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Potenza Amplificatori


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swervingthree
Inserito:

salve,

ho una domanda, se collego tra loro due amplificatori entrambi da 22watt e 8ohm , quali saranno la potenza e l'impedenza di output?

grazie


Inserita:

Cosa fai metti le uscite in parallelo?

In questo caso la potenza sarà zero perchè probabilmente fumeranno i finali dei 2 ampli.

Se li metti in configurazione a ponte, ammesso che l'uscita di uno sia in controfase dell'altro, teoricamente raddoppi la potenza.

Riccardo Ottaviucci
Inserita:

io non rischierei nemmeno nella configurazione a ponte,troppo critica

Inserita:

Riccardo ci sono ampli che prevedono espressamente questa applicazione, come gli automotive, ed hanno sia l'ingresso invertente che quello non invertete. Certo che ste cose van fatte sapendo bene cosa sis tafacendo.

Inserita:

se collego tra loro due amplificatori entrambi da 22watt e 8ohm

forse non sa cosè il collegamento a ponte, è meglio se a ogni amplificatore metti un altoparlante da 8 ohm 50 W, allora avrai due amplificatori da 22+22W pari a 44 W, che se sono in fase tra loro dovrai distanziare opportunamenti gli altoparlanti, nel senso che uno irradierà un'area ed un'altro, un'altra area, tipo uno stereo uno a dx ed uno a sx, la riproduzione sarà mono ma l'area coperta sarà doppia.

swervingthree
Inserita:

grazie per le risposte,

io intendevo collegare il primo amplificatore al secondo con un cavo jack e il secondo amplificatore all'altoparlante che è da 80watt e 16ohm. è possibile fare così oppure rischio di danneggiare qualcosa?

Riccardo Ottaviucci
Inserita: (modificato)

Riccardo ci sono ampli che prevedono espressamente questa applicazione, come gli automotive, ed hanno sia l'ingresso invertente che quello non invertete. Certo che ste cose van fatte sapendo bene cosa sis tafacendo.

lo so benissimo,li installavo quando avevo il negozio, ma non credo che l'utente ne sappia altrettanto,in quanto vuole addirittura collegarli in cascata mandando i 22W all'ingresso del secondo e sperando di ottenerne 44.... :wacko:

Modificato: da Riccardo Ottaviucci
Inserita:

oppure rischio di danneggiare qualcosa?

come era intuibile, non puoi collegarli così, come già scritto ti servono due altoparlanti con una potenza meglio se doppia dell'amplificatore o quasi collegati ad ogni singolo amplificatore, tutto il resto che tu pensi è sbagliato e non funziona o non funziona bene.

Inserita: (modificato)

Beh, sarebbe meglio sapere di che amplificatori si sta parlando con relativi schemi.

Una cosa è sicura, non si possono, qualunque essi siano, mettere in cascata, il secondo andebbe sicuramente in saturazione.

A seconda di come sono strutturati si possono mettere a ponte o in parallelo o nessuno dei due.

Modificato: da fede1942
Inserita: (modificato)
possono mettere a ponte o in parallelo o nessuno dei due.

A ponte, con un'eventuale aggiunta di un uno stadio d'ingresso invertente, praticamente tutti.

In parallelo, paraticamente nessuno, perchè deve essere una configurazione prevista all'atto della progettazione.

Modificato: da Livio Orsini
Inserita:

In certi casi per aumentare la potenza preferisco avere piu amplificatori ognuno col suo diffusore.

E' un pò il principio delle casse amplificate o dei sistemi a 4 canali in auto.

Certo se si sapesse l'uso che ne vuoi fare sarebbe piu semplice dare una risposta mirata.

Inserita: (modificato)

A puro titolo di esempio, l'integrato audio LM4780 si può configurare come stereo, ponte e parallelo, ma non penso sia l'unico ;)

Se si vuol pilotare un solo diffusore la soluzione a ponte è conveniente se è di impedenza relativamente elevata (in genere 8 Ω o più). Se invece l'impedenza è ridotta (in genere 4 Ω o meno) conviene, ove possibile, il collegamento parallelo.

