tonynos Inserito: 25 agosto 2015 Segnala Inserito: 25 agosto 2015 Buongiorno,vorrei mettere a norma i quadri elettrici (bassa tensione) della ditta in cui lavoro. E visto che mi occupo personalmente della manutenzione dei quadri volevo sapere se potevo farlo per conto mio seguendo la normativa. Sono laureato (abilitato) in ingegneria dei materiali (laurea magistrale), ma non ho mai seguito un corso di elettricista. Ho imparato tutto leggendo dei libri e facendo pratica con degli elettricisti della zona. Ho bisogno di qualche attestato particolare o mi basta la mia laurea?GrazieTony!
luigi69 Inserita: 26 agosto 2015 Segnala Inserita: 26 agosto 2015 Ciao due domande : quadri elettrici bassa tensione intendi distribuzione con magnetotermici , differenziali..... o quadri elettrici a bordo macchina per automazione industriale ?Quale è il rapporto fre te e la dita in cui lavori ? sei un dipendente all'interno di un ufficio tecnico con rapporto di lavoro subordinato o sei un ingegnere esterno con propria partita iva e fatturazione ?
tonynos Inserita: 26 agosto 2015 Autore Segnala Inserita: 26 agosto 2015 Ciao,Per quadro intendo quadro di distribuzione con magnetotermici, differenziali etc. La maggior parte sono stati installati negli anni 90 e penso che necessitino di essere rimessi a norma.Io sono il figlio di uno dei soci. Sono un dipendente interno alla ditta. Grazie per la collaborazione!
luigi69 Inserita: 26 agosto 2015 Segnala Inserita: 26 agosto 2015 analizziamo la cosa su più puntiquello che mi sembra un po....permettimi...un po strano , e che tu pensi , ma non avendo esperienza in merito , non potresti neanche valutare di che entità si parli riguardo alle eventuali modifiche di messa a norma .normativamente parlando , tutto ricade all'interno del decreto 37/2008 parliamo di impiantistica civile/industrialeMa tutto va visto nel suo insieme : un quadro è a metà strada fra la fornitura e i cavi che lo alimentano , e i cavi e l'utilizzatore . Il quadro non è a se stante è inserito in un contesto . Se tu modifichi quel contesto , devi redigere la dichiarazione di conformità .Passo indietro : se tu costruisci un quadro da nuovo , o se comunque gli metti le "mani addosso" in maniera sostanziale, questo , essendo messo sul mercato va marchiato CE . Tu lo fai all'interno della stessa azienda e quindi....non saprei dirti quale è il contesto della frase "immesso" sul mercatoMa nel momento in cui tu fai/modifichi ne resti responsabile ai fini dei dipendenti : oltre al discorso di prima del decreto 37 , la marchiatura CE rientra nel fatto che tu dichiari quel prodotto conforme ad una determinata norma di riferimento : entrano in gioco le correnti del quadro e la definizione quadro/quadretto , quello che era la 23-51 , cortesemente qualcuno mi corregga se esistono più aggiornate . Il costruttore del quadro deve marchiarlo , e lo fa tenendo conto delle attuali normativeSalto in avanti : se tu costruissi un quadro elettrico a se stante , in teoria non ti servirebbe nessun titolo di studio o corso per marchiarlo CEMa il quadro è all'interno di un impianto che ricade nel decreto 37 eccc....adesso analizziamo i requisiti tecnici necessari : il problema è ancora prima.... se la Vostra ditta la sparo li..costruisce biciclette.... non si può iscriversi alla camera di commercio come ditta installatrice di impianti elettrici , e tu magari pur avendo i requisiti come titolo di studio , non puoi farne il responsabile tecnico Per assurdo se tu fossi per conto tuo , un professionista non dipendente, dovresti comunque iscriverti alla camera di commercio..... Considerazioni finali : vale la pena di tutto ciò , o conviene chiamare un installatore del settore ? Queste sono solo alcune riflessioni , se posso essere utile ti consiglio dei libri o delle pubblicazioni in merito
tonynos Inserita: 27 agosto 2015 Autore Segnala Inserita: 27 agosto 2015 La mia idea è semplicemente quella di apportare quelle modifiche per mettere a norma i quadri già esistenti, apportando soltanto le modifiche strettamente necessarie. La necessità di fare il lavoro in casa è puramente economico.quindi se ho capito bene non ho bisogno di un attestato da elettricista per mettere a norma un quadro elettrico già esistente?posso apportare le modifiche necessarie e rilasciare un certificato di conformità?mi potresti consigliare qualche lettura esplicativa sulle normative vigenti?grazie per la collaborazione!
