dott.cicala Inserito: 7 marzo 2015 Segnala Inserito: 7 marzo 2015 (modificato) E' composto dall'alimentatore stabilizzato (dietro) 50-500V 5-500mA e dalla sezione bias 0-300V 50mA (davanti)...per il resto....devo mettere in ordine il banco perché non c'è spazio per il trasformatore e il dissipatore. Vengono usati gli nmos k1118 (600v 6A 45W) in parallelo perché ne ho molti, però si potrebbe usare un solo mosfet-tone.... funziona tutto....ma non l'ho più inscatolato....esiste anche la versione a valvole...che non si guasta MAI. Con i mosfet o i bjt, nonostante le protezioni, può sempre capitare l'evento catastrofico che li manda in corto....e non è questione di progetto.... capita anche sui sinamics siemens di ultimo grido.....infatti....sono reduce da un intervento su un motor module 2x960kw dove gli igbt erano defunti.... Modificato: 7 marzo 2015 da dott.cicala
Wolfy Inserita: 7 marzo 2015 Segnala Inserita: 7 marzo 2015 Bel lavoro! La dissipazione potrebbe essere un problema non da poco, potrebbe essere interessante piazzarci degli IGBT robusti, alcuni package ti consentirebbero di usarne uno solo Riesci a postare uno schema? Immagino che sia abbastanza classico con un operazionale come amplificatore d' errore, un feedback 100/1 con caduta resistiva e una coppia di transistor NPN e PNP per pilotare i finali, ma mi piacerebbe conoscerne i dettagli Giocattoli del genere valvolari li faceva la Fluke, mi pare usando cose come le 3-500Z o equivalenti come regolatori in serie, se non ricordo male erano cose da 10-1000V 1 ampere, con regolazione fine fino a 0.01V, roba da pazzi Se ritrovo lo schema apro un' altra discussione, era un apparato decisamente interessante (E a quanto pare ho abusato di faccine)
gabri-z Inserita: 7 marzo 2015 Segnala Inserita: 7 marzo 2015 (E a quanto pare ho abusato di faccine) Secondo me , NO , esprimono più di cinque frasi insieme ; ma è solo un parere mio...
Wolfy Inserita: 7 marzo 2015 Segnala Inserita: 7 marzo 2015 Hehe, certe volte son necessarie, certe volte ne abuso proprio @dott.cicala: l' alimentatore per il bias usa due trasformatori 230-12(24 ecc), in cascata per ottenere i 300V?
dott.cicala Inserita: 7 marzo 2015 Autore Segnala Inserita: 7 marzo 2015 Per gli schemi...appena li trovo li pubblico. Ho 3 pc e 3 hd per pc....e non so dove li ho messi. Comunque sono super classici. Nell'alimentatore vero e proprio c'è un DB139 che controlla la temperatura. Tre nmos sono in parallelo con R di bilanciamento, il regolatore è classico con bjt e riferimento a zener. l'operazionale è il limitatore di corrente e protezione corto circuito che fa intervenire il relè. Poi c'è un scr nella protezione ma non ricordo bene a cosa serva. Tensione e corrente vengono scalate 0-5v per essere mandate ad un pic che le visualizza, calcola la dissipazione e la Req del carico e misura la temperatura sul dissipatore comandando in pwm una ventolina. L'alternata in ingresso è fornita da un bel trasformatore da 380VA con secondario a 400V, viene rettificata a ponte e condensatori da 220uf 450V in serie e poi passa in un giratore a nmos, sempre il solito k1118, che simula l'impedenza di filtro e funge anche da protezione al sovraccarico perché si interdice a circa 700mA. In realtà è un mix tra giratore e moltiplicatore di capacità. In uscita c'è un filtro di blocco per la RF. Avendo i mosfet un "effeto valanga negativa", al contrario dei bjt, man mano che si scaldano....conducono di meno. Nel alimentatore per il bias non avendo un trasformatore adatto, ne ho usati due da 24V collegati back to back per ottenere il 300V e un riferimento negativo per