Samuele29 Inserito: 16 agosto 2015 Segnala Share Inserito: 16 agosto 2015 Come da titolo mi spiegate il principio di funzionamento di un termocamino a legna e di una termostufa a cippato o pellet? Grazie Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Xxxxbazookaxxxx Inserita: 16 agosto 2015 Segnala Share Inserita: 16 agosto 2015 La legna scalda lo scambiatore, arrivato a temperatura parte la pompa e scalda l'impianto. Idem per gli altri combustibili. Se vuoi qualcosa di specifico spiega meglio altrimenti in qualunque sito di fabbrica di termocamini e termostufe viene spiegato abbastanza dettagliatamente il funzionamento. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Samuele29 Inserita: 16 agosto 2015 Autore Segnala Share Inserita: 16 agosto 2015 Sarà che non riesco ad intensificare la ricerca ma non riesco a trovare spiegazioni dettagliate in nessun sito. In ogni caso ti ringrazio della risposta ma precisamente vorrei capire come avviene la fiamma che da lo spunto ad accendere il bruciatore. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Xxxxbazookaxxxx Inserita: 17 agosto 2015 Segnala Share Inserita: 17 agosto 2015 Il bruciatore su pellet viene acceso da una resistenza chiamata comunemente candeletta. Sulla circolazione forzata è più semplice circolazione naturale a legna accendi il fuoco come un camino Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Darlington Inserita: 17 agosto 2015 Segnala Share Inserita: 17 agosto 2015 Esatto nelle stufe a pellet c'è un resistore elettrico da 300-500W (di solito) che scalda il pellet fino all'autoaccensione. La ventola di tiraggio forzato completa il triangolo della combustione e se tutto va bene, il pellet si accende. I termocamini invece il più delle volte sono ad accensione solo manuale. Le caldaie a legna invece, beh, dipende: ne ho viste alcune con accensione elettrica (con resistore da 1500W), ne ho viste altre dove si metteva un pugnetto di pellet in un crogiolo e la resistenza poi accendeva il pellet che, in seguito, incendiava la legna (soluzione usata anche in alcuni termocamini), però visto che è un paio di anni che non seguo più il mercato, possono anche essere uscite altre soluzioni nel frattempo. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Samuele29 Inserita: 17 agosto 2015 Autore Segnala Share Inserita: 17 agosto 2015 Grazie ad entrambi per le risposte efficaci. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Xxxxbazookaxxxx Inserita: 17 agosto 2015 Segnala Share Inserita: 17 agosto 2015 Samuele spero di non offenderti ma il poco tempo che ho da dedicare al forum tento di usarlo per utenti che hanno un immediato bisogno su macchine che difettano , più avanti troverò il tempo di informarti. Non prenderla a male è solo questione di precedenza Se subentrano colleghi sarebbe di grandeaiuto. Un piccolo ot, non riesumare post vechi più di un anno, anche se la ridpodts è plausibile l'utente molto probabilmente ha abbandonato il forum Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 17 agosto 2015 Segnala Share Inserita: 17 agosto 2015 ma precisamente vorrei capire come avviene la fiamma che da lo spunto ad accendere il bruciatore Nel bruciatore a pellets c'è una griglaia su cui vengono fatti cadere i pellets. Nel momento dell'accensione il controllo accumula un certo qauntitativo, ritenuto ottimale per quel bruciatore, di pellets. Poi si alimenta un resitore elettrico simile a quello di un phon industriale. Il ventilatore del bruciatore soffia aria sul resistore, l'aria si riscalda ad una temperatura ( >300°C) tale da essere in grado di incendiare i pellets accumulati sulla griglia. Una fotocellula rivela l'avvenuta accensione dei pellets e comanda l'interruzzione di alimentazione al resistore elettrico. Successivamente inizia l'alimentazione ciclica dei pellets. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Samuele29 Inserita: 17 agosto 2015 Autore Segnala Share Inserita: 17 agosto 2015 Livio ti ringrazio per la spiegazione tecnica. Bazooka tranquillo, non mi sono offeso, e capisco che non sono stato molto utile all'utente, ma in questo caso, chi ha perso tempo con post vecchi sono io. