andre88 Inserito: 18 marzo 2015 Segnala Share Inserito: 18 marzo 2015 (modificato) Ciao a tutti, vorrei chiedere a voi ragazzi del forum se qualcuno avesse uno schema di un circuito per realizzare un alimentatore da banco con la possibilità di regolare sia l'amperaggio che il voltaggio con ovviamente i suoi due potenziometri per canale di regolazione di grosso e di fino e i suoi due display LCD. Con le caratteristiche da 0-30volt e 0-20ampere. Metto foto esempio perchè vorrei realizzarlo uguale a questo. Modificato: 18 marzo 2015 da andre88 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Darlington Inserita: 19 marzo 2015 Segnala Share Inserita: 19 marzo 2015 (modificato) Ciao a tutti, mi accodo alla richiesta, io vorrei invece i disegni tecnici e la lista dei pezzi da comprare per costruire un'auto che arrivi a 400 all'ora e faccia lo 0-100 in meno di quattro secondi, metto le foto perché la vorrei realizzare identica a questa. Dai, parliamo seriamente. Forse in giro trovi pure lo schema di quel Mastech, del resto si trovano quelli del PS-305D, credo che questa sia la versione "suppapowa" con 20A di uscita anziché 5 e nulla più. Solo cheeee... ci hai pensato al fatto che, anche solo un trasformatore da 600W con prese intermedie al secondario (che ci vogliono per forza a quelle potenze, altrimenti in inverno hai a disposizione una pratica stufetta), ti costerebbe più dell'intero alimentatore già pronto? Da aggiungerci poi... beh, tutto il resto. In conclusione non ne vale certo la pena. A meno di non possedere già gran parte dei componenti più costosi, ovviamente. EDIT: l'ho trovato sul sito Mastech, ritiro quanto detto, perché non è un lineare ma uno switching DC, quindi è richiesta ancora più roba, ancora più introvabile ed ancora più costosa, oltre a parecchia esperienza nell'autocostruzione per assemblarla in modo da avere alla fine qualcosa di funzionante e che non ti esplode in faccia. Se anche alla fine si riuscisse nell'impresa e si realizzasse l'affare, si avrebbero speso ben più dei circa duecentodieci dollari che chiede la Mastech per comprarlo. qui, comunque, trovi lo schema. Auguri... Modificato: 19 marzo 2015 da Darlington Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
andre88 Inserita: 19 marzo 2015 Autore Segnala Share Inserita: 19 marzo 2015 (modificato) porta pazienza non sono esperto, sono solo appassionato e mi sarebbe piaciuto costruirlo o messo le foto come esempio perchè comunque c'è ne sono un infinità, però si se mi dici che non ne vale la pena accetto il consiglio, giustamente come dici se costa talmente tanto il gruppo di alimentazione allora il gioco non vale la candela. Ho appena guardato lo schema, si fa veramente paura mi arrendo subito, non pensavo ci fosse cosi tanta roba, ti ringrazio comunque del suggerimento. Modificato: 19 marzo 2015 da andre88 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Darlington Inserita: 19 marzo 2015 Segnala Share Inserita: 19 marzo 2015 Non è tanto il numero dei pezzi a far paura, quanto la loro disponibilità. Molti IC e diodi sono pezzi abbastanza reperibili, alla peggio esistono sempre gli equivalenti... ma i due trasformatori di potenza? Dove andresti a cercarli? Con quali informazioni? O te li faresti costruire? Ma con quali specifiche? Anche io anni fa ho valutato la possibilità di costruirmi un alimentatore da banco, anche di prestazioni più modeste di quello (di 20A non me ne faccio nulla!) Poi però calcolando il costo di tutto quanto, in primis del trasformatore di potenza, e lo sbattimento a livello circuitale per avere una uscita pulita... ho concluso che si stava prima a comprarlo... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