poter partire da zero volt. Anche qui tensione e corrente sono scalate 0-5V per poter essere mandate al pic che tramite foto-accoppiatore, per non mischiare le masse, comanda il relè. Il 24V ha motivo d'essere perché...ho solo relè a 24V. Una volta montati e provati....mi serviva il dissipatore e l'ho usato per un altro progetto, la scheda mcu non l'ho più finita anche se l'avevo montata su bread board...poi mi serviva il display per un altro lavoro e anche quella è stata cannibalizzata....ora però ho recuperato 8 cosi che non so cosa siano, provenienza antifurto e che hanno un lcd adatto e altre cosine interessanti da recuperare.... Sull'alimentatore avevo fatto degli stress test abbastanza cattivi e non si è mai guastato...poi ho preso un bel condensatore, l'ho caricato a 450V e l'ho collegato ad alimentatore spento, ovviamente a polarità invertita...per vedere l'effetto che fa....ed è esploso il diodo che si intravede nascosto dietro il condensatore marrone...il resto invece è uscito indenne dall' idiot test. L'alimentatore a valvole, è sempre stabilizzato, usa 2 tubi 6DQ6/6CU6 in parallelo brutale collegate a triodo e l'amplificatore d'errore è basato su di una EF184 + zener da 5V come riferimento. Parte da 30V e arriva a 700V e fornisce almeno 500mA senza fare una piega e non c'è scarica che lo riesca a distruggere. Per contro ha bisogno che il filamenti delle 6DQ6/6CU6 siano alimentate con un secondario separato e flottante. E' bene evitare di prelevare la massima corrente sotto i 120V per non superare di troppo la massima dissipazione delle 6DQ6/6CU6, comunque, per prelievi di qualche decina di secondi, fino a che non si arrossano le placche, non c'è problema nemmeno a prelevare 4-500mA anche a 30V.....e fallo con i semiconduttori.....per vedere l'effetto che fa Oggi però sono un po' stanchino...e non ho voglia di mettere in ordine il banco per far foto....appena trovo gli schemi li pubblico....sempre che non scatti la voglia irrefrenabile di...fare il pisolino...... Nel frattempo....avrei le foto del tek 453 da 50MHz che visualizza 140MHz e triggera perfettamente....ovvio che attenua 8dB....e fallo col witting...per vedere l'effetto che fa.... Sono tentato di fare le prove con l'altro tek da 400MHz ad iniettare 1GHz .....per vedere l'effetto che fa.... Oggi son fissato con il grande Enzo....vengo anch'io...no tu no ....immaginando un ipotetico dialogo fra me...e il divano.
Wolfy Inserita: 7 marzo 2015 Segnala Inserita: 7 marzo 2015 (modificato) "Che effetto che fa" Test idioti su cose a caso in puro stile Will it blend per il puro gusto di vedere "Che effetto che fa", nuovo tormentone di youtube forse? Quanto ci si può guadagnare con la partnership? Sempre ammesso che il divano non l' abbia vinta Il problema principale con alimentatori del genere, almeno per me, è sempre stato trovare il trasfo adatto, un 230-400 in condizioni da non prendere il tetano guardandolo troppo a lungo devo ancora riuscire a recuperarlo, ironia della sorte Modificando la parte del rettificatore usando uno schema di duplicatore a doppia semionda si dovrebbe riuscire a portarlo senza problemi attorno al kilovolt, chissà... Farlo a vuoto in tal caso è d' obbligo! Per i filamenti c'è da sbattersi un po' però Modificato: 7 marzo 2015 da Wolfy
dott.cicala Inserita: 7 marzo 2015 Autore Segnala Inserita: 7 marzo 2015 (modificato) Alimentatore AT lo schema è un po' grande.....si impasta tutto Modificato: 7 marzo 2015 da dott.cicala
