nik600 Inserito: 10 maggio 2015 Segnala Inserito: 10 maggio 2015 (modificato) Ciao a tutti sto progettando l'impianto elettrico di casa mia, che sarà una abitazione singola di circa 160 mq disposti su due piani. Ho competenze sia nel campo elettrico che nel campo informatico, non ho esperienze pratiche con soluzioni di domotica pur conoscendone il funzionamento tecnico, avendo esperienza pratica del funzionamento dei vari protocolli come ModBUS RTU e CANopen con i quali ho a che fare per motivi lavorativi in ambito di automazione industriale. Premesso che - la mia intenzione era quella di realizzare un impianto di livello 2 - non ho particolari "ambizioni" alla star-trek per una casa iper-tecnologica vorrei comunque sfruttare alcune automazioni oltre che predisporre l'impianto per delle future evoluzioni. Quello che mi servirebbe ora sarebbe: - automatizzare le tapparelle di un paio di vetrate molto grandi a SUD - integrare l'avvio della lavastoviglie con la produzione effettiva del fotovoltaico - risparmiare l'uso di cavi per la gestione dei punti luce centralizzando sensori ed attuatori Non ho ancora richiesto dei preventivi ufficiali, ma quello che ho visto/letto in internet per un impianto di livello 3 sono onestamente dei prezzi dettati più da un certo mercato d'elite che non all'effettivo valore tecnologico di quanto venga fornito (mia considerazione puramente personale e senza tono polemico), inoltre considerato il fatto che a livello di standard ancora siamo in fase di "tira e molla" dove i vari produttori cercano ovviamente di portare l'acqua al suo mulino, non mela sento di vincolarmi ad uno specifico vendor. La mia idea era quindi quella di centralizzare tutte le funzionalità di INPUT/OUTPUT dei punti luce in un paio di centraline di I/O (una per piano) che si parleranno direttamente in ethernet o in RS485, a quel punto con un semplice arduino / raspberry potrei implementare delle semplici logiche per la loro gestione. In futuro, qualora volessi estendere le funzionalità dell'impianto piuttosto che passare ad un controllo "embedded" di qualche fornitore dovrei solo intervenire nei punti con le centraline avendo già centralizzato tutta la parte di sensoristica. Voi cosa ne pensate di questa impostazione? Grazie a tutti in anticipo, ciao. Nicola Modificato: 10 maggio 2015 da nik600
bumbi Inserita: 10 maggio 2015 Segnala Inserita: 10 maggio 2015 ciao, Quello che mi servirebbe ora sarebbe: - automatizzare le tapparelle di un paio di vetrate molto grandi a SUD - integrare l'avvio della lavastoviglie con la produzione effettiva del fotovoltaico - risparmiare l'uso di cavi per la gestione dei punti luce centralizzando sensori ed attuatori ok per le tapparelle, sono automazioni che si fanno quotidianamente ok per lavastoviglie, e' sufficiente tramite un rele' di out (di adeguata potenza ) controllare la presa della lavastoviglie a patto di verificare che questultima si avvia quando la presa va' in tensione senza dover pigiare eventuali tasti di avvio centralizzare sensori e attuatori significa esattamente il contrario di quello che vuoi ottenere tu, cioe' non si risparmia cavi. al contrario,se fai un impianto a logica distribuita, cioe' metti gli attuatori in posti strategici sparsi in tutta la casa allora probabilmente riesci a risparmiare un po' di cavi e di tubi.. Posso capire invece se parliamo di manutenzione dell'impianto, se centralizzi tutto e' sicuramente piu' semplice quando devi fare una modifica o cercare un guasto.. Un ultimo appunto riguarda la scelta dei componenti: considera che l'impianto elettrico di una casa e' indispensabile che venga fatto in modo professionale, che deve durare molto a lungo nel tempo (visti anche i costi) e che occorre anche certificarlo , per cui i componenti da utilizzare dovrebbero essere per uso professionale e completi di certificazioni occorrenti. Certo, nessuno ti vieta di fare l'impianto di casa tua come se fosse un tuo hobby, pero' ti consiglio di fare un ragionamento anche in termini di sicurezza e affidabilita'
