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Comando Inverter A 0 Hz ?


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Salve a tutti.

Da una discussione con un collega è venuta fuori una questione per la quale chiediamo numi !

SCENARIO:

MAT sotto inverter comandato da PLC con analogica 4-20

Inverter configurato con Fmin=0 e Fmax=50.

Con il comando 0-10V posso scalare nel range impostato (0-50 Hz).

Cosa succede se il cavo si interrompe?

Quando faccio partire l'inverter, questo rimane a 0 Hz (0V) oppure se ne accorge e lavora ad una frequenza impostata/impostabile ?

Grazie.

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Forse hai fatto un poco di confusione.

Lo comandi con 4-20mA o con 0-10V

Se usi il comando 0-10v, se si interrompe il cavo di collegamento e l'inverter è sbloccato può succedere che:

1 - l'azionamento si muove lentamente, il moto è causato dall'offset di zero

2 - l'azionamento si muove lentamente e, saltuariamente a guizzi a velocità maggiore: effetto offset più disturbi raccolti dal cavo aperto.

3 - l'azionameto sta fermo: non c'è offset e non ci sono disturbi. Caso rarissimo.

Se usi il comando 4-20mA con un inverter previsto per questo tipo di riferimento, la rottura del cavo di collegamento porta a zero la corrente, questo fatto viene riconosciuto dall'inverter come guasto. Ripeto: deve essere un inverter che dispone di questa apposit ainterfaccia, cosa non frequente.

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Per Livio

se con il cavo interrotto l'inverter si muove lentamente se l'applicazione d'impiego è un carroponte (traslazione ponte) sai che danni.......

per restare in sicurezza anche con il cavo interrotto e quindi bloccare l'inverter,come bisognerebbe fare?

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usare un segnale 1-10 volt e tramite la logica dell'inverter fermare lo stesso se la tensione va al di sotto di tale limite.

Naturalmente dovrai scalare tutti i riferimenti.

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OOPSS !!

Scusate ho erroneamente scritto comando PLC 4-20 invece di 0-10V.

La mia domanda era rivolta a preservare il motore....

Considerando che tramite uscita digitale il PLC attiva il motore,

se questo è comandato a 0 Hz (rottura cavo) come me ne accorgo

per evitare di rompere il motore collegato?

Il segnale 1-10V può andar bene, ma così devo scalare tutto.

Mi verrebbe in mente di leggere un uscita analogica dell'inverter

per sapere la velocità a cui gira, però vorrei risparmiare un ingresso

analogico del PLC (anche perchè nelle mie applicazioni spesso non ne

abbiamo, quindi vorrei evitare di montarne una appositamente).

Aggiungo che non necessariamente la frequenza minima deve essere 0 Hz.

Grazie.

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per restare in sicurezza anche con il cavo interrotto e quindi bloccare l'inverter,come bisognerebbe fare?

Se vuoi la sicurezza del motore fermo devi bloccare l'inverter con l'apposito comando e frenare il motore con freno meccanico. Questa è la sola sicurezza sicura :)

Se invece si comanda il motore e, causa riferimento interrotto, il motore non si muove, il motore non si rompe. Se si vuole l'informazionedi ritorno del movimento i convertitori-inverter hanno un segnale di v>0; è un contatto che si chiude quando la velocità del motore supera un soglia prederterminatà. Solitamente si usa, in frenatura, per togliere l'abilitazione all'azionamento e per aprire il contattore. RImane il fatto che, non avendo una reazione di velocità dal motore, l'inverter si baserà solo sulla freqaunza generata, chiuderà il contatto quando, per esempio, f > 2Hz.

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io la vedo un pò più semplice! :blink:

praticamente è come se all'inverter arriva un segnale uguale a 0V

quindi se hai impostato una frequenza minima l'inverter girerà a quella velocità

se invece la frequenza minima è uguale a 0, sentirai solamente girare la ventola

di raffreddamento interna ll'inverter

da quì un'ottimo spunto su cosa configurare come frequenza minima!! :rolleyes:

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...praticamente è come se all'inverter arriva un segnale uguale a 0V

No! Questo è solo molto teorico.

C'è da considerare:

1 - l'offset del circuito d'ingresso analogico del riferimento. Tutti gli amplificatori in continua, anche i più sofisticati, hanno un offset di tensione. Quelli degli inverter sono di classe industriale, non da strumentazione, quindi l'offset ha valori che possono essere significativi.

2 - disturbi captati dal cavo che, essendo interrotto si comporta come un'antenna. E questi non si possono ignorare.

Mai tenere fermo un azionamento, non controreazionato da sensore di velocità, mettendo solamente a zero il riferimento di velocità. Dare sempre il blocco all'azionameto e, anche, aprire il contattore di potenza.

Se l'azionamento è adibito a sollevamente bisogna anche assicurare un blocco meccanico.

Solo se servoventilato però?

Se il motore non è alimentato non ha bisogno di raffreddamento.

La servoventilazione è necessaria se il motore è comandato, per periodi non brevi, con frequenze inferiori di circa 20% o più, della nominale. In pratica se scendi sotto i 40Hz (valore indicativo)

Modificato: da Livio Orsini
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Quindi, riassumendo.

Ho un motore sotto inverter comandato con segnale 0-10V (oltre che dal segnale digitale di start).

Se si interrompe il cavo, il motore girerà per effetto delle correnti indotte dai disturbi e altri fattori.

Per accorgermi che il cavo è rotto e che quindi non sto comandando l'inverter posso:

1) collegare l'uscita analogica dell'inverter al PLC (leggendo la frequenza di uscita mi accorgo che è

inferiore a quella di comando

2) utilizzare un'uscita digitale dell'inverter che mi segnala quando la frequenza d'uscita è superiore

ad una certa soglia (e configuro tale soglia non troppo bassa)

3) sfruttare il resto della logica per capire se l'azionamento del motore sta producendo l'effetto voluto

(es. una linea di trasporto in compressione, con il compressore fermo/lento, non trasporta il prodotto)

Giusto?

Grazie delle vostre "illuminazioni" !

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