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Dimmerare lampada a fluorescenza


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Inserito: (modificato)

Salve gente, l'altro giorno ho visto un sistema per simulare l'alba e il tramonto dimmerando (con un triac suppongo) l'alimentazione di rete alle lampade che sono appunto a fluorescenza. Le lampade sono due e usano due sistemi apparentemente diversi, in una c'è quello che sembra essere un trasformatore ad accensione rapida mentre l'altro è composto da un piccolo trasformatore ed un reattore.

Il problema e il motivo per cui sono qui è che il "trasformatore ad accensione rapida" non funziona più bene e fa sfarfallare il tubo. Va sostituito ma non so dove reperire il pezzo.

Modificato: da Livio Migliaresi

Inserita:

Spiegati meglio !

Se devi sostituire un pezzo specifico dicci almeno se sopra c'è scritto qualcosa, se ha una marca o se è artigianale, la potenza della lampada e la tensione di lavoro !

Dimmerare lampade fluorescenti è abbastanza complicato e costoso, meglio ripiegare sui LED, per i quali c'è ormai disponibile un po di tutto.

Inserita:

Sopra è riportata la marca che vendeva il "sistema" in quello difettoso mentre nell'altro, quello con trasformatore + reattore, è artigianale. Il sistema simula alba e tramonto e viene usato nell'allevamento di uccelli (da esposizione non da alimentazione, canarini e simili). C'è un timer + fotocellula che fa tutto il lavoro di regolazione e l'unica uscita disponibile è la 230V dimmerata. Le lampade dovrebbero essere delle T8 da 40W. Il "trasformatore" rotto assomiglia come già detto a un "alimentatore ad accensione istantanea" già visto in passato. In pratica entra la 230V da una parte e dall'altra ha i quattro morsetti per i filamenti delle lampade.

A che tensione nominale lavorano i filamenti dei tubi?

Inserita:

Puoi postare qualche foto?

E di quel "sistema" hai un link?

 

Ma con "trasformatore + reattore" intendi "reattore (induttore) + starter"?

L'"alimentatore ad accensione istantanea" potrebbe invece essere un reattore elettronico

 

La "230V dimmerata"? Non penso sia così semplice dimmerare i fluorescenti.

Inserita:

Non ho foto, non ne ho fatte. Link non ne ho perché il prodotto è del 1978. Con trasformatore intendo trasformatore (o autotrasformatore, non ho avuto modo di verificare). L'alimentatore ad accensione istantanea è anch'esso un bel pezzo di ferro, sono quelli che hanno l'attacco per la strisciolina che corre lungo il tubo. Di starter nemmeno l'ombra, vanno tolti.

Il sistema ha funzionato per 30 anni e funziona discretamente. Certo da niente a poca luce non è così graduale però non è nemmeno un acceso spento.

Inserita:

Quindi dici che non è rotto l'"alimentatore" ma basta cambiare il tubo con uno rapid start? Ricordo che il problema è che da un periodo il tubo sfarfalla e fa fatica ad arrivare alla luminosità piena. E' già stato cambiato il tubo e dopo un paio di avvii il problema si ripresenta.

Inserita: (modificato)

Io la butto lì: secondo me il sistema lavora con un trasformatore elevatore e l'effetto alba-tramonto viene dato dal triac che modula la semionda al primario, un qualche sistema limiterà poi la corrente assorbita dalla lampada.

 

Questo è l'unico modo che mi viene in mente di "come potevano fare le cose" nel '78 :)

 

In realtà le lampade fluorescenti alimentate a migliaia di volt esistono ancora ora ma si usano metodi più sofisticati tipo alimentatori switching, roba che la tecnologia dei semiconduttori del '78 non permetteva di realizzare, non a prezzo conveniente almeno (già un affare del genere altamente specifico sarà costato parecchio, immagino che con la tecnologia switching sarebbe costato almeno cinque volte tanto)

 

I filamenti a che tensione vengono alimentati? Molto probabilmente 1500-2000V, non credo sia molto differente dalle insegne luminose, credo che anche le tue lampade lavorino a catodo freddo, nel senso che non c'è necessità di riscaldare i filamenti.

 

In realtà qualsiasi tubo al neon può essere alimentato senza reattori e starter ma solo elevando la tensione; esistono (ora sempre meno con l'avanzare della tecnologia LED) anche lampade che usano tubi al neon da 8W e si alimentano dalla presa accendisigari dell'auto, per non parlare di lampade di emergenza eccetera alimentate dai 2,4 ai 6V.

 

Solitamente in questo caso il tubo viene alimentato tramite due soli contatti e non quattro come di consueto, oppure si cortocircuitano i filamenti perché, appunto, non c'è bisogno di riscaldarli prima.

 

Il motivo per cui per le lampade al neon alimentate da rete si usa (o si usava?) un reattore ferromagnetico ed uno starter e si riscaldavano i filamenti era solo l'economicità della realizzazione unita al fatto che non era un problema se la lampada richiedeva 2 o 3 secondi per partire, dato che una volta ionizzato il gas illuminava anche se alimentato a tensione di rete non c'era la vera necessità di un trasformatore elevatore, bastava il kickback induttivo del reattore all'apertura dei contatti dello starter per innalzare la tensione quel tanto che bastava per innescare il gas, il riscaldamento dei filamenti serviva per abbassare la loro resistenza e facilitare l'innesco.

