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come faccio per diventare installatore quadri BT?


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Inserito:

Buongiorno,

vorrei mettere a norma i quadri elettrici (bassa tensione) della ditta in cui lavoro. E visto che mi occupo personalmente della manutenzione dei quadri volevo sapere se potevo farlo per conto mio seguendo la normativa. 

Sono laureato (abilitato) in ingegneria dei materiali (laurea magistrale), ma non ho mai seguito un corso di elettricista. Ho imparato tutto leggendo dei libri e facendo pratica con degli elettricisti della zona. 

Ho bisogno di qualche attestato particolare o mi basta la mia laurea?

Grazie

Tony!

 


Inserita:

Ciao

 

due domande :

  quadri elettrici bassa tensione intendi distribuzione con magnetotermici , differenziali..... o quadri elettrici a bordo macchina per automazione industriale ?

Quale è il rapporto fre te e la dita in cui lavori ?  sei un dipendente all'interno di un ufficio tecnico con rapporto di lavoro subordinato o sei un ingegnere esterno con propria partita iva e fatturazione ?

Inserita:

Ciao,

Per quadro intendo quadro di distribuzione con magnetotermici, differenziali etc. La maggior parte sono stati installati negli anni 90 e penso che necessitino di essere rimessi a norma.

Io sono il figlio di uno dei soci. Sono un dipendente interno alla ditta. 

 

Grazie per la collaborazione!

Inserita:

analizziamo la cosa su più punti

quello che mi sembra un po....permettimi...un po strano , e che tu pensi , ma non avendo esperienza in merito , non potresti neanche valutare di che entità si parli riguardo alle eventuali modifiche di messa a norma .

normativamente parlando , tutto ricade all'interno del decreto 37/2008   parliamo di impiantistica civile/industriale

Ma tutto va visto nel suo insieme :  un quadro è a metà strada fra la fornitura e i cavi che lo alimentano , e i cavi e l'utilizzatore .  Il quadro non è a se stante  è inserito in un contesto .  Se tu modifichi quel contesto , devi redigere la dichiarazione di conformità .

Passo indietro :  se tu costruisci un quadro da nuovo , o se comunque gli metti le "mani addosso" in maniera sostanziale, questo , essendo messo sul mercato va marchiato CE .  Tu lo fai all'interno della stessa azienda e quindi....non saprei dirti quale è il contesto della frase "immesso" sul mercato

Ma nel momento in cui tu fai/modifichi ne resti responsabile ai fini dei dipendenti :  oltre al discorso di prima del decreto 37 , la marchiatura CE rientra nel fatto che tu dichiari quel prodotto conforme ad una determinata norma di riferimento : entrano in gioco le correnti del quadro e la definizione  quadro/quadretto  , quello che era la 23-51 , cortesemente qualcuno mi corregga se esistono più aggiornate .    Il costruttore del quadro deve marchiarlo , e lo fa tenendo conto delle attuali normative

Salto in avanti :  se tu costruissi un quadro elettrico a se stante , in teoria non ti servirebbe nessun titolo di studio o corso per marchiarlo CE

Ma il quadro è all'interno di un impianto che ricade nel decreto 37  eccc....

adesso analizziamo i requisiti tecnici necessari : il problema è ancora prima.... se la Vostra ditta  la sparo li..costruisce biciclette.... non si può iscriversi alla camera di commercio come ditta installatrice di impianti elettrici , e tu magari pur avendo i requisiti come titolo di studio , non puoi farne il responsabile tecnico

 

Per assurdo se tu fossi per conto tuo , un professionista non dipendente, dovresti comunque iscriverti alla camera di commercio.....

 

Considerazioni finali  : vale la pena di tutto ciò , o conviene chiamare un installatore del settore ?

 

Queste sono solo alcune riflessioni , se posso essere utile ti consiglio dei libri o delle pubblicazioni in merito

Inserita:

La mia idea è semplicemente quella di apportare quelle modifiche per mettere a norma i quadri già esistenti, apportando soltanto le modifiche strettamente necessarie. 