andre88 Inserita: 20 marzo 2015 Autore Segnala Share Inserita: 20 marzo 2015 (modificato) ci guardavo per curiosità avevo in garage un vecchio amplificatore rack smontati da uno stadio di calcio, ogni settore e sono 4 a 2 trasformatori da 30v e 5Ampere in uscita, non ti dico il peso di un singolo settore si avvicina penso ai 10kg buoni buoni, ma credo comunque che per fare 20 ampere con 4 trasformatori non penso che mettendoli in parallelo si ottenga 5x4 20 ampere penso che il risultato degli ampere sarà sempre quello. Ti mostro qualche foto di un settore aperto. Modificato: 20 marzo 2015 da andre88 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Darlington Inserita: 20 marzo 2015 Segnala Share Inserita: 20 marzo 2015 (modificato) il peso di un singolo settore si avvicina penso ai 10kg buoni buoni Se vuoi ti faccio alzare il Peavey CS1200 che ho qua in riparazione da lungo tempo... in questo, 10 chili li farà solo uno dei due trasformatori (ne ha uno per canale) penso che il risultato degli ampere sarà sempre quello No, mettendoli in parallelo la corrente si somma... ma solo nel mondo dell'elettronica teorica! Cioé, anche nel mondo reale, facendo un parallelo si somma la corrente, ma non puoi collegare brutalmente i secondari in parallelo tra loro, c'è una grossa possibilità di fare una bella fumata. Vale come per i transistor, ad esempio: su alimentatori ed amplificatori di elevata potenza è prassi comune avere banchi di più finali identici in parallelo, ma se noti viene sempre messa una resistenza di basso valore e di elevata potenza in serie a ciascuno, perché altrimenti facendo parallelo diretto avrai sempre un componente che lavora molto più degli altri e si guasterà entro breve tempo. Piuttosto, il problema di voler realizzare alimentatori a quelle potenze con trasformatori senza prese intermedie sul secondario, è che tutta la potenza che non usi, viene sprecata in calore. Diventa un bel problema quando richiedi basse tensioni ad elevate potenze, mi spiego. Tu hai un trafo da 30V, 5A (che sarebbero 150VA, non capisco perché l'etichetta dica 250, ma lasciamo perdere, è solo un esempio). Rettificati diverrebbero circa 40V. Immagina di voler prelevare 5A, ma a soli 5V. I regolatori dovrebbero smaltire ben 175W in calore ( (Vin-Vout)*Iout ). Sono tanti ! Se saliamo a 20A come era la tua idea iniziale, avresti addirittura 700W da smaltire in calore. Insomma, una stufetta a semiconduttori! Modificato: 20 marzo 2015 da Darlington Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
patatino59 Inserita: 20 marzo 2015 Segnala Share Inserita: 20 marzo 2015 Diciamo che per usi di laboratorio, test, o riparazioni, gli alimentatori sono sempre stati lineari, ed usati per breve periodo,ed i lineari erano gli unici disponibili fino all'avvento degli Switching. E' ovvio che al termine della riparazione o del test, l'apparecchio avra' la sua fonte di alimentazione, e con quella si potra' tenere acceso l'oggetto per tutto il tempo che si vuole. Non credo che qualcuno lasci collegato un alimentatore lineare che sta dissipando 700 W sui poveri finali per piu di dieci minuti ! Oggi e' preferibile avere piu alimentatori con caratteristiche e range differenti, anche considerando che i prezzi sono molto calati. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
tesla88 Inserita: 20 marzo 2015 Segnala Share Inserita: 20 marzo 2015 Sinceramente credo che l'alimentatore in foto non sia SMPS , dato che noto 6 BJT di potenza sui dissipatori, lo schema credo sia questo : http://www.wild-pc.co.uk/images/HY3020/Mastech_HY3020_6434vur.png Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Darlington Inserita: 20 marzo 2015 Segnala Share Inserita: 20 marzo 2015 Vero, non riuscendo a leggere la sigla ho sbagliato io prendendo il primo modello da 20A trovato sul sito Mastech, che è invece switching. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
andre88 Inserita: 20 marzo 2015 Autore Segnala Share Inserita: 20 marzo 2015 vorrei capire il perchè non si possono collegare "brutalmente" come diceva Darlington e se uno volesse come deve fare? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
patatino59 Inserita: 20 marzo 2015 Segnala Share Inserita: 20 marzo 2015 I componenti separati , anche se dichiarati con le stesse caratteristiche, non sono mai identici, a meno di non misurarli uno per uno e accoppiarli in fabbrica. Questo vale per i transistors finali e per i trasformatori, dove le correnti si devono distribuire equamente, pena la dipartita del piu interessato alla corrente totale. Un singolo trasformatore con due avvolgimenti uguali e' sicuramente bilanciato al momento della costruzione, tanto che si possono collegare sia in serie che in parallelo. Per i transistors si usa porre in serie all'emettitore delle resistenze di compensazione, mentre per i trasformatori separati non mi sembra di averne mai visto l'uso in parallelo. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
