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Alimentatore Regolabile Fino Ad 80 V Da 20 A ... Soluzioni ?


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Inserito:

Ciao a tutti, provo a chiedere qualche consiglio per realizzare in economia un alimentatore regolabile sino ad 80 V con almeno 20 A . La necessità è mista, che va dall'hobby sino a 30 V, ma anche in ambito professionale con tensioni sui 48, 72 e 80. Sino ad ora ho sempre utilizzato classici alimentatori switching, per generare tali tensioni, ma l'uso era sempre finalizzato ad un uso poi industriale e dovevo generarne solo 1 di queste per volta. Solitamente li uso per alimentare degli azionamenti.

Adesso l'idea sarebbe quella di dotarsi di un alimentatore per eseguire dei test, diciamo da laboratorio. Commercialmente, escludendo tutti quelli iper professionali (tipo Sorensen, HP, Keitley, con prezzi fuori da ogni portata), una soluzione ad hoc mi è stata preventivata sui 800 euro. Però son sempre tanti e volevo capire se qualcuno poteva darmi qualche suggerimento per valutare altre strade.

Ho già utilizzato come dicevo varie soluzioni swicthing (ma hanno sempre un range di regolazione molto esiguo) e la soluzione in serie non è flessibilissima. Ho usato anche gli alimentatori dei server per una soluzione hobby per generare 12 e 24 V. Ho anche usato un blocco tedesco, raddrizzatore con filtri e unità di dissipazione (chopper), ma necessitava di un trasfo di alimentazione ed ovviamente non era regolabile.

Al momento sto seguendo le varie aste ebay per vedere se qualche alimentatore da laboratorio venga per puro caso svenduto.

Un saluto a tutti.

Ciao


Inserita: (modificato)

Alla fine Ti serve un alimentatore da 1,5-1,8 Kw potenza assai difficile da trovare in un solo alimentatore, Io la butto, un trasformatore da 2 Kw con regolazione a triac sul primario e secondario a 100 V, poi segue raddrizzamento e stabilizzazione, con ponti in parallelo.

sicuramente c'è di meglio oggi giorno, ma tanto per cominciare una discussione. hai anche una separazione magnetica che per prove potrebbe essere utile.

Modificato: da dnmeza
Inserita:

La strada dei singoli alimentatori per ogni applicazione mi sembra la piu percorribile.

Un Range piu limitato di quello proposto e' sicuramente piu facilmente realizzabile e sicuramente renderebbe piu affidabile ogni singolo apparato.

Immagina se avessi bisogno di alimentare contemporaneamente un caricatore USB e un motore di una gru.

Chiederesti un alimentatore che va da 0 a 400 V e da pochi mA a 100 Ampere in un solo apparato ? :P

Inserita:

Grazie a tutti per la risposta.

Per patatino, la risposta è semplice, dato che ho già un paio di alimentatori auto costruiti (e nemmeno tanto male oserei dire) per tensioni sino a 30 V e correnti sino a 5 A e con quelli posso gestire tutti i test che voglio a banco.

Ma alimentatori azionamenti che hanno correnti erogabili sino a 20 A con tensioni di funzionamento da 24 a 80 V, è li che dobbiamo fare le prove.

Poi la singola applicazione, non ha variazioni, nasce e muore con, 24, 48, 80 ecc... la scomodità nasce sulla singola prova.

Al momento ho un alimentatore per tensioni da 80 V da 20 A, composto da 3 switching bifase da 480 W con misurazione corrente/tensione.

Per dnmeza. potrebbe essere un idea, dato che ho già realizzato dei sistemi di alimentazione DC da centinaia di A nel medesimo sistema che hai descritto, quindi potrei anche recuperare i componenti. Non ci avevo pensato perché l'associazione immediata è "pesante", però si può valutare.

Ciao

Inserita: (modificato)

Un bel trasformatore con secondari separati, anche 4 da 20 volt ci sta, tutti dati per quei 20-25 ampere che ti servono, li piazzi in serie e con un commutatore selezioni quale presa mandare al raddrizzatore, poi piazzi un bel variac sul primario ed ecco pronto il tuo alimentatore regolabile, per farlo stabilizzato serve un po' più di lavoro, ma è un buon inizio :)

Modificato: da Wolfy
  • 3 weeks later...
Inserita:

Ciao a tutti, dopo SPS e qualche mail in giro, mi sa che la soluzione per il laboratorio possa essere quella suggerita da Wolfy. La soluzione con il TRIAC, mi è stata sconsigliata, in quanto fonte di probabili armoniche e distorsioni che potrebbero infastidire non poco l'azionamento (fonte AEG).

Certo è che la soluzione Wolfy, non è replicabile facilmente per l'integrazione sugli impianti. Per chiarirmi meglio, la soluzione è probabilmente economica, ma ipoteticamente più difficoltosa come installazione (ci sono più componenti da installare e cablare). Quindi rispetto ad una soluzione "elettronica switching", ci sono ovviamente pro e contro. Inoltre il collaudo in laboratorio non sarebbe identica al 100% all'uso continuo sull'impianto, perchè avremmo due differenti tecnologie.

C'è poco da fare sembra in questo momento. 20 A 80 V, fissi, low cost non è altro che la serie di più alimentatori, altrimenti finiamo sempre intorno ai 1000 euro per un oggetto colo. Regolabili ho ricevuto proprio oggi, un din rai regolabile da analogica da 0 a 90 V 14 A sempre per il medesimo prezzo.

Attendiamo lo sviluppo del mercato, se per caso offrirà qualche soluzione che on qualche numero di produzione, permetta una riduzione dei costi.

Ciao a tutti

Inserita:

Inoltre il collaudo in laboratorio non sarebbe identica al 100% all'uso continuo sull'impianto, perchè avremmo due differenti tecnologie.

Beh il test in laboratorio e l' impiego operativo sono comunque due cose a se stanti, ciò che ti ho proposto va bene per i test, per l' utilizzo in "macchina" assolutamente no!

Se sto alimentatore va montato su di una macchina allora via di switching! Compatto ed efficiente, e alla fine si ripaga!

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