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Oscilloscopio Philips Pm 3262


michelevis

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Salve a tutti, volevo un consiglio , ho questo oscillo a cui è andato in corto il filtro di rete , cosa posso metterci? Oppure se si trova il ricambio? Avevo pensato a un filtro di rete di quelli che sono negli alimentatori per pc..

Grazie

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Modificato: da michelevis
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Scusa il filtro di rete è posizionato immediatamente dopo l'ingresso del cavo di alimentazione o della presa maschio posta sul fondo dell'apparecchio?

Se è quello basta usare uno dei tanti filtri di rete oggi reperibili in commercio. tenedo conto della corrente massima di targa dell'oscilloscopio e dell'ingombro meccanico.

Potresti addirittura sfruttare i filtri che fanno un tutt'uno con la presa maschio, simile a quella dei PC desk top. Anzi se la corrente assorbita dall'oscilloscopio rientra nel limite di quella 'dell'alimentatore PC puoi usare direttamente quel filtro.

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Purtoppo no, è montato si dopo il cavo di alimentazione ma poi è ancorato allo chasiss come in foto.

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I dati sul filtro parlano di 250v 1A , non molto...


ecco i dati:

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Si di filtri così ne trovi di parecchi tipi; è che normalmente sono a 5 terminali: 2 ingrsso, 2 uscita e uno a terra.

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Mica troppo, si vedon 2 soli fili; la terra potrebbe essere messa allo chassis dal colegamento meccanico, anche se è brutto per un oscilloscopio,

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; la terra potrebbe essere messa allo chassis dal colegamento meccanico

Quella si , ma nell'ultima foto , al livello della riga con scritto :F12 000/91 , guardando verso sinistra , pare che si veda un filo nero (probabilmente una coppia , come dall'altra parte ) . Non fidarsi , non ho gli occhiali ed ho dormito poco , :superlol: !

P.S. Forse sto sognando :superlol:

Modificato: da gabri-z
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Si , appunto ci sono due fili in ingresso e due in uscita , la terra la prende dallo chasiss penso, ma sullo schema non mi sembra... anche se poi il filtro è coperto dal carter di chiusura del posteriore e così non si vede nulla...

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Modificato: da michelevis
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la terra è indicata; d'altro canto se non metti a terra il centro del filtro questo non lavora bene, anzi non filtra niente.

E' un peccato mettere la terra sullo chassì.

Potresti, visto che lo devi cambiare, usarne uno a 5 fili e mettere la terra solo al filtro, lasciando l'oscilloscopio floating.

I vecchi lupi impiantisti, come me e Mirko, abbiamo ricordi di oscilloscopi messi a terra che facevan fare corti pazzeschi all'incauto che andav a far misure su apaprati connessidirettamente alla rete. La prassi era staccare il reoforo di terra della spina appena l'oscilloscopio entrava in laboratorio :(

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Si , penso di fare così, l'unica cosa devo vedere i filtri di alcuni alimentatori atx che ho.

Modificato: da michelevis
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Non è che devi isolarlo dallo chassì.

Se non ti interessa avere l'oscilloscopio isolato da terra rimettilo così come era.

L'importante è collegare la terra al filtro, altrimenti non fa il.....filtro.

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In mezzo alla rimusaglia che avevo ho trovato un alimentatore per pc con questo filtro..Ho trovato anche un pdf con le caratteristiche del filtro....

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Modificato: da michelevis
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Verifica se sopporta una corrente uguale o maggiore di quella assorbita dall'oscilloscopio; se è così sei a posto.

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Tutto ok, ripristinato il filtro e ora funziona, l'unico problema è che si sente un po di EHT il classico rumore dell'alta tensione , avendo un triplicatore probabilmente ha qualche piccola perdita, vedro con un anti corona.Trovare il pezzo penso sia difficile. Voi che dite?

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Modificato: da michelevis
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Controlla eventuale polvere sul tubo catodico, quella fa brutti scherzi!

Se non ti interessa avere l'oscilloscopio isolato da terra rimettilo così come era.

L'importante è collegare la terra al filtro, altrimenti non fa il.....filtro.

A meno di non avere l' assoluta certezza di cosa si sta andando a misurare, può essere dannatamente pericoloso avere lo chassis sollevato da massa, se ci finisce la fase o l' HT di un apparato son dolori!

Conviene isolare l' apparecchio in fase di test :unsure:

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Controlla eventuale polvere sul tubo catodico, quella fa brutti scherzi!

:thumb_yello: E un po dappertutto , almeno nella parte di alta tensione ; di solito è composta di particelle '' elettrizzate '' :superlol: , che possono mantenere anche un'umidità diversa (spesso maggiore ) di quella nel ambiente circostante ! (dielettrico scarso :superlol: )

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A meno di non avere l' assoluta certezza di cosa si sta andando a misurare, può essere dannatamente pericoloso avere lo chassis sollevato da massa, se ci finisce la fase o l' HT di un apparato son dolori!

Conviene isolare l' apparecchio in fase di test

Guarda che è proprio il contrario!

A parte il fatto che spesso è impossibile isolare l'apparato su cui si devono effettuare le misure. ;)

Prova a fare una misura su di un dispositivo connesso direttamente alla rete come un bel convertitore a SCR, se lo chassis dell'oscilloscopio è collegato a terra non appena vai a pinzare lo zero con il coccodrillo di massa vedi che scintilla (e che botta :( ).

