamino senza aver prima collegato l'impianto ma la risposta sarebbe che contro gli utenti distratti hanno inventato i vasi di espansione aperti e le suonerie/spie di allarme. Mi si può obiettare che potrebbe succedere il contrario: accendo la caldaia senza prima aver collegato l'impianto ed in tal caso la risposta sarebbe: l'impianto non collegato alla caldaia rubinetti chiusi) equivale ad impianto con tutti i termosifoni chiusi e comunque la sicurezza in tal caso è compito della caldaia e dei suoi dispositivi. La mia domanda diventa quindi: come si può evitare la scomoda operazione di svitare l'impianto di riscaldamento dal termocamino e collegarlo alla caldaia e viceversa? Tutto qui. Modificato: 1 marzo 2015 da Nino1001 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
cf service Inserita: 1 marzo 2015 Segnala Share Inserita: 1 marzo 2015 leggi.. http://www.atuttaidraulica.it/caldaia-a-gas-e-caldaia-a-pellet-come-evitare-la-pratica-inail-ex-ispesl Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
MARIO 29 Inserita: 1 marzo 2015 Segnala Share Inserita: 1 marzo 2015 Le soluzioni sono infinite ma la norma ti impone di separare idaulicamente e non solo elettricamente i 2 generatori di calore per non superare i 35 kw...poi a casa sua ognuno fa ciò che vuole assumendosi i rischi...il link postato qui sopra nella seconda soluzione in italia al momento è fuori norma...o scambiatore a piastre o puffer con doppio serpentino. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Valejola Inserita: 1 marzo 2015 Segnala Share Inserita: 1 marzo 2015 Mario29 non poteva spiegare meglio ciò che dicono le normative. Purtroppo 2 fonti di calore non possono scaldare "la stessa acqua", quindi la soluzione semplice che si usava ai tempi non è più fattibile se si vuole stare in regola. Poi ovvio, si può anche stare non a norma assumendosi tutti i rischi del caso. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Nino1001 Inserita: 1 marzo 2015 Autore Segnala Share Inserita: 1 marzo 2015 Bene, cominciamo a capirci. La caldaia ha un proprio impianto idrico ed elettrico, ha cioè tutto ciò che occorre per funzionare, tutto in regola. Il termocaminco ha la sua pompa, il suo vaso di espansione, il suo tubo d'adduzione al vaso di espansione, il suo tubo di sfiato. Dalla caldaia partono due tubi che vanno al collettore dell'impianto dei termosifoni. Idem dal termocamino. L'uso, non stò a spiegare il perchè, è di usare o il termocamino oppure la caldaia, con uso appriato ( e scomodo) di rubinetti non mi sembra di creare situazioni di pericolo, i due impianti idrici sono separati. Elimino la manualità ed inserisco delle elettrovalvole a tre vie comandate da un interruttore per cui l'impianto dei termosifoni è collegato al termocamino oppure alla caldaia. Domanda : ai fini della sicurezza c'è pericolo? e dove? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
MARIO 29 Inserita: 1 marzo 2015 Segnala Share Inserita: 1 marzo 2015 Io ti ho detto ciò che si dovrebbe fare per restare a norma in Italia...nei paesi tipo austria o germania che sono forse più evoluti in fatto di biomasse basta una valvola 3 vie e un blocco elettrico per creare la non contemporaneità delle 2 fonti...mentre in italia come ti ho descritto o scambiatore o serpentino. Se adesso con i nuovi libretti che bisogna descrivere tutto l'impianto parte un controllo tu non sei a norma solo con la 3 vie. Poi ripeto ognuno fa ciò che vuole assumendosi i rischi sanzioni... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Nino1001 Inserita: 1 marzo 2015 Autore Segnala Share Inserita: 1 marzo 2015 Mi era sfuggito il post in cui mi si segnalava il sito inail. ---- Non rientro in quella categoria. Le potenze in gioco sono quelle di un comune appartamento e la necessità non prevede, come già scritto, la contemporaneità dei due sistemi ma l'esclusione dell'uno o dell'altro. Bastano due sempli valvole a tre vie? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
MARIO 29 Inserita: 1 marzo 2015 Segnala Share Inserita: 1 marzo 2015 Ogni giorno vado in concorrenza con installatori che interfacciano biomasse e gas con 2 valvole di non ritorno e fanno mettere un relè di blocco per le pompe...e io che faccio il preventivo con il relativo modulo con scambiatore,per non superare i famosi 35 kw,e se vogliono qualcosa in più con valvola automatizzata e relativa centralina di comando mi dicono che vado solo a complicare gli impianti e che diventano inutilmente più costosi...poi se devo ritornare in seguito per altri lavori,vedo che l'impianto l'hanno fatto fare ad altri e mi sento anche dire che sono contenti e l'impianto funziona bene comunque anche senza modulo... Scrivi le relative potenze del termocamino e della caldaia a gas e se la somma fa più di 35 kw,la risposta è no...non ti bastano le valvole 3 vie. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Valejola Inserita: 1 marzo 2015 Segnala Share Inserita: 1 marzo 2015 Nino non hai capito...non basta il fatto che quando va una non può andare l'altra. Il problema è che tra le 2 fonti di calore va interposto o uno scambiatore termico o un accumulo scaldato da 2 serpentine collegate alle 2 fonti. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