dott.cicala Inserita: 7 marzo 2015 Autore Segnala Inserita: 7 marzo 2015 (modificato) Bias gen Questo è il generatore di bias da 0 a 300V. Il positivo va a massa. Sotto ci sono i trasformatori per fornire l'alternata per i filamenti e una eventuale tensione ausiliaria di 240Vca. Connettendo i secondari tramite una schedina di commutazione si ottengono le tensioni da 3,5V - 6,3 - 9,8 - 12,6 - 16 - 19 - 24Vac 10A La tensione ausiliaria di 240Vca servirebbe per alimentare eventuali....radio a valvole in eventuale riparazione....previa interposizione di un piccolo variac da 250Va....tanto per avere la separazione galvanica dalla rete... Modificato: 7 marzo 2015 da dott.cicala
dott.cicala Inserita: 7 marzo 2015 Autore Segnala Inserita: 7 marzo 2015 (modificato) Note per il trasformatore... Esiste sempre, budget permettendo, la possibilità di trovare un artigiano disposto ad avvolgerlo a prezzi onesti. Nel caso non lo si trovi, ci sono varie possibilità. Quella che di solito uso e la configurazione back to back a discapito dello spazio. E' facile trovare trasformatori 400/24 o recuperarli da demolizioni di apparecchiature industriali. Per ottenere tensioni maggiori o si moltiplica, tenendo conto che la potenza, che è energia...si conserva...non considerando i rendimenti....oppure si può usare il metodo back to back series, dove si usa un bel trasformatore per alimentare in bt altri due trasformatori i cui primari, diventati secondari, si connettono in serie. Se si recuperano i trafo con il primario con presa +10% si hanno circa 440V che diventano 880 e che raddrizzati arrivano a circa 1,24KV. Per tensioni maggiori è bene recuperare quelli usati nei forni a mcroonde che forniscono tensioni di parecchi KV ed una discreta potenza. Non sono direttamente utilizzabili ma necessitano di una piccola modifica. Per tali tensioni, solitamente non è necessario che l'alimentatore sia stabilizzato, anche perchè a quelle tensioni i componenti diventano poco reperibili e costosi. L'alternativa è come sempre il tubo elettronico! O meglio, un variac sul primario. Prestare attenzione massima quando si lavora con questi circuiti e specialmente i trafo per microonde. Non c'è scampo in caso di contatto accidentale! Se non si rimane folgorati c'è alta probabilità di riportare danni permanenti. Non si sta giocando con arduino/pic o con la tensione di accelerazione di qualche crt. Quando si svolgono misure, è bene farle sempre con UNA SOLA MANO e l'altra dietro la schiena....la paura, se non si trasforma in tremors di solito aiuta a previene eventi catastrofici e nefasti. Modificato: 7 marzo 2015 da dott.cicala
Wolfy Inserita: 7 marzo 2015 Segnala Inserita: 7 marzo 2015 Per tensioni maggiori è bene recuperare quelli usati nei forni a mcroonde che forniscono tensioni di parecchi KV ed una discreta potenza. Non sono direttamente utilizzabili ma necessitano di una piccola modifica. La maggior parte dei MOT hanno un nucleo terribilmente sottodimensionato per la potenza e per il rapporto V/spira richiesto, vanno bene per le prove, ma se si lasciano accesi più di una decina dei minuti arrivano già a 80° indipendentemente dal carico Una soluzione per ovviare alla saturazione del nucleo e allo schifo che quei trasformatori fanno è usarne due in controfase, ottenere un' uscita -2Kv-0-2Kv e rettificare i due rami per la semionda positiva, resta il problema delle perdite del nucleo però Prestare attenzione massima quando si lavora con questi circuiti e specialmente i trafo per microonde. Non c'è scampo in caso di contatto accidentale! Se non si rimane folgorati c'è alta probabilità di riportare danni permanenti. Non si sta giocando con arduino/pic o con la tensione di accelerazione di qualche crt. Quando si svolgono misure, è