Modificato: da fede1942
Inserita: (modificato)
l'integrato audio LM4780

Questo non è un amplificatore, ma un componente attivo che, con l'aggiunta di altri componenti passivi, permette di realizzare un amplificatore.

Comunque non contraddice la mia affermazione: "deve essere una configurazione prevista all'atto della progettazione."

E' senza dubbio una condizione espressamente prevista all'atto della configurazione del componente.

Il termine "amplificatore", nell'accezione comune non è riferito al singolo componente ma ad un dispositvo. A maggior ragione l'eventuale configurazione parallela di 2 o più dispositivi, deve essere assolutamente prevista in fase di progettazione dei dispositivi stessi.

Se si vuol pilotare un solo diffusore la soluzione a ponte è conveniente se è di impedenza relativamente elevata (in genere 8 Ω o più)

Questa è una leggenda metropolitana senza alcun fondamento tecnico.

Come esempio pratico.

Un buon numero di sistemi audio automobilistici adottano la configurazione a ponte con sistemi di diffusori aventi impedenza di 4 ohm.

La potenza erogata dall'amplificatore, al di la dei sui limiti intrinsechi, è proporzionale tensione di alimentazione ed inversamente proporzionale all'impedenza dei diffusori.. In teoria, a parità di condizioni di alimentazione, potrei usare anche diffusori da 1 ohm di impedenza, per il momento non esistono ancora diffusori con impedenza così bassa o, almeno, a me risultano sconosciuti.

La conferma teorica la si riscontra calcolando il limite massimo di potenza dato da un certo valore di alimentazione e da una determinata impedenza di carico.

La potenza massima di picco di un amplificatore, semplificando un poco, è data dalla metà del valore della tensione di diminuito di circa 1 V, elevato al quadrato e diviso per il valore dell'impedenza di carico; ovvero Pmax = ((Vbatt - 1)/2)2 / ZL .

Nella configurazione a ponte a parità di condizioni la potenza di picco quadruplica perchè, lavorando i 2 amplificatori in controfase, la potenza massima è data da Pmax = (Vbatt - 1)2 / ZL.

La semplificazione riguarda solo quel volt assunto come valore di soglia prima del clipping, valore che può diminuire o aumentare leggermente in funzione del circuito e dei semiconduttori impiegati.

Questa formula si applica esclusivamente ad amplikficatori in classa B e AB. Per amplificatori in classe A la resa è inferiore, mentre è superiore per quelli in classe D.

Da alcuni anni a questa parte la tendenza è estendere l'uso di questa configurazione (classe D) ad un sempre maggior numero di dispositivi amplificatori in BF. Contemporaneamente l'incremento delle prestazioni dei componenti permette di ottenere circuitazioni che incrementano notevolemente la qualità del suono riprodotto da questa tipo di amplificatori, tanto da suscitare l'interesse anche di audiofili.

La configurazione a ponte a parità di tensione di alimentazione e di impedenza di carico permette di sfruttare tutta la tensione di alimentazione invece di emtà; in questo modo si quadruplica la potenza resa dal sistema.

La configurazione parallela, ammesso che sia possibile, a parità di condizioni di alimentazione e di impedenza di carico, non può incrementare nulla.

Mettere più amplificatori che pilotano più altoparlanti non è definibile come configurazione in parallelo.

Un sistema siffatto se non ben progettato e, soprattutto, ottimamente realizzato, può risultare molto fastidioso all'ascoltatore per le differenze di fase delle onde sonore dei vari diffusori

Modificato: da Livio Orsini
Inserita:

Non è che i due amplificatori da 22W siano già configurati " a ponte " ?

Inserita:

condivido patatino666, la miglior cosa, anche in caso di guasto di un amplificatore hai sempre un minimo di uscita, il guasto è rilevabile immediatamente e risolvibile con costi ridotti, inoltre la diffusione viene migliorata e personalizzata.

Inserita:
Certo se si sapesse l'uso che ne vuoi fare sarebbe piu semplice dare una risposta mirata.