andre88 Inserita: 20 marzo 2015 Autore Segnala Share Inserita: 20 marzo 2015 In teoria se anche i trasformatori sono separati ma sono identici fare il collegamento come in foto non e fattibile? oppure ci vuole tipo un circuito che riesca a bilanciare piccole differenze di tensione e corrente di ogni singolo trasformatore? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gabri-z Inserita: 20 marzo 2015 Segnala Share Inserita: 20 marzo 2015 Prova immaginare che uno dei Tuoi trasformatori fornisce una tensione di 0,25 V minore a quella degli altri tre , tutti ''capaci'' di erogare 5 A ai 30V ; vedi Kirchhoff . Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
dnmeza Inserita: 20 marzo 2015 Segnala Share Inserita: 20 marzo 2015 (modificato) Non è consigliabile mettere i trasformatori, come da schema posto da " andre88 " perche a causa delle sicure differenze di costruzione anche seppur minime degli avvolgimenti e del pacco lamellare avranno delle diverse perdite induttive, capacitive e resistive, si instaurano delle correnti circolatorie tra i diversi avvolgimenti, che causano surriscaldamento e maggiori perdite. Quindi se poi vengono radrizzate le semionde, è opportuno mettere in parallelo le componenti continue rispettando le polarita se si vuol avere un aumento di corrente, che potrà non essere uguale come contributo per tutti i trasformatori ma sicuramente leggermente/minimamente diversa. Modificato: 20 marzo 2015 da dnmeza Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
enricopedro Inserita: 20 marzo 2015 Segnala Share Inserita: 20 marzo 2015 Se ti accontenti in rete trovi schemi per modificare alimentatori recuperati da pc Non avrai i 20A da oa30V duali ma potresti tirare fuori senza troppe spese un bel mostro. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
andre88 Inserita: 20 marzo 2015 Autore Segnala Share Inserita: 20 marzo 2015 anche se non riesco con l'idea che avevo io e lo stesso e comunque interessante parlarne anche per pura curiosità, chiaramente nello schema che avevo fatto io poi andrebbe raddrizzata con un ponte, la cosa interessante che mi ha incuriosito di DMENZA e "è opportuno mettere in parallelo le componenti continue" cioè intendeva che dopo il ponte di diodi tutti i collegamenti devono avvenire in parallelo nel circuito scheda? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Darlington Inserita: 21 marzo 2015 Segnala Share Inserita: 21 marzo 2015 ma sono identici Come ti ho spiegato sopra, due componenti NON sono MAI identici tra di loro: anche se della stessa marca, modello e lotto di produzione non possono avere caratteristiche identiche. E' il motivo per cui i paralleli secchi funzionano nel mondo dell'elettronica teorica, ma non nel mondo reale. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
andre88 Inserita: 21 marzo 2015 Autore Segnala Share Inserita: 21 marzo 2015 no no ma avevo capito questo che i trasformatori singoli in produzione possono aver qualche piccola differenza, io per identici volevo sottointendere da 30v 5 amp tutti e quattro. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
dnmeza Inserita: 21 marzo 2015 Segnala Share Inserita: 21 marzo 2015 é un requisito di base che i trasformatori che devono contribuire ad erogora potenza (corrente) in un alimentatore siano il più possibile uguali in tutto, quindi tensione primaria, tensione secondaria e potenza, altrimenti può succedere che uno di potenza minore eroghi più corrente solo perchè ha una tensione secondaria leggermente maggiore dell'altro, con pericolo di surriscaldamento dello stesso. Dopo il ponte raddrizzatore se il collegamento è positivo con positivo e negativo con negativo, le componenti continue si sommano in corrente, ma il contributo puo variare a seconda della risultante di tensione raddrizzata a parità di resistenza del ponte raddrizzatore. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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