bene farle sempre con UNA SOLA MANO e l'altra dietro la schiena....la paura, se non si trasforma in tremors di solito aiuta a previene eventi catastrofici e nefasti. Parole sante, quella roba è pericolosa, e si tratta di fare terrorismo, un trasformatore da microonde riesce ad erogare lato secondario fino a 3-4 ampere, la tensione in uscita crolla ma fa poca differenza una volta che si ha messo la mano nel posto sbagliato! Sono LETALI! E non sono solo i MOT, qualunque trasformatore robusto pensato per apparati valvolari può uccidere, e lo farà se ci si attacca al secondario, un 250VA non ha problemi a scaricare qualche kilowatt in caso di guasto! Ma torniamo a parlare di cose più piacevoli... Farsi avvolgere i trasformatori è la strada migliore quando si va a fare qualcosa di permanente o semipermanente, chiunque lavori in campo elettrico sicuramente conosce qualche avvolgitore che gli può fare un trasfo ad hoc a prezzi di amicizia, sennò serve qualche hobbysta pazzo che abbia un' avvolgitrice Usare i trasformatori back-to-back è molto comodo quando si fanno prove invece, il limite alle possibili combinazioni è solo la fantasia mi sa Sono carine anche le configurazioni buck e boost
dott.cicala Inserita: 7 marzo 2015 Autore Segnala Inserita: 7 marzo 2015 rispondo di fretta perchè...dopo il pisolino meritato è quasi ora della meritata cena.... magari poi approfondiamo. Nei MOT va tolto il cortocircito magnetico, operazione non sempre possibile a causa delle resine. Si lavora di martello e scalpello, ma a volte si distrugge tutto. Tolto il CC, lavorano senza scaldare anche a servizio continuo, ma spesso la Vout è sempre troppa. Non bisogna mai eccedere oltre la metà della potenza presunta, questa è una mia regola, ma alcuni dicono 3/4 e altri affermano di caricarli al max senza problemi....ventilando.
gabri-z Inserita: 7 marzo 2015 Segnala Inserita: 7 marzo 2015 La maggior parte dei MOT hanno un nucleo terribilmente sottodimensionato per la potenza e per il rapporto V/spira richiesto Eh .. partono dai tre R , risparmio , risparmio e ..... La maggior parte non sono utilizzati a tempo pieno , e cosi invece di calcolare sp/Volt con 60/S , scendono anche ai 45-40 /S . Cosi risparmiano rame , usano nuclei minori (meno spire = meno ingombro) e poi , se ogni tanto si ''rompono'' , la fabbrica .....lavora
dott.cicala Inserita: 7 marzo 2015 Autore Segnala Inserita: 7 marzo 2015 Non sono piccoli perché speculano sulla costruzione ma perchè sono trasformatori a ferrorisonanza come da standard iee 449-1990. All'interno del nucleo c'è uno shunt magnetico e un condensatore che vanno tolti se si vuole utilizzare il mot come un trafo normale. Toglierli non è facile e non sempre è possibile e spesso nel tentativo si distrugge tutto il mot
dott.cicala Inserita: 7 marzo 2015 Autore Segnala Inserita: 7 marzo 2015 (modificato) E in fine....la versione a valvole anche detta VTPWS OPSS... c'è qualche errorino. La tensione di uscita è 700V non 1500 e il trasfo è da 275+275v e non da 900V Modificato: 7 marzo 2015 da dott.cicala
Wolfy Inserita: 7 marzo 2015 Segnala Inserita: 7 marzo 2015 Volendo si potrebbe prelevare un feedback per la corrente dal capo a massa del ponte di diodi, usando un resistore di shunt di medio valore ed iniettare tale tensione lato "max" dell' amplificatore d' errore, magari inserire un altro amplificatore d' errore per ottenere una regolazione anche della corrente massima in uscita, anche un diodo zener polarizzato inversamente fra griglia e catodo della finale, da circa 12V, non sarebbe sbagliato, ma penso sia eccesso di zelo Lo schema è molto