nik600 Inserita: 10 maggio 2015 Autore Segnala Inserita: 10 maggio 2015 Ciao grazie per la risposta. sicuramente mi sono espresso male quando facevo riferimento al risparmio di cavi, diciamo che dovrei avere un aumento di cavi per quanto riguarda la centralizzazione degli attuatori (che farei in massimo 2/3 punti in funzione della densità e comodità logistica), mentre per la centralizzazione degli ingressi / sensori mi aspetto sicurametne un risparmio dal momento che potrei usare anche dei banali UTP CAT5 visto che la parte di raccolta dell'ingresso on/off posso farla anche a 5 o 12 V, o sbaglio? Grazie, ciao
bumbi Inserita: 10 maggio 2015 Segnala Inserita: 10 maggio 2015 potrei usare anche dei banali UTP CAT5 visto che la parte di raccolta dell'ingresso on/off posso farla anche a 5 o 12 V, o sbaglio? si, puoi utilizzare cavi tipo utp a patto che non transitano assieme a conduttori a tensione 230v , pero' se devi interfacciare sensori analogici tipo sonde ntc o pt100 gli utp non vanno bene, dovresti usare cavi schermati , per evitare errori di misura... di solito, per "raccogliere" i vari segnali di input negli impianti domotici si utilizza lo stesso concetto degli attuatori, cioe' esistono dei moduli di ingresso di vario tipo, digitale e/o analogico o anche misto , cioe' in/out sullo stesso modulo, esistono moduli a 4 in, 8 in, 4 in/4 out ecc.. i vari moduli sono poi interconnessi con cavo bus (solitamente cavo twistato a 1 o 2 coppie)
del_user_56966 Inserita: 11 maggio 2015 Segnala Inserita: 11 maggio 2015 pero' se devi interfacciare sensori analogici tipo sonde ntc o pt100 gli utp non vanno bene, dovresti usare cavi schermati , per evitare errori di misura... Oppure la misura la esegui tramite il Bus con sonde di temperatura (anche tramite il Modbus RTU) locali e eviti di portare ulteriori cavi analogici in giro....
nik600 Inserita: 13 maggio 2015 Autore Segnala Inserita: 13 maggio 2015 (modificato) Ciao a tutti e grazie per le risposte. Si, per quanto riguarda la lettura di valori analogici pensavo anche io di usare dei sensori locali collegati alla rete Modbus RTU. Piuttosto, voi sapere se esistono degli interruttori collegabili direttamente alla rete Modbus RTU ? Questo mi consentirebbe di tirare solo il filo del bus (nelle apposite canaline) collegandoli in daisy chain senza dover usare una centralina per la "raccolta" di tutti gli ingressi digitali. Grazie Modificato: 13 maggio 2015 da nik600
del_user_56966 Inserita: 13 maggio 2015 Segnala Inserita: 13 maggio 2015 Piuttosto, voi sapere se esistono degli interruttori collegabili direttamente alla rete Modbus RTU ? si la rete Bus di HomePLC è completamente gestibile tramite Modbus RTU... quindi pulsanti, Dimmer, sensori, analogiche ecc...
nik600 Inserita: 13 maggio 2015 Autore Segnala Inserita: 13 maggio 2015 scusa, un chiarimento: vedo il singolo dispositivo (es: HP/RSX4U ) parla in rs485 ma tramite XComm, quando dici che è gestibile tramite Modbus RTU fai riferimento al fatto che usando un gateway di interfaccia posso parlare in Modbus con una CPU HomePLC che a sua volta parla con il dispositivo slave, oppure fai riferimento al fatto che posso parlare in Modbus RTU direttamente con il dispositivo? Io preferirei qualcosa che parli in Modbus proprio per essere libero di evolvere il sistema indipendentemente dai protocolli proprietari. Grazie
del_user_56966 Inserita: 13 maggio 2015 Segnala Inserita: 13 maggio 2015 Alcuni moduli si possono gestire anche direttamente tramite il Modbus RTU... mentre altri per limiti del protocollo richiedono un Master I/O... in caso contrario avresti le stesse anomalie che che si presentano quando si mettono troppi moduli su protocolli con bassa performance come appunto il Modbus RTU...