Anche se la connessione la effettui ad apparecchiatura spenta, non hai la scintilla ma la botta le senti al momento che vai a dare tensione. :lol:

Non per niente si toglieva il reoforo di terra alle spine degli oscilloscopi analogici.

Con quelli nuovi, digitali, in genere non c'è problema perchè sono "floating" di natura.

Se si vogliono fare le cose bene si alimenta l'oscilloscopio con trasformatore d'isolamento 1:1, così che tutto l'apparecchio sia sollevato da terra. Però questo può andar bene su un banco di laboratorio, quando sei su di una macchina diventa poco pratico, anzi è praticamente impossibile in molti casi.

Se hai lo chassis sollevato da terra, quando connetti il coccodrillo di zero del probe, porti tutto il comune dell'oscilloscopio al potenziale dell'apaprato a cui ti sei connesso.

Il vero problema è che bisogna prestare molta attenzione a dove si metton le dita quando si lavora su certe apparecchiature, ma questa è una regola che vale anche se non usi l'oscilloscopio. ;)

C'è anche una discussione abbastanza recente dove Mirko, con l'esperienza pluridecennale di uso di strumenti in stabilimento, consigliava queste 2 tecniche per non fare "botti".

Modificato: da Livio Orsini
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Solo una curiosità Livio, ma c'è un motivo "storico" per il quale gli oscilloscopi venivano prodotti con il telaio a massa, che poi coincideva con la massa delle sonde? Motivi di schermatura perché dentro c'erano circuiti analogici che potevano lavorare a MHz? O motivi di normative perché il telaio era metallico?

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Non è nemmeno quello il motivo.

Io ricordo il mio primo lavoro "professionale" in un laboratorio metrologico di una grande azienda multinazionale di telecomunicazioni. I "cassettoni" tecktronix ancora a valvole non avevano un telaio metallico nel senso stretto del termine; c'era si la scatola grossa cope un armadietto, ma dentro cerano delle "U" di amteriale isolante su cui erano alloggiate le valvole e sotto ad esse tutta la componentisitca passiva.. Idem per i cassetti degli amplificatori vertacali ed orizzantali. I BNC avevano,nella parte interna, un ancoraggio a cui veniva saldato il collegamento di massa. Anche il tubo catodico aveva los chermo in mumetal, ebitamente collegato a massa.

Lo strumento era poi separato dalla rete tramite un trasformatore d'isolamento che serviva per generare le varie tensioni.

La messa a terra dello strumento si effettuava e si effettua per motivi di sicurezza, onde evitare contatti accidentali.

Anche il fatto di non permettere misure su apparati connessi direttamente a rete funge da protezione.

Infatti se nel momento che colleghi la massa dell'oscilloscopio all'apparato sotto tensione intervengono le protezioni (fusibili, magnetormici, differenziali) ti impedisce di eseguire la misura se non prendendo le opportune contromisure. Però nel momento che prendi le contromisure sei coscente del pericolo che corri in caso di errori o distrazione.

La soluzione più corretta è avere los trumento sollevato da terra tramite trasformatore d'isolamento. ma questo dispositivo è gia intrinseco in tutti gli strumenti, anche nei vecchi valvolari.

Il problema nasce quando ci fai l'abitudine.

Togli la terra e non hai nulla che ti protegge in caso di sistrazione o dimenticanza quando vai ad effettuare misure su certi apparati.

Però l'oscilloscopio è uno strumento destinato ad essere usato da personale istruito ed addestrato, quindi formalmente puoi lavorare in certe situazioni.

Se fai osservazione tutti coloro che lavorano con apaprati in bassa e tensione, considerando l'accezzioen comune per cui 400V ca sono bassa tensione, corrono dei rischi se non stanno attenti.

La "fregatura" è che oggi siamo abituati a lavorare con tensioni di sicurezza, perchè la componentistica attuale si alimenta con tensioni >24V. Quando vai a lavorare con gli azionamenti, allora se ti distrai ti fai male.

Un tempo invece dovevi metter le amni su apparati dove tensioni >200V cc erano la norma, quyindi ti abutavi ad essere vigile.

Io da quando ho iniziato a lavorarare non ho più messo anelli o braccialetti (anche perchè all'epoca dei miei vent'anni un uomo con un braccialetto era considerato....un po' eccentrico). Talmente abituato, per motivi di sicurezza, che in pratica la vera l'ho portata solo il giorno del amtrimonio e poco più. Dopo quasi 50 anni è ancora li bella, lustra e senza un graffio.

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Tagliare la massa, dopo varie esperienze, è una cosa che evito sempre. E non mi piace nemmeno il trasformatore di isolamento con cui alimentare lo strumento.

Si può essere i più esperti e i più bravi del mondo ma una piccola distrazione, un contatto accidentale, uno starnuto improvviso ed è un attimo rimanere attaccati o distruggere lo strumento .

Quindi, una bella sonda differenziale da 1,5kV pep e si lavora in sicurezza.

Nuova da 25MHz la si trova a poco più di 300€, ma si trovano anche usate e certificate per la metà....e secondo me, ne vale la pena....e apre la strada a molti altri tipi di misura.

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