rickyguicks Inserita: 2 marzo 2015 Segnala Share Inserita: 2 marzo 2015 (modificato) Ciao, concordo con Mario 29 e Valejola, ma attenzione al puffer con serpentino, non sempre viene accettato come soluzione per evitare la somma delle potenze. Leggi anche cosa ho scritto tempo fa al post #15: R. Modificato: 2 marzo 2015 da rickyguicks Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
MARIO 29 Inserita: 2 marzo 2015 Segnala Share Inserita: 2 marzo 2015 (modificato) Si è vero ricky ma non dovrebbero esserci problemi con gli ispettori utilizzando solo il serpentino...che al momento se si vuole interfacciare caldaia a gas,legna ed eventualmente solare rimane la più economica...restando ovviamente nelle normative attuali... Modificato: 2 marzo 2015 da MARIO 29 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Nino1001 Inserita: 4 marzo 2015 Autore Segnala Share Inserita: 4 marzo 2015 (modificato) Mi hanno appena proposto, ma mi hanno anche detto che non rispetta la normativa, l'impianto con vaso di espansione del termocamino a 7 metri dalla caldaia e due semplici valvole di non ritorno, la domanda diventa quindi: dov'è il pericolo? La normativa quando non specifica il pericolo vale tanto quanto. Un normatore potrebbe ben svegilarisi al mattino ed imporre tubi placcati d'oro. Modificato: 4 marzo 2015 da Nino1001 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
bl4st3r Inserita: 4 marzo 2015 Segnala Share Inserita: 4 marzo 2015 nino1001 fatti fare il lavoro però digli se ti rilasciano la dichiarazione di conformità! vedrai che non te la fanno....e allora perchè fare il lavoro 2 volte? fallo una volta fatto bene Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Valejola Inserita: 4 marzo 2015 Segnala Share Inserita: 4 marzo 2015 E' tutta una questione di responsabilità...un lavoro và certificato, e per farlo bisogna seguire le normative. C'è gente che per aggirare la cosa fà fare il lavoro dal cugino, ma poi in caso di controllo o problemi si mangia le mani! Per carità, il pericolo in sè è relativo, ma lil lato burocratico sarebbe in difetto...vai poi a spiegare ad un notaio che vendi una casa non a norma... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Nino1001 Inserita: 4 marzo 2015 Autore Segnala Share Inserita: 4 marzo 2015 edrai che non te la fanno....e allora perchè fare il lavoro 2 volte? fallo una volta fatto bene Su questo non ci piove. ma lil lato burocratico sarebbe in difetto...vai poi a spiegare ad un notaio che vendi una casa non a norma... No, questo si risolve, la casa non "a norma" la si vende comunque....se però è a norma è un valore aggiunto e la posso vendere a meglior prezzo .... ------- Mi disturba il fatto, l'ho sentito dire, che il separatore si deve pulire periodiamente a meno che non ci sia il dolcificatore...anche se è vero che annualmente devo revisionare la caldaia.... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Valejola Inserita: 4 marzo 2015 Segnala Share Inserita: 4 marzo 2015 Beh certo, un immobile lo si può vendere pure senza tetto...ma un impianto non a norma potrebbe scoraggiare parecchi acquirenti. Anche se comunque è difficile che qualcuno si accorga della mancanza di una dichiarazione di conformità riguardante una modifica... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
rickyguicks Inserita: 5 marzo 2015 Segnala Share Inserita: 5 marzo 2015 Ciao Nino, le normative, pur con tutti i difetti che possono avere o pur facendo richieste non condivisibili, non sono scritte da sprovveduti e non riportano idee venute al mattino al primo "pincopallino" di turno. Detto questo, se vuoi fare le cose in regola le segui, altrimenti fai come meglio credi ma poi non lamentarti in caso di problemi o controlli. Analogia automobilistica: se vuoi andare oltre al limite di velocità, giusto o sbagliato che sia il limite in quella strada, puoi farlo, non lamentarti se poi ti succede qualcosa o ti pinzano con l'autovelox. L'impianto con due ritegni non è che non funzioni...semplicemente non è a norma, per esserlo ci vuole lo scambiatore (non confonderlo con il separatore che è un altro dispositivo). Cassette con scambiatore ce ne sono di molte marche, dalle economiche essenziali a quelle zeppe di dispositivi, in ogni caso non si tratta di fare una centrale nucleare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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