nik600 Inserita: 13 maggio 2015 Autore Segnala Inserita: 13 maggio 2015 ok, capisco. ma le specifiche di XComm esistono ? ho fatto delle ricerche ma non trovo molti riferimenti. Grazie
del_user_56966 Inserita: 13 maggio 2015 Segnala Inserita: 13 maggio 2015 ma le specifiche di XComm esistono ? ho fatto delle ricerche ma non trovo molti riferimenti. Infatti XComm è un protocollo avanzato e non pubblico e ogni documentazione sulle librerie applicative e funzionalità è riservata solo a chi lo utilizza, il perfetto contrario dei protocolli Open che oggi in fatto di sicurezza sono di fatto inutilizzabili... dal punto di vista dell'apertura lato protocollo se è quello che si cerca si deve utilizzare il suo equivalente open ovvero il Modbus RTU.... con tutti i limiti del caso...
nik600 Inserita: 14 maggio 2015 Autore Segnala Inserita: 14 maggio 2015 Ok ma di prodotti come RSX4U che parlano in modbus rtu ne esistono?
nik600 Inserita: 14 maggio 2015 Autore Segnala Inserita: 14 maggio 2015 Altra considerazione: ovviamente Modbus RTU ha dei limiti se si pensa di fare polling da un unica centralina a tutti i dispositivi slave sulla rete (che comunque su un unica rete potrebbero essere "solo" 255), è altrettanto vero che per le esigenze di una singola abitazione base 255 dispositivi sarebbero più che sufficienti. Ad ogni modo, credo che con un minimo "intelligenza" in più nei dispositivi sensoriali si potrebbe invertire il paradigma e usare la centralina come slave mentre i sensori come master. Questo di fatto ti darebbe la possibilità di avere un sistema event-driven e non più basato sul polling. Esempio pratico: - la centralina che "raccoglie" tutti gli indirizzi ha come address 0x01 ed è visto come slave sulla rete Modbus RTU - il dispositivo che "raccoglie" gli input (ad esempio i 4 ingressi) si limita a scrivere solo quando lo stato degli ingressi cambia Ovviamente sto parlando di input digitali, per gli input analogici il discorso cambia o comunque dovrebbe essere valutato nel merito, ma nulla vieta di avere due reti, una dove la centralina è slave ed una dove la centralina è master (per la raccolta dei segnali analogici). comunque grazie per le tue considerazioni! Ciao
del_user_56966 Inserita: 14 maggio 2015 Segnala Inserita: 14 maggio 2015 Puoi fare quello che vuoi ma se modifichi un bit rispetto allo standard ricorda di non chiamarlo più Modbus RTU... Ad ogni modo, credo che con un minimo "intelligenza" in più nei dispositivi sensoriali si potrebbe invertire il paradigma e usare la centralina come slave mentre i sensori come master. indistintamente dal risultato sarebbe comunque un protocollo "non standard" a quel punto uno vale l'altro... inoltre senza scomodare la LAN un protocollo su Bus che fa perfettamente quello che deve esiste già...
nik600 Inserita: 14 maggio 2015 Autore Segnala Inserita: 14 maggio 2015 non ho detto di cambiare un bit. ho detto solo di invertire la distribuzione logica dei componenti, cioè i sensori fanno da master e la centralina da slave, questo per avere un sistema event-driven e evitare il limite introdotto sia dal polling che dal numero basso di dispositivi. l'intelligenza in più servirebbe solamente per gestire la logica di propagazione dell'evento tramite un meccanismo di retry , immagina ad esempio che contemporaneamente sul bus ci siano più scritture, questo potrebbe causare un errore di CRC e di conseguenza dovrebbe essere gestito. non voglio inventarmi nessun nuovo protocollo. Ciao
del_user_56966 Inserita: 14 maggio 2015 Segnala Inserita: 14 maggio 2015 quello che accenni non è previsto dallo standard, il bit in più era inteso in quel senso... tutto qui...
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