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Darlington Inserita: 17 agosto 2015 Segnala Share Inserita: 17 agosto 2015 Una fotocellula Una fotocellula non durerebbe molto nella zona del crogiolo Non so come funzioni nelle altre stufe, nella mia ad esempio l'avvenuta accensione è rilevata dall'incremento della temperatura fumi (dalla termocoppia sul girofumi) Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Xxxxbazookaxxxx Inserita: 20 agosto 2015 Segnala Share Inserita: 20 agosto 2015 Sul pellet la cosa è diversa essendo un impianto a circolazione forzata. Il lavoro viene comandato dalla scheda elettronica. Alla pressione del tasto di accensione parte l'estrattore fumi e si accende la resistenza di accensione combustibile detta candeletta, poi parte il motoriduttore che fa girare la coclea che manda il pellet nel crogiolo dove viene surriscaldato dalla candeletta e prende fuoco. Al raggiungimento di 42 gradi scatta un termostato che dichiara che la fiamma è presente e quindi l'accensione è avvenuta e la stufa si porta in psrametri da lavoro in base alla potenza impostata. Se il sensore 42 gradi non scatta entro un tot di minuti prestabiliti in centralina (solitamente 15 minuti) la scheda dichiara mancata accensione e la stufa va in blocco. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 20 agosto 2015 Segnala Share Inserita: 20 agosto 2015 Una fotocellula non durerebbe molto nella zona del crogiolo Per inciso essitono anche fotocellule per alte temperature. Il termine fotocellula non equivale a fotoresistenza, ma è il termine generico per indicare un rivelatore di luminosità. Comunque non è nella zona dove avviene la combustione, ma distante circa 20 cm, in una zona relativamente fredda (ci si può tenere sopra la mano senza scottarsi), perchè la ventilazione forzata convoglia tutto il calore prodotto nella zona caldaia, che è di tipo tubolare. Così è la disposizione sul mio bruciatore, e nella lista componenti del manuale è indicato proprio con il termine "fotocellula". Se viene a mancare la fiamma, o il livello di luminosità è inferiore alal soglia, per più di 30" il bruciatore effettua il "lavaggio fumi" mantenendo la ventilazione per circa 90" e poi si ferma visualizzando il previsto codice di alalrme. Anche in fase dia ccensione, il resistore di riscaldo viene disalimentato dopo circa 30" che la fotocellula ha rilevato la luminosità oltre il livello di soglia minima. La mia è una caldaia con bruciatore a pellets. Non c'è estrattore fumi perchè c'è il ventilatore che provvede sia la lavaggio pre accensione e post spegnimento, oltre ad insufflare aria calda per l'accensione dei pellets e aria a temperautura ambiente a varia velocità in funzione della potenza richiesta dal regolatore. Per ridurre la classica sovratemperatura, rispetto al valore impostato, c'è una riduzione di potenza riscaldante ad una soglia di temperatura inferiore. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
luigi69 Inserita: 20 agosto 2015 Segnala Share Inserita: 20 agosto 2015 ad integrazione delle risposte efficaci che ti hanno già dato oltre al discorso della combustione e del suo rilevamento ( curiosità.... lo sai che invece per le fiamme generate dal Gas si usa una fotocellula sensibile agli UV della fiamma.. oppure un pezzo di materiale resistente al calore che viene "toccato" direttamente dalla fiamma e permette un passaggio di pochissimi microA e quindi la fiamma è rilevata con il sistema della ionizzazzione dell'elettrodo ) una enorme differenza fra il bruciare pellet o legna , qualunque sia il tipo di focolare , ( stufa o termocamino o caldaia ) è data dall'inerzia del sistema.... se va via corrente ? nel caso del pellet , si ferma il sistema di alimentazione a coclea , e fermandosi il ventilatore, in genere il piccolo combustibile presente nel focolare non genera chissà quali temperature Nel caso di legna invece, magari poco prima del black out ( o di un guato al circolatore ) era stata effettuata una carica....parecchi KG.. e questi continuano a bruciare.... come mai i focolari