La necessità di fare il lavoro in casa è puramente economico.

quindi se ho capito bene non ho bisogno di un attestato da elettricista per mettere a norma un quadro elettrico già esistente?

posso apportare le modifiche necessarie e rilasciare un certificato di conformità?

mi potresti consigliare qualche lettura esplicativa sulle normative vigenti?

grazie per la collaborazione! 

 

Inserita:

no tonyos   purtroppo è il contrario di quello che dici......

io te la sparo li :  la semplice sostituzione di un componente con uno identico a livello di caratteristiche elettriche. non comporta nessun rilascio di dichiarazione di conformità o altro     qualunque altra cosa si

 

esempio  :  quadro  con tot magnetotermici da 16  A... tot da 32.....  e un generale da 125 A marca XXX

se si bruciano i morsetti del generale da 125 A  marca xxx , io chiamo per assurdo sto parlando........una ditta che è iscritta alla Camera di comm come pura manutenzione elettrica, esempio , luci stradali...cambio pezzo con uno sempre da 125 A marca zzz   tutto va bene

Nel momento in cui cambio il 125 con un 250 , tolgo un 16 , metto un 32, aggiungo una linea trifase in uscita, ne tolgo una monofase , cambio la destinazione d'uso...devo "rifare" tutto quello che concerne il lavoro nel suo complesso ovvero :  dichiarazione di conf per l'intervento e per le linee modificate , e se necessario verifiche di sovratemperatura sul quadro , tipo  di involucro , corrente di CC......ecc...ecc..  e la dich di conformità la può solo rilasciare una ditta iscritta con quello che in gergo si chiama "lettera" ovvero abilitata all'installazione, trasformazione, manutenzione di impianti elettrici     art. 1  comma 1  decreto 37 /2008

 

 

io ti consiglierei quanto segue :

 

stampati il decreto 37/2008   al momento attuale , per le considerazioni fatte fino ad ora  è la "bibbia"

cerca in rete  ( ne trovi molti )  i vari esempi della CEI 23/51  quadri elettrici uso domestico e similari

io considero molto valido e spiegato molto terra terra questo testo del buon Vito  Carrescia e Vittorio Scarioni    QUADRI ELETTRICI  editore tutto Normel   

avevo anche un vecchio testo di Sergio Gallabresi     QUADRI ELETTRICI  editoriale delfino  , ma a meno di ristampe , forse è tecnicamente  ( normativamente) superato

 

Trovi anche utili informazioni e i riferimenti vari , sia tecnici che normativi , nei cataloghi dei vari produttori di interruttori per barra din e scatolati

Inserita:

E se prendessi un attestato da elettricista cambierebbe qualcosa?

i miei quadri erano a norma quando sono stati acquistati, io dovrei solo fare qualche modifica..

non c'è nessun modo affinché io possa mettere a norma i quadri per conto mio?

per i quadri industriali va bene la cei 23/51?

 

come libro ho trovato questo:  

http://www.tne.it/upload/altrivolumi/documenti/indice quadri.pdf

 

 

Inserita:

Giuro che io non voglio infierire, e avrei piacere qualcun altro rispondesse alla discussione per avere tu un secondo parere

Ma non esiste l'attestato da elettricista, esiste la possibilità di iscriversi alla Camera di Commercio se si hanno i requisiti , oppure ci si iscrive affidando la direzione tecnica della ditta ad un esterno o a qualcuno che abbia i requisiti e "garantisca" tecnicamente per te , ma se sei dipendente questo non è possibile .

Come fai a dire che quando sono stati acquistati i quadri erano a norma ?   hai trovato le dich di conformità ?  hai trovato i test e le dichiarazioni del costruttore ?

E se adesso non lo sono più...ancora peggio , vuole dire che comunque negli anni non sono stati oggetto di ordinaria manutenzione .

