dscandella Inserito: 3 gennaio 2007 Segnala Inserito: 3 gennaio 2007 Su di una macchina c’è un motore asincrono sovradimensionato pilotato ad avviamento diretto il quale alla massima coppia rischia di rompere il martinetto che aziona. Per poterne limitare la coppia ho ipotizzato diversi livelli d’intervento senza sapere esattamente quale sia il più adatto:- Inserimento di un TA sull’alimentazione ed arresto del motore in caso di superamento di un determinato valore di corrente.- Inserimento di un inverter ed utilizzo nella modalità di limitazione di coppia- Inserimento di un soft starter (può il soft starter fare un controllo di coppia?)- Utilizzo di motori brushless con relativo azionamento. In quest’ultimo caso il funzionamento è praticamente garantito anche se il costo è decisamente più elevatoQualcuno mi sa dare delle indicazione su che strada è preferibile seguire? Pensate in fine che la sostituzione del motore possa essere un’ulteriore ipotesi da considerare? Del resto a me pare che l’anello debole della catena solitamente sia il motore. In pratica di solito l’intervento termico oltre ad impedire che il motore bruci impedisce anche che il resto delle apparecchiature si danneggi.
Del_user_23717 Inserita: 3 gennaio 2007 Segnala Inserita: 3 gennaio 2007 Già nella domanda c'è la risposta... c’è un motore asincrono sovradimensionatoForse specificando i dati della tua applicazione, si potrebbe pensare di utilizzare un inverter con controllo vettoriale...da escludere il soft-start... così come anche la tua prima ipotesi del TA...
Livio Orsini Inserita: 3 gennaio 2007 Segnala Inserita: 3 gennaio 2007 da escludere il soft-start...Perchè? Un'applicazione tipica dei soft starters è la limitazione di corrente per tutto il tempo dell'avviamento. Ovviamente è necesario avere tutti i dati per poterne valutare la fattibilità.
Del_user_23717 Inserita: 3 gennaio 2007 Segnala Inserita: 3 gennaio 2007 In generale, penso che dimensionando bene un motore si possa poi evitare di ricorrere a soluzioni anche costose come quella di un soft-start, considerando che il problema che pone dscandella è legato all'eccessiva coppia e a potenziali rotture meccaniche da essa derivanti, e non ad un problema di elevato assorbimento in termini energetici... Se il motore non può essere sostituito (?!) è logico che bisogna fare qualcosa per diminuirne la coppia di spunto...
Faust Inserita: 3 gennaio 2007 Segnala Inserita: 3 gennaio 2007 L'idea di mettere un giunto limitatore di coppia potrebbe andare?Sono dei giunti da frapporre tra motore e riduttore che oltre una certa coppia collassano sganciando i due oggetti (motore e riduttore).Non ne ricordo la marca, ma ne ho visti tanti.
Paolo Cattani Inserita: 3 gennaio 2007 Segnala Inserita: 3 gennaio 2007 In questo caso, io non opterei per una soluzione elettrica... Se il martinetto è idraulico, metti una valvola di massima pressione. Oppure, metti un giunto limitatore di coppia.
montagner Inserita: 5 gennaio 2007 Segnala Inserita: 5 gennaio 2007 Questa e' una delle classiche applicazioni per cui si consiglia l'uso del soft-starter, costa relativamente poco, non si devono modificare parti meccaniche e si limitano anche gli spunti di carico in rete. Spostare un motore per mettere dei giunti limitatori (probabilita' che debba essere spostato anche il basamento del motore), rifare l'allineamento ecc. viene a costare di piu' che un soft-starer a meno che la manodopera sia gratis (forse) e poi il limitatore di coppia o sgancia il carico e ogni volta che interviene sarebbe una falsa partenza, o vengono addoperati quelli che limitano effettivamente la coppia con costi ben piu' alti.Saluti
tecnos1 Inserita: 6 gennaio 2007 Segnala Inserita: 6 gennaio 2007 Potendo giocare con le prestazioni cinematiche, si potrebbe diminuire (se c'e' un riduttore installato) il rapporto di riduzione semplicemente cambiando la precoppia (50 euro).In alternativa non si potrebbe lavorare a stella diminuaendo così la corrente di fase (dico bene?)?In aternativa si potrebbero sostituire la coppia di vite/madre vite variando ancora una volta il rapporto di riduzione.Resta inteso che un martinetto non dovrebbe mai lavorare in fine corsa, normalmente tale funzionamento e' fatale per il componente.
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