pillow Inserito: 24 maggio 2007 Segnala Inserito: 24 maggio 2007 Salve a tutti. Dopo essere stato nella sezione cerca e non aver trovato riscontri per il mio caso vi espongo il mio problema. Sono in fase di sperimentazione per una cella elettrolitica al plasma e devo alimentare il mio sistema in corrente continua con una tensione variabile che và da 0 a 340 volt ed una corrente massima di circa 10 Ampere.Premettendo che ho cercato in internet un alimentatore a commercio che potesse andare bene per il mio caso, devo dire che l'ho trovato però con dei costi a dir poco astronomici. Considerando che siamo in fase di sperimentazione la prima cosa da fare è tagliare i costi compatibilmente con il trovare apparecchiature che possano andare bene allo scopo. Pensa che ti ripensa una delle soluzioni analizzate potrebbe essere questa. Acquisto un inverter per regolare la tensione alimentatazione 380V trifase in uscita metto un gruppo raddrizzatore per la trasformazione in corrente continua, il tutto interfacciato con PLC per monitorizzare la tensione e corrente sia prima che dopo il gruppo raddrizzatore. Ora le mie cognizioni tecniche non mi consentono di determinare se tale accrocchio possa andare bene e chiedevo alla vostra benevolenza di prendere in esame la cosa per potermi dare degli spunti e delle dritte se la cosa sia fattibile o meno, specialmente dal lato elettronico del progetto dove la mia carenza e abissale.Cordiali saluti
rguaresc Inserita: 24 maggio 2007 Segnala Inserita: 24 maggio 2007 Ti sconsiglio di raddrizzare la tensione di un inverter. Il valore di tensione d'uscita e' convenzionale, perche' di fatto la tensione d'uscita commuta tra due valori di picco costanti ed e' poi il rapporto on/off che rende un equivalente valore efficace variabile. Raddrizzando la tensione d'uscita di un inverter otterresti la tensione continua del bus DC dell'inverter stesso che e' ottenuta dal raddrizzatore di rete dell'inverter.Per il tuo scopo di suggerisco un raddrizzatore a scr regolato (azionamento DC di potenza). Se la tensione pulsante disturba il processo aggiungi un filtro L-C.
Livio Orsini Inserita: 24 maggio 2007 Segnala Inserita: 24 maggio 2007 Sono in fase di sperimentazione per una cella elettrolitica al plasma e devo alimentare il mio sistema in corrente continua con una tensione variabile che và da 0 a 340 volt ed una corrente massima di circa 10 Ampere.E' un classico da SCR. Peccato che per avere 340v in uscita non si possa usare un monofase. Si potrebbe usare un'eccitatrice variabile con ingresso monofase e autotrafo elevatore. Altrimenti un classico trifase monodirezionale da 20A (di taglia più piccola non crede ne costruiscano più)
pillow Inserita: 25 maggio 2007 Autore Segnala Inserita: 25 maggio 2007 Grazie per le sollecite ed esaurienti risposte. Però con le mie nozioni brancolo ancora un pò nel buio. Avrei bisogno eventualmente di qualche dato di apparechiatura che potrebbe fare al caso mio, poi estenderò la ricerca pertrovare gli eventuali fornitori. Se qualcuno fosse così gentile da potermi anche allegare qualche schema gli sarei profondamente grato.Cordiali saluti
Colombani Inserita: 25 maggio 2007 Segnala Inserita: 25 maggio 2007 Come già dovrebbe suggerire la risposta di livio, ci potresti dire ad esempio se disponi della 380÷400 trifase o se hai solo la 230 monofase, le risposte al tuo problema potrebbero essere molto diverse a secionda dei due casi.Io consiglio sempre di cercare qualcosa di già fatto prima di lanciarsi nella costruzione di qualcosa di nuovo rischiando di spendere molte energie e tanto tempo. É è una tema che conosco molto bene occupandomi di prototipi. Io direi, hai provato a prendere in considerazione un inverter per elettrosaldatura? Alcuni modelli forniscono più 350 Volts di tensione a circuito aperto e una corrente di 15 Ampere. Magari cercando potresti trovare quello che fa al caso tuo, con regolazione della tensione. Dopotutto quello che accade nell'elettrosaldatura è proprio la generazione di plasma tra metalli, per cui l'utilizzo dell'aparecchio non è poi così diverso.Ciao