Modificato: da Darlington
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non centra la tensione, è la frequenza a determinare l'innesco istantaneo... tutti i giocattolini che hai detto tu, e pure i reattori elettronici hanno un'uscita in alta frequenza!

Inserita:

tutti i giocattolini che hai detto tu, e pure i reattori elettronici hanno un'uscita in alta frequenza!

 

Ho ricordi di aver smontato un ammazzazanzare di quelli vecchi, di elettronico e di alta frequenza non c'era nulla, c'era il trasformatore elevatore per la griglia che aveva anche un'uscita per il tubo UV (sempre senza starter)...

Inserita:

non è che ci vuole chissà che... basta un trasformatorino ed un transistor... da piccolo facevo addirittura i vibratori a relè, e funzionavano :D

L'ammazza zanzare se non sbaglio dovrebbe avere un moltiplicatore a diodi, che poi carica un condensatore collegato alla griglia... ma comunque centra poco

Inserita:

Che la frequenza più alta faciliti l'accensione, SI , ma raccontarci che Non c'entra la tensione.......prova alimentare a 6 V , Qualsiasi frequenza tu voglia, un tubo fluorescente. .Poi raccontaci se riesci accenderlo..

Te lo dice uno che faceva a gara con tanti,molto più bravi ,per realizzare un oscillatore e , e ..un trasformatore migliore.

(Ci toglievano la corrente 2-4 ore al giorno per risparmio,mentre l'acciaieria accanto consumava in un'ora due volte la città in un giorno )

Inserita:

a 6V addirittura no... intendevo che comunque a 220V accende istantaneamente se vai ad altra frequenza;

comunque spezzo un'arancia a favore di darlington, esistonoa anche i trasformatori ad alta tensione per i neon!

Inserita: (modificato)

non è che ci vuole chissà che... basta un trasformatorino ed un transistor...

 

Quello che ho smontato io ti assicuro che non aveva nulla di elettronico, solo un comune trasformatore a 50Hz con l'uscita per la griglia e una presa intermedia a cui era collegato il tubo.

 

Non ricordo onestamente se avesse anche un moltiplicatore di tensione alla griglia, diodo-condensatore tipo forno a microonde per capirci, ma di sicuro era parecchio vecchio e non aveva altro che il trafo elevatore.... sul fatto che alzando la frequenza cali la tensione di innesco, non ho mai provato, ma non ho dubbi che sia così ;) (anche perché sulle lampade di emergenza, pure di marca e di qualità non ho mai visto fili con isolamento a migliaia di volt ad alimentare il tubo)

Modificato: da Darlington
Inserita:

comunque dimmerare un neon non è troppo difficile, sono sicuro di avere visto in passato qualche kit su una rivista, e i componenti non erano molti... peccato che non saprei ritrovarla.

Con una guardata su google ad esempio ho trovato questo:

neon-tube-brightness-adjustement.gif

Inserita:

Ecco lo schema anni '70 (1976) per dimmerare le lampade fluorescenti...

 

FluoDimmer.png

Inserita:

Se è solo per quello, QUI vendono il kit completo a 10€!!!

 

P.S. Sicuramente sarà in giro dagli anni '80 come minimo guardando la confezione ed i segni di ossidazione sul potenziometro...

Inserita:

Beh, con la spedizione sono 20€. Comunque non l'avevo visto ed in effetti la confezione sembra un po' vissuta ;)

Inserita:

Ecco lo schema anni '70 (1976) per dimmerare le lampade fluorescenti...

mi sa che lo schema è proprio quello... se non sbaglio nell'articolo spiegano pure che bisogna mantenere sempre i filamneti in preriscaldo per far funzionare il tutto

Inserita:

Sì direi che tutto sta nel mantenere accesi i filamenti, il che elimina lo starter, per il resto non è che il classico shcmea di un dimmer tradizionale in serie al classico circuito per lampade fluorescenti ...

Inserita:

Nell'articolo si fa riferimento ad un problemino, ovvero:


la lampada non potrà mai essere dimmerata al 100%, praticamente non si riuscirà a spegnerla completamente, infatti si consiglia di non provare a sostituire i componenti nella speranza di ottenere qualche miglioramento, loro dicono di averle già provate tutte e solo così funziona a dovere...


Altra cosa importante, è il valore di R1 che non è critico è può benissimo variare da 22k a 47k, mentre si sconsiglia vivamente di modificare la rete snubber, R4 e C2 determinano anche la soglia minima di accensione per evitare sfarfallamenti  o comportamenti anomali della lampada quando la regolazione si avvicina alla zona critica nella fase di spegnimento...


Si possono anche parallelare più lampade a patto che ognuna di queste abbia il suo trasformatore e reattore, per il resto non dovrebbero esserci controindicazioni a patto di utilizzare un TRIAC adeguato, li dicono che ne basta uno da 1A a lampada, ma personalmente starei leggermente largo di manica, occhio ai TRIAC snubberless che potrebbero creare problemi...

 


P.S. Vedendo quella confezione su ebay, ho riconosciuto quei condensatori poliestere azzurrini, ancora ne conservo alcuni dalla fine degli anni '70 montati su alcune schede, chissà se sono ancora utilizzabili :rolleyes:...

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