luigi69 Inserita: 27 agosto 2015 Segnala Inserita: 27 agosto 2015 no tonyos purtroppo è il contrario di quello che dici......io te la sparo li : la semplice sostituzione di un componente con uno identico a livello di caratteristiche elettriche. non comporta nessun rilascio di dichiarazione di conformità o altro qualunque altra cosa si esempio : quadro con tot magnetotermici da 16 A... tot da 32..... e un generale da 125 A marca XXXse si bruciano i morsetti del generale da 125 A marca xxx , io chiamo per assurdo sto parlando........una ditta che è iscritta alla Camera di comm come pura manutenzione elettrica, esempio , luci stradali...cambio pezzo con uno sempre da 125 A marca zzz tutto va beneNel momento in cui cambio il 125 con un 250 , tolgo un 16 , metto un 32, aggiungo una linea trifase in uscita, ne tolgo una monofase , cambio la destinazione d'uso...devo "rifare" tutto quello che concerne il lavoro nel suo complesso ovvero : dichiarazione di conf per l'intervento e per le linee modificate , e se necessario verifiche di sovratemperatura sul quadro , tipo di involucro , corrente di CC......ecc...ecc.. e la dich di conformità la può solo rilasciare una ditta iscritta con quello che in gergo si chiama "lettera" ovvero abilitata all'installazione, trasformazione, manutenzione di impianti elettrici art. 1 comma 1 decreto 37 /2008 io ti consiglierei quanto segue : stampati il decreto 37/2008 al momento attuale , per le considerazioni fatte fino ad ora è la "bibbia"cerca in rete ( ne trovi molti ) i vari esempi della CEI 23/51 quadri elettrici uso domestico e similariio considero molto valido e spiegato molto terra terra questo testo del buon Vito Carrescia e Vittorio Scarioni QUADRI ELETTRICI editore tutto Normel avevo anche un vecchio testo di Sergio Gallabresi QUADRI ELETTRICI editoriale delfino , ma a meno di ristampe , forse è tecnicamente ( normativamente) superato Trovi anche utili informazioni e i riferimenti vari , sia tecnici che normativi , nei cataloghi dei vari produttori di interruttori per barra din e scatolati
tonynos Inserita: 27 agosto 2015 Autore Segnala Inserita: 27 agosto 2015 E se prendessi un attestato da elettricista cambierebbe qualcosa?i miei quadri erano a norma quando sono stati acquistati, io dovrei solo fare qualche modifica..non c'è nessun modo affinché io possa mettere a norma i quadri per conto mio?per i quadri industriali va bene la cei 23/51? come libro ho trovato questo: http://www.tne.it/upload/altrivolumi/documenti/indice quadri.pdf
luigi69 Inserita: 28 agosto 2015 Segnala Inserita: 28 agosto 2015 Giuro che io non voglio infierire, e avrei piacere qualcun altro rispondesse alla discussione per avere tu un secondo parereMa non esiste l'attestato da elettricista, esiste la possibilità di iscriversi alla Camera di Commercio se si hanno i requisiti , oppure ci si iscrive affidando la direzione tecnica della ditta ad un esterno o a qualcuno che abbia i requisiti e "garantisca" tecnicamente per te , ma se sei dipendente questo non è possibile .Come fai a dire che quando sono stati acquistati i quadri erano a norma ? hai trovato le dich di conformità ? hai trovato i test e le dichiarazioni del costruttore ?E se adesso non lo sono più...ancora peggio , vuole dire che comunque negli anni non sono stati oggetto di ordinaria manutenzione .Anche la mia macchina era nuova quando la ho acquistata....adesso , dopo 8 anni... un po meno......e io posso essere anche un bravo meccanico con buone intenzioni , ma il collaudo non lo posso fare io....lo devo per forza far fare alla motorizzazione o in un centro ad essi collegato capisci il senso di cosa volevo dire ?Fino ad adesso però non abbiamo mia parlato di che tipo di quadri in particolare, che corrente