Anche la mia macchina era nuova quando la ho acquistata....adesso , dopo 8 anni... un po meno......e io posso essere anche un bravo meccanico con buone intenzioni , ma il collaudo non lo posso fare io....lo devo per forza far fare alla motorizzazione o in un centro ad essi collegato  capisci il senso di cosa volevo dire ?

Fino ad adesso però non abbiamo mia parlato di che tipo di quadri in particolare, che corrente nominale, che potenza distribuiscono , giusto per capire

Il link che hai messo è valido si , ma è solo un elenco... dovrebbe essere solo l'indice di un libro edito da TNE

Una precisazione di cui fino ad ora non abbiamo parlato , ma è importante .  Se i limiti del tuo impianto superano determinati valori , la "decisione" di cosa fare, dove, come spetta ad un progettista , in genere un perito o un ing. iscritto all'albo , che redige un progetto allegando le indicazioni sul da farsi .

Questo lo dice la legge, ovvero , la società o comunque il datore di lavoro affida i lavori a personale qualificato ed abilitato , in quando il datore di lavoro è responsabile dei dipendenti e delle azioni intraprese per evitare infortuni, ecc, ecc

 

Per avere  tu altri pareri vediamo se rispondono altri

 

per adesso buona giornata

Inserita:

La norma per i quadri di distribuzione è la CEI EN 61439

 

 

Inserita:

Buongiorno,

quindi se per ipotesi assumessi nella mia azienda un ing. elettrico che fino a ieri aveva una ditta che costruiva quadri elettrici questo non potrebbe lo stesso mettere norma i miei quadri, giusto?

 

Il link era l'indice di questo libro, volevo sapere se andava bene o avete delle letture più adatte da consigliarmi, i due libri che hai citato non sono riuscito a trovarli. Questo é della stessa casa editrice.

http://www.tne.it/pubblicazioni_altrivolumi_dett.php?id=20

 

 

 

  • 3 months later...
Inserita:

Salve a tutti,

mi permetto di entrare nella discusisone e dire la mia.

I quadri possono essere costruiti e modificati senza ( purtroppo ) avere nessuna abilitazione. Li fa chi si sente di farli. Se il salumiere decide di cambiare mestiere e da domani vuol iniziare a costruire quadri elettrici ( bordo macchina o distribuzione, non fa differenza ) puo' farlo. L'unico obbligo è il rispetto della relativa normativa con apposizione marchio CE, Dichiarazione di Conformità relativa e prove previste. Il costruttore è colui il quale appone il proprio marchio di fabbrica ( Nome, Logo, Brand) assumendosene le relative responsabilità. Anche la modifica di un quadro, qualora lo richieda, comporta la ricertificazione del quadro stesso.

L'unico vero vincolo, rimane il mercato. Se il cliente si fida, acquista il quadro cablato e certificato dal salumiere, altrimenti si rivolge altrove. Nel caso specifico oggetto di questa discussione, puoi quindi "mettere a norma" il quadro, provvedendo a ricertificare tutto il quadro. Se ne hai le capacità e te la senti, procedi pure. Ovviamente assumendotene le relative responsabilità che possono derivare.

Una nota per l'acquirente/committente: attenzione agli acquisti ( compreso affidare le manutenzioni ) perchè potrebbero esserci corresponsabilità in caso di danni all'ambiente o ale persone.

Inserita:

La norma CEI 23-51 puo' essere applicata per quadri ad uso domestico o similare ( potrebbero rientrare anche i quadri di distribuzione che troviamo nelel aziende in taluni casi ) fino a 125A. E' consigliabile utilizzare questa Norma in quanto facilità e semplifica la  documentazione relativa alla Dichiarazione di Conformita', rispetto alle pesanti e talvolta assurde richieste previste dalla ex 17-13,  oggi 61439.

Inserita:

rispetto alle pesanti e talvolta assurde richieste previste dalla ex 17-13,  oggi 61439.

Ti riferisci alle prove strumentali obbligatorie da fare con lo strumento da 3000 euro ?

Io credo che la 23-51 sia solo una semplificazione adottabile negli impianti domestici.

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