E con qualche notizia in più sugli amplificatori, allora sipotrebbe dare un'ipotesi di soluzione che non sia campata in aria.

Inserita:

Livio, premesso che in quanto ho scritto non c'è la minima intenzione di contraddire quanto da te scritto in precedenza e che ho persino sottolineato due volte le parole "in genere" sottintendendo l'esistenza di eccezioni, e premesso anche che Wikipedia non è un autorevole testo di elettronica, ma io condivido quanto scritto qui: https://en.wikipedia.org/wiki/Bridged_and_paralleled_amplifiers

Inserita:

E' tutto corretto. Basta distinguere tra componenti singoli e prodotto finito.

E' logico pensare di inserire in un amplificatore di potenza piu transistors in parallelo, che si dividono la corrente totale, ma è impossibile collegare per lo stesso scopo due amplificatori finali completi.

Anche se fossero della stessa marca e modello sarebbero comunque diversi ed impossibili da bilanciare in fase e corrente.

In conclusione: MAI collegare due amplificatori allo stesso altoparlante !

Inserita:

Fede1942, non per polemica ma per precisione.

Non vedo nessuna contraddizione tra quanto affermo io a quanto è scritto nella pagina da te citata.

Come si calcola la potenza massima disponibile di un aplificatore di classe B e/o AB l'ho descritto. Quei dati li puoi ricavare da qualsiasi testo di elettronica circuitale, dai più titolati come il celebermo Milmann e Traub sino ai manualetti divulgativi come il vecchio Kunn, oppure su vecchi libri di applicazioni come i libri Philips.

Nella risposta di Patatino, che condivido in tutto e oer tutto, ci sono le medesime argomentazioni che avrei scritto io, quindi non starò a ripeterle.

Ribadisco solo che nella accezione comune il termine generico "amplificatore" individua un apparato e non un componente; anzi nel caso di un componente il termine amplificatore viene fatto seguire da uno o più aggettivi che ne identificano la funzione come, ad esempio, "amplificatore operazionale", "amplificatore di potenza", "amplificatori a basso runire", etc.

Inserita:

Come si calcola la potenza massima disponibile di un aplificatore di classe B e/o AB l'ho descritto. Quei dati li puoi ricavare da qualsiasi testo di elettronica circuitale, dai più titolati come il celebermo Milmann e Traub sino ai manualetti divulgativi come il vecchio Kunn, oppure su vecchi libri di applicazioni come i libri Philips.

Beh, questo non c'era bisogno di dirlo a me, ma ammetto che potrebbe servire ad altri utenti.

Ti faccio notare però che, proprio con alimentatori esistenti, metterli a ponte e mandare l'uscita sulla stessa impedenza, quadruplica sì la potenza, ma stressa i componenti degli amplificatori, se non progettati appositamente per quella configurazione.

Per questo, in genere, ci si accontenta di potenza doppia su impedenza doppia.

Se dici di concordare sull'articolo citato, dovresti concordare anche su questo ;)

Inserita:
metterli a ponte e mandare l'uscita sulla stessa impedenza,

Sarebbe come collegare al singolo amplificatore un carico di impedenza dimezzata .

:thumb_yello:

Inserita:

per quanto sia giusto pilotare a ponte con un perfetto sfasamento (una volta era il push-pull EL84 ecc..) io penso che la somma di singoli amplificatori con una adatta impedenza in classe A-B per potenze entro i 50 W o circa, sia ancora valido e da prendere in considerazione, io preferisco fare 4 ampli da 50 W con 4 diffusori che uno da 200 W con un singolo difussore

Inserita:
io preferisco fare 4 ampli da 50 W con 4 diffusori che uno da 200 W con un singolo difussore

Le preferenze non si devono discutere .. :smile: ma ...

Fortunatamente ci sono sul mercato dei componenti con caratteristiche di molto superiori a quelle dei SIGNORI ASZ 15...18 :worthy: !

Inserita:

Certo che da una risposta semplice che era "no, è una cosa che non si può fare" siete riusciti a scrivere un libro.

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