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Norma 23-51, Chiarimento


hfdax

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Salve a tutti.

La norma 23-51 si riferisce ai "quadri elettrici per udo domestico e similari"

Stabilisce, tra le altre cose che, per rientrare nella norma il quadro deve avere una corrente nominale non siperiore a 125A

Se ho un quadro diciamo da 100A di corrente nominale che alimenta le linee di un attività artigianale posso considerarlo rientrante nella 23-51 in virtù di quel "similari"?

Ho sempre pensato di si ma ultimamente qualcuno mi ha messo una pulce nell'orecchio dicendo che il normatore con similari intende uffici, studi professionali ecc. non negozi, bar, piccole officine o laboratori artigianali.

Che ne pensate?

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Microchip1967

Che io sappia, la norma 23-51 puo' essere applicata se non viola queste 3 condizioni:

Limite 125A

Corrente di picco inferiore ai 10kA

contenitore certificato 23-49

Temperatura ambiente 25°C

Altri limiti non ce ne sono

Attenzione: applicabile solo per quadri in Italia.

All'estero non è riconosciuta

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Limite 125A

Corrente di picco inferiore ai 10kA

contenitore certificato 23-49

Temperatura ambiente 25°C

Altri limiti non ce ne sono

Concordo totalmente e su questo mi sono sempre basato.

applicabile solo per quadri in Italia.

All'estero non è riconosciuta

Questo non lo sapevo. Grazie per la info.

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La corrente di picco può arrivare a 15Ka se protetto da dispositivi limitatori e la temperatura occasionalmente a 35 gradi se non ricordo male

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  • 3 weeks later...

La corrente di picco può arrivare a 15Ka

Ecco, questa è una parte che non ho mai compreso bene. Cosa intendono per corrente di picco? Il potere di interruzione della prrotezione MT posta a valle del contatoree?

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Premesso che la norma CEI 23-51 emanata nel 1996 se pur in seconda edizione del 2004 è sempre una norma sperimentale, per quanto attiene alla corrente di cortocircuito è scritto:

- con corrente presunta di cortocircuito nominale non superiore a 10 kA o protetti da dispositivi di protezione limitatori di corrente aventi corrente di picco limitata non eccedente 17 kA in corrispondenza della corrente presunta di cortocircuito massima ammissibile ai terminali dei circuiti di entrata del quadro.

Se non si hanno indicazioni specifiche su dove andrà installato il quadro o meglio, se non si conosce quale sia la corrente presunta di cortocircuito sul punto di installazione del quadro, normalmente si considera la corrente di cortocircuito presunta corrispondente alla corrente limitata di 17 kA sulla curva di limitazione del dispositivo generale limitatore del quadro e si assegna al quadro la corrente condizionata pari a tale corrente di cortocircuito. Logicamente se la limitazione è demandata all'interruttore del circuito che alimenta il quadro, nella documentazione del quadro stesso, andrà chiaramente specificato il tipo di dispositivo che dovrà essere installato a protezione del quadro stesso.

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