interessante, noto che molti preferiscono alimentare il pentodo prima del regolatore in serie, mi domando che benefici/malefici possa portare.. Io ne ho uno che attende di essere completato con 4 El34 come regolatori, delle EL509/519/6P45S sarebbero altrettanto perfette in quel ruolo, e le 6P45S sono relativamente economiche, ho fatto alcune prove "volanti" e funzionava benone, dovrei adattarci un telaietto che uso come fermaporta e fare le prove seriamente... Sono incasinatissimo con i corsi all' uni e il resto del tempo libero lo passo dormendo, ultimamente ho troppo spesso voglia di valvolame All'interno del nucleo c'è uno shunt magnetico e un condensatore che vanno tolti se si vuole utilizzare il mot come un trafo normale. Devo ancora trovare un condensatore all' interno di un MOT, probabilmente è progettato per entrare in "risonanza" con il condensatore del duplicatore? Fortunatamente per l' HV ho due bei trasformatori da 500VA da servizio continuo, uno da 1000-0-1000 e uno da 1450-0-1450, di derivazione radiantistica, a presto anche un alimentatore con loro
dott.cicala Inserita: 7 marzo 2015 Autore Segnala Inserita: 7 marzo 2015 Lo schema è classico incentrato sull'economia e come sempre, sul materiale disponibile. Non c'è un vero limitatore di corrente tipo fold back perché ho preferito che, in caso di corto o assorbimento eccessivo, venisse scollegato il carico e per questo c'è l'scr. Usare le EL34 mi piange il cuore, se non son cinesi, suonano troppo bene, preferisco strapazzare delle finali di riga che comunque per il lavoro per cui son state progettate, reggono picchi sia di corrente che di tensione veramente notevoli. noto che molti preferiscono alimentare il pentodo prima del regolatore in serie, mi domando che benefici/malefici possa portare.. se ti riferisci alla polarizzazione della gs della EF80 che poi in realtà è una EF184 anche qui è solo per risparmiare qualche resistenza Con una sola 6CU6-6QD6, tenendo d'occhio la max dissipazione anodica, è possibile prelevare 80-100mA. Se se ne montano più in parallelo, per ognuna si dovrà prevedere la propria R4 sulla gs. Devo ancora trovare un condensatore all' interno di un MOT Non lo trovi perché si sfrutta appunto quello del duplicatore. Alla fine lo scopo è quello di abbassare l'impedenza. Per contro si ottiene che il nucleo sia saturo e quindi c'è notevole dissipazione di calore anche a vuoto ....in effetti l'efficienza non è stata minimamente considerata....meglio lasciarli stare. 9 volte su 10 quando ho cercato di togliere lo shunt ho danneggiato anche tutto il resto...ci vogliono delle mazzate micidiali.... Molti anni fa se non ricordo male, la Olivetti usava degli alimentatori DC con trasfo a ferrorisonzanza e lì il condensatore era presente....Prima della totale affermazione dello switching mode. Allo smaltimento di una loro apparecchiatura misteriosa a metà '80 avevo recuperato decine di quelle schede con quegli strani trasformatori e altrettante zeppe di ttl ma anche molti sg3524...quindi pwm e ferrorisonanza hanno convissuto per un po'
Wolfy Inserita: 7 marzo 2015 Segnala Inserita: 7 marzo 2015 (modificato) Lo schema è classico incentrato sull'economia e come sempre, sul materiale disponibile. Da hobbysti è quasi obbligatorio Usare le EL34 mi piange il cuore, se non son cinesi, suonano troppo bene, preferisco strapazzare delle finali di riga che comunque per il lavoro per cui son state progettate, reggono picchi sia di corrente che di tensione veramente notevoli. Infatti penso che andrò di 6P45S, due di quelle sono abbastanza per 700mA di corrente se ti riferisci alla polarizzazione