nominale, che potenza distribuiscono , giusto per capireIl link che hai messo è valido si , ma è solo un elenco... dovrebbe essere solo l'indice di un libro edito da TNEUna precisazione di cui fino ad ora non abbiamo parlato , ma è importante . Se i limiti del tuo impianto superano determinati valori , la "decisione" di cosa fare, dove, come spetta ad un progettista , in genere un perito o un ing. iscritto all'albo , che redige un progetto allegando le indicazioni sul da farsi .Questo lo dice la legge, ovvero , la società o comunque il datore di lavoro affida i lavori a personale qualificato ed abilitato , in quando il datore di lavoro è responsabile dei dipendenti e delle azioni intraprese per evitare infortuni, ecc, ecc Per avere tu altri pareri vediamo se rispondono altri per adesso buona giornata
JumpMan Inserita: 28 agosto 2015 Segnala Inserita: 28 agosto 2015 La norma per i quadri di distribuzione è la CEI EN 61439
tonynos Inserita: 4 settembre 2015 Autore Segnala Inserita: 4 settembre 2015 Buongiorno,quindi se per ipotesi assumessi nella mia azienda un ing. elettrico che fino a ieri aveva una ditta che costruiva quadri elettrici questo non potrebbe lo stesso mettere norma i miei quadri, giusto? Il link era l'indice di questo libro, volevo sapere se andava bene o avete delle letture più adatte da consigliarmi, i due libri che hai citato non sono riuscito a trovarli. Questo é della stessa casa editrice.http://www.tne.it/pubblicazioni_altrivolumi_dett.php?id=20
matrom Inserita: 6 dicembre 2015 Segnala Inserita: 6 dicembre 2015 Salve a tutti,mi permetto di entrare nella discusisone e dire la mia.I quadri possono essere costruiti e modificati senza ( purtroppo ) avere nessuna abilitazione. Li fa chi si sente di farli. Se il salumiere decide di cambiare mestiere e da domani vuol iniziare a costruire quadri elettrici ( bordo macchina o distribuzione, non fa differenza ) puo' farlo. L'unico obbligo è il rispetto della relativa normativa con apposizione marchio CE, Dichiarazione di Conformità relativa e prove previste. Il costruttore è colui il quale appone il proprio marchio di fabbrica ( Nome, Logo, Brand) assumendosene le relative responsabilità. Anche la modifica di un quadro, qualora lo richieda, comporta la ricertificazione del quadro stesso.L'unico vero vincolo, rimane il mercato. Se il cliente si fida, acquista il quadro cablato e certificato dal salumiere, altrimenti si rivolge altrove. Nel caso specifico oggetto di questa discussione, puoi quindi "mettere a norma" il quadro, provvedendo a ricertificare tutto il quadro. Se ne hai le capacità e te la senti, procedi pure. Ovviamente assumendotene le relative responsabilità che possono derivare.Una nota per l'acquirente/committente: attenzione agli acquisti ( compreso affidare le manutenzioni ) perchè potrebbero esserci corresponsabilità in caso di danni all'ambiente o ale persone.
matrom Inserita: 6 dicembre 2015 Segnala Inserita: 6 dicembre 2015 La norma CEI 23-51 puo' essere applicata per quadri ad uso domestico o similare ( potrebbero rientrare anche i quadri di distribuzione che troviamo nelel aziende in taluni casi ) fino a 125A. E' consigliabile utilizzare questa Norma in quanto facilità e semplifica la documentazione relativa alla Dichiarazione di Conformita', rispetto alle pesanti e talvolta assurde richieste previste dalla ex 17-13, oggi 61439.
JumpMan Inserita: 6 dicembre 2015 Segnala Inserita: 6 dicembre 2015 rispetto alle pesanti e talvolta assurde richieste previste dalla ex 17-13, oggi 61439.Ti riferisci alle prove strumentali obbligatorie da fare con lo strumento da 3000 euro ?Io credo che la 23-51 sia solo una semplificazione adottabile negli impianti domestici.
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