del pellet sono più piccoli rispetto a quelli della legna ? i generatori di calore a legna contengono anche più acqua , per "assorbire" il calore generato : si integra poi li sistema con valvole che permettano a questo calore di sfogarsi altrove e non fare l'effetto "bomba" Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 20 agosto 2015 Segnala Share Inserita: 20 agosto 2015 Nel caso di legna invece, magari poco prima del black out ( o di un guato al circolatore ) era stata effettuata una carica....parecchi KG.. e questi continuano a bruciare.... Non nel caso delle caldaie a legna, specie se a fiamma inversa. Nel caso di mancanza di corrente si ferma il ventilatore; questo evento, eliminando la depressione sull'ingresso dell'aria fa cadere la serranda di chiusura ed il combustibile consumato velocemente il comburente residuo, si spegne. Nel caso di guasto del circolatore la temperatura dell'acqua sale sino alla soglia massima concessa dalle impostazioni. Raggiunto quel valore il ventilatore si ferma con l'effeto descritto in precedenza. Io ho 2 caldaie, una a pelellets ed una a legna che uso nei mesi più freddi. Alla mattina, dovendo recuperare anche la temperatura più bassa impostata per la notte, va ininterrottamente per circa 2-3 ore, poi per il resto della giornata alterna periodi di funzionamento a periodi di fermo. Ovviamente il rendimento in questa condizione è leggermente inferiore. Per evitare eventuali sovrapressioni dovute ad acqua in ebollizione ci sono 2 valvole di sicurezza una tarata in temperatura e l'altra in pressione, che permettono lo sfogo dell'eventuale vapore all'esterno del locale in un apposito condotto. Inoltre la legge prevede che il vaso di espansione sia aperto, quindi eventuali sovrapressioni verrebbero automaticamente scaricate senza danni. Questo tipo di funzionamento è normale anche in assenza di guasti. Una volta che la temperatura dell'acqua ha raggiunto il valore fissato come massimo il ventilatore si spegne, la temperatura aumenterà ancora un poco in funzione dell'inerza del ssitema perchè comunque il focolare, anche in assenza di fiamma, è molto caldo. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
luigi69 Inserita: 20 agosto 2015 Segnala Share Inserita: 20 agosto 2015 Come dice Livio , nel tipo a fiamma inversa la fermata del ventilatore ferma o rallenta di brutto la combustione diciamo un'altra differenza , sull'uso del focolare a pellet o a legna.... a pellet fa tutto da solo o quasi.....una volta che carichi il pellet..... è come vedere un TG Studio Aperto....fanno tutto da soli , alla minima disgrazia tirano fuori servizi catastrofici pieni di luoghi comuni e vanno avanti per settimane..mesi ( anni nel caso di lady D o Avetrana ) Pensa che usano talmente tanto musiche tristi suonate al pianoforte nei loro servizi...che ogni tanto credo di avere sbagliato mestiere...facessi il pianista/triste mi farei assumere e lavorerei ore ed ore ogni giorno..... il discorso del focolaio a legna , sono considerazioni non fondamentali ma..diciamo pratiche , è che nel momento in cui tu apri lo sportello di caricamento , vari in qualche modo la combustione interna perché crei sfogo alla pressione o alla depressione interna ( a secondo della formazione di fumo e dell'eccessivo numero di giri del ventilatore per riaccendere un focolare ) In molti sistemi ( sia a legna che pellet ) gli sportelli hanno un micro, per capire se lo sportello è rimasto aperto , e agire di conseguenza Nel caso di grandi caldaie a legna, ti ricevi spiacevoli quanto impressionanti sbuffi di fumo..... Per questo motivo , oramai trovi le stufe a pellet ovunque , nel senso anche nei negozi..... il caso del camino a legna, termocamino o caldaia ti impone invece di ridare una mano di bianco al soffitto un po più spesso.... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Samuele29 Inserita: 8 settembre 2015 Autore Segnala Share Inserita: 8 settembre 2015 In ritardo, ma grazie a tutti delle risposte.Ora è tutto chiaro. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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