della gs della EF80 che poi in realtà è una EF184 anche qui è solo per risparmiare qualche resistenza No, parlavo di dove si prende l' alimentazione per l' anodo del pentodo, molti si attaccano a monte del regolatore in serie, forse per risucire a cavare qualche volt extra in uscita? Non saprei Molti anni fa se non ricordo male, la Olivetti usava degli alimentatori DC con trasfo a ferrorisonzanza e lì il condensatore era presente....Prima della totale affermazione dello switching mode. Allo smaltimento di una loro apparecchiatura misteriosa a metà '80 avevo recuperato decine di quelle schede con quegli strani trasformatori e altrettante zeppe di ttl ma anche molti sg3524...quindi pwm e ferrorisonanza hanno convissuto per un po' Probabilmente era roba appartenente a quel periodo di transizione in cui si era diffidenti nei confronti delle nuove tecnologie si tendeva a mischiare un po' di tutto, come i transistor e le valvole verso la fine degli anni 70 Modificato: 7 marzo 2015 da Wolfy
dott.cicala Inserita: 8 marzo 2015 Autore Segnala Inserita: 8 marzo 2015 Versione economica: Alimentatore variabile non stabilizzato
tesla88 Inserita: 9 marzo 2015 Segnala Inserita: 9 marzo 2015 Eccolo! Però il primo schema, si legge a fatica... Appena ho riparato il maledetto oscilloscopio cinese (sto aspettando i finali del verticale) e libero il banco mi posso dedicare anche a questo... Ho il trafo, scatola, qualche strumentino di recupero, dissipatori ... dai a parte il tempo e le PCB dovremmo esserci
dott.cicala Inserita: 9 marzo 2015 Autore Segnala Inserita: 9 marzo 2015 (modificato) Anche lo schema #19 non è male. Tanta resa poca spesa. Non ha la corrente regolabile e non è stabilizzato vs le variazioni di carico ma: 1) Ha un giratore-moltiplicatore di capacità 2) Ha il soft start 3) Ha il limitatore di corrente Può essere certamente migliorato, ma così com'è è già meglio del solo ponte più cella LC Il led in uscita è volutamente a "variazione luminosa" se lo si vuole a luminosità costante....basta aggiungere un nmos collegato a costant current fet.... Modificato: 9 marzo 2015 da dott.cicala
Wolfy Inserita: 10 marzo 2015 Segnala Inserita: 10 marzo 2015 Ho fatto una prova al volo con lo schema valvolare, che non è poi niente di diverso dalla norma, ma a quanto pare non vado d' accordo con le cose normali e non funziona un niente Vista la mia fortuna di tutti i pentodi che ho in armadio ho sicuramente preso quello andato
dott.cicala Inserita: 10 marzo 2015 Autore Segnala Inserita: 10 marzo 2015 Per provare il pentodo finale, c'è un circuito più semplice. Colleghi: G3(griglia soppressione) al catodo G2 (griglia schermo) all'anodo. All'anodo fornisci il +Va fra catodo e massa colleghi due lampadine in serie da 230V 5w. Prendi un pot da 1M e collegi i due estremi, uno a massa l'altro al catodo. Il cursore lo colleghi alla G1 Dai tensione, (fra i 100 e i 300v) e regolando il potenziometro deve variare la tensione tra catodo e massa, quindi le lampadine devono variare la loro luminosità
Wolfy Inserita: 10 marzo 2015 Segnala Inserita: 10 marzo 2015 La finale è ok, viene direttamente da un altro progettino, e l' EFqualcosa che mi turba, dovrei averne altre in giro, uno di sti giorni ci guardo... ;unsure:
dott.cicala Inserita: 10 marzo 2015 Autore Segnala Inserita: 10 marzo 2015 (modificato) Miiiiiiiiiiiiiiii! C'è un errore nello schema del VTPWS....così è un WCPWS.... R7 va collegata tra ANDODO e G1 di V1 altrimenti V2 non ha alimentazione sulla placca...misurare per credere Modificato: 10 marzo 2015 da dott.cicala
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