pillow Inserita: 25 maggio 2007 Autore Segnala Inserita: 25 maggio 2007 Più che giusta la considerazione di Colombani, dispongo sia del 220V 1fase che del 380V 3fase. per quanto riguarda utilizzare un inverter per elettrosaldatura l'avevamo già preso in considerazione, ma è stata scartata per la problematica dell'interfacciamento con il PLC. Difatti l'intenzione era quella di poter utilizzare delle apparecchiature che sì potevano fare al caso nostro, ma al contempo se l'esito delle prove non dava i risultati sperati, almeno ci rimanevano delle cose che poi si potevano facilmente riutilizzare.Cordiali saluti
Livio Orsini Inserita: 26 maggio 2007 Segnala Inserita: 26 maggio 2007 Fai una piccola ricerca nei siti SIEI e SCS, per esempio, ricerca un convertitore a SCR trifase monodirezionale della taglia più bassa ed avrai risolto il problema. Per comadarlo con PLC devi disporre di un'uscita analogica 0-10v; però se ci pensi bene, se non hai sequenze di automazione, ti basta un potenziometro.Se vuoi ridurre all'osso i costi, ricerca un convertitore monofase monodirezionale che accetti tensioni d'ingresso di 400v. Lo alimenti tra fase e fase; dovrai inserire in uscita un'induttanza di spanamento per ridurre il ripple di corrente.
oiuytr Inserita: 27 maggio 2007 Segnala Inserita: 27 maggio 2007 :offtopic: dovrai inserire in uscita un'induttanza di spanamentoPoi chiami un fabbro per rifare il filetto...
pillow Inserita: 28 maggio 2007 Autore Segnala Inserita: 28 maggio 2007 Bhe se è solo questione di rifare un filetto sono abbastanza attrezzato . A parte gli scherzi grazie a Livio per le "dritte", mi metto subito alla ricerca con le ditte indicate. Cordiali saluti
Pietro Buttiglione Inserita: 28 maggio 2007 Segnala Inserita: 28 maggio 2007 Aggiungo solo una notazione di marketing....Anni fa mi interessai del mkt 'elettroforesi'...e scoprii che li' si vendevano gli stessi alimentatori che noi usavamo x motori cc ad un prezzo quasi DOPPIO!!!Mercato di nicchia, fornitori esclusivisti....Forse tu sei incappato in qualcosa di simile!Invece da un pdv tecnico l'unica notazione che possso aggiungere e':la c.c. che ti serve quanto deve essere 'continua'??cioe' che ripple max accetti?ciaopietro
pillow Inserita: 28 maggio 2007 Autore Segnala Inserita: 28 maggio 2007 Per quanto riguarda il ripple richiesto da Pietro non sò, però rifacendomi alle apparecchiature usate per un esperimento analogo sò che hanno utilizzato un variac per regolare la tensione e in uscita un ponte raddrizzatore che come ben si sà non dà in uscita una c.c. ben livellata. A tale proposito si pensave di mettere un circuito L+C per scrupolo in modo da raddrizzare il più possibile l'onda in uscita. Comunque uno dei dubbi che mi assale è quello che se utilizzo un inverter per la variazione di tensione, come si comporta se invece di un motore vado ad alimentare degli elettrodi che praticamente funzionano in fase di corto circuito. Mi esplode il tutto oppure ho qualche possibilità di riuscita?Cordiali saluti.
Livio Orsini Inserita: 28 maggio 2007 Segnala Inserita: 28 maggio 2007 Non mi sembra un'applicazione da inverter, ma da convertitore a SCR. Al limite la soluzione con variac e raddrizzatore, solo che 10A significa un variac da >5kW. Per spianare il ripple è sufficiente un'induttanza di spianamento come quelle che si mettono in serie ai convertitori monofasi per migliorare il fattore di forma.
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